<em>Torino è casa mia</em>

[copertina]Culicchia è uno di quegli autori il cui stile non lascia indifferenti: o lo si ama o lo si odia. Confesso che non ho mai letto un suo libro “serio”, ma in compenso ho sempre apprezzato le sue rubriche più o meno surreali. Questo libro (Giuseppe Culicchia, Torino è casa mia, Laterza – Contromano 2005, pag. 163, €9, ISBN 88-420-7584-1) non è altro che una di queste rubriche allungata fino alla dimensione di un’opera. Se qualcuno ve l’ha venduta come una guida a Torino, vi ha preso in giro. Si parla di Torino, certo: ma l’impressione che ho avuto è quella di una chiacchierata fatta per chi la città la vive – o, come nel mio caso, l’ha vissuta – e vuole scoprire qualcosa di nuovo, o riassicurarsi a riguardo delle proprie certezze. La “cartina” allegata, ancorché perfettamente in scala, è infatti assolutamente inutile per orizzontarsi, e i temi trattati esulano spesso da quanto un turista vero o presunto cerchi. Ma che ci si può aspettare da uno che per anni ha tenuto la rubrica Muri e duri dove veniva fatta un’improbabile esegesi delle scritte sui muri sabaudi? Lettura ampiamente consigliata per autoctoni e assimilati: per gli altri, a loro rischio e pericolo.

macchinette del caffè – 3

Ok. Nella macchinetta ci sono i Visitors.
Oggi dopo pranzo il display indicava /#Introduci. Quando adesso sono passato, era già diventato /#"/troduci, e nel tempo che me ne sono stato davanti all’altra macchinetta un altro carattere era stato mangiato: ora la scritta è /#"/froduci. Il codice genetico del display viene man mano modificato dal virus… fortuna che per tre settimane non passerò più dall’ufficio!

"eccetto autorizzati"

A Milano, viale Legnano costeggia il parco dell’Arena. Su quel lato c’è sempre stata una serie di cartelli di divieto di sosta: un mesetto fa però a tutti i pali (tranne uno, chissà come mai) è stato aggiunto un altro cartello recante la scritta “eccetto autorizzati”. Vorrei sapere chi sono questi autorizzati che hanno il diritto di incasinare il traffico: se qualcuno parcheggia, ovviamente c’è meno spazio per chi si sposta, e a quel punto tanto vale lasciare libertà di parcheggio per tutti…
(noterella: perché i vigili non convincono con le buone o con le cattive il tipo del chiosco a smettere di parcheggiare la propria auto tagliando la pista ciclabile?)

La pietra del cielo (libro)

[copertina]Questo primo volume della saga delle Cronache di Camelot (Jack Whyte, La pietra del cielo, Piemme Pocket 1999, pag. 544, €8.90, ISBN 88-384-4361-0, trad. Susanna Bini) non parla affatto di Camelot, Artù, Merlino e compagnia. Non può nemmeno farlo, visto che è ambientato un secolo abbondante prima…
Whyte, infatti, ha voluto fare una serie di romanzi storici, cercando di prendere le varie leggende e immaginando quali fatti realmente avvenuti avrebbero potuto distorcersi fino alle storie a noi note. La spada nella roccia? In verità era una spada dalla roccia, fusa cioè con un ferro meteoritico – la pietra del cielo del titolo. Il protagonista è un veterano romano, Publio Varro, vissuto nel quarto secolo, quando l’impero romano si stava per sgretolare e i romani iniziavano a intuire che la loro fedeltà era per la Britannia, e non per Roma o Bisanzio. Il libro racconta così le lotte coi barbari oltre il Vallo di Adriano e i primi timidi tentativi di unirsi ai celti. Ottima direi la traduzione, sempre scorrevole.

macchinette del caffè – 2

Per la precisione, questa non è la macchinetta del caffè, bensì quella che dietro inserimento di congruo numero di monete eroga minipacchetti di cose che sicuramente fanno male (ma tanto la quantità è così ridotta da non essere statisticamente rilevabile), oltre che fazzoletti di carta.
Tale macchinetta ha un display, e fin qua nulla di male. Però ho come il sospetto che le scritte siano in qualche dialetto di Betelgeuse: potete verificare la scritta di ieri mattina, di ieri pomeriggio – un po’ sfocata, ma si vede che c’è stata un’evoluzione – e odierna. Non ho provato a vedere cosa succede cercando di prendere qualcosa. I fazzolettini magari no, ma il resto potrebbe non essere adatto al metabolismo umano.

Elenco analitico dei cornuti

[copertina]Charles Fourier non si è mai sposato… per non diventare automaticamente cornuto, diceva scherzosamente. Sicuramente era un convinto libertino, tanto che scrisse in più fasi una serie di rapidi sketch che hanno portato a questo libro (Charles Fourier, Elenco analitico dei cornuti, Il nuovo Melangolo – Nugae 2005 [2002], pag. 63 , €6.50, ISBN 88-7018-544-3, trad. Armando Lo Monaco). Come capita spesso, i discepoli sono stati più realisti del re e hanno accuratamente nascosto il testo, che è stato pubblicato per la prima volta nel 1856 in versione troncata, mentre sembra che il suo primo nucleo risale addirittura al 1808. I vari ritratti, di poche righe ciascuno, sono spesso davvero azzeccati, con quell’aria retrò acuita dalla traduzione. Conviene probabilmente centellinarsi il testo, però, per gustarselo al meglio.

economicità

Sul Corsera di oggi, le magliette Milanobene. «L’idea: produrre una linea di abbigliamento semplice ed economica». 27 euro a t-shirt.

congiunzioni astrali?

Ad aprile avevo scritto che il mio PC non riusciva più a capire che i collegamenti dovevano essere attraversati e non aperti, quando volevo salvare un file.
Oggi a quanto pare il clic funziona nuovamente. Non ho fatto assolutamente nulla, lo giuro. Sarà un sottoprodotto delle stelle cadenti che in teoria oggi stanno allietando la vista di chi non si trova in mezzo a una grande città col cielo coperto?