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Dell’irrilevanza di Telecom Italia

Prima mi è capitato di cercare delle informazioni (il fatturato) su Telecom Italia, e ho scelto il sistema più rapido: controllare su Wikipedia. Bene: ho visto che tra i “personaggi chiave” era ancora indicato Franco Bernabè, che (“in sintonia con il Consiglio di Amministrazione”) si è dimesso giovedì scorso.
A parte le pagine sui calciatori che durante il calciomercato vengono modificate un secondo newyorkese [*] dopo che un quotidiano sportivo accenna alla possibilità che la squadra X sia interessata a lui, vi garantisco che la stessa cosa capita per esempio quando si forma un nuovo governo, visto che la gente non sa o non vuole sapere che il governo entra in carica con il giuramento davanti al Presidente della Repubblica, non prima. Bene, in cinque giorni nessuno di questi aggiornatori compulsivi ha pensato di correggere il box su Telecom. Direi che le conseguenze da trarre sono chiare.
[*] “The shortest unit of time in the multiverse”, come spiega Terry Pratchett

Ultimo aggiornamento: 2013-10-08 16:48

Telstar

Tra qualche giorno, il 10 luglio, si ricorda il lancio del primo satellite di telecomunicazioni: Telstar. L’ottimo Chartitalia (sempre sia lodato!) ci fa sapere che in occasione del lancio, nel 1962, il produttore discografico britannico Joe Meek compose e fece suonare al gruppo dei Tornados un brano omonimo, che se ascoltate probabilmente riconoscerete.
La storia, come raccontata da Wikipedia (ma come facevamo senza?), è triste. Il brano raggiunse la vetta della classifica di Billboard – notate l’anno, e ricordate che qualche mese prima un altro produttore discografico britannico aveva sentenziato che i complessi musicali avevano ormai fatto il loro tempo, decidendo di scaricare quattro ragazzotti liverpulliani. Fare soldi è sempre pericoloso: “dopo i giorni dell’allegria amaro resta il vino” (cit.). Nel febbraio 1963 il compositore francese Jean Ledrut citò per plagio Meek: la causa andò avanti per quattro anni, e venne alla fine vinta dagli avvocati di Meek… che malato di depressione aveva fatto un omiciio-suicidio tre settimane prima.

Forse è però meglio finire con una nota più allegra. Nei primi anni ’70 una versione (più) elettronica di Telstar venne incisa da tale “Ingegner Giovanni & famiglia”. Questo “ingegner Giovanni” non era altro che Piero Umiliani. E se non sapete chi era Piero Umiliani, peste vi colga!

Ultimo aggiornamento: 2013-07-05 09:42

Hofstadter a Bologna (per tacere di me)

Lo sapete bene chi è Douglas Hofstadter, anche se io non ve lo spiego. Quello che magari non sapete è che lunedì 27 Doug sarà a Bologna – Aula Magna di Santa Lucia (via Castiglione, 36), ore 17:30 – dove gli verrà data una laurea honoris causa. Non ho ben capito che cosa sia “Progettazione e gestione didattica dell’e-learning e della media education”: magari se qualcuno è da quelle parti me lo potrà dire.
È poi ancora più improbabile che sappiate che il giorno dopo (martedì 28 maggio, ore 17) il nostro terrà un’altra conferenza, sempre a Bologna ma stavolta alla Sala dello Stabat Mater, Biblioteca dell’Archiginnasio (Piazza Galvani, 1 Bologna). Qui invece potrò sapere di cosa parla per due ottime ragioni: la prima è che ne ha scritto nel suo libro Surfaces and Essences, di cui pubblicherò domani la recensione, la seconda è che sarò tra il pubblico salvo impedimenti dell’ultimo minuto :-) Quindi, cari bolognesi, fate i vostri conti!

Ultimo aggiornamento: 2013-05-24 07:00

Big Bertha

La Banca Centrale Europea ha prestato altri cinquecento miliardi di euro alle banche, a tassi ridicolmente bassi. Siamo così arrivati a mille miliardi in pochi mesi. La speranza è che con questa cannonata di soldi le banche inizino di nuovo a prestare soldi alle aziende per far ripartire l’economia, cosa a cui credo poco.
Io di economia non ci capisco una cippa, ma c’è una cosa che mi chiedo: questi soldi esistono davvero? Non tanto come banconote, ma proprio come massa monetaria nascosta da qualche parte nei bilanci statali? E se la risposta è no, non significa praticamente che si è creato nuovo denaro – cosa assolutamente standard da quando la parità aurea è andata a farsi benedire, e comunque ottenuta in altro modo da millenni? E tutto questo in maniera ufficiosa, visto che appunto la massa monetaria ufficiale non è cambiata?
Se qualcuno sapesse rispondermi, gliene sarei grato.

