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Silvio, Wikipedia, le lingue

Mentre cercavo informazioni sui processi a carico di Berlusconi terminati per non luogo a procedere causa prescrizione, ho notato come la pagina su Wikipedia in italiano – oltre a essere semiprotetta, e quindi gli utenti anonimi non possano modificarla – abbia un avviso di possibile non neutralità, causa «Voce costruita in gran parte su fonti non appropriate in quanto apertamente schierate politicamente. Evidente ipertrofia delle sezioni dedicate agli aspetti controversi che caratterizzano Berlusconi, trattati prolissamente, con uno stile giornalistico e assolutamente inadatto a un’enciclopedia e in alcuni casi corredati di “difesa dell’interessato” e “fatti che smentiscono la difesa”.», giudizio autoapplicabile [*]. Mi è punta vaghezza di vedere cosa succedeva nelle edizioni di Wikipedia in selezionate altre lingue: come forse sapete, anche se è abbastanza normale prendere spunto dalle altre edizioni, ciascuna Wikipedia è assolutamente indipendente. Che ho scoperto?
– in inglese c’è un avviso che avvisa sulla possibile non neutralità, con rimando alla pagina di discussione dove non è che si parli molto della cosa.
– in tedesco non ci sono avvisi, dopo la sezione sulla vita (che ha un capitolo «Skandale und Affären») la seguente è «Kontroversen um seine Rolle als Unternehmer und Politiker».
– mi ha stupito che in francese, nonostante ci sia tutta la lista dei suoi processi, non ci sia nessun link.
– ma per fortuna c’è qualcuno che Lo riconosce come grande capo di Stato: in spagnolo non c’è praticamente traccia dei suoi processi, tranne di quello Ruby (indicato al futuro, però), e l’«Ataque a Berlusconi» (il modellino del Duomo in faccia) ha più spazio che la «Polémica en torno a Silvio Berlusconi». Ma anche i romeni non lo vedono come Conducator, a dire il vero.
– anche la versione latina, pur essendo scarna e con riferimenti sia a come ha ottenuto la sua ricchezza «(et aliqui putant dubie)» che al processo Ruby, probabilmente sarebbe accettata.
Ma mi sa che il testo più interessante sia quello in interlingua… anche se ho il sospetto che Silvio non lo apprezzerebbe comunque :-)
[*] anche se concordo che infilare in ogni attività di Silvio una sezione “aspetti controversi di” più lunga del testo corrispondente non ha un grande senso, io sposterei il tutto in una voce a parte :-)

Ultimo aggiornamento: 2011-09-20 14:34

naturalmente

Nella sezione culturale del Corsera cartaceo odierno (niente link: insomma: posso solo fornirvene uno al Guardian o se preferite a Punto Informatico, ma il punto di questa mia notiziola si perte) c’è un articolo sull’accordo tra Google e la British Library per la digitalizzazione di 250000 libri antichi (dal 1700 al 1850); digitalizzazione i cui costi sono a carico di Google – e definiti “importanti” dal portavoce della Grande G.
L’articolo continua spiegando che questi libri «gli utenti potranno copiarli, scaricarli, condividerli, naturalmente “per scopi non commerciali”». Ecco. Quando ho visto quel “naturalmente” mi si stava per andare di traverso il caffè. Intendiamoci: Google ci mette i soldi e ha tutti i diritti di farci quello che vuole con il materiale digitalizzato, su questo non ci sono dubbi. Detto in altro modo, se chi ha scritto quell’articolo avesse omesso quell’avverbio non avrei avuto proprio nulla da dire. Ma perché mai dovrebbe essere naturale che del materiale possa essere usato solo non commercialmente? Ricordo che stiamo parlando di libri stampati tra 300 e 150 anni fa: l’unico uso commerciale che mi viene in mente è quello di fare ristampe anastatiche che comunque lascerebbero il tempo che trovano perché gli studiosi tanto userebbero il testo digitalizzato; lo stesso per eventuali compilazioni in DVD che potrebbero forse avere il valore aggiunto di un’indicizzazione intelligente (e costosa) ma comunque un mercato ristretto.
Forse però non è un caso che l’avverbio non sia affatto presente nell’articolo del Guardian ma solo su un italico quotidiano che termina (ma non è il solo a farlo …) i suoi articoli con un ©RIPRODUZIONE RISERVATA ma non si perita di riciclare – senza dirlo, le licenze d’uso non le si leggono mica – gli innaturali stupidi di Wikipedia che le informazioni le lasciano libere anche per usi commerciali…

