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Incidenti stradali

D’accordo, pioveva. Ma proprio per questo potevo immaginare che ci sarebbe stato un po’ meno traffico, e soprattutto più tranquillo e invece no.
Nei 65 km andata-e-ritorno per lo spaccio Aspesi di Castellanza, ci siamo visti cinque incidenti stradali di quelli relativamente seri, nel senso che si vedeva spesso la polizia; il più eclatante è stato alla separazione tra A8 e A9, con un’auto che deve aver preso la curva un po’ più veloce del limite di 80 km/h e ha fatto almeno un paio di capovolte sul prato a fianco; tutti gli altri tra viale Zara e viale Fermi, quindi fondamentalmente in città. Mi chiedo se ci fosse qualcosa di particolare nell’aria…

Ultimo aggiornamento: 2006-11-25 19:28

troppa sicurezza fa male

Sono sicuro che ricorderete la saga del notebook griffonato, per il quale ho richiesto l’innalzamento del profilo. Nella mia beata ingenuità ero convinto che fosse un’operazione assolutamente semplice, una volta espletata l’interminabile trafila burocratica: invece no. Per una settimana la richiesta era “in lavorazione”: man mano succedeva qualcosa (ad esempio, da un certo punto mi era concesso utilizzare regedt32) ma nulla più. Mando un mail all’assistenza, e mi viene spiegato che “ci sono vari passi”. Vabbè.
Stamattina mi telefonano (da Cagliari, meraviglie della delocalizzazione) perché devono fare l’ultimo passo. Accendo il portatile, però il tipo mi dice “non riesco a vederlo in remoto. Non è che c’è il firewall attaccato?” Io rispondo “boh, può darsi”. Apro il pannello di controllo e guardo: in effetti il firewall è su. Peccato che per toglierlo io debba essere amministratore… un perfetto comma 22. Andrà a finire che oggi manderanno un tecnico apposta per connettersi come admin e fare questo ultimo passo, piccolo per un uomo ma enorme per l’umanità…

Ultimo aggiornamento: 2006-11-24 14:29

e il guanto non ci sta

Stasera riprendo la bicicletta per tornare a casa. Mi bardo per bene, col maglione (messo alla rovescia ma non importa), la giacca antivento, la fascia paraorecchie, la sciarpa. Esco dal complesso Telecom, e mi metto il guanto destro. Poi ravano sulla tasca sinistra, dove trovo di tutto – un sacchetto di plastica, vari scontrini, dei tovaglioli di carta – ma niente guanto. Ritorno dove avevo lasciato la bici: nulla. Torno ancora su in ufficio, non si sa mai: nulla.
Faccio mente locale: stamattina ho tolto i guanti a Valleambrosia, alla rotonda che porta a Milanofiori. D’altra parte non è la prima volta che mi capita la cosa; però sono fondamentalmente ottimista e decido di fare i tre chilometri di percorso a bassa velocità per vedere se mi capita di vedere dall’altro lato della strada il mio guanto (nero, poi… la prossima volta li compro arancione fosforescente). Scopro che non è banale pedalare di notte con lo sguardo di sbieco, ma comunque non vengo preso sotto; solo che non vedo assolutamente nulla. Arrivo in via Monte Amiata, che è a due carreggiate, e decido di farla sul marciapiede sinistro: e all’altezza del semaforo pedonale noto sul ciglio della strada qualcosa di più scuro. È lui o non è lui? Cerrrrto che era lui! il mio povero guanto, pieno di foglioline e rametti secchi che lo coprivano anche in parte, ma comunque tornato all’appello. Sono o non sono un uomo fortunato?

Ultimo aggiornamento: 2006-11-22 22:05

ho sbagliato città?

Oggi a Milano c’è un cielo spettacolare, colori finalmente veri e non smorti dall’estate indiana delle foglie al blu del cielo, da Rozzano si vedono le montagne a nord di Milano. Non pago dell’essere venuto in ufficio in bicicletta, oggi dopo essere stato a mangiarmi un pezzo di pizza al centro commerciale ho preferito farmi il miglio abbondante verso l’ufficio a piedi, per godermi il vento tiepido.
Certo che più di due giornate l’anno così non se ne vedono…
(per immagini, va’ dal Gneri)

