Archivi categoria: trasporti

stavolta i vigili hanno ragione

Leggo su Repubblica che i vigili di Verona hanno multato un ciclista perché stava telefonando mentre pedalava. Il tipo ha annunciato che avrebbe presentato ricorso, “partendo dal presupposto che il ciclista vada piuttosto assimilato a un pedone”; spero che non abbia la patente, perché altrimenti sarebbe meglio ritirargliela e fargli rifare l’esame, visto che il codice della strada è ben chiaro al riguardo. Naturalmente nulla di male a pedalare con un auricolare, esattamente come si può fare in macchina: ma tenere il telefono in mano, e quindi avere una sola mano sul manubrio, è chiaramente pericoloso. Ammetto che qualche volta ho peccato anch’io, ma in genere se mi chiamano mi fermo a lato della strada e parlo con calma: già è un rischio pedalare a Milano, non mi metto certo a cercare di farmi tranciare!
L’unica cosa che non mi torna è che la notizia è stata messa nella sezione “motori”. A rep.it hanno dei problemi, mi sa…

Ultimo aggiornamento: 2008-06-22 19:48

Treni nuovi, incapacità vecchie

Domenica Anna e io siamo andati da Chiavari a Genova: in treno, perché nessuno aveva voglia di impazzire a cercare parcheggio. Guardando gli orari, la soluzione più comoda sembrava essere un treno locale che ci metteva un’ora e un quarto a fare i quaranta chilometri, ma almeno non sarebbe dovuto essere in ritardo rispetto all’intercity che sarebbe partito mezz’ora dopo e arrivare un quarto d’ora dopo. Siamo arrivati in stazione, comprato i biglietti e saliti sul treno, che era uno di quelli nuovissimi, con tanto di monitor LCD che dava tutte le informazioni possibili, dalla velocità alla temperatura interna ed externa (“ext.” con la x, sì) alla possibilità di usare la toilette. Tutto è andato bene fino a Bogliasco, quando nel fermarsi in stazione il treno ha un piccolo scossone che mi ha un po’ stupito; manco a dirlo, a questo punto il treno si è fermato. Dopo una decina di minuti passa il controllore, gli chiedo che cosa è successo e lui fa “boh, il macchinista ha detto che c’è qualcosa che non va”. Il tutto mentre naturalmente il monitor continuava allegramente a scrivere che la fermata successiva sarebbe stata Genova Nervi e che il treno era assolutamente in orario. Vabbè, a un certo punto il macchinista ha deciso di fare control-alt-del, il treno si è spento per un attimo, e poi finalmente si è mosso. Solo che poi a Quinto si è dovuto fermare di nuovo… per far passare l’intercity. Insomma, la tecnologia è interessante, ma ha ancora parecchie pecche e soprattutto manca di coordinazione con l’elemento umano. Arrivando a Genova Brignole, dagli altoparlanti interni ci hanno comunicato che il treno aveva maturato (sic) un ritardo di tredici minuti, mentre il monitor ne dava diciassette. Ma tanto il risultato è il solito: treni in ritardo, e informazioni zero.

Ultimo aggiornamento: 2008-05-06 07:04

Malpensa “Express”

[leggero ritardo] Venerdì ho fatto un giro in bicicletta a Milano nord, e sono passato da viale Rimembranze di Greco. In realtà c’ero passato relativamente spesso, ma non avevo mai fatto caso al cartellone piazzato lì in mezzo al nulla.
Premessa: chi non è di Milano e ha preso un aereo a Malpensa si è probabilmente chiesto come mai il treno che parte dall’aeroporto non finisca in Stazione Centrale ma in piazzale Cadorna, che è sì in centro città ma da tutt’altra parte. La ragione di base è che il servizio da Malpensa (aeroporto di proprietà di Comune di Milano e Regione Lombardia) a suo tempo è stato vinto dalle FNM (azienda ferroviaria di proprietà di Comune di Milano e Regione Lombardia). Però il problema era sentito, tanto che si è fatto un protocollo d’intesa con RFI per interallacciare le due ferrovie e fare arrivare il treno in stazione. Tale interallacciamento ha ad esempio richiesto di buttare giù e rifare un cavalcaferrovia in piazzale Lugano, un punto piuttosto critico della città: i lavori sono stati fatti in un attimo, e gli automobilisti sono felici.
Per il resto, come si vede dal cartello (cliccando lo si dovrebbe vedere tutto) i lavori sarebbero dovuti durare due anni e terminare a giugno 2006. Siamo quasi a maggio 2008 e non si vede nulla all’orizzonte. Naturalmente Comune di Milano e Regione Lombardia hanno alzato alti lai: non per i lavori che sono rimasti a metà, ma perché il governo uscente e ladro non ha voluto “salvare Malpensa dando un aiutino ad Alitalia”. Credo che il tutto sia chiaro.

