Archivi categoria: y2006_pipponi

sono parasubordinato

Martedì l’INPS mi ha scritto, comunicandomi qual è la mia posizione come lavoratore parasubordinato. Nulla di strano: mi è capitato nel 2001 di fare alcune consulenze per l’Università di Pisa che mi fece un contratto co.co.co.
Così scopro che avevo guadagnato circa 3000 euro in tre mesi, su cui c’è stato un 10% di contributi. Compresa la rivalutazione di questi anni, il mio attivo è di 360 euro; se aspetto ad andare in pensione a 65 anni, la pensione relativa sarà di circa 20 euro annui.
Fortunatamente posso sperare di avere una pensione come lavoratore dipendente, quindi non mi devo occupare di quello. Però ho fatto un po’ di conti. Se un parasubordinato lavora per trent’anni con una media di 1500 euro il mese, otterrebbe 30*4*1.5=180 volte il mio montante. Mettiamoci il fatto che la percentuale contributiva nel mio caso è minore, e un po’ di rivalutazione reale: arriviamo a 300 volte il mio montante. Quindi 6000 euro l’anno, che fa un po’ meno di 500 euro il mese (vi siete ricordati di contare anche la tredicesima?)
Ho paura a pensare cosa succederà tra trent’anni.

Ultimo aggiornamento: 2006-05-25 12:14

conflitto di interessi anche qua?

I miei affezionati lettori avranno notato come – tranne una leggiadra eccezione – io non stia parlando dello scandalo calcistico scoppiato in queste settimane. La ragione è banale: a me il calcio non interessa. Però la notizia di oggi è troppo ghiotta per un opinionista dei poveri come me, e quindi non posso esimermi dal commentarla.
Il nuovo capo Ufficio indagini della Figc è nientepopodimeno che Francesco Saverio Borrelli, l’indimenticato (per una ragione o l’altra) procuratore di Mani Pulite. Quel comunista del commissario straordinario Guido Rossi ha insomma riesumato l’ex-giudice, che in fin dei conti ha “solo” 76 anni e quindi per gli standard attuali italiani è un giovincello.
Ora, io non so cosa faccia esattamente un capo Ufficio indagini, anche se presumo sia qualcosa di più del ruolo di Sante Licheri a Forum; ma non credo che sia chissa cosa. Eppure subito tutta la Casa del Riconteggio, qualunque sia la fede calcistica dei suoi esponenti, è insorta come un sol uomo affermando che la nomina è indubbiamente politica e fatta solo perché Silvio B. ha affermato di volere tornare ad essere il presidente del Milan.
Basta, non ce la faccio più. Non è possibile che per qualunque cosa succeda in Italia in un modo o nell’altro si giunga a Berlusconi.

Ultimo aggiornamento: 2006-05-23 15:56

Priorità relativa

A quanto leggo da Repubblica, uno degli ultimi atti dell’ormai ex-ministro delle comunicazioni Landolfi è stato quello di abolire il francobollo ordinario da 45 centesimi, costringendo in pratica a prendere quello di posta prioritaria da 60.
Il fogliaccio scalfariano sostiene addirittura che il decreto è stato firmato dopo la sconfitta elettorale, alla faccia dell'”ordinaria amministrazione”. Non ho voglia di verificare, anche perché la Gazzetta Ufficiale italiana, a differenza di quella europea, non mi pare sia consultabile online. Né mi metto a discettare sul servizio postale in generale.
Quello che mi chiedo è che senso abbia allora parlare di posta prioritaria (cito dal De Mauro il significato di priorità: il precedere, il venire prima rispetto ad altro per importanza, valore, urgenza), quando non c’è più nulla che venga dopo…

Ultimo aggiornamento: 2006-05-21 16:58

Quando il neurone va in vacanza

Oggi c’è stato il voto di fiducia al Senato. Tutti i senatori a vita – finanche Andreotti – hanno votato a favore del governo Prodi II, tra i fischi e gli insulti della Casa del Riconteggio, come si legge su Repubblica.
Ma il migliore (si fa per dire) giudizio è quello dell’ingegner Castelli sul voto favorevole di Ciampi: «ora non è più il presidente di tutti». Perfino Schifani si è dissociato da lui… Il problema non è tanto il far notare a Castelli che in effetti Ciampi non è più il Presidente; credo che questo sia l’effetto-Silvio da cui anche i suoi sodali fanno fatica a guarire. Quello che non mi piace per nulla è il concetto implicito nel giudizio del padano ex-produttore di ispezioni ministeriali: che cioè sia impossibile per una persona avere delle idee ben precise, ma essere in grado di fare qualcosa di diverso da esse ritenendo che così sia in genere meglio per tutti. O forse mi dite che – molto più banalmente – Castelli se l’è legata al dito con Azeglio?

