Devo però dire che ieri notte, mentre pedalavo verso casa, Milano sembrava quasi simpatica. Freschetto al punto giusto, e soprattutto un fortissimo odore di tigli, su viale Certosa e alla Ghisolfa. Un piacere.
Dodici minuti, quasi tredici
È la durata effettiva della mia parte nello spettacolo “Duetti” che sarà in cartellone al Barrios giovedì 24 giugno. Ci saranno anche altri centootto minuti con altra gente, ma se avete presumibilmente sei euro e abbastanza spray antizanzare (non servono ventagli, c’è l’aria condizionata…) potreste anche divertirvi. Io almeno mi sto divertendo, anche se la prova di ieri è stata piuttosto lunga, avendo finito all’una e quaranta, e oggi ne risento.
Diritto di voto 2
Stasera mi sono trovato in buca delle lettere la cartolina dell’Ufficio Elettorale che mi fa notare che per ben due volte (lunedì 31 alle 12 e martedì 1 alle 19) non mi hanno trovato, e quindi devo andare a prendermelo io.
Vorrei fare notare le date. Non solo i volpini hanno scelto i due giorni dell’unico ponte fattibile quest’anno – e passi – ma quando Anna era andata a chiedere la mia tessera loro avrebbero già dovuto sapere che la tessera non l’avevo potuta ritirare.
Ufficio Complicazione Affari Semplici.
Questione di costi
City di oggi, titolone in prima pagina: “Elettricità, è quella italiana la bolletta più cara di Europa”. Inizio dell’articolo: “Quasi 20 euro al kilowattora contro i 17 della Germania, gli 11 della Francia, i 10 della Spagna e i sette della Gran Bretagna”.
Naturalmente – e come del resto si poteva leggere a pagina 3 – il costo per kWh è di 20 eurocent. Altrimenti tenere accesa una lampadina da 100W ci costerebbe due euro l’ora. Eppure nessuno si è accorto di quanto scritto ben visibile. L’inflazione corre?
Il diritto di voto
Ci sono in giro manifesti a iosa che invitano l’elettore a non aspettare l’ultimo momento: se ha smarrito la propria tessera elettorale, può già andare all’ufficio elettorale a chiedere un duplicato.
Bene. Venerdì mattina ho chiesto ad Anna di andare là, con la mia carta d’identità e la vecchia scheda elettorale, per chiederne l’aggiornamento. Essendo ormai un residente milanese, devo votare qua. Risultato: niente da fare. Hanno controllato, e hanno sentenziato che l’adesivo per aggiornare la tessera è già stato spedito, che sarebbe arrivato in settimana, e che solo in caso contrario sarei dovuto passare a chiederlo – immagino durante i giorni del voto, a questo punto.
Visto che comunque Anna era là, non mi sembrava così difficile né lungo ristampare l’adesivo. O forse c’è qualcosa che mi sfugge?
posta svanita
Non ho capito bene come, ma ho perso una certa quantità di messaggi mentre stavo lavorando su Thunderbird. “Lavorando” significa che stavo cercando di capire come mettere a posto i messaggi transitati da Eudora, lavorando però su altri messaggi. “Perso” significa che sono completamente sparite alcune sottodirectory: ho anche verificato manualmente.
Ci sono cose peggiori nella vita: le directory corrispondono ad alcune mailing list, ho i backup fino a metà aprile e roba sparsa in giro delle ultime due settimane (Google Mail aiuta, visto che il trash viene cancellato solo dopo un mese). Mi preoccupa però l’idea di questi messaggi che si sono persi così, senza ragione.
_Manuale di primo soccorso per attori e aspiranti attori_ (libro)
La lunghezza del titolo è inversamente proporzionale a quella del testo (Paolo Asso, Manuale di primo soccorso per attori e aspiranti attori, Dino Audino, 2003, pag. 144, € 9.50). Il libro dovrebbe spiegare per così dire i trucchi per sopravvivere come attori: non i “trucchi del mestiere”, ma le cose di supporto che permettono di esercitarsi e sopravvivere nel cinico mondo del teatro.
Sarà, ma io sono rimasto piuttosto deluso dalla lettura. È indubbio che ho un punto di partenza completamente diverso, arrivando dall’improvvisazione teatrale, e quindi faccio anche esercizi diversi; ma speravo di trovare qualcosa di diverso da una serie di storielle su come chi gestisce una compagnia non ne capisca assolutamente nulla, e quindi occorra fare da noi, e via discorrendo. Per correttezza, vengono in effetti proposti vari esercizi, ma bisogna cercarseli con il lanternino e tirarli fuori; fortuna che come dicevo non è che il testo sia così ampio. Ma per me il tono discorsivo e la parola “manuale” non vanno troppo d’accordo…
L’unica cosa che ho imparato è la differenza tra il metodo Stanislawski e quello brechtiano: meglio che nulla, ma comunque poco.