Il SETI ha trovato qualcosa!

Ricevo (via email, quindi non lo trovate scritto sul suo blog) da Nando una breaking news: SETI, il programma per cercare forme di vita aliene che gira su non so quanti PC, ha trovato qualcosa. No, non un messaggio di un E.T., ma più prosaicamente il portatile che era stato rubato alla moglie di un minnesotano. Il tipo ha iniziato a controllare il log di Seti per vedere se compariva l’identificativo del PC rubato; da quello ha ricavato l’IP con cui si collegava, è andato dalla polizia ed è riuscito a far loro ottenere dall’ISP l’indirizzo di casa del ladro e recuperare la refurtiva.
Morale: formattate, formattate :-)

coglioni due volte

Dopo avere letto sui giornali una serie di dati contrastanti, sono andato a verificare direttamente sul sito del Senato come è effettivamente andata la votazione. La prima votazione è su una mozione di Andreotti che chiede al governo di contribuire a liberare i soldati israeliani che sono prigionieri da quasi un anno degli Hezbollah, e ha avuto praticamente l’umanunanimità, col voto contrario di Fernando Rossi (sì, lui); la seconda è quella che ci interessa.
Dalla lista manca Turigliatto, probabilmente perché avendo annunciato le sue dimissioni non era tecnicamente parte del consesso; e si nota come Fernando Rossi non si è astenuto, ma non ha votato, cosa che al Senato fa la sua bella differenza.
Facendo i conti, se i due avessero votato a favore, la mozione non sarebbe comunque passata, visto che il quorum sarebbe salito a 161 e i voti a favore a 160.
Questo significa che i due hanno perso un’occasione d’oro per dimostrare che non era per nulla stata la sinistra radicale a remare contro (ricordo che non importa se una cosa è vera o falsa: quello che conta è come la cosa viene vista). Un risultatone, no?
(per i curiosi: leggetevi la dichiarazione di voto di Cossiga. È sempre divertente.)

Il gomblotto

Prima di spegnere stizzito la radio, ho ascoltato per un po’ il microfono aperto formato extralarge di Radio Popolare sulla caduta del governo Prodi II. Sì, sono masochista.
Quello che nonostante tutto mi ha stupito è che c’è stato più di un sinistrorso duro e puro che ha parlato di “complotto ai danni della sinistra radicale”, di un “tentativo di emarginare la sinistra radicale”. Ora, se queste persone avessero detto “mi dispiace che il governo sia caduto, ma è meglio così piuttosto che dovere stare con un ministro degli Esteri che non vuole che ce ne andiamo dall’Afghanistan e svende Vicenza agli USA” non avrei avuto nulla da obiettare: è un’opinione, e ognuno ha il diritto di avere la propria opinione. Ma quei tipi dovrebbero spiegarmi quale sarebbe il complotto se dei loro rappresentanti hanno scelto di non votare a favore della mozione governativa. Forse avevano detto loro “non preoccupatevi, che tanto i numeri ci sono”? Oppure sono stati ipnotizzati e costretti a votare contro la loro volontà?
P.S.: qualcuno faccia a Paolo Guzzanti un corso accelerato di logica (o di coerenza). Come dopo Berlusconi II c’è stato Berlusconi III, perché dopo Prodi II non potrebbe esserci Prodi III?

