libri non ancora usciti

Sto dando una rapida occhiata ad Amazon UK per vedere se è già uscito il paperback del penultimo libro del Discworld. Bene. I primi 15 libri in lista per data di pubblicazione non sono ancora stati stampati, ma sono già presenti. Il “più nuovo” è (sarà) del 12 febbraio 2004… Mah, non riesco a capire questa necessità.
Ah, la versione paperback di Night Watch non appare tra i “libri che usciranno”, se non nella versione HarperTorch “Mass Market Paperback” (icchel’è?) per settembre. In compenso è già presente (?) The Wee Free Men (altro juvenile) che uscirà in hardback a maggio.
Ma tanto la mia pila “da leggere” è sufficientemente alta. Garantisco.

scala

A questa mattina le nuove previsioni danno lunedì o martedì mattina. Quelle per il camino: non pervenute. O meglio: “dopo Pasqua” (non si sa quale Pasqua, né quanto dopo Pasqua. Evviva la precisione)

Lo spam di cinque minuti fa

L’avevo già cancellato al volo (ho un’abilità ormai da professionista), ma un neurone che era rimasto attivato me l’ha fatto recuperare dal cestino.
Il titolo è Prevent SARS from spreading through mobile phones – Coin Operated Mobile Phone Charger (Seeking distributors) che per chi preferisce la lingua dove il sì suona sta a significare “Previeni il contagio della SARS attraverso i cellulari! Carichino a moneta per telefonini (si cercano distributori)”. Può anche essere senza monetina, si affrettano anche ad aggiungere.
Mah. Se mi avessero presentato un sanitizzatore di telefoni a gettone, avrei forse potuto capirlo. Ma i telefonini? siamo proprio sicuri che non ci sia qualcuno a cui il virus è già entrato nel cervello?

Scale

Purtroppo non siamo stati abbastanza pronti a fiondarci sulla finestra temporale in cui farci montare la scala interna e il camino: il guaio è stato che in quella settimana ci era stato promesso (invano, ça va sans dire) che venivano a installare il parquet.
Risultato: prima nuova data proposta, 3 e 4 aprile. Con noi già in casa, ma tant’è. Peccato che il giorno prima ci venga detto “Per il camino non se ne parla neanche. Per la scala, se proprio va bene ci vediamo lunedì 7 alle 8:30”. E noi aspettiamo.
Ieri mattina, restiamo entrambi in casa, e non si vede nessuno – no, alle 8:30 sono arrivati quelli del tavolo, almeno qualcosa è capitato!
Alla fine cerchiamo il titolare dell’impresa, che ci dice “Eh, sono stato male, entro ed esco dall’ospedale, e mi sono dimenticato di avvisarvi che non potevo arrivare” (grazie per aver fatto perdere mezza giornata a due persone, tra l’altro”). Nuovo risultato: forse giovedì 10 o venerdì 11 (sempre grazie per dare date precise…) verrò io o l’operaio”. E noi aspettiamo.
Si accettano scommesse.

Off Topic

In queste ultime settimane – mesi? in parecchi newsgroup della gerarchia it. è partita una proliferazione di articoli il cui titolo inizia con [OT]: questo dovrebbe significare che l’articolo in questione è fuori tema (off topic) e a dire di chi usa questa convenzione il tutto è una Buona Cosa.
Io non sono d’accordo: ecco quello che penso.


Iniziamo con l’affermare che in un gruppo di annunci gli articoli off topic non hanno ovviamente ragione d’essere: se vuoi annunciare qualcosa, vai dove sei certo che ti ascoltino. Ma i gruppi di annunci sono pochi: in genere i gruppi sono di discussione. E allora?
In questo caso (il tutto a mio parere, evito di ripeterlo a ogni pié sospinto) una piccola percentuale di messaggi fuori tema – per dare un ordine di grandezza, diciamo tra il 3 e il 5% – non solo è fisiologica, ma direi persino necessaria. Sto pensando alla battutaccia in risposta a qualcosa di insensato, che magari genera un piccolo thread, oppure al commento scherzoso…
L’esistenza di questo tipo di fuori tema è tra l’altro indipendente dal fatto che il gruppo sia moderato oppure no, anche se molti penserebbero il contrario. Un moderatore che blocca tutti i fuoritema si avvicina pericolosamente a un tiranno, oltre a rovinarsi la vita di suo.
Quando però si comincia a superare la soglia indicata sopra, il gruppo diventa rapidamente invivibile per un visitatore esterno. Chi ci sta già dentro, però, spesso non riesce ad accorgersi della cosa, un po’ come i pesci che si sono adattati a vivere in acque inquinate, ed esplodono quando li si mette in acqua pulita!
Il problema dei troppi messaggi fuori tema è per l’appunto questo: anche se poi, come da tradizione Usenet, non esistono sanzioni se non morali per i messaggi off-topic e quindi può sembrare che tutti se ne freghino.
Ora c’è un altra variante: si scrivono (troppi) articoli fuori tema, ma li si etichetta come tali, aggiungendo al titolo il tag “[OT]”. Nemmeno questo modo di fare è ovviamente sanzionabile: in compenso è semplicemente idiota. Se uno è convinto che sia suo diritto costituzionale scrivere quello che gli pare dove gli pare, e continua a postare messaggi fuori tema, abbia almeno il coraggio di farlo esplicitamente, senza nascondersi dietro la foglia di fico del “ma così qualcuno può filtrare i messaggi che non gli interessano”.
Pensate a che succederebbe se volessimo visitare una città d’arte durante uno sciopero dei netturbini, e ci venisse detto “non preoccupatevi! Seguite sulla mappa questo percorso e non vi accorgerete nemmeno che ci sono mucchi di spazzatura per le strade!”
Paragone un po’ forzato? E’ possibile. Però magari può aiutare ad azionare i propri neuroni e pensare con la propria testa. Non lasciamo nulla di intentato, noi!

