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_A volte ritorno_ (libro)

[copertina]Dio esiste. È un bel tipo brizzolato sulla cinquantina – anche se a dire il vero non si capisce bene come funzioni il tempo in paradiso, con un giorno celeste che dovrebbe valere 57 anni pur con la Terra che ha quasi cinque miliardi di anni. Ama farsi uno spino, ed è ancora arrabbiato con Mosè che invece di dare al Popolo Eletto il Suo unico comandamento – “FATE I BRAVI” – ha preferito inventarsi quegli altri dieci. Ora torna da una settimana di vacanza, aveva lasciato il pianeta nel fiore del Rinascimento e lo ritrova nella merda. Che fa, allora? Semplice, rimanda giù Suo figlio. Capirete che il libro (John Niven, A volte ritorno [The Second Coming], Einaudi “Stile Libero Big” 2012 [2011], pag. 381, € 19, ISBN 978-88-06-20922-3, trad. Marco Rossari) è molto dissacrante, sia con la religione – cattolica in primo piano, soprattutto verso Benedetto XVI – che col modo di vita americano… oltre che con i reality musicali alla X Factor. Nulla di particolarmente strano per uno scrittore scozzese contemporaneo, mi sa: però a volte mi sa abbia un po’ esagerato per amore dello sberleffo. La storia comunque si fa leggere bene, e insomma può valere la pena di prendere il libro. Nota di demerito per il traduttore Marco Rossari, però. Accetto sulla fiducia la sua scelta del registro linguistico; presumo abbia fatto il massimo con le citazioni letterarie, da The Hollow Men al Mago di Oz; ma non è possibile che in un libro dove la religione ha un ruolo così importante si legga alla quinta riga dell'(arc)angelo Raffaello, o in genere che traduca four billion years con quattro milioni di anni… (e anche l’editor un po’ di colpa ce l’ha, intendiamoci)

Ultimo aggiornamento: 2012-09-15 07:00

_The Colossal Book of Mathematics_ (libro)

[copertina] Martin Gardner non ha bisogno di presentazione. Però questo libro (Martin Gardner, The Colossal Book of Mathematics,W.W.Norton 2001, pag. 724, $35, ISBN 9780393020236) forse sì. In pratica, assieme al suo compagno The Colossal Books of Problems, questo volume raccoglie il meglio della sua produzione apparsa nella rubrica “Mathematical Games” dello Scientific American. Chi ha doviziosamente collezionato tutti i suoi libri non trova praticamente nulla di nuovo, se non qualche rara aggiunta di nuovi risultati trovati tra la pubblicazione originaria delle raccolte e il 2001. Ha però il vantaggio di poter leggere gli articoli secondo un filo logico, seguendo le dodici sezioni in cui il libro è diviso; questo può per esempio far risaltare la vena filosofica e fors’anche teologica di Gardner, che spesso viene persa fermandosi al divertimento dei problemi e alla piacevolezza della prosa. In compenso credo che sarebbe stato utile nell’occhiello dei vari articoli indicare quale è stata la data originale di pubblicazione. Spesso è infatti utile capire come i vari temi sono nati e cresciuti: anche la matematica ricreativa ha le sue mode… In definitiva, se avete bisogno di conoscere la matematica ricreativa questo è probabilmente il libro per voi.

Ultimo aggiornamento: 2012-09-12 07:00

_One, Two, Three_ (libro)