Ultimo aggiornamento: 2012-03-01 10:24

Neutrini frettolosi. Scienziati pure. Per non dir dei giornalisti…

In Italia, a parte immagino i fisici teorici, i primi ad avere avuto la notizia sono stati ieri mattina i lettori del Giornale, con un’intervista telefonata a Zichichi (che è riuscito a far credere che fosse tutto merito suo…). Poi il buon Peppe Liberti ha reso edotta gli elitisti etilisti del Frenfi, e via via tutto il mondo ha saputo che “Einstein ha sbagliato”, con gli italici media che mettono un link al preprint su arXiv, tralasciando il fatto che già l’abstract è abbastanza incomprensibile per tutti quelli che “e più importante la conoscenza umanistica che quella scientifica”, o che sono pronti a fare commenti salaci (persino un santo come Marco Cattaneo alla fine è un po’ sbottato).
Se volete capire qualcosa in più di quello che è successo, vi consiglio di leggere quelli che ne sanno: Borborigmi, Keplero, Le Scienze. Io provo a dare un riassunto per i miei lettori, ma non fidatevi troppo!
I neutrini sono particelle subatomiche – di tanti tipi diversi, tra l’altro – che sono sempre stati un mistero, per l’ottima ragione che interagiscono molto poco con il resto della materia: all’inizio si credeva che non avessero massa, poi esperimenti molto precisi hanno stabilito che hanno una massa, anche se davvero minuscola: ce ne vogliono tipo tra 100000 e un milione per raggiungere quella di un elettrone, e un margine di errore così ampio fa capire come non sia proprio facile misurarli. In questi ultimi anni c’è un esperimento congiunto tra Cern e l’INFN (l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), che cerca di verificare una teoria secondo cui i neutrini possono trasformarsi per strada. Il Cern lancia neutrini, il laboratorio sotto il Gran Sasso li cattura e li guarda per vedere se sono cambiati. In tre anni c’è stato solo un caso di possibile cambiamento, ma è abbastanza controverso che ci sia stato. In compenso si sono accorti di qualcosa di strano: i neutrini sembravano arrivare un po’ troppo presto. I fisici allora si sono rimessi a fare i conti con maggior precisione, e hanno scoperto che nei 730 km di distanza tra i due laboratori i neutrini ci mettono 60 miliardesimi di secondo in meno di quanto ci metterebbe un raggio di luce. L’errore nelle misurazioni è di 10 miliardesimi di secondo (complimenti ai cronometristi): questo significa che la probabilità che ci sia stato davvero un errore nella misurazione del tempo è infima. Più facile che ci siano degli altri errori, come ricorda xkcd; e i fisici di tutto il mondo si stanno per mettere a testa bassa a cercare questi possibili errori, il che è molto meglio che cercare il quarantaduemillesimo modello di superstringhe che non spiega assolutamente nulla di nuovo ma è così carino matematicamente parlando.
Oppure in effetti c’è qualcosa di strano: non necessariamente contro la teoria della relatività – che in effetti afferma che nessun corpo dotato di massa può raggiungere la velocità della luce nel vuoto, ma di per sé permette di avere particelle che viaggino sempre più veloci della luce – ma sicuramente contro le rappresentazioni usuali delle leggi fisiche dell’universo come ce le aspettiamo. Questo sì che sarebbe divertente :-) Per il momento, comunque, direi che possiamo tranquillamente aspettare alcuni mesi per vedere cosa succede, se l’esperimento è effettivamente riproducibile, e tutte le altre cose che caratterizzano il metodo scientifico e vengono spesso dimenticate, nella spasmodica necessità di bruciare i concorrenti ed essere i primi a dare una notizia.

Ultimo aggiornamento: 2011-09-23 11:39

firuli’ firula’

Vicino al mio ufficio, tra viale Monza e via Rovereto, staziona quasi sempre un tipo con un'Ape piena di cassette di frutta e verdura, che vende agli immagino affezionati passanti. Il tizio è anche noto perché fischietta sempre.

La scorsa settimana, uscendo dall'ufficio e tornando a casa. il venditore era là. Fischiettava. Faccetta nera.

Ultimo aggiornamento: 2011-08-26 22:35

piccoli plagiatori

Copio integralmente (per far salire i risultati dei motori di ricerca) questo POST DI SERVIZIO di Teiluj:

Solo per segnalare uno strano caso di plagio occorsomi di recente: esiste un tale di nome Andrea Fossati. Questo tale di nome Andrea Fossati ha una pagina come “scrittore” sul social network del momento, Facebook. In questa pagina, il Fossati, di nome Andrea, pubblica e vende come suo un post di questo blog, un post dunque mio. Il post in questione, dal titolo l’esecuzione, è stato rinominato dal Fossati Andrea “confessioni di una mente malata alle ore 00.13″, come mostra il documento.
Venuta a conoscenza del malefatto, ho comunicato direttamente sulla suddetta pagina di scrittore del suddetto Andrea Fossati lo spiacevole equivoco, ottenendo in risposta la cancellazione del mio appunto e una limitazione a futuri accessi alla pagina incriminata.
Peccato. Mi piaceva il suo modo di scrivere così identico al mio.
Ciao, caro scrittore, Andrea Fossati.

In un mondo in cui l’informazione dovrebbe essere libera, plagiare è il vero peccato mortale. Sperare che nessuno si accorga del tuo plagio cancellando i commenti non è un peccato mortale; è un chiaro segno di stupidità. Quindi non imputo ad Andrea Fossati anche questa colpa :-)
Aggiornamento: (h 22:20) L’Andrea Fossati in questione è questo.

Ultimo aggiornamento: 2010-10-26 15:48

“Social Killer”

Vito Di Bari mi ha scritto qualche giorno fa segnalandomi l’imminente uscita di quello che lui definisce “il primo romanzo multipiattaforma in Europa”, dopo avere scritto diversi saggi sul Web 2.0.
Social Killer è un thriller, il cui primo capitolo apparirà dopodomani (il 6 ottobre); chi vorrà leggerlo potrà liberamente scaricarsi sul telefonino un capitolo al giorno, interagire con i profili Facebook dei personaggi del libro, e partecipare alla caccia all’assassino sul blog-a-tempo http://www.datebook.it/. C’è anche un video di presentazione, che potete trovare su YouTube: confesso però di non averlo visto (come forse sapete, la mia religione pone severi limiti sulla fruizione di contenuti video di ogni tipo)
Non so se questa versione 2.0 dei romanzi d’appendice incontrerà il favore dei lettori socialcosisti; sicuramente è un tentativo molto interessante, anche per vedere se in Italia esiste davvero una forte comunità online con un certo tipo di interessi.

Ultimo aggiornamento: 2018-06-26 16:41