Ultimo aggiornamento: 2011-06-21 09:35

Treccani e Wikipedia

Come credo vi siate tutti accorti, c’è una certa qual rivalità tra Wikipedia e la Treccani. Soprattutto quest’ultima, purtroppo in cattive acque finaziarie a causa dei parvenu della conoscenza, non perde occasione di ricordare che loro sono comunque i meglio, e di scegliere il prodotto certificato. Tra i vari vantaggi della Treccani c’è naturalmente la sua correttezza: chiunque può scrivere le stupidaggini che vuole su Wikipedia, e chiunque può inserire – volontariamente o no – un errore. Peccato che ci sia anche l’altra faccia della medaglia…
Mercoledì mattina mi capitò di passare sul sito della Treccani per vedere cosa loro sceglievano come verbo per l’azione di passare un documento allo scanner. Alla voce (deprecata, per fortuna…) scannare veniva spiegato che il termine era un adattamento del verbo inglese to scann. Suvvia, potreste pensare, quello è il dizionario italiano, mica inglese. Un refuso di questo tipo non è la fine del mondo, no? No, non lo è. Però…
Sulla pagina web c’era un link per le segnalazioni. Io coscienziosamente ho cliccato sul link, ho messo nome cognome email, e ho segnalato educatamente l’errore. Al momento in cui sto scrivendo (martedì pomeriggio) il verbo inglese continua a essere “to scann”. Capisco che giovedì era festa, venerdì magari han fatto ponte, poi c’è stato il weekend; ma una segnalazione come questa si sarebbe dovuta processare già nel pomeriggio stesso, e ad ogni buon conto ieri non mi sembra ci fossero chissà quali impedimenti. Se la stessa cosa fosse stata segnalata su Wikipedia la correzione sarebbe avvenuta in meno di dieci minuti: vogliamo dirlo che magari noi wikipediani siamo un po’ meglio in qualcosa?
p.s.: visto che al momento sono ancora il portavoce pro-tempore dell’associazione Wikimedia Italia, ho scritto un comunicato stampa e l’ho spammat… ehm, l’ho spedito un po’ in giro. Chissà se qualcuno dei vari giornali riprenderà la cosa, anche se scommetto di no: non siamo così importanti, e non muoviamo budget :(

Ultimo aggiornamento: 2011-06-07 15:00

cosa non si fa per un complotto

Tra i millanta blog in lingua italiana ce n’è uno che si chiama Perle Complottiste. Il suo target è sbugiardare tutti gli amanti dei complotti contro l’umanità e simili, da quelli che sono convinti che siano stati gli americani a buttarsi giù le Torri Gemelle a chi lancia allarmi contro le scie chimiche, e via discorrendo. Un’apparizione abbastanza comune tra i post di questo blog è Wikipedia: da quanto riesco a capire il problema con l’enciclopedia non è solamente che viene riempita di nozioni complottiste, ma che alcuni degli amministratori sono anche dei complottisti a loro volta. Vabbè, in fin dei conti è sempre comodo quando qualcuno trova degli errori, così li si può correggere.
Però quando vedo post come questo capisco molte, molte cose. Riassunto: qualcuno ha inserito nella voce su un vaccino (il Gardasil) delle frasi – scritte tra l’altro in un italiano da ragazzino delle medie – tipo «Però visto che le case farmaceutiche sono più interessate dal fare soldi anzichè il benessere della gente non si dice che sono morte parecchie persone poche ore dopo aver fatto il vaccino.». Cosa hanno fatto i cercatori di perle complottiste? Hanno fatto un post linkando la versione incriminata (se non lo sapevate, Wikipedia permette di risalire a una qualunque versione indietro nel tempo di una qualunque voce), e fin qui tutto ok. Hanno buttato le solite palate di merda, e fin qui tutto ok. Ma hanno continuato con queste frasi:

«E la colpa, si badi bene, non è dei tanti imbecilli che inseriscono simili corbellerie.
Nel mondo ci sono centinaia di migliaia di idioti, per cui è normalissimo che scrivano anche su Wiki.»
«La colpa è dell’elevato numero di amministratori e utenti che sfruttano Wiki per i propri fini personali anziché vigilare sulla correttezza di voci e contributi.»

