Piazza Fontana e spese processuali

La parola definitiva sembra essere “nessun colpevole, quindi chi ha voluto questo processo – le parti civili – paghi le spese processuali”.
Non entro nel merito dell’assoluzione perché non ho letto la sentenza. Sono abbastanza vecchio per avere dei ricordi televisivi del giorno della strage, ho seguito più o meno la storia a partire da Valpreda (con lo spinoff Pinelli-Calabresi-Sofri), Freda e Ventura, il trasferimento a Catanzaro del primo processo, mi è venuto un mezzo colpo vent’anni dopo quando in una gita a Milano scoprii dove si trova piazza Fontana, ma nulla più.
Quello che però non mi torna è la logica della beffa della richiesta delle spese. Non stiamo parlando di una denuncia fatta in prima persona, dove in effetti si potrebbe dire “ci hai fatto perdere tempo e soldi per nulla, e quindi è giusto che tu paghi”, ma di una “associazione all’accusa”. Mi sembra una cosa piuttosto diversa: eppure il risultato sembra lo stesso. I misteri in Italia sono tanti.

escalation legale

Era un po’ di tempo che non sentivo notizie della nostra famosa condomina della villetta interna. Stasera però mi sono trovato nella buca copia di una denuncia contro ignoti sporta dalla signora perché “presumibilmente dal 29/04/2005 al 30/04/2005, fra le 22:30 e le 06:00 in non previsto/altro” (occhei, quest’ultima frase non penso sia sua ma del software in dotazione ai carabinieri) qualcuno ha reciso all’altezza delle radici i due gelsomini che aveva messo sulla parte del muro di sua pertinenza”.
È vero che io non avrei nemmeno saputo dire dove erano quei gelsomini – sto facendo fatica a dare acqua alle piante di Anna, il mio pollice verde è nullo – ma non mi sarei mai sognato di tagliarli, visto che non mi davano certo fastidio. Il guaio è che non ho alcun alibi, dato che Ariel e Momo non possono testimoniare che venerdì notte ho come al solito dormito alla stragrande. Speriamo in bene…

È primavera, svegliatevi ciclisti

Ieri ho notato un folto numero di ciclisti per strada, si vede che è arrivato il caldo. D’altro canto, domenica l’edizione milanese di Repubblica aveva una pagina dedicata alla difficoltà di trovare un ciclista.
Naturalmente la pagina ha portato sfiga: stamattina prendo la bici e mi accorgo che c’è un raggio staccato. Vado dal ciclista, e mi accorgo che i raggi che mancano sono in realtà due :-(
Due giorni senza bici, insomma. Le strade milanesi insieme al passo troppo corto della mia bici hanno colpito ancora.

bagarini autostradali

Stasera ci deve essere stato qualche spettacolo al FilaForum di Assago, così quando con Adolfo abbiamo preso il pezzetto della A7 per rientrare a casa ci siamo trovati ingolfati di auto in coda per uscire. Vabbè, a volte capita.
Però vedere tre bagarini camminare tranquillamente in autostrada con il mazzetto di biglietti non mi sembra una bella cosa.

qual è la differenza?

Generalmente il cartellone luminoso sulla A7 tra lo svincolo di Assago e quello per la tangenziale afferma perentoriamente “TANGENZIALI / TRAFFICO / RALLENTATO”. Credo che l’automobilista tipico – ammesso ovviamente che alle 9 del mattino sia sufficientemente sveglio per accorgersi di qualcosa che non siano quelli pronti a tagliare la strada per saltare due macchine in coda e infilarsi nell’uscita – abbia ormai un cervello che cancella automaticamente quella “informazione”.
Stamattina però c’era qualcosa di diverso. Sarà la primavera che finalmente è arrivata, sarà il nuovo governo; fatto sta che si leggeva “TANGENZIALI / TRAFFICO / DIFFICOLTOSO” (il corsivo ovviamente è mio, la tecnologia di quei tabelloni non è così avanzata).
Qualcuno mi sa spiegare qual è la differenza sostanziale tra il traffico “rallentato” e quello “difficoltoso”?

Blog Generation (libro)

[copertina]Il 2004 è stato tutto un pullulare di libri sui blog, sui blogger e via discorrendo. Continuo a chiedermi da un lato se hanno un certo qual successo, e dall’altro se servono a qualcosa. In fin dei conti è anche vero che chi scrive su un blog tende a leggere più della media, e con le tirature medie italiane basta “leggersi addosso” per ottenere un discreto successo.
Questo agile saggio (Giuseppe Granieri, Blog Generation, Laterza Tascabili, 2005, p. 172, € 10, ISBN 88-420-7564-7) nasce per spiegare il fenomeno da un punto di vista sociologico. Granieri è una figura molto nota nel campo, e il suo punto di vista è che la Rete permetterà una maggiore partecipazione dei cittadini alla “politica”, intesa sia nel senso usuale che in quello etimologico di “scambio di informazioni e conoscenze tra le persone”; il tutto favorito dai sistemi software di aggregazione di quanto noi rendiamo pubblico, che faranno sì che ognuno di noi si costruirà il proprio giornale interattivo.
Il libro è scritto in uno stile che si mantiene quasi sempre scorrevole, senza usare quei paroloni che danno l’aria di voler nascondere la scarsa conoscenza degli argomenti. Chi conosce il “guru” Granieri si potrà piuttosto stupire che non è stata mai usata alcuna faccina: è proprio vero che un sito web e un libro richiedono formalismi diversi. L’unica pecca che ho trovato è il tono a volte troppo trionfalistico, come se i blog fossero la Rivoluzione Totale e Definitiva invece che uno strumento utile ma non certo indispensabile. Forse però la mia è una visione prevenuta: in fin dei conti faccio già parte della Blog Generation.

Amina: aggiornamento

Ho appena sentito il mio amico a riguardo della vicenda di Amina, di cui avevo parlato. Dopo che Amnesty International ha preso in carico il caso, qualcosa si è mosso. L’esecuzione sarebbe dovuta avvenire oggi, ma è stata rimandata, e sembra che ci sia qualche spiraglio per una grazia, che però è solo il primo passo – occorrerà probabilmente trovare un modo per estradarla, per evitare che i parenti del marito decidano di fare giustizia per conto loro.
Anche il Times ha pubblicato la storia.

gite turistiche per anniversari

Visto che c’è chi si è lamentato perché non ho parlato del LibriMeeting 2005, mi sembra più che opportuno far presente che ieri sera sono stato sulle colline bolognesi per salutare un po’ di amici. Purtroppo non c’è stato quello che doveva essere l’evento clou della giornata, vale a dire una riedizione dopo quindici anni del Dandy Blues, un’improvvisazione musicale con il sottoscritto alla voce, Max Negro alla chitarra, e confesso non ricordarmi più chi altri. L’ospitalità è come sempre stata fornita da Sini e Viv: tra gli ospiti (tutti indicati con soprannomi, a causa della legge per la praivasi) ricordo il Rev., Fab da Livorno, ilCosta e naturalmente la Rossa :-)
Per chi vuole anche sapere cos’è un LibriMeeting: una decina d’anni fa un gruppetto di amici che frequentava le BBS Fidonet si ritrovava una volta l’anno a Milano per fare un giro a librerie e caricarsi la schiena con pacchi di libri che ci si consigliava a vicenda oppure si vedevano al volo. Quest’anno abbiamo provato a rifarlo: nonostante ormai Internet ti permetta di farti arrivare i libri a casa con un paio di clic e una capiente carta di credito, abbiamo lo stesso comprato tutti una paccata di libri. Non è un caso che c’è una forte intersezione con il gruppetto di sopra.