Archivi categoria: trasporti

lavori smarriti

Ieri sera, visto che mi trovavo su viale Monza all’altezza della Martesana, ho pensato di prendere la pista ciclopedonale che costeggia il canale. Sapevo che questa primavera era stata chiusa per lavori di rinforzo del ponte ferroviario, ma la data indicata per la fine dei lavori era il 15 giugno.
Come avrete immaginato (sennò perché avrei scritto questa notiziola?) è ancora tutto bloccato. In effetti il cartello continua ad esserci, e continua a indicare 15 giugno come data di termine lavori.
È possibile che io sia molto stordito, e i lavori in effetti dovessero terminare il 15 giugno 2009 (si sa, cosa volete sia un anno e tre mesi di lavori rispetto all’eternità, o anche solo all’autostrada Torino-Milano?) Ma ritengo più probabile che non solo siano tre mesi in ritardo, ma che a nessuno sia anche solo venuto in mente di correggere il cartello. Non mi metto a pensare alle penali: non sta bene mettersi a sghignazzare così da soli.
Ho provato a chiedere lumi scrivendo al comune di Milano. Vi farò (eventualmente) sapere.

Ultimo aggiornamento: 2008-09-09 10:21

tutti gli anni me lo dimentico

Martedì scorso (lunedì no) ero convinto fossero tutti tornati a Milano, o per la precisione per le strade di Milano (se se ne stanno davanti alla tv, in genere non mi danno fastidio).
Stasera mi sono accorto che non era vero. Tornare a casa è stata una tragedia, nonostante la bicicletta occupi davvero poco spazio. Oltre agli idioti che vedono perfettamente che non possono attraversare l’incrocio ma si mettono comunque in mezzo perché si sa, ogni tanto i miracoli avvengono e le auto davanti a loro possono venire inghiottite dal buco nero del CERN che ha lanciato una propaggine oltre lo spazio-tempo usuale, ci sono gli altri idioti che mettono le loro automobili nelle posizioni più adatte a un Car-masutra che a un parcheggio, e permettono agli idioti più sopra di mostrare le loro doti.
A parte tutto questo, quello che mi preoccupa è che ogni settembre scrivo un post così, e ogni settembre mi sono dimenticato di averlo scritto dodici mesi prima.

Ultimo aggiornamento: 2008-09-08 19:31

Nubifragio!

Stasera Anna e io siamo rientrati in tram a casa, prendendo il 7 da Precotto. Arrivati in Fulvio Testi, ha iniziato a grandinare bello forte – a casa ci siamo trovati il terrazzo allagato, tanto per dire, ma non è di questo che voglio scrivere.
Mentre stavamo per arrivare a casa e discutevamo se farci ancora un giro sul tram in attesa che spiovesse, il tram si è fermato. Dopo un po’ (noi eravamo in fondo) ci siamo accorti che il tranviere smarronava. Un ramo era stato strappato dall’albero e si era posato proprio sul pantografo, bloccando il tutto. Il tentativo dell’informatico (spegnere e riaccendere il tram, sperando che il pantografo si abbassasse liberandosi) non è servito a nulla; noi a questo punto siamo scesi, visto che la pioggia era calata, mentre il tram è rimasto fermo ancora per un quarto d’ora (lo intravedevo dalla finestra di casa).
Ecco un paio di foto (un po’ scure, ma il cielo era quel che era) del fattaccio.
[ramo sul pantografo] [ramo sul pantografo]

Ultimo aggiornamento: 2008-07-01 22:46

leggende metropolitane sugli ausiliari del traffico

Almeno secondo l’ACI, gli ausiliari del traffico possono dare multe per divieto di sosta anche a chi è parcheggiato in doppia fila o sui passi carrai, e non solo a quelli che non hanno pagato sulle strisce blu. E la cosa arriva addirittura dalla Finanziaria 1999 (D’Alema?). La logica dietro questo ampliamento delle loro competenze non fa una grinza, e di per sé mi trova d’accordo; mi chiedo solo come mai nessuno sembra saperlo. Forse che non lo sanno nemmeno gli ausiliari?
(e la cosa peggiore è che in effetti un ausiliario del traffico non può multare chi sosti “negli spazi riservati alla fermata o alla sosta dei veicoli per persone invalide”. Complimenti al legislatore)