No. La colpa è degli imbecilli e idioti a cui di Wikipedia non gliene può fregare di meno, se non per scrivere il loro post e mostrare quanto sono fighetti.
Lo ripeto in maniera più comprensibile per chi non è addentro nei meandri di Wikipedia. Chiunque poteva modificare quella voce, le ultime modifiche sono state fatte da utenti non loggati. Questo significa che se quelli di Perle Complottiste avessero voluto, avrebbero potuto eliminare quelle frasi e poi scrivere esattamente lo stesso post, mettendo lo stesso link (che come ho scritto è relativo a una versione ben precisa) e aggiungendo qualcosa tipo “per fortuna che ci siamo noi che nel nostro piccolo quando possiamo rimediamo alle malefatte”. Mannò, non si poteva certo fare così: altrimenti che malefatte sarebbero state?

Ultimo aggiornamento: 2011-05-20 07:00

La creazione della verità

La scorsa settimana ricevo un’email in cui una laureanda mi chiede lumi su quanto scrissi nel 2005 (!) alla voce di wikipedia su Ciuffettino, e cioè che il protagonista del libro di Yambo divenne persino re del paese delle fate. Federica (così si chiama la laureanda) mi chiede la fonte dell’informazione, visto che tutte le altre occorrenze che aveva trovato sembravano derivare appunto dal testo wikipediano.
Inutile dire che io non mi ricordo cosa ho mangiato ieri sera, figuriamoci cosa avevo scritto sei anni fa. Ad ogni buon conto faccio un po’ di ricerche in rete anch’io e trovo quello che probabilmente è stato il punto da cui sono partito: nella trama di Ciottolino a un certo punto si legge che il nonno racconta al bimbo e a sua sorella «la fiaba di Ciuffettino, il bimbo che “come uno e due fan tre diventa re” del Paese delle Fate». Da lì devo aver deciso che quel metaCiuffettino fosse lo stesso Ciuffettino e quindi ho inserito l’informazione nella voce. Sfruttando il fatto che la mia biblioteca di quartiere ha la ristampa anastatica del libro, sono poi passato a vedere il testo, e ho potuto verificare de visu che Ciuffettino diventa in effetti l’Imperatore dei Pappagalli, prendendo l’augusto nome di Ciuffettino XXXV; tutt’un’altra cosa, insomma.
Che si può evincere? varie cose. Innanzitutto, non fidarsi mai dell’enciclopedia; è vero che una modifica del genere fatta oggi sarebbe stata immediatamente etichettata come “senza fonte” e quindi il lettore causale verrebbe avvertito, ma chissà quanti casi simili esistono ancora. Molto peggiore il vedere come il meme “l’ha scritto wikipedia” implica che un’informazione viene copincollata tranquillamente (senza citare la fonte, ma quello è ben noto: non lo fanno Repubblica e il Corriere, perché mai l’ultimo sitino dovrebbe ottemperare a un obbligo che pur non costandogli nulla è pur sempre un obbligo?) e quindi assume una realtà assolutamente staccata da quanto capita nel mondo reale. Insomma, chi collabora all’enciclopedia libera deve sermpre ricordarsi quali responsabilità ha. Dal punto di vista positivo adesso la voce è a posto :-) (e aggiungo un bravo a Federica che la sua tesi la sta facendo in maniera davvero ottima!)