l’Istat e l’inflazione per le famiglie

Magari vi è capitato di leggere questa notizia sull’inflazione “più alta per le famiglie povere”. Visto che le varie fonti davano notizie contrastanti, ho pensato bene di andare alla fonte (281K di pdf), per cercare di capirne un po’ di più. Purtroppo non sono un vero esperto di statistica, quindi la mia analisi sarà un po’ semplicistica: ma spero che sia comunque sufficiente per darvi un’idea più completa.
Premessa (mia): salvo in caso di presenza di prezzi amministrati per i generi di largo consumo, è abbastanza naturale che l’inflazione pesi di più sulle famiglie con disponibilità minore di reddito: il valore ricavato è la media pesata di cose “nuove” che tendono a decrescere di prezzo e cose “usuali” che invece generalmente rincarano.
Premessa (istat): queste non sono statistiche “dirette” che sarebbero costate troppo, ma sono state fatte a tavolino prendendo il paniere standard e cambiandone i pesi secondo un’altra statistica sui consumi delle famiglie. Un mettere le mani avanti, ma supponendo che il lavoro sia stato fatto bene non ci dovrebbero essere grossi problemi.
Sono state scelte quattro tipologie di famiglie, anzi cinque: quelle in affitto, i pensionati, le famiglie (normali e di pensionati) appartenenti al 20% più basso di reddito, e la famiglia media. Il motivo per cui ho sottolineato questa quinta categoria sarà chiaro dopo.
Il grafico di pagina 6 mostra come a prima vista i tassi di inflazione siano abbastanza correlati tra i vari gruppi, tranne per il fatto che le famiglie deboli hanno oscillazioni molto maggiori: a fine 2004-2005 erano messe meglio, per la stabilità se non il ribasso dei prezzi degli alimentari, mentre quest’anno sono più in difficoltà per l’aumento dei prezzi dei carburanti. Ma quello che conta di più è il risultato finale; a dicembre 2006 le famiglie più povere vedono un aumento dei “loro” prezzi del 2.8% rispetto all’anno prima, mentre l’inflazione “ufficiale” era sul 2%. “Ma sono i polli di Trilussa”, qualcuno dirà: e invece no. L’indice medio per le famiglie mostra un rincaro del 2.5%. Inutile dire che nelle noticine a fondo documento c’è scritto “non si possono confrontare questi dati con quelli ufficiali, per questo questo e questo; e comunque anche nel resto dell’Europa ci sono di questi problemi”. Ma il punto è un altro: questa discrepanza dei tassi significa che c’è un errore di base in tutti quegli istituti che dipendono dal tasso di inflazione.
Mi spiego: va benissimo usare il tasso d’inflazione ufficiale quando si calcola la differenza del PIL, visto che quello dovrebbe raffigurare tutta l’economia italiana. Ma per un contratto di lavoro, o per la contingenza sulle pensioni (che esiste ancora, anche se non lo sapevate), o ancora per la rivalutazione del TFR sarebbe più corretto usare un tasso più vicino a quanto spende davvero una famiglia, e forse addirittura scegliere il tasso delle famiglie “povere” visto che sono loro quelle con un reddito più compresso e che dovrebbero essere più tutelate. Ma questa è un’utopia.

Vai di opposizione!

La nuova opposizione Repubblica.it, come sempre sulla notizia, ha subito registrato il cambio di maggioranza governativa, come si può vedere dalla schermata (la sottolineatura è mia, intendiamoci).
Mi chiedo solamente se qualcuno rilegge gli interventi scritti in diretta, oppure la pagina è in modalità write only…
(la pagina è sempre questa, per la cronaca)

Politica italiana

Oggi al Senato si sta votando sul rifinanziamento della missione in Afghanistan. Calderoli, dopo il colpaccio della volta scorsa, ha ritentato il gioco: la mozione presentata inizialmente affermava “Il Senato, verificata la continuità della linea di politica estera fino ad ora adottata dall’attuale governo anche in sede di comunità atlantica, la approva”. La traduzione è molto semplice: seminare zizzania nella sinistra-sinistra, che ha già i mal di pancia di suo e continua a chiedere una discontinuità. Nulla di male di per sé.
Però anche Minimo non poteva fare finta di nulla, così nella sua replica ha subito tenuto a rimarcare che “La mozione Calderoli dice il falso quando sostiene che c’è continuità tra la politica estera del governo Berlusconi e quella del governo Prodi”, al che subito la CdL ha modificato la sua mozione. Il testo modificato recita “Il Senato, verificata nei fatti la continuità della linea di politica estera e di difesa fino ad ora adottata dall’attuale Governo anche in sede di comunità atlantica, ma udite la relazione e la replica del Ministro degli affari esteri, non le approva” la nuova traduzione è più o meno “state facendo quello che facevamo noi, ma visto che dite che non è vero votiamo contro”. Non so se all’estero le cose funzionino così, ma è davvero una tristezza.
Aggiornamento: (15:00) La mozione governativa è stata bocciata, ma dopo che quella della CdL era stata ritirata. Naturalmente gli astenuti a sinistra (che sapevano benissimo che al Senato l’astensione è un voto contrario) non hanno certo pensato che a quel punto sarebbe stato più logico uscire dall’aula, visto che non c’era più nulla. Credo proprio che a sinistra ci saranno anche tante brave persone, ma di un ingenuo incredibile.