Ultimo aggiornamento: 2008-06-25 13:56

stavolta i vigili hanno ragione

Leggo su Repubblica che i vigili di Verona hanno multato un ciclista perché stava telefonando mentre pedalava. Il tipo ha annunciato che avrebbe presentato ricorso, “partendo dal presupposto che il ciclista vada piuttosto assimilato a un pedone”; spero che non abbia la patente, perché altrimenti sarebbe meglio ritirargliela e fargli rifare l’esame, visto che il codice della strada è ben chiaro al riguardo. Naturalmente nulla di male a pedalare con un auricolare, esattamente come si può fare in macchina: ma tenere il telefono in mano, e quindi avere una sola mano sul manubrio, è chiaramente pericoloso. Ammetto che qualche volta ho peccato anch’io, ma in genere se mi chiamano mi fermo a lato della strada e parlo con calma: già è un rischio pedalare a Milano, non mi metto certo a cercare di farmi tranciare!
L’unica cosa che non mi torna è che la notizia è stata messa nella sezione “motori”. A rep.it hanno dei problemi, mi sa…

Ultimo aggiornamento: 2008-06-22 19:48

Treni nuovi, incapacità vecchie

Domenica Anna e io siamo andati da Chiavari a Genova: in treno, perché nessuno aveva voglia di impazzire a cercare parcheggio. Guardando gli orari, la soluzione più comoda sembrava essere un treno locale che ci metteva un’ora e un quarto a fare i quaranta chilometri, ma almeno non sarebbe dovuto essere in ritardo rispetto all’intercity che sarebbe partito mezz’ora dopo e arrivare un quarto d’ora dopo. Siamo arrivati in stazione, comprato i biglietti e saliti sul treno, che era uno di quelli nuovissimi, con tanto di monitor LCD che dava tutte le informazioni possibili, dalla velocità alla temperatura interna ed externa (“ext.” con la x, sì) alla possibilità di usare la toilette. Tutto è andato bene fino a Bogliasco, quando nel fermarsi in stazione il treno ha un piccolo scossone che mi ha un po’ stupito; manco a dirlo, a questo punto il treno si è fermato. Dopo una decina di minuti passa il controllore, gli chiedo che cosa è successo e lui fa “boh, il macchinista ha detto che c’è qualcosa che non va”. Il tutto mentre naturalmente il monitor continuava allegramente a scrivere che la fermata successiva sarebbe stata Genova Nervi e che il treno era assolutamente in orario. Vabbè, a un certo punto il macchinista ha deciso di fare control-alt-del, il treno si è spento per un attimo, e poi finalmente si è mosso. Solo che poi a Quinto si è dovuto fermare di nuovo… per far passare l’intercity. Insomma, la tecnologia è interessante, ma ha ancora parecchie pecche e soprattutto manca di coordinazione con l’elemento umano. Arrivando a Genova Brignole, dagli altoparlanti interni ci hanno comunicato che il treno aveva maturato (sic) un ritardo di tredici minuti, mentre il monitor ne dava diciassette. Ma tanto il risultato è il solito: treni in ritardo, e informazioni zero.

Ultimo aggiornamento: 2008-05-06 07:04

Malpensa “Express”