[copertina] AEM è l’Absolutely Elementary Mathematics: matematica assolutamente elementare. Ed è di questa matematica, anzi della “matematica del contare” che parla David Berlinski in questo libro (David Berlinski, One, Two, Three : Absolutely Elementary Mathematics, Vintage Books 2012, pag. 224, Lst. 9,59, ISBN 9781400079100). Attenzione: Berlinski non è un matematico ma un filosofo (e detto tra noi, sa persino meno di me di fisica, come si legge a pagina 96 sulle file di pezzi di domino). Anzi, per essere più precisi, lo potremmo definire un raccontatore di storie. Per lui i matematici, dagli ignoti inventori della cifra 0 e del numero 0 – mica sono la stessa cosa! – a Peano e Dedekind hanno una storia; i numeri hanno una storia; i simboli stessi hanno una storia; non parliamo poi delle parole. Che la storia raccontata da Berlinski sia sempre vera e non un po’ troppo romanzata, non ci metterei la mano sul fuoco. Avete presente Eric Temple Bell? Ecco. Ma non è poi la fine del mondo, soprattutto se uno non cerca un manuale ma un libro che in un certo senso sia anche un racconto avventuroso. Andando avanti, si trovano le varie leggi che regolano l’aritmetica e la loro dimostrazione, non semplicemente tecnica ma appunto anche filosofica, fino a vedere gli interi come un anello (e i razionali come un dominio d’integrità, ma qua Berlinski glissa un po’ perché non vuole far apparire i numeri reali). L’approccio è un po’ strano per chi è abituato al metodo scolastico, perché mischia appunto livelli diversissimi, oltre che dare un forte peso alle manipolazioni formali. Questo può però anche essere utile per vedere le cose in altro modo, no?

Ultimo aggiornamento: 2012-09-08 07:00

_La Paranza Imperiale_ (ristorante)

Sfruttando la momentanea assenza dei treenni, ieri sera Anna e io siamo andati a cena in via Alserio, in un ristorante di pesce che una volta aveva come nome “Acqua e sale” e adesso è diventato La Paranza Imperiale. Curiosità: la ricevuta fiscale è intestata a PARANZA s.n.c. di Zhao Jingjing & C.
Ci siamo presi due grigliate di pesce con verdure grigliate e una mezza bottiglia di Falanghina, per un totale di 65 euro. Posso garantire che le porzioni sono assolutamente generose, e ho fatto fatica a finirle: però il pesce era un po’ troppo cotto, almeno per quanto mi riguarda.
Atmosfera direi tranquilla, non certo caciarona, e locale pieno anche in una serata di metà settimana, in un posto che è sì a due passi dall’Isola e con a fianco locali fighetti, ma comunque resta un po’ fuori dai percorsi standard. Parcheggiare, al solito, scordatevelo.

Ultimo aggiornamento: 2012-09-06 10:36

_Elementi di statistica_ (libro)

[copertina] Passando in biblioteca, ho provato a prendere questo vecchio libro (Peter Holl, Elementi di statistica [Quantitative Methods for Economics], Il Mulino 2003 [1987], pag. 224, € 14,80, ISBN 978-88-15-08881-9, trad. Rossella Rettaroli) per vedere come veniva trattata la statistica di base, una di quelle cose che dovrei sempre mettermi a studiare abbastanza da poterla spiegare. L’inizio del libro, dalle misure qualitative alle distribuzioni normale e binomiale, mi è sembrato ottimo, con uno stile “slow but sure” che probabilmente è il migliore per gli autodidatti. Purtroppo però si perde parecchio dopo l’ipotesi nulla, con i vari test statistici; la mia sensazione è che il numero di pagine a disposizione per il testo stava rapidamente calando, e l’autore abbia deciso di affastellare nozioni senza una loro spiegazione, ma lasciate per così dire alla fede del lettore. Poi – ma quella è forse una mia deformazione da matematico – non mi è piaciuta la mancanza di accenni ad altre distribuzioni, come minimo la poissoniana; persino la distribuzione binomiale è stata trattata solo nel caso di p=0,5, il meno interessante di tutti se si è già studiato il caso continuo. Inoltre, l’insistenza sul dire “abbiamo preso tutta l’informazione disponibile”, per esempio sul metodo dei minimi quadrati, è fuorviante: la statistica per definizione comprime i dati in maniera lossy. In definitiva, mi toccherà cercare ancora. La traduzione di Rossella Rettaroli è scorevole, ma con qualche punto incomprensibile (per esempio il problema 5.13) o errato (in fondo a pagina 129 un “al più” è diventato un “almeno”)

Ultimo aggiornamento: 2012-09-01 07:00

_Social Media Fashion_ (ebook)

