Martedì l’INPS mi ha scritto, comunicandomi qual è la mia posizione come lavoratore parasubordinato. Nulla di strano: mi è capitato nel 2001 di fare alcune consulenze per l’Università di Pisa che mi fece un contratto co.co.co.
Così scopro che avevo guadagnato circa 3000 euro in tre mesi, su cui c’è stato un 10% di contributi. Compresa la rivalutazione di questi anni, il mio attivo è di 360 euro; se aspetto ad andare in pensione a 65 anni, la pensione relativa sarà di circa 20 euro annui.
Fortunatamente posso sperare di avere una pensione come lavoratore dipendente, quindi non mi devo occupare di quello. Però ho fatto un po’ di conti. Se un parasubordinato lavora per trent’anni con una media di 1500 euro il mese, otterrebbe 30*4*1.5=180 volte il mio montante. Mettiamoci il fatto che la percentuale contributiva nel mio caso è minore, e un po’ di rivalutazione reale: arriviamo a 300 volte il mio montante. Quindi 6000 euro l’anno, che fa un po’ meno di 500 euro il mese (vi siete ricordati di contare anche la tredicesima?)
Ho paura a pensare cosa succederà tra trent’anni.
Ultimo aggiornamento: 2006-05-25 12:14