ieri sera ho deciso di smuovermi per una volta, e fare un salto dal Neri che trasmetteva una puntata speciale di MacchiaRadio. I pochi fortunati che erano all’ascolto hanno potuto insomma udire la mia voce dal vivo – non mi hanno visto, perché giustamente la webcam era puntata su Vita da single, ospite in studio insieme a Franciskje.
Considerazioni sparse:
– Naturalmente ieri pioveva, quindi niente bicicletta e dodici più dodici minuti a piedi sotto la pioggia.
– Naturalmente non avevo dietro il numero telefonico di Gianluca, anche se ero convinto di essermelo scritto sul palmare, e così ho dovuto rompere le palle a R:ob per recuperare il suo numero.
– Franciskje sarebbe capace di parlare per un’intera notte a braccio senza mai fermarsi.
– Posso garantire che Vita da single è ancora più bella di quanto si possa immaginare dalle foto; nonostante ciò è anche intelligente e simpatica, essendo pertnato un controesempio vivente alla teoria lamarckiana.
– Gianluca è un ospite perfetto.
Anniversario
Oggi sono trecentosessantacinque giorni da quando il mio gruppo è passato da IT.Telecom a TIM. (Oramai siamo già TIM Italia da un mese, ma non importa).
Bene. Finalmente siamo riusciti ad accedere alla intranet TIM, dalla colonia penale sede “temporanea” di Rozzano. Una rete virtuale ci permette di arrivare ad accedere alle pagine, dopo avere configurato il nostro PC in poche ore.
Poi dicono che l’informatica semplifica la vita…
Temporale estivo
Denuncia o pubblicità gratuita?
Repubblica.it ci dà notizia di una procedura di infrazione contro Telecom Italia presso l’Antitrust di Bruxelles a riguardo dell’ADSL. Fin qui non ci sarebbe nulla di strano. Uno potrebbe pensare che la denuncia sia sui prezzi all’ingrosso troppo alti fatti ai provider alternativi, oppure sul passaggio di informazioni che casualmente ti fa chiamare da RossoAlice subito prima che ti attivino l’ADSL concorrente, o ancora sull’impossibilità di avere una linea ADSL se non si ha anche il telefono fisso con relativo canone. No. La denuncia è (a) perché il costo dell’ADSL in Italia è maggiore di quello che Telecom Italia fa in Francia e Germania, e (b) perché Telecom non ha ancora aggiornato le centrali telefoniche al sud.
Dite quello che volete, ma a me questa sembra semplicemente una mossa pubblicitaria. Già la logica di dire “la stessa procedura è stata aperta per i prezzi dei brani scaricabili da iTune in Regno Unito e nel resto d’Europa” fa ridere: un conto è scaricare software, un conto è tirare un doppino utente in giro per l’Europa. Sul (vero) problema dell’aggiornamento delle centrali, il guaio è nato con la privatizzazione, quando l’ultimo miglio non è rimasto in mano statale. Sono ragionevomente certo che costruire nuove centrali telefoniche costi troppo, e quindi non è strano che tutti gli operatori affittino o comprino l’ultimo miglio da Telecom; però a questo punto non si vede perché eventuali operazioni di miglioria della centrale stessa non debbano essere pagate da tutti gli operatori.
misteri USB
Ieri sera a un certo punto mi sono partite le porte USB del portatile. Non vedevano più nessun dispositivo. La cosa mi ha un po’ infastidito, ma visto che in fin dei conti mi ero appena preso un mouse con convertitore usb-ps2, e in uno dei miei momenti compulsivi mi ero anche comprato una scheda PCMCIA con due uscite USB2, non mi sono preoccupato più di tanto.
Adesso le porte funzionano di nuovo perfettamente. Sì, avevo ribustrappato anche ieri, che credete?
sogni
Può anche starmi bene sognare di essere in un posto – tipo campus universitario – che è sotto attacco da un esercito straniero, riuscire fortunosamente a scappare con alcuni compagni e poi iniziare a cercare di far perdere le mie tracce in modo piuttosto confuso. Da un sogno non mi aspetto una grande logica.
