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appello della stampa di partito

Leggo da Onemoreblog (ma l’avevo anche sentito stamattina nella rassegna stampa di radiopop) che i direttori dei “Veri Quotidiani di Partito” (Europa, Liberazione, La Padania, Il Secolo d’Italia, l’Unità) hanno scritto un appello per richiedere di «poter accedere ad un sistema di finanziamento pubblico sicuro, puntuale e riservato solo a loro». Adesso esiste una legge che dà il finanziamento pubblico ai quotidiani “espressione di un movimento politico” formato da almeno due onorevoli; in pratica, come mostrò Report alcuni mesi fa, basta conoscere le persone giuste per ottenere qualche centinaio di migliaia di euro l’anno, e nei casi più fortunati anche dei bei milioncini. I direttori di cui sopra argomentano così:
«In Italia esiste la tradizione dei quotidiani di partito. Questi giornali hanno avuto, e hanno, una funzione molto importante. Rappresentano la pluralità delle informazioni e delle opinioni in un mercato editoriale assai ristretto e controllato da pochi gruppi. I giornali di partito sono uno strumento fondamentale di dibattito, di informazione e di lotta politica. Un pezzo importante del nostro sistema democratico.»
Ora, sarebbe sicuramente carino evitare di dare soldi a pioggia; ma se devo essere sincero non vedo più l’utilità storica di un quotidiano espressione di un partito, in un momento in cui l’informazione può essere rimbalzata in mille altri modi diversi. Onestamente, chi ha non dico letto ma almeno preso in mano una copia di Europa?
Sarebbe stato molto più utile cercare di capire se ci fosse un qualche modo per cui la stampa “schierata” potesse ricavare più soldi con la pubblicità, come fa la “stampa qualunquista” (absit iniuria verbis, è solo una semplificazione): a questo punto il giornale potrebbe tranquillamente vivere di suo.
(nota a margine: in questo numero di Diario c’era il conto economico della testata. Il deficit di quest’anno è stato di 1.2 milioni di euro, e in pratica i costi sono il doppio dei ricavi; così ad occhio anche là manca l’apporto della pubblicità. Ma tanto non è un “quotidiano di partito”…)

Ultimo aggiornamento: 2006-08-01 19:03

rifiuti speciali

È da parecchi giorni che sul marciapiede sotto casa mia c’è uno scooter, o per meglio dire alcuni pezzi di quello che probabilmente in passato è stato uno scooter. Sono stato troppo pigro in questi giorni per copiarmi la targa e chiamare i vigili: ma tanto non sarebbe servito a molto. Anna mi ha detto infatti stamattina che ieri ha chiesto a due dei vigili che in questi giorni stazionano davanti al Grande Cantiere Zara-Marche se potevano farlo togliere, e loro le hanno risposto che avevano già avuto la segnalazione, anche dal vigile di quartiere, ma c’era tutta una procedura. Alla domanda di Anna “ma scusi, se c’è la targa non è tutto più semplice?” la risposta è stata “guardi, le consigliamo di toglierla, la targa”.
A questo punto tremo al pensiero di chissà quale procedura burocratica si debba avviare nel caso si sappia chi è il proprietario di un mezzo abbandonato per la strada…

