scale mobili

A proposito di ATM, nei giorni scorsi City aveva pubblicato lamentele varie a proposito dell’obbligo di tenersi sulla destra sulle scale mobili in metro, in modo che chi volesse salire più in fretta potesse per così dire “sorpassare”.
Una signora si è adirata perché a suo dire chi ha fretta dovrebbe prendere le scale di corsa, e non può pretendere che la gente faccia delle code infinite per lasciare passare gli altri.
Notato il sottile ragionamento? tradotto in soldoni, dice “quello che faccio io è prioritario, quindi gli altri si devono adeguare”. Poi ci si chiede come mai il mondo va così. Sarà perché io non ho un comportamento univoco – a volte salgo le scale, altre volte sto fermo sulla scala mobile, altre ancora cammino sulla scala mobile, dipende da una serie di fattori – ma non riesco proprio a capire. Se non hai fretta, aspetti un attimo in più a salire, anche perché per definizione i frettolosi si lanciano subito e quindi alla fine ci si può anche mettere in parallelo. O no?
Ah, all’estero ho sempre trovato cartelli simili, tranne a Londra dove si sta fermi sulla sinistra :-) ed è proprio scritto “stand on left, walk on right”.

non mi era mai capitato

Ho ricevuto dello spam scritto in ebraico. E Thunderbird non ha fatto una piega (non l’ha nemmeno etichettato come spam, è vero, ma penso sia rimasto stupito anch’esso)

Chi è l'ignorante?

Stanotte è stato scritto un commento a una mia vecchia notiziola, parliamo di settembre, sul cosiddetto “tutor di linea”, dove dicevo di avere visto un tipo con questa targhetta a verificare i biglietti della gente scesa dal bus, e mi chiedevo “l’utilità pratica della cosa, dato che uno può prendere e scappare senza apparente problema”.
La signora o signorina CLARA (non pubblico l’email per ovvie ragioni, posso solo aggiungere che non è un indirizzo aziendale) risponde:
Tutor di linea=pubblico ufficiale, si occupa di controllo biglietteria su tutte le linee di ATM
(METROPOLITANE E DI SUPERICIE) supporta inoltre i vigili urbani per verbalizzare le infrazioni del codice civile riferite ai posteggi in soste vietate e il transito su corsie preferenziali.
Ignorante=l’ignoranza non è un difetto, ma prima di parlare e sempre meglio documentarsi, quando si vuol sembrare furbi rimanengo ignoranti si rischia di diventare degli zotici.

Cosa possiamo dire? Iniziamo dalla parte finale, e proviamo a documentarci. Una persona normale va al sito ATM, clicca su “Ricerca e mappa”, e inserisce nell’apposito campo le parole “tutor di linea”. Risultato: zero. Ma magari è un po’ esagerato: limitiamoci a scrivere “tutor”. Risultato: zero. O che forse l’ATM in un singulto di patriottismo lo chiama “tutore” nel proprio sito? Nisba.
Vabbè, se proprio uno vuole può tentare di usare san Google e scoprire così che il “tutor di linea” non fa esattamente quanto scritto da CLARA. Non che sia facile trovarlo: ho dovuto ricorrere alla cache di Google perché il link originale al documento (un’offerta di lavoro) non è reperibile.
Ma resta il punto di base che CLARA non ha ovviamente toccato. Se il controllore è diventato un tutor di linea, di per sé non mi importa molto. Se ha dei compiti più ampi del semplice verificare i biglietti mi sembra cosa buona e giusta. Ma che senso ha verificare i biglietti della gente già a terra che come ho già detto può scappare tranquillamente?

<em>Come Together</em>

Termino la mia trilogia di cover beatlesiane con questo disco (AA.VV., Hot Lips Records 8-23087-10052-0, 2002, 16.98$), che ha come sottotitolo “An A Cappella Tribute to The Beatles”. I suoi quattordici brani sono stati scelti per avere un esempio da ciascuno degli album degli Scarafaggi; alcuni di essi sono stati commissionati per questa raccolta. Per chi non è avvezzo al gergo musicale, “a cappella” significa “solo con le voci”, niente strumenti. I Beatles, che amavano fare armonie a più voci, sono generalmente un ottimo banco di prova.
Che dire? il mio giudizio è leggermente calato al decimo ascolto, anche se indubbiamente l’album merita di spenderci i soldi. A parte i bari come i five o’ clock shadow che hanno aggiunto suoni elettronici a Tomorrow never knows, è piacevole vedere come si può cantare senza strumenti in modi completamente diversi, che possono essere più o meno gustosi ma sempre interessanti. Mi è dispiaciuta la versione di All I’ve got to do dei Toxic Audio, che avrei visto più tendente al soul; meritevole Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band; dai Bobs non mi aspettavo nulla di meno che la loro Strawberry Fields Forever; Let it be è ovviamente gospel, mentre Come Together ha quella punta gotica che fa pensare a John Lennon che sibilava “shoot me”. Ma la cover di gran lunga migliore è All you need is love cantata dagli House Jacks. Oserei quasi dire che è meglio dell’originale…
Il libretto è smilzo, ma piuttosto informativo, e soprattutto pieno di puntatori ai siti dei gruppi.

