Mentre oggi il Milan batteva la Roma e vinceva lo scudetto, e un temporale bagnava Milano, siamo andati alla Triennale a vedere la mostra Dreams sull’influsso della pubblicità. Giudizio sintetico: bell’allestimento, ma sostanza pochina un po’ come in effetti la pubblicità.
All’uscita ci siamo trovati ovviamente i cortei di auto con clacson e bandiere al vento, generalmente rossonere ma anche alcune tricolori e un incongruo vessillo gialloblu: un daltonico?
Ma il peggio è stato in metropolitana. Arriva un treno della linea verde a luci spente, e l’altoparlante annuncia che non ci si può salire “perché è a disposizione delle forze di Polizia”. Non che si sia visto nessun poliziotto o assimilato, e anche il conducente del treno aveva un’aria un po’ spaesata. L’unica idea che mi viene in mente è che volessero portare in stazione i tifosi romanisti in metro invece che coi bus: per non sapere né leggere né scrivere, abbiamo preferito andare a prendere la rossa e poi la gialla :-)
separati in casa
Non so quanti sappiano che non esistono più le FF.SS, o FS che dir si voglia, insomma le Ferrovie dello Stato. Per effetto di non so quale legge, è stata separata la parte che gestisce i binari (RFI, Rete Ferroviaria Italiana) da quella che gestisce i treni (Trenitalia).
Se però siete attenti potete scoprire questa cosa da voi. Ad esempio, stamattina sono rientrato in treno da Torino. Il mio simpatico treno è rimasto dieci minuti fermo tra le stazioni di Torino Porta Susa dove ero salito e Torino Dora, immagino perché si era a binario unico. Qualcosa ha stranamente recuperato per strada ma siamo arrivati comunque qualche minuto in ritardo. Prima di entrare a Milano, dall’altoparlante interno ci è stato comunicato che stavamo per entrare in stazione, che il treno terminava la propria corsa, che si era in ritardo di cinque minuti per cause dovute all’infrastruttura ferroviaria. Scaricabarile perfetto.
pazzie di condominio
Ieri sera ci siamo trovati una lettera in buca, copia di una raccomandata inviata al nostro amministratore nella quale la nostra vicina di casa fa tutta una serie di affermazioni varie, comprese quelle di cui ho già scritto. Càpita però che nel delirio mi trovi delle chicche come “qualche Condomino psicopatico”, “fantasie malsane di certi mentecatti” e “bulli di periferia, nullafacenti e invidiosi”. A questo punto io comincio a incazzarmi lievemente. Oggi parte la raccomandata, giusto per fare notare che se proprio bisogna giocare, è ancora da vedere chi è il più bravo; o ci scrive che non intendeva parlare di noi, o cominciamo a fare le cose sul serio noi. Che palle.
"grave nocumento"
Tra le richieste degli scioperanti a Melfi per togliere i blocchi, c’è anche la richiesta di togliere da parte di Fiat, Fim, Uilm e Fismic la clausola inserita nell’accordo separato della scorsa settimana, che afferma che i presidi hanno creato “grave nocumento” alla Fiat.
Vista così sembrerebbe una stupidaggine: peccato che se uno prende il contratto dei metalmeccanici scopre che il “grave nocumento” (parole testuali) permette il licenziamento per giusta causa. Non ho dubbi che i rappresentanti Fiat abbiano utilizzato apposta il termine per avere le mani libere nel buttare fuori i più facinorosi; ma come hanno potuto i rappresentanti sindacali essere così idioti da non sapere nemmeno che cosa ci sia scritto nel loro contratto, e avere avallato una cosa del genere?
Alex Randolph
È morto ieri. Non so quanto la notizia sia passata sui giornali, io l’ho scoperto grazie all’ottimo Stefano Bartezzaghi. Ma in fin dei conti alla gente non importa nulla di un ottantaduenne che per lavoro creava giochi. Giochi da tavolo, non videogames. La differenza è enorme, e non tanto per uno stupido amore per il passato: ma molto più banalmente perché davanti a un tavolo si sta insieme, col videogame si è da soli.
