Io capisco che i soldi non ci siano, e quindi il servizio della domenica mattina sia all’osso (questo tutto l’anno, mica solo a luglio). Accetto insomma che i passaggi di un tram che dovrebbe essere una linea di forza – il 4 in questo caso – siano ogni 15 minuti. In fin dei conti, penso, perlomeno non c’è la presa per i fondelli che le tabelle segnano solo l’intervallo tra due passaggi, così nessuno sa se si è persa una corsa: quegli orari sono indicati al minuto. Capisco anche una tolleranza di un minuto o due nei due sensi.
Però se arriviamo alla fermata Valassina alle 10:22, sapendo che il passaggio dovrebbe essere alle 10:28, e leggiamo “attesa: 12 minuti” comincio a pensare ci sia qualcosa che non va. Se poi trasciniamo i quattrenni alla fermata successiva che almeno è all’ombra, arriviamo alle 10:28 e leggiamo “attesa: 8 minuti” (che poi sono diventati dieci, visto che il tram è arrivato alle 10:38 contro un orario teorico delle 10:30) allora siamo certi di essere stati presi per il culo. Che senso ha prepararsi per un orario specifico quando il tram arriva esattamente a metà tra i due passaggi teorici? E non mi direte che sulla tratta del 4 la domenica mattina c’era un traffico della madonna che ha bloccato il tram senza che il display segnasse CODA oppure RICALCOLO?
post scriptum: no, non scrivo davvero all’Atm. Vabbè fare cose inutili come parlarne qua, ma essere presi una seconda volta per i fondelli no.
Ultimo aggiornamento: 2013-07-15 14:59