Ultimo aggiornamento: 2011-02-04 07:00

decennale

Sabato 15 gennaio saranno dieci anni da quando nacque il progetto Wikipedia. Ci saranno festeggiamenti in tutto il mondo: anche in Italia, come potete vedere ad esempio qua. E se poi volete far sapere al mondo come voi interagite con Wikipedia, stiamo approntando un sito apposta; contribuite!

Ultimo aggiornamento: 2011-01-11 18:18

le sentenze del _Giornale_

Se ieri avete avuto tra le mani una copia del Giornale, avrete visto in prima pagina questo articolo, dove Alessandro Gnocchi spiega come quei cattivoni di Wikipedia abbiano espulso (tecnicamente, impedito definitivamente di scrivere nell’enciclopedia: questo teoricamente vale anche se l’utente entrasse con un altro nickname e venisse scoperto) tale Emanuele Mastrangelo, caporedattore di Storiainrete.com, definito dal giornalista “sito specialistico, e autore di alcuni studi sul fascismo”. Mastrangelo stesso Storiainrete stessa ne aveva parlato sul proprio sito, ma per ovvie ragioni non se l’era filato nessuno: immaginate cosa succederebbe se io scrivessi su queste notiziole una pesante invettiva contro la mia cacciata dai forum del Corsera.
Al Giornale hanno indubbiamente scelto un esperto per scrivere questo articolo: qualche mese fa Gnocchi si era già occupato di Wikipedia, scrivendo un articolo dall’eloquente titolo Come taroccare una voce di Wikipedia. Ma questa cosa non è poi così importante. L’importante è andare a vedere le vere motivazioni del blocco, che sono pubbliche, come quelle delle segnalazioni precedenti. Il punto chiave non sono le opinioni revisioniste di Mastrangelo, quanto il suo forzare la sua personale interpretazione delle fonti e voler inserire a forza il proprio punto di vista, incurante di qualunque altra cosa. Wikipedia è un’enciclopedia collaborativa: se qualcuno non collabora, allontanarlo diventa naturale. Posso garantire che ci sono tante persone di idee politiche di destra che scrivono e litigano sulle pagine dell’enciclopedia; però lo fanno appunto in maniera collaborativa. Tra l’altro il sysop che ha applicato il bando è tutto meno che di sinistra :-)
Scrivere tutto questo non servirà a nulla, ma tanto non serve a nulla nemmeno scrivere al Giornale; mi auguro solo che ci sia qualcuno che impari che si possono portare avanti le proprie idee in maniera civile e costruttiva.

Ultimo aggiornamento: 2015-06-25 20:49

la ricerca scolastica ai tempi di Wikipedia

C’è un certo qual dibattito (guardate ad esempio Galatea e la discussione FriendFeed relativa, oppure Orientalia4All) sull’utilità di far fare agli studenti delle ricerche che finiscono con l’essere il copincolla di roba presa dalla rete, senza alcun senso critico.
Quando ero giovane io si faceva il taglincolla delle immagini e il resto lo si copiava a mano dalle enciclopedie; la probabilità di trovare bufale era minore rispetto al prendere una pagina web solo perché è la prima ritornata da Google, ma non è che comunque si imparasse qualcosa in ogni caso; e sicuramente il senso critico non veniva sviluppato. Però è vero che almeno si era costretti a perderci su un minimo di tempo, cosa che adesso non avviene.
Come si potrebbe fare per ottenere qualcosa di meglio? Beh, mi piacerebbe vedere che tutti gli studenti sulla propria sandbox utente (evitiamo per il momento di toccare la voce vera e propria) provassero a modificare una specifica voce di wikipedia, cercando informazioni in giro, magari riducendo la dimensione togliendo un po’ di roba che loro non ritengono importante e soprattutto rimettendo il tutto in formato scorrevole – il che non è banale, visto che purtroppo a volte la qualità delle voci dell’enciclopedia non è il massimo. Purtroppo una cosa di questo tipo richiede molto lavoro non solo dagli studenti ma anche dai professori, e richiede anche che i professori stessi sappiano usare gli strumenti elettronici, cosa che non è ovvia. Però potrebbe essere un esperimento interessante: voi che ne pensate?

Ultimo aggiornamento: 2010-08-05 07:00