Gay News
Sui quotidiani gratuiti di oggi, due notiziole che riguardano il mondo gay.
City riporta che Imma Battaglia ha lanciato un movimento politico denominato “Lista per i diritti umani e civili”, che dovrebbe rappresentare i diritti di omosessuali, lesbiche e transessuali. Sull’iniziativa sospendo il giudizio. Io non voterei mai un partito degli amanti della matematica o dei più alti di un metro e novanta, ma è anche vero che quelle categorie non sono discriminate: può darsi dunque che sia più semplice avere una lobby unita piuttosto che uno schieramento trasversale.
Invece su Metro ci viene fatto sapere che l’anno prossimo la Danimarca ospiterà la quarta edizione dei Mondiali di Calcio per gay. Scusate, ma a me pare una cagata pazzesca (cit.). Chissenefrega se un giocatore di pallone è omosessuale, eterosessuale, bisessuale o cos’altro? cambia forse qualcosa nel modo in cui gioca? oppure c’è qualcuno che ha bisogno del suo recinto per dire “qui il più bravo sono io”? Misteri.
_Dopo mezzanotte_ (film)
Sabato Anna mi ha gentilmente fatto notare che sarebbe stato simpatico che io andassi al cinema con lei e altri due amici nostri. Io ho doverosamente acconsentito, ma mi sono riservato il diritto di scegliere il film, e mi sono deciso per questo, dato che almeno potevo vedermi un po’ Torino almeno in pellicola, anzi in digitale.
Il risultato è stato una piacevole sorpresa. Il film non è nulla di eccezionale, ma è comunque carino anche prescindendo dalle immagini torinesi. L’interpretazione di Giorgio Pasotti nella parte di Martino, custode della Mole Antonelliana, è ottima, fa delle facce semplicemente favolose; sugli altri si vede probabilmente una minor abitudine alla recitazione soprattutto negli accenti. L’Angelo (Fabio Troiano) sembra essere marchigiano/umbro, il che alla Falchera non è una cosa comune; Amanda (Francesca Inaudi) è un po’ schizofrenica. Ha delle belle tette, però :-) La storia non la racconto per ovvie ragioni, ma è un po’ sognante e un po’ retrò, aiutata dalla voce di Silvio Orlando come narratore.
Due note negative: il riferimento al nostro presidente del consiglio alla fine, che non c’entra nulla col film – e non ditemi che è perché si parla della gioventù scapestrata di oggi; e il 63 non arriva alla Falchera, ma a Mirafiori Sud.
State invece attenti a quando nella colonna sonora (molto bella) appare per la seconda volta Ricominciamo…
parcheggi e auto
In questi giorni nella rubrica “Italians” che Beppe Severgnini tiene nel sito del Corsera si parla tangenzialmente dell’utilità di fare parcheggi, e c’è stata una tipa che ha preso ad esempio cosa succede ad Amsterdam, dove chi costruisce una casa non può fare più della metà di box rispetto agli appartamenti: l’idea sottostante è che se si fanno parcheggi, automaticamente arrivano più automobili.
Cosa ne penso io? Sinteticamente, boh.
Ho dei forti dubbi sulla politica milanese “facciamo strisce gialle per tutta la città, così i residenti senza box possono parcheggiare sotto casa aggratis”. Il problema mi tocca solo implicitamente, se devo andare in un posto dove non c’è parcheggio perché i pochi posti sono per due terzi riservati: inoltre secondo me quello che servirebbe è una serie di parcheggi max 20 minuti per le volte in cui uno è costretto a prendere l’auto: ti voglio vedere a portare certi pacchi sul tram. Però le auto già ci sono, e ce ne sono più dei posti per strada: quindi se si fanno più parcheggi c’è la speranza che io riesca a passare in bicicletta o a piedi senza troppi slalom :-)