missing keys 2

Dopo avere attentamente valutato tutti gli impegni, Anna e io avevamo alla fine scoperto che un buchetto di tempo per far cambiare i codici dell’antifurto della 147, causa smarrimento chiavi, c’era. Bastava che io oggi fossi tornato a casa per pranzo, mi fossi preso la macchina e fossi andato in concessionaria. Detto fatto, alle 14 ero in Autovar. Riuscito finalmente a recuperare (e pagare…) la chiave, mi dicono che il cambio di codice me lo potevano fare al volo. Solo che dopo cinque minuti mi chiedono “ma dov’è la tesserina con il codice?” La mia risposta è stata “quale tesserina?”; ho cercato nel libretto e nel cassettino senza risultato. Ho poi telefonato ad Anna chiedendole se aveva qualche idea: non le veniva nemmeno in mente l’esistenza di una simile tesserina (bluette). Dopo una lunga telefonata, me ne sono uscito sconsolato, avendo saputo che avrei dovuto ordinare – e pagare – il codice, come d’uopo in un mondo digitale come il nostro; però penso sia meglio aspettare domani, e provare a cercarla io. Esco, faccio cinquecento metri, squilla il telefono. Anna mi dice di avere trovato il tesserino, che però era grigio e non bluette. Dietrofront (che in via Palmanova non è banalissimo) e nuova attesa… ma tanto avevo dimenticato la mia borsa in concessionaria. Fortuna che stavolta ho la scusa del caldo! Il buffo è che mi era arrivato un ricordo di una striscetta di plastica blu con un codice sopra: peccato che così ad occhio fosse della vecchissima Tipo. Si stava parlando di demenza senile anticipata?

la pillola anticiclo

Se non sbaglio, è una cosa di cui si parlava da decenni: almeno mi ricordo di avere visto da qualche parte un pamphlet “quello che gli uomini non vogliono dirvi”, che spiegava come se una donna avesse preso la pillola in continuazione, senza quindi saltare una settimana al mese, non avrebbe avuto le mestruazioni.
Ora che questa “pillola continuativa” sembra che venga commercializzata sul serio, mi trovo Zucconi che scrive che la cosa non s’ha da fare, e soprattutto che ci sono delle femministe che lo dicono. Premesso che ovviamente ho dei problemi a potere dare un giudizio al riguardo, posso solo notare che una pillola da prendere tutti i giorni incrementa il suo consumo del 33% (per la gioia della casa farmaceutica che la produce), e che Zucconi, come del resto io, quella pillola non la prendiamo mica; ma almeno io non vado a cercare col lanternino le reazioni contrarie :-)

Ma quanti libri ho letto?

Sto mettendo lentamente su aNobii i libri che ho recensito qui tra le notiziole. Oggi ho fatto il 2004: ventisette libri.
È vero che ai tempi del liceo credo di avere letto in un anno un duecento libri (tanto non avevo nulla da fare :-) ) però questi sono ancora parecchi…
Aggiornamento: i libri del 2005 sono stati trentanove. Poi si dice che Internet tarpa la lettura.

aNobii

Da Giuseppe Granieri ho scoperto l’esistenza di aNobii. È semplicemente bellissimo. Tu puoi metterti a catalogare tutti i tuoi libri, in italiano (ok, io ho lasciato l’interfaccia in inglese perché sono un fanatico), e scoprire i libri dei tuoi vicini e amici.
Ma la cosa più splendida è che puoi limitarti a inserire l’ISBN del libro (e questo ammetterete che non è poi così difficile), oppure aggiungere una sfilza di informazioni, da quando avete iniziato e finito di leggerlo alla libreria dove l’avete comprato e così via. Credo sia la prima applicazione “web 2.0” dove ho davvero visto un’interfaccia che fa quello che mi aspetto, senza costringerti più di tanto.
La mia idea è di recuperare pian piano i libri da me recensiti qui tra le notiziole e postarli nel mio “scaffale virtuale”: poi, come giustamente g.g. fa notare, aspettare di avere una massa critica anche per i libri italiani e sfruttare il lavoro di tutti.
ps: non so che cosa dovrebbe significare aNobii; ho solo scoperto che stanno a Hong Kong, e che esistono credo da un anno.
aggiornamento: per chi ha paura del Grande Fratello, aggiungo che uno può anche usare il sistema in maniera “privata”, non rendendo pubblici tutti o alcuni dei propri libri :-)

Un "prof" non lo si nega a nessuno!

Ricordate l’offerta di iscrizione alla MAA che mi era giunta il mese scorso? Alla fine ho deciso di accettarla, e ier i mi è arrivata la mia bella tesserina, con la scritta “Member since 5/1/2007” ma soprattutto l’intestazione “Prof Maurizio Codogno”.
Come potete immaginare, non mi sono mai sognato di spacciarmi per professore, non parliamo poi del “prof” in inglese che immagino sia riservato agli accademici. Però a quanto pare anche dall’altra parte dell’oceano, e anche tra i matematici, si sta tendendo a un’appellativizzazione che personalmente mi pare un po’ stupida. Vabbè.

Toh, le centrali Telecom

Ricordate la storia delle centrali Telecom che sono state casualmente vendute a un consorzio tra alcuni fondi e Pirelli RE (quindi una controllante)? Bene, Quintarelli fa notare come adesso, casualmente, Pirelli RE si vuole ricomprare tutto.
In pratica, a parte i soldi con cui Telecom ha generosamente ricompensato gli azionisti in maniera diretta, l’azionista principale si troverà questa plusvalenza… Non piangete sul Tronchetto, insomma, che stavolta non finirà povero in canna!

Alzheimer incipiente

Stamattina sono uscito a piedi per andare in ufficio (a piedi perché oggi pomeriggio sono in giro con Anna e mi ha ingiunto di non arrivare in bicicletta… e non con i mezzi perché tanto avrei risparmiato cinque minuti). Dopo un po’ mi accorgo di non avere con me il marsupio, anche noto come “extension” vista tutta la roba che ci sta dentro. Sì, pesa abbastanza, ma è come per gli occhiali: dopo un po’ uno non ci fa più caso. Vabbè, torno indietro, me lo piazzo in vita, e risaluto Anna: un quarto d’ora perso.
Arrivo in ufficio, vado alla macchinetta del caffè… e mi accorgo di non avere le chiavi di casa, dove è anche appunto attaccata la chiavetta del caffè. Telefono a casa e dico ad Anna di togliere le chiavi dalla toppa :-)
La giornata sarà dura.