[copertina] Già per me il marketing è qualcosa che considero poco, e non per nulla chiamo “marchettari” chi opera nel campo. Figuriamoci che posso pensare del Social Marketing. Però devo dire di avere apprezzato questo breve saggio (Simona Melani, Social Media Fashion, 40k Unofficial, € 0,99, ISBN 978-88-98001-04-0) pubblicato da 40k Unofficial. Simona Melani non entra nel merito delle teorie, ma preferisce mostrare esempi positivi e negativi di cosa è effettivamente successo nel campo della moda. Non ci si trova chissà quale grande idea, ma semplicemente massime di buon senso; buon senso che spesso però latita nel campo. Per esempio è vero che lavorando tra i socialcosi si possono ridurre le spese per il customer care; ma bisogna tenere comunque conto di un costo iniziale di formazione, perché non ci si può improvvisare esperti e la gente se ne accorge subito. Lo stesso per la pubblicità: una pagina Facebook costa poco. ma per un’azienda piccola è fondamentale presidiarla e ringraziare uno a uno chi arriva a postare un apprezzamento, mentre per i grandi marchi la cosa è diversa perché lì si tende più a mostrarsi come fan del marchio. Consigliato a chi spera di fare affari, ma anche a chi è un semplice utente della Rete.

Ultimo aggiornamento: 2012-08-29 07:00

_I demoni di Gödel_ (libro)

[copertina] Punto uno: se siete interessati alla produzione di Kurt Gödel come logico, o come matematico in genere, lasciate pure perdere questo libro. (Pierre Cassou-Noguès, I demoni di Gödel : Logica e follia [Les démons de Gödel. Logique et folie], Bruno Mondadori – Sintesi – 2008 [2007], pag. 272, € 25, ISBN 978-88-6159-145-5, trad. Rosella Prezzo) Fin qua non ci sarebbe ancora nulla di male: tecnicamente credo che l’intenzione dell’autore fosse di parlare del Gödel filosofo. In fin dei conti Noguès è profesore universitario di filosofia, quindi tutto tornerebbe. In effetti si vede come il grande logico, più che platonista, in realtà è più legato a Leibniz; c’è qualche punto interessante, come la spiegazione di come lui ritenesse la mente (non il cervello, attenti) intrinsecamente più potente di una macchina di Turing e da lì producesse implicitamente una prova ontologica dell’esistenza di un aldilà. Ma il tutto si basa sulle ricostruzioni dell’autore a partire da una pletora di frammenti e appunti mai pubblicati in vita, generalmente datati ma senza nessuna relazione tra di loro, rimessi in una cornice pressoché inventata e peggio ancora con una prosa ripetitiva e a tratti confusa – non credo per colpa della traduttrice Rosella Prezzo, anche se mi è sembrata un po’ a disagio nella parte matematica – e con un’inutile enfasi sulla psiche di Gödel manco fossimo nello studio di uno strizzacervelli. La quarta di copertina ha ragione quando scrive che il libro è “a tratti con sapori romanzeschi”, vedi ad esempio il capitolo iniziale, ma questo non è certo un bonus; sicuramente non è “ben scritta”, e anche se è “accessibile a un lettore non specialista” (io: matematica ne so, logica un po’ anche, ma psicologia proprio no) non la consiglio proprio.

Ultimo aggiornamento: 2012-08-25 07:00

_Scienza delle conseguenze_ (ebook)

[copertina] A me gli interventi di Luca De Biase piacciono, soprattutto per il suo stile misurato che in questo web più che urlato è una boccata di ossigeno. Proprio per questo sono stato deluso da questo suo saggio (Luca De Biase, Scienza delle conseguenze, 40k Unofficial, €0,99, ISBN 978-88-98001-02-6) pubblicato da 40k Unofficial. Mi è servita una seconda lettura per vedere il fil rouge che dovrebbe legare le tre parti, vale a dire il fatto che i metodi di previsione che si usavano in passato non sono più validi oggi e quindi bisogna trovarne di nuovi. Però il tutto è molto labile: a me almeno non è affatto chiaro come si sposi il fatto che qualche politico dia agli economisti la colpa di aver fatto previsioni catastrofiche poi avverate con una descrizione di come siano i post-contemporanei (descrizione comunque un po’ dubbiosa); la descrizione di come potrebbe essere questa “scienza delle conseguenze” che dà il titolo al saggio è fumosa. Insomma, a mio parere De Biase ci avrebbe ancora dovuto lavorare su parecchio.

Ultimo aggiornamento: 2012-08-22 07:00