Due articoli odierni parlano entrambi, più o meno, di religione. Tony Blair si vuole fare cattolico, secondo molti: sta giusto aspettando di non essere più primo ministro britannico, perché non sarebbe molto fine – è vero che solo i regnanti britannici non possono essere “papisti”, però si sa come vanno le cose. Naturalmente ci si chiede quanto epocale sia la portata di questa notizia, raccontata da tutti i quotidiani: credo però che sia più o meno lo stesso concetto dei miniserial televisivi sulla vita di un qualche santo moderno.
Più interessante, almeno a prima vista, è leggere come Bernardo Provenzano usasse la Bibbia per scrivere i suoi pizzini. Peccato che, almeno da quello che si può leggere nell’articolo di Rep.it, non si capisce bene perché gli sarebbe voluta proprio quell’edizione della Bibbia, visto che le annotazioni sono puramente generiche e le sigle – lungi dall’«indicare gli autori del Vecchio e del Nuovo Testamento» come l’anonimo giornalista suppone – sono assolutamente indipendenti.
Però volete mettere l’indubbio successo della campagna “riscoprite il libro per antonomasia”?
economia grammaticale
Mi chiedo cosa stesse pensando chi è finito sul mio blog facendo la ricerca “tfr congiuntivo”. Insomma, le ricerche su “insulti in latino” e “parolacce latino”, che portano a un mio vecchio post dove segnalavo questo sito, mostrano come ancora oggi il latino sia sentito parte vitale della cultura nostrana; però qua proprio non riesco a capacitarmi di cosa volesse cercare. “Congiunturale”? “Confindustria”? “Congiunzione”? Magari pensava che il “tfr indicativo” è quello della certezza, mentre il congiuntivo è quello della possibilità e chessò il gerundio è quello del lento accumularsi? Chi ha altre idee le può segnalare tra i commenti!
(però non vale leggere la notiziola e provare a fare la ricerca “tfr congiuntivo mau”…)
Disinformazija
Repubblica annuncia con fanfara la relazione di Giuseppe Grechi, che afferma che le trascrizioni delle intercettazioni a D’Alema, Fassino e Latorre (degli italoforzuti non si sa, ma tanto si sono già dimenticati tutti di Luigi Grillo & co) erano arrivate ai giornalisti ben prima che la Forleo le rendesse consultabili “senza uso di dispositivi elettronici”.
Prima che tutti salgano su a urlare contro questi cattivoni che hanno rubato le intercettazioni, vorrei far notare che non è un caso che l’articolone sia in prima pagina di rep.it, mentre La Stampa e il Corsera no (beh, in realtà ce l’ha anche il Messaggero). In questo modo, infatti, si cerca di far passare il concetto “le trascrizioni delle intercettazioni sono fuorilegge, quindi non contano nulla”. È vero che dal punto di vista della legge non hanno rilevanza penale, ma è anche vero che cercare di coprirle in questo modo è ancora meno bello.
Blogstar Death Match
È troppo tardi per riuscire a farmi fuori: ho aspettato apposta a parlarne fino ad oggi. Però se c’è qualche blog che vi sta proprio sulle palle, potreste provare un qualche picosecondo di gioia facendolo (virtualmente) morire in questo sito. Buon voto.
un teorema sul sudoku
(Una versione più ampia e spero più completa di questa notiziola si trova sul mio sito. Commenti sempre benvenuti!)
È un po’ che non scrivo di “matematica leggera”: però lo spunto che GaS mi ha mandato in un messaggio privato mi pare interessante, e spero che anche per voi sia lo stesso.
Il punto di partenza è questa recensione – che non è mia, mi affretto a precisare – dove viene enunciato il seguente teorema: Se nello schema iniziale di un sudoku appaiono solo sette numeri diversi (ripetuti quanto si vuole: magari lo schema ha 24 numeri preinseriti, ma solo sette di questi ), allora il sudoku non ha una soluzione unica. (e quindi, aggiungo io, non apparirà mai sui giornali).
Per uno che è abituato a masticare un po’ di matematica, la dimostrazione è immediata, quindi è inutile che me la scriviate: mi fido. Sono più interessato a sentire commenti di persone che si divertono a risolvere i sudoku, ma sono convinti di non capire nulla di matematica. Non ci sono premi, ma nemmeno gogne pubbliche; il vantaggio di moderare i commenti è che non debbo necessariamente renderli pubblici. Se qualcuno non si fida delle sue capacità, posso anche dargli un aiutino, basta che me lo chieda privatamente.
Perché tutto questo? beh, mi piacerebbe sfatare qualche mito. Perché diciamocela tutta: la matematica è come qualsiasi altra cosa. Ci sono cose difficili se non impossibili, e cose alla portata di tutti. L’importante è non darsi per vinti in partenza.
Addio, tranquillità
A quanto pare, tra un paio di mesi i telefonini squilleranno anche sugli aerei. A costi assolutamente assurdi – due euro il minuto le chiamate, 40 centesimi gli sms: magari questo significherà che qualcuno il cellulare lo terrà spento per non farsi spennare, ma non ci credo. Ma il peggio è che l'”innovazione” non ci sarà soltanto su Ryanair, dove è noto che il volo aereo è un semplice accessorio ma i soldi arrivano da tutto il contorno, ma anche su compagnie storiche come la portoghese TAP, British Airways e Air France. Alitalia no, a quanto pare, ma forse la nostra compagnia di bandiera ha altro cui pensare.
Chumby… ciumbia!
Ugo – intrippato dal fatto che tutte le specifiche sono aperte, e così potrà mettere un sistema text-to-speech – me l’ha segnalato stamattina. A dire il vero il Chumby non esiste ancora, ma bisogna dire che l’idea è assolutamente inutile e per questo stesso motivo fantastica. Fondamentalmente è la sveglia più cara del mondo, visto che dovrebbe costare sui 200$: il punto fondamentale è però che si connette wireless alla tua rete, e tu la puoi programmare (lì dentro c’è un Embedded Linux, un po’ come sul mio palmare) per mostrare man mano le informazioni che hai deciso potrebbero interessarti: chessò, il grafico delle previsioni del tempo, oppure l’elenco delle email che aspettano risposta più che immediata.
Chissà se diventerà di moda…
Attenzione al lettore
Il Corsera annuncia di sapere quali personaggi moriranno nell’ultimo libro di Harry Potter. Ma fa i nomi in un link separato.