Ultimo aggiornamento: 2006-08-01 13:37

Calciogate 2

Nella sentenza sportiva definitiva (sportiva, quindi a meno di Tar) sullo scandalo calcio, sono due le cose che non riesco assolutamente a comprendere.
La prima è la “punizione” del Milan, che l’anno prossimo si farà tranquillamente la Champions League. Avrebbero fatto più in fretta ad assolverlo direttamente: ma si sa che in Italia il conflitto di interessi paga.
La seconda è che tutti i quotidiani continuano a dire che durante il giudizio di primo grado l’avvocato juventino Zaccone avesse “patteggiato la B con penalizzazione”, quando la frase esatta è stata «Una sanzione che la società accetterebbe sarebbe quella chiesta per le altre tre società»; sanzione che in quel momento, secondo le richieste di Palizzi, sarebbe sì stata “B con penalizzazione” ma che si poteva presumibilmente immaginare sarebbe stata ridotta dal solito calar di braghe. Insomma, la difesa è stata “abbiamo fatto esattamente le stesse cose degli altri imputati”; eppure tutti hanno riportato una cosa diversa. I casi sono due: o c’è un “gomblotto antiiuventino”, oppure tutti i giornalisti si scopiazzano tra loro senza nemmeno darsi la pena di andare sui fatti. La prima ipotesi potrei accettarla, la seconda mi pare molto preoccupante.
(prima che i tifosi vari saltino su: non so affatto se le pene siano giuste o sbagliate in assoluto, né mi interessa saperlo)

Ultimo aggiornamento: 2006-07-26 10:16

la dittatura della minoranza

Oggi in Parlamento inizia la discussione sull’indulto. Come scrive Di Pietro, questa volta la legge sarà un po’ diversa da quelle nel passato: anche per i reati finanziari, di corruzione, e falso in bilancio contro la Pubblica Amministrazione verranno condonate le pene. Come mai questa novità? Come nota spietatamente Travaglio, il motivo è molto semplice: se non si fosse fatto così, afferma il capogruppo dell’Ulivo in Commissione Giustizia, Forza Italia non avrebbe mai votato a favore, e non si sarebbe raggiunta la maggioranza qualificata richiesta.
Sono commoventi gli sforzi profusi dagli italoforzuti a favore del loro sodale Cesare Previti – se le voci che si sentono in giro sono vere, i beneficiati di questo ampliamento dovrebbero essere meno di 100, se non è una legge ad personam poco ci manca – ma non credo che fare un inciucio di questo tipo sia una Bella Cosa.
D’altra parte la dittatura della minoranza non si vede solo qua. Si prenda il rifinanziamento della missione in Afghanistan. Sabato il Corsera scriveva: Uno dopo l’altro Franco Giordano, Alfonso Pecoraro Scanio e Oliviero Diliberto hanno detto a Prodi «caro Romano, se non metti la fiducia noi i nostri non li teniamo». Sarà, ma ero convinto che in queste elezioni fossero stati i segretari di partito a scegliere chi sarebbe stato eletto. Pensarci un po’ prima non sarebbe stato meglio?

Ultimo aggiornamento: 2006-07-24 15:26

Baricco e i Barbari

A me Baricco non piace (come scrittore, intendo: come persona, non l’ho mai incontrato). Quindi non sto leggendo “I barbari”, quello che dovrebbe essere il Grande Racconto a Puntate dell’estate di Repubblica; né pertanto so di che cosa parli esattamente.
Però oggi mi è capitato di leggere il capitolo 14 della saga. A parte scoprire che Baricco ha il vezzo di scrivere “obbiezione” con due b (la variante è corretta, ma sicuramente minoritaria) e notare come non riesca a distinguere i milioni dai miliardi, affermando che Page e Brin si sono fatti solo 20 milioni di dollari, la parte finale del capitolo mi ha fatto pensare. Parlando di come potere organizzare i tre milioni di risultati ottenuti da una ricerca su “lasagna”, spiega come nell’era Avanti Google quelli di Altavista (se siete giovani, non potete sapere che era il motore di ricerca più famoso prima dell’avvento di Google) pensarono di utilizzare degli editor che studiassero i risultati e li ordinassero per rilevanza. Prosegue scrivendo
«Anche un bambino avrebbe capito che non poteva funzionare. Però ci provarono, e per noi questo segna un’importante pietra miliare: è l’ultimo disperato tentativo di affidare all’intelligenza e alla cultura un giudizio sulla rilevanza dei luoghi del sapere. Da lì in poi, sarebbe stato tutto diverso. Da lì in poi, c’erano le terre dei barbari.»
Questo paragrafo è molto più profondo di quanto Baricco probabilmente pensi, perché rappresenta uno spartiacque di ancora un altro tipo. Dal mio punto di vista, come persona che ha anche una certa qual cultura scientifica, non c’è nessun problema a usare un sistema puramente statistico come quello di Google per avere un aiuto nella ricerca di quello che voglio. La cosa non è affatto diversa da quando ricavo le proprietà di un gas usando dei parametri, come la pressione, che sono puramente statistici; conosco i miei limiti, e mi accontento di qualcosa di approssimato, sapendo che il risultato è più che sufficiente per i miei scopi. Baricco, mi sa tanto, non riesce a comprendere questa possibilità: per lui è l’Uomo che deve essere a capo di tutto, quasi fosse un creazionista. E in questo furore, non si rende nemmeno conto che non sarebbe comunque possibile che tutti gli Uomini si accordassero su quale tra i tre milioni di pagine che contengono il termine “lasagna” sia la più importante.
Insomma, siamo alla solita diatriba: l’umanista si ritiene superiore ai barbari, e non gli viene nemmeno in mente, nonostante quanto faccia finta di affermare, che i “barbari” potrebbero avere qualcosa di utile. Io lo lascio tranquillamente in quella che lui crede essere una Fort Alamo ma non è altro che una turris eburnea. Si diverta pure così.

