Oggi non c’è storia, tra i quotidiani gratuiti. Stravince City, inanellando prestazioni fantastiche. Gli altri si limitano a renderci edotti della decisione di Rocco Siffredi, il re del porno che smetterà di fare film tra un paio d’anni “perché inizia a sentirsi a disagio con i figli”. Che è, cominciano i confronti in famiglia? Aggiungerei una menzione per Leggo, che si direbbe aver fatto una decisa scelta di campo; una pagina sulla “madre di tutte le truffe” con i partecipanti al quiz di Bonolis, e la pagina delle lettere con invettive anti ATM (cito: “inutile dire che la stragrande maggioranza è «contro»”). Sarebbe interessante vedere le varie edizioni locali per scoprire cosa postano là.
Tornando al nostro vincitore odierno, ci fa sapere già in prima pagina che “l’internauta ama la bella vita”, è un avido consumatore di libri (o almeno lo fa molto più spesso degli altri) e non guarda la TV (in realtà ci passa cinque ore in meno la settimana). Insomma, sotto sotto restano i soliti luoghi comuni. Tralascio la “scoperta” che i giovani sauditi (maschi) sono sempre più sessisti e intolleranti, che meriterebbe un trattamento molto più serio, e passo alla scienza.
Per Jintu Fan dell’università di Hong Kong l’attrazione fisica si ha perché il maschio è capace di calcolare inconsciamente il volume del corpo diviso il quadrato dell’altezza. Il tutto misurato in metri, mi raccomando: altrimenti non si può stimare il livello di salute e fertilità. Visto che ciascuno ha le sue preferenze in fatto di donne, se ne può dedurre che è proprio vero che tanta gente non è in grado di fare i conti.
Ma niente paura! Stephen Oliver dell’università di Manchester ha creato un “robot intelligente” capace di “condurre esperimenti scientifici e interpretarne i risultati, formulare teorie e fare ricerche”. Il tutto perché ragiona per “abduzione”: questa volta le virgolette sono già nel titolo. Ma bon temete: per vedere se il robot è in grado di arrivare a scoperte originali, “servirà un software più complesso”.
Non mi dilungo sulla pagina “persone”: tanto vale prendere Novella 2000. Ma mi sembra giusto terminare col titolone nella pagina dedicata all’ATM: “Raggiunto un risultato brillante”.. Scopri sotto che sono le testauli parole dette dall’Albertina “nella sua sede naturale”, vale a dire il comune di Milano.
volare, oh oh
A volte mi viene voglia di aprire una categoria apposita, “viaggi aerei” o al limite “trasporti”. Ma in fin dei conti non è che io voli così spesso, anche se posso essere certo che Alitalia mi vuole così bene da fornirmi degli spunti anche se andassi su e giù tutte le settimane.
Stavolta arrivo in anticipo e a Fiumicino non c’è nemmeno la solita coda al metal detector; riesco così a trovare un posto persino di corridoio sul volo delle19, che però parte alle 19:15. Vado all’imbarco e mi rallegro perché gli tolgono anche cinque minuti.
Una volta saliti, il comandante prende la parola e ci dice che siamo in ritardo perché l’aeromobile – che bella parola, vero? – è arrivato in ritardo dal Cairo, e soprattutto era in condizioni tali che ha chiesto una pulizia completa. Ma questo era nulla; mancano infatti all’appello quattro persone che tra l’altro erano proprio in transito dal Cairo. Quindi i loro sei bagagli sono nella pancia dell’aereo. Il comandante termina dicendo “li stiamo cercando in aereo; aspettiamo ancora un po’, ma se non li si trova inizieremo la procedura di scarico dei bagagli. Un quarto d’ora, visto che per fortuna ce ne sono pochi. Ma si sa, la sicurezza…” Sarà il pensiero dei bombaroli egiziani, ma non mi è sembrato di sentire forti lamentele per il ritardo.
Per la cronaca, i quattro sono poi arrivati: erano semplicemente stati trattenuti per controlli. Ma siamo comunque partiti solo alle 19:40, trovandoci anche una turbolenza niente male mentre salivamo in quota: bella associazione “aereo dall’Egitto – aereo scosso”.
punti di vista
Ieri sera ero in spaghetteria con Luciano Giustini, e abbiamo parlato per buona parte del tempo di blog.
Il buffo è che, nonostante siamo entrambi affiliati all’implicita categoria “teNNici”, abbiamo delle idee completamente diverse su cosa fare e come fare. (Diciamola tutta: io non ho idee, vado avanti per inerzia)
scioperi modernizzati
A quanto pare oggi i mezzi pubblici a Milano circolano, e hanno addirittura firmato un accordo. Vedrò stasera, quando rientrerò da Roma.