Ma sognare mio padre che dice di avermi sognato, e io che gli rispondo “anche io qualche volta ti sogno” (poi svegliarmi in piena notte quasi piangente, per i curiosoni) mi sembra troppo avvitato anche per me.
ladri di referrer
È da un po’ di tempo che alcuni siti stanno usando i referrer come sistema di pubblicità (poker e viagralike, generalmente), facendo in modo che vengano generati accessi alle pagine che sembrano provenire da quei siti in questione. La cosa mi sembra più che stupida fuori tempo: ormai chi mette i suoi referrer in linea? Però nell’ultimo mese ci sono stati una quindicina di questi siti, che io regolarmente elimino dalle statistiche.
Stamattina ho provato a vedere quali pagine vengono chiamate: per la maggior parte sono verso WordPress (no, io uso MT come piattaforma blog, ma c’è stata per un po’ un’installazione di prova non linkata. Eppure l’hanno trovata), e qui lo si capisce perché magari un bel bachetto da sfruttare lo si trova sempre. Ma ci sono anche altre pagine più “normali”. E tra i siti che mi contattano ce n’è uno messicano. Un PC zombie, o qualcuno che vende questi programmini per farsi pubblicità?
non expedit versione XXI secolo
Non capisco affatto perché tanta gente si sia lamentata che il cardinale Camillo Ruini, vescovo vicario di Roma, abbia espresso il proprio parere sui prossimi referendum riguardo la legge sulla procreazione assistita. Persino l’Associazione Amici della Bagna Caoda sentenzia qual è la sua posizione, vogliamo negarlo alla chiesa cattolica? Anche quelli che si lamentano delle sue affermazioni che l’Italia è un paese cattolico potrebbero cominicare più proficuamente a tagliare la visibilità mediatica di tutto quello che riguarda la gerarchia ecclesiale.
Nulla da dire ovviamente a riguardo della posizione cattolica contro le modifiche alla legge – anche se continuo a non capire il no alla fecondazione eterologa, che è sì peccato ma non certo eticamente peggio di un adulterio. Però l’affermazione “i cattolici non vadano a votare” continua a non andarmi giù. È indubbiamente evangelica (Luca: non 20:25, ma 16:8) ma a me la storia dell’amministratore scaltro continua ad andare giù poco. Lo trovo un barare.
Il guaio è che mi sa tanto che quasi nessuno si sia accorto che i partiti hanno trovato un ottimo metodo per depotenziare quella che era l’unica possibilità italiana di democrazia diretta. Per me la colpa iniziale è stata dei radicali, che hanno iniziato a chiedere firme per tutto, senza nemmeno pensare alle conseguenze: siamo arrivati così ai paradossi come quello di abolire il ministero dell’Agricoltura, scoprire dopo che in tutta la UE quel ministero c’era e anzi i ministri si riunivano regolarmente, e doversi inventare il ministero delle risorse agricole e forestali. Resta il fatto che l’aumentata disaffezione della gente alle votazioni, unita a quella particolare per i referendum, e alla scelta di date più adatte a gite fuori porta, rende molto più semplice dire “lasciate perdere, non votate” a chi non vuole cambiare la legge. Dato che per definizione la legge è passata con la maggioranza del Parlamento, ecco come si fa a mantenerla!
Continuo a rimanere dell’idea che occorrerebbe riformare la logica alla base del referendum, ancorandola all’effettivo consenso popolare. Aumenterei pertanto il numero di firme richieste, portandolo all’1.5% o al 2% degli elettori (750000 o un milione di persone: in fin dei conti nel ’48 il corpo elettorale era molto inferiore a quello odierno!), ma nel contempo sterilizzerei il quorum, ponendolo a metà dei votanti alle ultime elezioni politiche. In questo modo, chi non voterebbe comunque non viene conteggiato; ma chi non vuole esplicitamente votare al referendum potrebbe continuare a farlo, sapendo però di non potere contare sullo “zoccolo ignavo” per fare prevalere la sua tesi. L’unico piccolo particolare è che occorrerebbe una legge costituzionale per modificare l’articolo 75: ve la vedete voi?