Ultimo aggiornamento: 2006-05-19 16:34

Le particelle elementari

Così Prodi ha finalmente presentato la lista dei suoi ministri. Il mio personale giudizio è parecchio negativo. Non certo per gli stessi motivi di Schifani, che si lamenta perché non ci sono siciliani nel governo (statisticamente facendo la media con la scorsa legislatura non dovrebbero esserci distorsioni dalla media) e perché faranno giurare un ministro che non esiste come quello dell’Università (proprio come ha fatto la CdL cinque anni fa).
Però è vero che ci sono troppi ministri: 26, ben più di quelli che erano stati previsti dalla legge… Bassanini (che fino a prova contraria è un DS). I due vicepremier a me fanno tanto pensare ai due carabinieri pronti a scattare non appena Prodi farà qualcosa che non piace a DS e Margherita; un triste pensiero. Andando avanti, le donne ministro sono sei, ma solo una (la Livia Turco) ha un ministero con portafoglio, anche se pesante come la Sanità; sembrerebbe quasi che le altre siano state aggiunte tanto per fare numero. Infine, Clementone Mastella come guardasigilli mi sembra una scelta piuttosto opinabile, ben più del povero Tonino Di Pietro alle Infrastrutture. Speriamo in bene.

Ultimo aggiornamento: 2006-05-17 16:04

Non votateli

Tra dieci giorni si vota per le amministrative milanesi. Siamo pieni di manifesti, striscioni, camioncini pubblicitari, spot radiofonici, volantini in buca, santini consegnati a mano da amici conoscenti tipi visti una sola volta in vita nostra, e chi più ne ha più ne metta. Però ci sono anche dei limiti.
Ieri sera c’era una busta indirizzata a me, dove c’era la fotocopia di un articolo del Corsera e una circolare dove tal Giovanni Terzi spiegava quante belle cose ha fatto, quante ne farà se lo eleggeranno nuovamente; il tutto con “un amico comune” (comune a chi oltre che a lui, non si sa), tale Antonio Canino che si presenta a sua volta in zona 2.
Il problema? Banalissimo. Come fa questo tipo ad avere il mio indirizzo di casa? Il telefono è intestato ad Anna, sulla buca delle lettere c’è solo il mio cognome, quando compilo dati e moduli – oltre a stare molto attento a dire che non voglio pubblicità – modifico sempre leggermente il mio indirizzo. Peccato che questo sia il mio indirizzo “ufficiale”, il che mi fa pensare che arrivi direttamente dall’anagrafe milanese, alla faccia della privacy. Intendiamoci: non c’è scritto da nessuna parte da dove il mio indirizzo sia stato preso, ma temo che a pensar male ci si azzecchi anche stavolta.
Non avrei comunque mai votato per loro, ma ritengo personalmente doveroso cercare di fare campagna negativa per costoro. Invito pertanto eventuali miei lettori milanesi che voteranno per le liste che sostengono la Moratti di scegliere un partito diverso da Forza Italia, o perlomeno di non dare il voto a queste due persone… a meno che non pensino che il loro direct marketing sia una cosa normale, nel qual caso mi chiedo perché stiano a leggere quello quello che scrivo.
Aggiornamento: Mi fanno notare nei commenti che questo provvedimento dell’anno scorso afferma che “Possono essere anzitutto utilizzati, senza il preventivo consenso degli interessati, i dati contenuti nelle liste elettorali che ciascun comune tiene”. Adesso potete finalmente capire a che serve il garante per la privacy, che ha emanato questo provvedimento.
Resta il fatto che io continuerò a non votare nessun candidato che mi invii a casa alcunché.

Ultimo aggiornamento: 2006-05-17 12:03

(non più toto)Presidente

Bene. Mi sono sbagliato, e Napolitano è stato eletto presidente. Beh, in un certo senso sono felice, perché l’Unione non ha cambiato idea. Checché ne possa dire certa destra, non si può negare che Napolitano sia una figura istituzionale; per quanto riguarda il metodo, mi pare un po’ difficile affermare che sia la minoranza a proporre una rosa di nomi tra cui la maggioranza scelga quello che preferisce. Diciamo che sarebbe stato meglio che a sinistra avessero proposto più nomi, ma non si può avere tutto dalla vita.
Ad ogni modo, adesso inizia il difficile: speriamo che i suoi atti mostrino che vuole essere sopra le parti. In Italia il presidente della Repubblica fa ufficialmente poco, ma conta molto: qui si parrà la sua nobilitade.

Ultimo aggiornamento: 2006-05-10 20:13

Ci hanno preso gusto

L’ineffabile Calderoli: «se dovessero andare in porto le verifiche sui 70 parlamentari sub judice per le irregolarità del voto, tutto può saltare».
Ri-con-teg-gio! Ri-con-teg-gio! Oramai non si chiama più la Casa delle Libertà, ma la Casa del Riconteggio…

Ultimo aggiornamento: 2006-05-10 13:50