e io che mi pensavo mi fa scoprire come La Stampa, serio quotidiano sabaudo, ha modificato la licenza dei suoi supplementi Tuttolibri e Tuttoscienze. Invece che il solito © sottotitolato “tutti i diritti riservati”, abbiamo una licenza Creative Commons, per la precisione la Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 2.5.
Da un punto di vista pratico, la cosa non cambia molto: chi si sarebbe accorto se un insegnante avesse usato gli articoli degli inserti per fare lezione? Però questa modifica è una vera e propria rivoluzione per quanto riguarda il concetto dell’uso dei contenuti. Spero che l’esempio venga seguito.
"permessi tempo libero"
Ho appena utilizzato la favolosa interfaccia intranet aziendare per prendere un giorno di permesso causa (non mio) matrimonio. L’interfaccia è robba nuova, nel senso che fino a qualche mese fa non potevamo accederci, e compilavamo dei bellissimi fogli A4; quindi non sono ben certo di cosa sarebbe potuto capitarmi.
Alla fine ho scoperto che ferie e permessi vari sono nascosti nella macrovoce “Permessi Tempo Libero” (le maiuscole sono mie).
Dite quello che volete, ma a me una simile dicitura fa venire in mente una benigna concessione, e non qualcosa per cui chi ha lavorato prima di me ha dovuto lottare.
inquinamento magnetico?
Sulla mia bici ho montato un ciclocomputer, di quelli che ti farebbero anche il caffè se non fosse che hanno dei problemi con il filtro. Per la precisione, è un modello senza fili, che ho scelto (a) perché l’ho trovato così e (b) perché la sua installazione è stata semplificata, senza l’effetto gomitolo indotto dal mettermi a fare qualcosa di pratico. Quindi il magnete sulla ruota invia i dati al sensore, che a sua volta li spedisce – non so se via infrarossi oppure onde radio – al computer. La cosa funziona abbastanza bene, tranne qualche volta quando inserisco o tolgo il computerino dal suo alloggiamento e arriva uno spike istantaneo di una pedalatona a 50 all’ora. Tutto bene, insomma, tranne che in piazza sant’Agostino. Non so che cosa ci sia, ma mi è capitato di lasciare la bicicletta ferma per un po’ e scoprire che era convinta di avere fatto alcune decine di chilometri – molto più velocemente di quanto capiti mentre pedalo io. Il record deve essere stato martedì scorso: in due ore di attesa il contachilometri è balzato avanti di 135 km, con la velocità istantanea che passava di secondo in secondo a 48, 15, 74, 99 chilometri l’ora.
Per i curiosi, la bici era legata alla ringhiera della scala della metropolitana sul lato della pista ciclabile. Ipotesi su cosa possa fare impazzire il contachilometri?
senso della misura
Capisco perfettamente che in Italia ci sia poco da gioire, e quindi una vittoria in semifinale dei Mondiali (con il bonus di avere battuto la Germania in casa loro, e segnando al 119. e 120. minuto… come scriveva Zucconi, la vittoria è più gustosa quando si ottiene per culo) è un’ottima occasione per uscire nelle strade.
Aggiungo anche che stamattina sono andato a leggermi il commento di bild.de, il loro quotidiano nazionalpopolare che è stato insolitamente tranquillo: giusto due righe sullo “Skandalurteil der Fifa” per il caso Frings e un pianto perché loro avevano dovuto fare i supplementari nei quarti e l’Italia no. (Per gli amanti dei corsi e ricorsi storici: nel 1970 capitò la stessa cosa).
Però ci sono due cose che non capisco. Sono rientrato in casa verso le 21, e prima che iniziasse la partita c’erano già gruppi in giro con clacson e trombe, il che mi pare indubbiamente un minimo anticipato. Ma la partita è terminata alle 23:30. Possibile che alle 2:30 (quindi tre ore dopo) dovessi ancora cuccarmi la gente a far casino sotto le finestre? D’accordo che abitiamo praticamente sulla circonvallazione, il che non fa bene in questi casi, ma avrei sperato in qualcosa di più breve.
Senza poi contare che stamattina ho dovuto prendere l’auto, visto che stasera sarò a Linate a riprendere Anna; avendo dormito poco sono partito più tardi, e mi sa tanto che tutti i simpaticoni in giro stanotte si siano anche loro messi in marcia dopo, con il doppio risultato di trovarmi in un ingorgone e di vedere dei numeri da ritiro della patente…
manca il giusto mezzo
spam inviato davvero a caso
io ho un paio di caselle gmail (codogno e maurizio.codogno) che ho creato ma non uso se non per farmi mandare automaticamente della roba che mi serve archiviare. Non sono assolutamente indicate da alcuna parte in rete, insomma.
Oggi mi sono collegato dopo alcuni mesi, e ho trovato una ventina di messaggi di spam su ciascuna casella. Qui c’è gente che prova davvero a caso le combinazioni cognome@gmail.com.
controllori
Stasera, mentre tornavo a casa, sul 15 sono saliti i controllori, in numero congruo rispetto al numero di porte: mi pare fossero in sei. Io stavo leggendo, e mi sono limitato a tirare fuori il biglietto e tenerlo in mano: nessuno me l’ha guardato. Avessi preso quello di stamattina – che avevo con me – non sarebbe cambiato nulla.
Presumo che nessuno di loro avesse una vista da falco tale da riuscire a leggere giorno e ora di timbratura: a questo punto immagino che avere pizzicato un paio di persone significasse che il loro lavoro l’avevano fatto, e quindi non valesse la pena di fare più fatica del necessario. O no?
zzz
Non ho più il fisico. Ho fatto per due volte di fila poco più dell’una di notte, e oggi sto dormendo della grossa. Per la precisione, sabato sera eravamo a Novara a festeggiare il compleanno di una nostra amica, mentre ieri abbiamo fatto una tirata avanti-e-indietro a Bologna per una pizzata con Douglas Hofstadter, che come sempre passa un mesetto in Europa ma non si ferma in Italia :-(
L’unico problema è stato appunto sciropparsi i 230 km andata-e-ritorno e notare i numeri che vengono fatti da una serie di pseudoautomobilisti sull’Autosole. Ad essere sincero mi meraviglio ci siano così pochi incidenti, visti certi slalom su tutte le direzioni. Anzi no, quello è stato uno dei problemi: il secondo è stato scoprire gioiosamente come Momo avesse vomitato sul letto, il che è significato prendere lenzuolo sopra, lenzuolo sotto e coprimaterasso, ficcare il tutto in lavatrice, prendere lenzuolo sopra, lenzuolo sotto e coprimaterasso nuovi e rifare il letto, il tutto all’una passata. Come simbolo della mia bontà, non ho fatto nulla alla gattina.