Ultimo aggiornamento: 2006-11-22 13:56

Un'ora sola guiderei

Era da agosto che non prendevo più l’auto per andare in ufficio, e da giugno che non la prendevo col traffico milanese usuale (agosto non conta per queste cose, in mezz’ora scarsa faccio il tragitto casa-ufficio…). Solo che oggi sono andato a Torino al funerale del padre di un mio carissimo amico, e quindi ho fatto orario spezzato: ingresso prestissimo in ufficio, toboga Milano-Torino, funerale, toboga Torino-Milano, ufficio.
La prima parte, se eccettuiamo la sveglia a un orario indecente, non è poi andata male: partendo alle 7:15, in 37 minuti ero in ufficio dove ovviamente le uniche presenze erano qualche sparuto consulente. La seconda parte no. Sono uscito alle 19:30 e sono arrivato alle 20:29; un’ora per fare i 18 km di percorso. La tangenziale era tappata (ma lo era già alle 14:30, a dire il vero…) e quindi non ho certo pensato di allungare il giro di là. Ma anche viale Cermenate era un blocco unico, così come Molino delle Armi-Santa Sofia-Sforza che in genere sono relativamente scorrevoli, non parliamo poi a quell’ora. Insomma, visto che non credo fossero tutti in giro a comprarsi i regali di Natale, non riesco a capacitarmi della cosa.
Per fortuna domani il tempo dovrebbe migliorare, e posso riprendere la bici!

Ultimo aggiornamento: 2006-11-21 22:56

certi hobby stanno diventando costosi

Ho già detto di come io abbia la mania di collezionare biro multicolore. Giovedì scorso alle Cenerentoliadi Laura mi ha segnalato l’esistenza di Muji, un negozio di oggettistica giapponese che ha vari oggetti a prezzi d’affezione tra cui le biro multicolori. Bene: stasera sono passato dal loro negozio di via Torino (ce n’era anche uno dietro casa mia in viale della Liberazione, ma non lo sapevo) e ho lasciato quindici euro e 25 per quattro penne: due esacolori (anzi per la precisione una a sei e una a 5+mina), una a quattro e una minibiro a tre colori. Colori che tra l’altro sono piuttosto non standard, con tinte pastello. L’unica fregatura è che il giallo non funziona, come del resto capita spesso con quel colore. Mo’ che faccio?

Ultimo aggiornamento: 2006-11-20 21:22

Orario di lavoro per la postazione assegnata

Ricordate il mio PC griffonato, dove non potevo fare nessuna operazione pericolosa tipo spostare la barra applicazioni? Bene, il nostro capo ha fato la richiesta di “innalzamento profilo” per tutto il nostro gruppo, e stasera mi è arrivata una mail che comunicava l’accoglimento della richiesta, mi ricordava che comunque non posso mettere software senza licenza, e mi dava le istruzioni per innalzare questo benedetto profilo. Peccato che le istruzioni non corrispondessero alla realtà dei fatti, così mi sono risolto a chiamare il numero verde. Inserisco il numero di matricola, navigo sui menu vocali, inserisco l’identificativo del pc. A questo punto mi arriva una voce registrata che mi dice testualmente “L’orario di lavoro per la postazione assegnata è dalle 8 alle 17 dal lunedì al venerdì: si prega di richiamare”.
Ripeto. Non mi viene detto che l’assistenza tecnica è disponibile nei giorni feriali dalle 8 alle 17, cosa che è assolutamente naturale. No, è la postazione assegnata che ha un certo orario. Mi chiedo a questo punto se alle cinque del pomeriggio io debba spegnere il pc…
(Alla fine ce l’ho fatta. In una seconda mail mi si spiegava che dovevo accedere a una pagina speciale da dove potevo chiedere l’innalzamento del profilo, adesso che il capo me l’aveva permesso)

Ultimo aggiornamento: 2006-11-14 17:45

toccata e fuga torinese

Ieri pomeriggio sono andato a Torino per partecipare a una riunione informale della cooperativa che gestiva la mensa Tilab (e che stiamo cercando di chiudere, visto che non ha più ragion d’essere): una rapida rimpatriata con i vecchi amici di tanti anni. Non avevo tempo di fare molte altre cose, a dire il vero: così mi sono limitato a comprare due chili dei miei grissini favoriti (che dopo sei anni sono rincarati, passando dai 2.01 euro agli attuali 2.30), a cenare con la mia inquilina Maria… e a prendere la metropolitana di Torino. Una fermata – poi sono tornato indietro a piedi, perché il tram che mi avrebbe portato alla riunione partiva comunque da Porta Susa – ma già sufficiente.
Trovarmi nella prima vettura e guardare quindi il tunnel davanti a me non è stata una novità, essendo già salito a Parigi sul Météor. In compenso, abituato ormai alle dimensioni della metropolitana milanese, devo dire che le vetture sono davvero strette, praticamente un tram. Molto piacevoli e ampie sono invece le stazioni, che si vede che sono state studiate per evitare per quanto possibile crisi di claustrofobia… anche perché con il fatto che ci sono le doppie porte per evitare che qualcuno si butti giù tra i binari la cosa non sarebbe poi così strana. Però sia la scelta di colori e illuminazione che l’avere lasciato le scale a vista aiutano davvero molto. Insomma, un effetto davvero bello: adesso occorre però completare la linea 1 e fare la 2 :-)

Ultimo aggiornamento: 2006-11-14 12:26