Ancora prevendite

Ne ho già parlato, ma adesso c’è una simpatica aggiunta.
Abbiamo deciso di andare domani al MazdaPalace (ex PalaVobis, ex-ex PalaTrussardi, per un attimo prima dello scandaluccio anche PalaTucker) a sentire quella comunistaccia della Sabina Guzzanti (silensio!). I biglietti costerebbero 13 €.
Anna è andata allo sportello prevendita da Ricordi, e ha scoperto che in realtà gli euro sono 15, con i “diritti di prevendita”. Resto sempre dell’idea che in un paese civile il biglietto sarebbe costato 15 €, e poi gli eventuali biglietti rimasti invenduti sarebbero stati resi disponibili a prezzo scontato.
Ma come si possono pagare i biglietti? Nessun problema se ci sono contanti (bene). Non è permessa la carta di credito (un po’ meno bene, ma comprensibile). Bancomat e assegni sono accettati, ma si devono pagare 1.04 euro “per il costo della commissione”.
A che cosa serve pagare il 15% di prevendita, allora? a nulla, o meglio a ingrassare direttamente il prevenditore che non ha nessuna spesa nella transazione. Davvero simpatico, vero?

Riunione di condominio (film)

Il film che sono andato a vedere al Brera è stato per l’appunto Riunione di condominio. Sono stato intortato da Anna che mi ha detto ieri pomeriggio “dai, vieni con me e la Roberta a vedere questo film: è una commedia, non dovrebbe darti fastidio!” Solo ai titoli di testa, quando ormai ero bloccato lì, ha aggiunto “ah, mi ero scordato di dirti che è un film francese”.
Intendiamoci: non ho trovato il film brutto, anche se a mio parere i personaggi sono definiti con l’accetta. In compenso, l’ho trovato triste. Sì, c’erano delle battute simpatiche: ma il guaio è che ho partecipato ad abbastanza riunioni di condominio da non trovare affatto strane le situazioni rappresentate, e mi ci sentivo troppo in mezzo per riuscire davvero a divertirmi. Probabilmente una persona meno schematizzata del sottoscritto può divertirsi senza problemi, soprattutto se non si aspetta chissà cosa: perlomeno non rimpiangerà i soldi del biglietto, che oggi come oggi è già un risultato.

correttore di bozze

I biglietti della multisala Brera hanno questa scritta in piccolo:
“Lo spettatore che da una verifica di conrollo venisse trovato sprovvisto del presente tagliendo dovrà corrispondere nuovamente il prezzo del biglietto.”

Notizie imperdibili di oggi

Metro oggi ha raccontato che il parroco di Trasacco (AQ) si è lasciato far murare nel proprio convento, per protestare contro il suo previsto trasferimento con contestuale chiusura del convento. Che poi sarebbe stato meglio chiamare romitaggio, se c’è rimasto solo lui.
Ma è molto meglio scoprire che il Journal of Experimental Social Psychology innanzitutto esiste; e inoltre ha presentato lo studio di alcuni psicologi olandesi che hanno scoperto che le cameriere che imitano il comportamento dei loro clienti ricevono mance più generose di quelle che non lo fanno.
Sto chiedendomi cosa significa tutto questo. Imita la voce? i tic? mette una maschera sul volto?

Il Cav., destra e sinistra

La parte più divertente dell’ultima intervista al Cav. Silvio B. (ma vivaddio, deve proprio farle in inglese?) è sui giudizi di appartenenza politica degli “altri”.
Andreotti? “non è mio amico” (nulla da eccepire), ma “è di sinistra”. Passi poi per Enzo Biagi, ma che Indro Montanelli non gli fosse “politicamente affine” fa chiedere esattamente quale sia il partito più a destra nella coalizione di governo. Comincio a capire quei poveretti di AN :-)
Aggiornamento: Quello che dovrebbe essere il testo dell’intervista è pubblicato sul sito dello Spectator. I casi sono due: o Berlusconi ha parlato senza interprete, o
i giornalisti si sono fatti gioco di lui. Basta leggere il testo in stile “quarta lezione del corso «English for you all»”.

Yoko Ono e Imagine

Lunedì chi legge Repubblica si è trovato un articolo in cui Yoko Ono afferma di dovere essere considerata coautrice di Imagine. Non pensavo nemmeno di parlarne, come del resto non se ne parla nei gruppi Usenet beatlesiani: ma visto che l’ottimo vb me ne ha fatto cenno, aggiungo qua le mie due righe di commento.
John Lennon era noto per comporre le sue canzoni partendo praticamente da tutto quello che gli capitava intorno. Ci sono esempi che sono persino stati portati in tribunale (Chuck Berry, che affermò che le prime due righe di “Come Together” erano prese da “You Can’t Catch Me”). Più banalmente, testi come “Good Morning Good Morning” derivano dalla pubblicità di corn flakes che John ascoltò alla TV.
Qui siamo allo stesso livello: Yoko scrisse una poesia che inizia con la parola “Imagine” e continua su un tema completamente diverso, a John è piaciuta la parola e si è subito messo per la sua strada. Cosa c’è che non va?

Fluttuazioni statistiche

Sia ieri che oggi sono andato in ufficio coi mezzi pubblici, partendo alla stessa ora (per la precisione, ieri sono uscito qualche minuto dopo). Bilancio:
– ieri ho preso la metro gialla, ho cambiato e sono salito al volo sulla verde, sono arrivato al capolinea con un quarto d’ora di anticipo rispetto al solito bus AMP, ho visto che c’era l’altro autobus che fa il giro da Milanofiori che stava per partire, l’ho preso e in un ulteriore quarto d’ora mi ha portato in ufficio. Ah, la voce registrata sul percorso della gialla che diceva “Centrale. Stazione di Centrale” è stata sostituita con una voce registrata che dice “Centrale. Fermata Centrale”.
– oggi ho preso la metro gialla, ho cambiato e sono salito sulla verde che stava arrivando. A Porta Genova il treno è rimasto tre minuti fermo. A Romolo, altri due. Sono arrivato al capolinea con una dozzina di minuti di anticipo rispetto al solito bus AMP, e vedo una folla abbastanza inferocita sulla pensilina del bus Milanofiori. Arrivano trebus, i primi due che fanno il percorso corto, e il terzo che va a Rozzano dove salgo: naturalmente questo è semivuoto. Parte, e si pianta in un ingorgo all’altezza del Forum: ci mette insomma venticinque minuti ad arrivare alla mia fermata, tanto che il bus AMP che non fa Milanofiori ci ha praticamente raggiunto.
Non credo che nessuno pensi che tra ieri e oggi il numero di persone che sono andate a lavorare è aumentato drasticamente, né che il giovedì ci siano implicitamente più lavoratori. Questo significa semplicemente che il problema di snellire il traffico è un’impresa impossibile, se non si dimezza il numero di auto.

Calcolatore con Google

Quando siamo connessi e dobbiamo fare dei conti, a volte è più semplice usare Google. Basta scrivere nella finestra l’espressione che interessa, come “6*7+2”, e cliccare su “cerca”. Per maggiori informazioni,
http://www.google.com/help/features.html#calculator