Più in generale, uno si chiede se ci sono possibilità di scioperare in maniera diversa da questa. Ho sentito parlare di proteste come “i mezzi girano, ma non fanno pagare il biglietto”. A parte il fatto che bastano pochi controllori che non scioperano per fregare tutti, questa proposta non tiene conto che la maggior parte degli utenti (paganti) dei mezzi pubblici sono abbonati, quindi l’ATM non ci perderebbe molto.
Più interessante forse uno sciopero bianco, con i mezzi regolarmente circolanti ma che seguono alla lettera il codice della strada. Gli ingorghi sono assicurati.
Ma la proposta uscita mi pare da Altroconsumo mi pare davvero interessante, anche se richiederebbe un intervento legislativo. I lavoratori che intendono scioperare lavorano regolarmente – immagino “alla giapponese”, con fascia nera messa sui mezzi in modo che gli utenti sappiano della vertenza in corso, e non ricevono i soldi corrispondenti. Però l’azienda deve versare il doppio di questi soldi a un fondo specificato. Quindi anche l’azienda perde soldi, oltre che forse immagine.
Non penso questa sia una panacea, ma perché non pensarci un po’ su?
delirio
In mezzo allo sciopero dei mezzi, io oggi sono dovuto partire per Roma.
Naturalmente ieri sera mi hanno detto che non prendevano prenotazioni per i taxi, ma non mi sono preoccupato: tanto esco alle 6:45, e non c’è mai molto traffico.
Stamattina mi butto giù dal letto, cerco di prepararmi una tazza di tè, mi vesto e provo a chiamare il 4040. Risultato: occupato velocissimo (congestione generale). Riprovo: lo stesso. Dal quarto tentativo, ogni tanto sentivo il tono di occupato veloce (congestione della rete). L’8585 dava lo stesso risultato.
Scendo e mi avvio verso il parcheggio di piazzale Lagosta. Nessun taxi, e soprattutto nessun pulsantone per chiamarli – o forse stavo dormendo troppo per vederlo. A questo punto erano le 6:50; parto dal principio che in un quarto d’ora riesco ad arrivare in Centrale, e lì magari qualcosa lo trovo. In realtà riesco a prendere la linea tre isolati prima, e finalmente mi appare una tassista.
Il traffico non era tanto peggio del solito, e a Linate non c’era nessuno, tanto che la tipa dell’accettazione era lì che aspettava qualcuno. Faccio il check-in, scopro che questa volta non mi hanno preassegnato il posto, e mi rassegno a un sedile centrale.
Non c’era troppa coda nemmeno al controllo ai raggi X, e quindi ero in buon anticipo: ma anche Alitalia sta entrando nella logica “chi ce lo fa fare”. Un terzo dei passeggeri è salito alle 8, cioè quando in teoria il volo doveva partire: magari hanno aspettato che tutti trovassero un taxi. Così ci siamo alzati da terra con mezz’ora in ritardo, senza nemmeno la scusa pro-forma generalmente biascicata dal pilota “sapete, c’è congestione del traffico aereo e non ci danno lo slot”. Per soprammercato, arrivati a Fiumicino abbiamo fatto il giro di tutto l’aeroporto prima di trovare una piazzola di sosta: ho scoperto cose incredibili.
Ma perché devo andare a Roma?
i giornali e lo sciopero ATM
Stamattina è stato istruttivo leggere i giornali a proposito del nuovo sciopero “a largo raggio” dei mezzi ATM.
Ci sono naturalmente delle certezze. Il titolone che campeggia a nove colonne su il Giornale è “Milano in ginocchio e i tranvieri non pagano”. Repubblica invece continua nella sua linea editoriale: la colpa è di Albertini e del governo, al limite – ma proprio al limite – dei cobas, visto che il sindacato è contrario; nelle pagine interne c’è qualche minima concessione alle proteste, ma la maggior parte degli interventi riportati è a favore degli scioperanti.
Più interessante leggere La Stampa che ha preso una posizione decisa contro gli scioperanti. Beh, “decisa” nello stile falsamente oggettivo della Busiarda, al quale noi ci si abitua fin da piccoli. La Brunella Giovara fa un articolo che a prima lettura prende amabilmente per i fondelli i milanesi “che per far soldi non si fermano davanti a nulla”, ma in realtà raccoglie quasi solo pareri contrari; persino Sorgi fa il suo commento nella rubrica delle lettere contro gli scioperanti.
Come mai questa presa di posizione? Agnelli si sta preoccupando di una possibile estensione degli scioperi a Torino, il che impedirebbe a quei pochi operai Fiat ancora rimasti di andare a Mirafiori?