Ultimo aggiornamento: 2008-04-27 19:49

L’Ecopass aiuta ad ampliare il proprio lessico!

Tutti quelli che affermano che l’Ecopass serve solo a portare soldi alle casse del Comune di Milano sono in piena malafede. Innanzitutto costoro non tengono conto di tutti i soldi che sono stati spesi per l’installazione delle telecamere e dei fantasmagorici sistemi per leggere le targhe, scrivere gli sms, e far di conto del numero di passaggi: secondo me siamo ancora in passivo. Ma d’altra parte bisogna muovere l’economia esattamente come la classifica del campionato di calcio.
Ma c’è un effetto collaterale dell’Ecopass che non sembra essere stato ancora considerato dai media, e che quindi porto alla vostra attenzione perché è uno sporco lavoro, ma qualcuno lo deve pur fare. Sto parlando dell’abilità dell’ineffabile assessore Croci a compulsare il dizionario della lingua italiana, abilità che si spera possa venire assorbita anche dagli autoctoni[*]. Prendiamo il penultimo comunicato stampa settimanale – perché il guaio è proprio questo: ogni due settimane bisogna dire qualcosa, e non è che si possano sempre riciclare gli stessi slogan. Il titolo è “Ecopass: effetti assestati” e nel testo ci viene spiegato che nella settimana dal 4 all’8 febbraio la riduzione degli ingressi è stata del 25% “non considerando i veicoli esenti” e del 21% in assoluto. No, non sono così cattivo da fare notare che non è che un veicolo esente dall’Ecopass non inquini affatto: questo sarebbe troppo bastardo persino per me. Però non posso fare a meno di notare che nella settimana dal 18 al 22 febbraio le riduzioni sono state rispettivamente del 18% e del 14%, il che mostra che l’assestamento vantato solo due settimane prima non c’è affatto. Che fare, allora? Semplice, si trovano parole nuove! Edoardo Croci, per gli amici EdoPass, così fa scrivere Ecopass. I dati parlano di riduzione dei veicoli (ovviamente rispetto al periodo pre-Ecopass, non rispetto a due settimane prima) e continua dicendo «I dati parlano di percentuali incoraggianti» – in effetti occorre coraggio per definirli in questo modo – e «Anche se è presto per dare un giudizio definitivo, le azioni intraprese, sia sul fronte della mobilità sostenibile che dell’efficacia energetica, stanno già dimostrando la loro efficacia, non solo nella riduzione del traffico ma anche sulla qualità dell’aria.» Ricordo che nella settimana dal 18 al 22 il PM10 è stato solo un giorno (mercoledì) sotto la soglia di allarme, e che da giovedì in poi è stato da due volte e mezzo a tre volte e mezzo sopra i limiti.
Restate sintonizzati per le nuove eclatanti avventure di EdoPass!
[*] autoctono, sm: composto da auto e ctonio, letteralmente ‘dannato dell’automobile’.

Ultimo aggiornamento: 2008-02-27 10:45

Altro clamoroso successo dell’Ecopass!