Ultimo aggiornamento: 2006-07-21 20:25

Calciogate

Non ho parlato dello scandalo del calcio italiano perché la cosa non è che mi interessi più di tanto, se non per fare qualche battuta ai colleghi davanti alla macchinetta del caffè. Ma leggendo un po’ in giro ho visto che non è esattamente così per tutti, e ci sono di quelle baruffe che in confronto quelle Prodi-Berlusconi sono roba da niente.
Premesso che l’unica cosa che so è che la giustizia sportiva punisce anche il tentato illecito, anche se non è stato effettivamente commesso, ci sono due punti che vorrei far notare. Mi affretto a ricordare che non entro nel merito della correttezza o meno delle sentenze rispetto alle accuse.
– Dare una penalizzazione di trenta punti, oltre alla retrocessione, alla Juventus è una presa per i fondelli, visto che è virtualmente impossibile tornare immediatamente in A con tutto quel fardello. Sarebbe stato più serio farla retrocedere in C1, come da proposta del PM.
– Sbagliare i conti dei punti da togliere al Milan in questo campionato, o meglio non accorgersi che l’Empoli non aveva la licenza UEFA e che quindi il Milan potrà comunque giocare in Europa nella prossima stagione, è un’altra presa per i fondelli.

Ultimo aggiornamento: 2006-07-17 15:07

siamo sempre di più

A quanto pare, siamo sempre di più. L’Istat ci comunica che a fine 2005 la popolazione italiana è passata a 58.751.711 abitanti. Ci sono quasi 42000 persone tornate all’esistenza dopo le rettifiche post-censimento e 260000 immigrati in più rispetto agli emigrati. Ma quello che vorrei fare notare è il terzo numero, quello che considera il movimento naturale (nati meno morti). Il valore è infatti negativo, seppur di poco: 13.282 persone. Ma tanto i leghisti non sanno fare i conti e al limite tuoneranno contro “tutti quei negher”, invece che accorgersi che senza di loro noi scompariremo.

Ultimo aggiornamento: 2006-07-10 11:44

E vogliono chiamarsi "servizio pubblico"

Stasera, dopo avere portato Anna in aeroporto, mentre tornavo mi sono fermato in Stazione Centrale, per prendere due biglietti del treno per domani sera. Passando ho notato che c’era una fila di una quarantina di persone in attesa di un taxi, e nessun taxi alla pensilina. Il fatto che fossero le 20:15 e alle 20 fosse iniziata Italia-Francia naturalmente è ininfluente.
Poi i tassisti si chiedono perché la gente li odi…

Ultimo aggiornamento: 2006-07-09 21:01