[leggero ritardo] Venerdì ho fatto un giro in bicicletta a Milano nord, e sono passato da viale Rimembranze di Greco. In realtà c’ero passato relativamente spesso, ma non avevo mai fatto caso al cartellone piazzato lì in mezzo al nulla.
Premessa: chi non è di Milano e ha preso un aereo a Malpensa si è probabilmente chiesto come mai il treno che parte dall’aeroporto non finisca in Stazione Centrale ma in piazzale Cadorna, che è sì in centro città ma da tutt’altra parte. La ragione di base è che il servizio da Malpensa (aeroporto di proprietà di Comune di Milano e Regione Lombardia) a suo tempo è stato vinto dalle FNM (azienda ferroviaria di proprietà di Comune di Milano e Regione Lombardia). Però il problema era sentito, tanto che si è fatto un protocollo d’intesa con RFI per interallacciare le due ferrovie e fare arrivare il treno in stazione. Tale interallacciamento ha ad esempio richiesto di buttare giù e rifare un cavalcaferrovia in piazzale Lugano, un punto piuttosto critico della città: i lavori sono stati fatti in un attimo, e gli automobilisti sono felici.
Per il resto, come si vede dal cartello (cliccando lo si dovrebbe vedere tutto) i lavori sarebbero dovuti durare due anni e terminare a giugno 2006. Siamo quasi a maggio 2008 e non si vede nulla all’orizzonte. Naturalmente Comune di Milano e Regione Lombardia hanno alzato alti lai: non per i lavori che sono rimasti a metà, ma perché il governo uscente e ladro non ha voluto “salvare Malpensa dando un aiutino ad Alitalia”. Credo che il tutto sia chiaro.

Ultimo aggiornamento: 2008-04-27 19:49

L’Ecopass aiuta ad ampliare il proprio lessico!

Tutti quelli che affermano che l’Ecopass serve solo a portare soldi alle casse del Comune di Milano sono in piena malafede. Innanzitutto costoro non tengono conto di tutti i soldi che sono stati spesi per l’installazione delle telecamere e dei fantasmagorici sistemi per leggere le targhe, scrivere gli sms, e far di conto del numero di passaggi: secondo me siamo ancora in passivo. Ma d’altra parte bisogna muovere l’economia esattamente come la classifica del campionato di calcio.
Ma c’è un effetto collaterale dell’Ecopass che non sembra essere stato ancora considerato dai media, e che quindi porto alla vostra attenzione perché è uno sporco lavoro, ma qualcuno lo deve pur fare. Sto parlando dell’abilità dell’ineffabile assessore Croci a compulsare il dizionario della lingua italiana, abilità che si spera possa venire assorbita anche dagli autoctoni[*]. Prendiamo il penultimo comunicato stampa settimanale – perché il guaio è proprio questo: ogni due settimane bisogna dire qualcosa, e non è che si possano sempre riciclare gli stessi slogan. Il titolo è “Ecopass: effetti assestati” e nel testo ci viene spiegato che nella settimana dal 4 all’8 febbraio la riduzione degli ingressi è stata del 25% “non considerando i veicoli esenti” e del 21% in assoluto. No, non sono così cattivo da fare notare che non è che un veicolo esente dall’Ecopass non inquini affatto: questo sarebbe troppo bastardo persino per me. Però non posso fare a meno di notare che nella settimana dal 18 al 22 febbraio le riduzioni sono state rispettivamente del 18% e del 14%, il che mostra che l’assestamento vantato solo due settimane prima non c’è affatto. Che fare, allora? Semplice, si trovano parole nuove! Edoardo Croci, per gli amici EdoPass, così fa scrivere Ecopass. I dati parlano di riduzione dei veicoli (ovviamente rispetto al periodo pre-Ecopass, non rispetto a due settimane prima) e continua dicendo «I dati parlano di percentuali incoraggianti» – in effetti occorre coraggio per definirli in questo modo – e «Anche se è presto per dare un giudizio definitivo, le azioni intraprese, sia sul fronte della mobilità sostenibile che dell’efficacia energetica, stanno già dimostrando la loro efficacia, non solo nella riduzione del traffico ma anche sulla qualità dell’aria.» Ricordo che nella settimana dal 18 al 22 il PM10 è stato solo un giorno (mercoledì) sotto la soglia di allarme, e che da giovedì in poi è stato da due volte e mezzo a tre volte e mezzo sopra i limiti.
Restate sintonizzati per le nuove eclatanti avventure di EdoPass!
[*] autoctono, sm: composto da auto e ctonio, letteralmente ‘dannato dell’automobile’.

Ultimo aggiornamento: 2008-02-27 10:45