Dopo i peana autointonati dall’assessore Croci sui miracolosi risultati dell’Ecopass, siamo passati dal Carnevale alla Quaresima… e il livello di PM10 è schizzato verso l’alto. Sabato scorso (non certo per causa mia, visto che ero in Valsesia…) il valore misurato nella centralina milanese del Verziere è stato di 185 µg/m3, insomma quasi quattro volte la soglia di allarme… che in fin dei conti è stata superata solamente trentacinque volte in cinquantacinque giorni.
Interrogato in proposito, potrebbe persino darsi che l’ineffabile assessore Croci abbia affermato che il risultato dimostra vieppiù l’efficacia delle misure antiinquinamento prese dal comune di Milano: il fatto che il picco di inquinanti si sia raggiunto di sabato, quando l’Ecopass non è in funzione, starebbe a indicare come durante la settimana non ci siano più problemi con le polveri sottili.
Il ragionamento è molto interessante: aspetto che l’aumento globale del numero di incidenti stradali sia visto come un successo del Tutor, che facendo abbassare la velocità nei tratti in cui è stato installato istiga la gente ad accelerare negli altri tratti.

Ultimo aggiornamento: 2008-02-25 14:46

Sicurezza per quattro ore

Leggo sul sito ATM che «LUNEDI’ 11 FEBBARIO (sic), dalle 21 al temine (sic) del servizio, per motivi di sicurezza, il capolinea di via Concilio Vaticano II, nel quartiere di Quarto Oggiaro, è posizionato in via Lessona, dopo via Satta.».
Non so bene quale sia la situazione attuale a Quarto Oggiaro, bisognerebbe chiedere al commissario Michele Ferraro :-)
Però mi chiedo perché mai la sicurezza valga solo per le quattro ore di stasera dalle 21 all’una di notte. Forse che c’è stata una segnalazione di una possibile strage di San Pedro De Jesus Maldonado Lucero, che ora che pronunci tutto il nome ti hanno già ammazzato tre o quattro volte?

Ultimo aggiornamento: 2008-02-11 12:17

Grande Offerta ATM

Andando sulla home page ATM, si può vedere in bella vista questo annuncio sul “biglietto a prezzo scontato per la Fiera di Milano” (che se ne sta ben fuori dalla città, esattamente come quello che dovrebbe essere l’aeroporto principale è in provincia di Varese). Ovviamente il biglietto vale solo per i giorni delle manifestazioni fieristiche, anche se mi chiedo chi mai volesse andare al capolinea della linea Rossa per fare qualcos’altro.
Bene: il biglietto di andata e ritorno costa quattro euro tondi tondi. Se uno va a vedere quanto costa il biglietto non scontato (è quello “U+1 zona”) scopre che il biglietto di corsa singola costa 2.05 euro, e quindi l’andata e ritorno costerebbero 4.10 euro. I dieci centesimi di sconto equivalgono al 2.44% scarso.

Ultimo aggiornamento: 2008-01-19 19:19

la somma algebrica dei parcheggi non funziona

Il Cavalcavia Eugenio Bussa, per i non milanesi, passa sopra la stazione di Porta Garibaldi. Sul cavalcavia c’è una pista ciclabile che finisce nel nulla (arrivi in fondo e devi fare la discesa contromano… però intanto c’è un pezzo di pista ciclabile) e soprattutto c’è un ampio parcheggio, con strisce blu dalle 8 alle 19. In pratica, un posto molto comodo per lasciare la macchina la sera se si voleva andare nella zona di corso Como, al cinema Anteo o al teatro Smeraldo.
Peccato che domenica scorsa, passandoci a piedi per tornare a casa, abbia notato che le strisce non sono più blu, ma gialle, quindi per residenti. Cosa è successo? Che stanno fervendo i lavori per la Metro 5, e quindi hanno chiuso un pezzo di via Volturno, bloccando anche il mercato bisettimanale… ma questo non c’entra. Quello che c’entra è che il comune di Milano ha detto “visto che abbiamo tolto dei posti auto residenti, glieli mettiamo sul cavalcavia”. Peccato che quei posti siano lontanissimi dalla zona, e ho come il sospetto – controllerò tra qualche settimana – che non verranno affatto usati. Ma la somma algebrica dei posti per residenti non cambia: che si vuole di più?

Ultimo aggiornamento: 2008-01-16 10:23