Se ieri avete avuto tra le mani una copia del Giornale, avrete visto in prima pagina questo articolo, dove Alessandro Gnocchi spiega come quei cattivoni di Wikipedia abbiano espulso (tecnicamente, impedito definitivamente di scrivere nell’enciclopedia: questo teoricamente vale anche se l’utente entrasse con un altro nickname e venisse scoperto) tale Emanuele Mastrangelo, caporedattore di Storiainrete.com, definito dal giornalista “sito specialistico, e autore di alcuni studi sul fascismo”. Mastrangelo stesso Storiainrete stessa ne aveva parlato sul proprio sito, ma per ovvie ragioni non se l’era filato nessuno: immaginate cosa succederebbe se io scrivessi su queste notiziole una pesante invettiva contro la mia cacciata dai forum del Corsera.
Al Giornale hanno indubbiamente scelto un esperto per scrivere questo articolo: qualche mese fa Gnocchi si era già occupato di Wikipedia, scrivendo un articolo dall’eloquente titolo Come taroccare una voce di Wikipedia. Ma questa cosa non è poi così importante. L’importante è andare a vedere le vere motivazioni del blocco, che sono pubbliche, come quelle delle segnalazioni precedenti. Il punto chiave non sono le opinioni revisioniste di Mastrangelo, quanto il suo forzare la sua personale interpretazione delle fonti e voler inserire a forza il proprio punto di vista, incurante di qualunque altra cosa. Wikipedia è un’enciclopedia collaborativa: se qualcuno non collabora, allontanarlo diventa naturale. Posso garantire che ci sono tante persone di idee politiche di destra che scrivono e litigano sulle pagine dell’enciclopedia; però lo fanno appunto in maniera collaborativa. Tra l’altro il sysop che ha applicato il bando è tutto meno che di sinistra :-)
Scrivere tutto questo non servirà a nulla, ma tanto non serve a nulla nemmeno scrivere al Giornale; mi auguro solo che ci sia qualcuno che impari che si possono portare avanti le proprie idee in maniera civile e costruttiva.
Ultimo aggiornamento: 2015-06-25 20:49