conservazione dei dipendenti

A Milano nord oggi nevica; a casa mia e a Rozzano si limita a piovere di stravento, il che non è il massimo della vita.
Ma il peggio è in ufficio. Non ho mai capito perché da un paio di settimane ci siano dipendenti AEM, e non ho nemmeno capito perché guardino anche il riscaldamento. Fatto sta che in questo momento la mia bussola digitale con termometro segna 16.6°, e inoltre dai bocchettoni esce aria naturalmente fredda. Basta pensare che una persona notoriamente calda come il sottoscritto sta con indosso il maglione di cachemire manco fosse Bertinotti, e le mie mani sono gelate.
Il mio regno per una stufetta!

il motore del mondo

Il numero di oggi di City si direbbe monomaniaco rispetto al sesso. Si inizia a pagina 3 con gli studenti tedeschi che corrono nudi per attirare l’attenzione del governo sui pochi fondi che hanno le università: il tutto corredato da foto di bionda con fischietto e slogan dipinti sul corpo, con la coscia un po’ cellulitica ma tetta simpatica.
Ma il meglio lo si trova nella pagina “i fatti della vita”. A parte due stelloncini sul divieto di fumo nei posti di lavoro chiusi, compresi i pub, che si avrà in Irlanda dal 29 marzo, e la notizia che un parcheggio di Derby è stato decretato da Focus inviolabile come Fort Knox, scopriamo che la notizi! principale è sui matrimoni tra omosessuali a San Francisco, nonostante le prese di posizione di Arnold Manomorta Schwarzenegger; inoltre che a Singapore, già nota per metterti in carcere se butti per terra un mozzicone, farsi fare sesso orale è reato in quanto “nella cultura asiatica certi comportamenti offensivi non sono ancora accettati, anche se in qualche cultura uno può andare in giro a succhiare quello che vuole, e persone importanti l’hanno fatta franca”. Notare che la prostituzione è perfettamente legalea Singapore, e la ragazza, anche se minorenne, era consenziente. Notare anche che nell’articolo è rimarcato che il giudice che ha emesso la sentenza ha 77 anni: altro che riforma Maroni.
Le altre notizie della pagina? Una psicologa della York University di Toronto sostiene che nel periodo più fertile del ciclo mestruale le donne sono più aggressive tra di loro per difendersi a livello inconscio dalle rivali in amore: altro che sindrome premestruale. Nell’Essex un parroco è stato sospeso dopo avere messo una sua foto nudo su un sito Internet di appuntamenti, scrivendo che cercava donne per far “sesso veloce”. Taccio il nome del sito, ma penso sia interessante scoprire chi ha riconosciuto il prete: una sua parrocchiana, che indubbiamente passava di lì per caso. In Norvegia, un preside ha proibito nella sua scuola il famigerato braccialetto che indica cosa sei disposto a fare sessualmente a seconda del colore: notare che i bambini di quella scuola hanno dai 6 ai 12 anni. Infine, una funzionaria dell’esercito britannico è accusata dall’ex amante, un maggiore sempre dell’esercito, di voler fondare la Infidelity Inc., società specializzata in consigli su come tradire. No, la società non esiste (ancora, lasciatemi malignare), e sì, l’accusatore non è stato suo marito ma amante. Che il tradimento sia ancora più ferale?

scrivere email in Morse

Non ci crederete. È successo un paio di mesi fa, ma nessuno sembra averne parlato.
Avete presente il codice Morse, quello pieno di punti e linee? Bene, anch’esso è uno standard, ovviamente: ed è gestito dall’ITU, l’International Telecommunications Union, che poi sono anche quelli che fanno gli standard per la telefonia e stanno disperatamente cercando di prendersi anche quelli internet.
Ultimamente la gestione dello standard è passata a un diverso sottocomitato dell’ITU, lo Study Group 8; e nella World Radiocommunication Conference tenutasi a Ginevra nel 2003 (WRC-2003) è stato proposto di aggiungere un nuovo carattere al codice Morse. Il carattere, denominato “commat” (Commercial AT) non è altro che la cara vecchia chiocciola @, e se la proposta verrà approvata dagli stati membri il suo codice sarà la giustapposizione di una A e una C, cioè “.--.-.“.
Mi sarebbe piaciuto mettere un puntatore alla specifica vera e propria, ma come potete vedere gli standard ITU si pagano.

Problem-Solving Strategies (libro)

Il titolo è un po’ fuorviante. Forse è meglio dire subito la collana: “Problem Books in Mathematics”. Il libro (Arthur Engel, pp. 403, Springer 1998, ISBN 0-387-98219-1, 54.95$) è soprattutto un’enorme raccolta di problemi di quelli che danno alle gare di matematica, divisi in sezioni. Alcuni di questi problemi hanno una specie di spiegazione, che permette di capire il punto di vista da seguire: ad esempio, cercare di trovare un invariante che permetta di dare velocemente la soluzione a un problema. Pensiamo ad esempio di togliere due caselle agli angoli opposti di una scacchiera e chiederci se possiamo coprire la parte rimasta con trentuno rettangoli 1×2. L’invarianza è data dalla parità, ogni rettangolo copre lo stesso numero di caselle bianche e nere, ma la scacchiera mutilata ha 32 e 30 caselle.
Non preoccupatevi: tutti i problemi – e sono 1300! hanno, se non proprio una soluzione, gli aiutini che portano alla soluzione stessa. Se vi piace la matematica, è il vostro libro; altrimenti forse è meglio cercare qualcos’altro.