croce Maria Barbara

E’ il nome su un’ambulanza che ho visto passare venerdì sera a sirene spiegate mentre tornavo a casa.
Ora, mi sono già abituato a vedere “croci” di ogni nuance, anche se continuo a pensare che un servizio come quello del centro commerciale di Rozzano, vale a dire croce viola, faccia venire voglia di fare scongiuri doppi. Ma con tutto il rispetto per la signora Maria Barbara che probabilmente ha dato il nome al servizio: avere delle ambulanze è un servizio così lucroso, se ci provano proprio tutti a entrarci?
Aggiornamento (1/4/2004): La “croce” è Maria Bambina che continua per me ad avere poco senso – nemmeno i vangeli apocrifi mi pare parlino di Maria che da bambina gestiva malati o simili – ma almeno non è ridicolo. L’ineffabile corrispondente che me l’ha fatto notare non ha purtroppo risposto alla domanda più interessante: perché ci sono decine di “croci” diverse. Non si può pretendere tutto dalla vita.

Espletamento funzioni corporali

Beh, almeno i titoli devono essere beneducati, credo!
Oggi su TorinoSette la Littizzetto si lamenta perché gli uomini quando vanno in bagno “ci stanno delle ore, delle mezze giornate”, mentre “alle donne bastano pochi minuti”.
Io sono indubbiamente fuori dal coro, essendo della scuola “falla tutta, falla in fretta”, ma vorrei che non si pensasse al sottoscritto in questo frangente, dedicandosi piuttosto alle statistiche globali.
Siete certo stati tutti in un centro commerciale, o anche solo in un autogrill, e probabilmente siete andati anche in bagno. Bene, la coda dalla parte maschile, ammesso che ce ne sia, è sempre infinitamente minore di quella “femminile”. Purtroppo non conosco nessun antropologo che abbia fatto un ponderato studio sulla questione, che gli avrebbe potuto far vincere un IgNobel Prize, e quindi mi devo accontentare di esporre alcune possibilità.

  • Ci sono in giro più donne che uomini: direi che la cosa è improbabile, almeno dagli esempi pratici che sono ai nostri occhi.
  • Molte donne devono anche portare in bagno i pargoli, quindi i tempi si allungano: effettivamente la spiegazione ha un certo qual fascino, ma purtroppo sono molti i casi in cui non c’è traccia di questi giovani virgulti, quindi dobbiamo lasciarla cadere.
  • Le donne devono occupare il bagno più a lungo degli uomini: non oso esporre questa versione, per timore degli strali della Littizzetto, che potrebbero farmi molto male, anche se io cercassi di difendermi facendo notare che l’uso del vespasiano è molto più rapido, e che magari noi maschietti ci puliamo di meno…
  • Le donne hanno bisogno di andare in bagno più spesso degli uomini: a giudicare dalla mia vescica, la cosa è assai improbabile, ma di nuovo non è lecito estrapolare così.

Datto questo, passiamo però alle cose pratiche. Anche se le mie limitate capacità non mi permettono di affermare con sicurezza le ragioni alla base di questo comportamento, nondimeno esiste. Allora, perché mai i cessi per gli uomini sono sempre tanti quanti quelli delle donne?.
E non venitemi a dire “beh, non è una fortuna per un maschietto come tu sei”? No. Non è una fortuna. Devo sempre perdere tempo ad aspettare le fanciulle del gruppo, e starmene lì in piedi come un cretino davanti agli ingressi dei bagni… non è un’ottimizzazione, lasciatevelo dire.