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Koofr

logo koofr Koofr è un’azienda (slovena!) che offre un servizio di cloud. Il piano gratuito dà 10 giga di spazio, non ho idea se con i referral (questo è il mio, nel caso) ti diano altro spazio: sicuramente si possono comprare piani e regalarli a qualcuno (anche sé stessi) ottenendo un bonus. Per i più coraggiosi, si può anche associare il proprio account Google Drive, Dropbox e OneDrive: in questo caso vengono indicizzati i propri file e si possono cercare per titolo. Non che io mi fiderei più di tanto… E naturalmente ci sono le app per Android e iOS.

Guardando TrustPilot bisogna dire che sono sempre pronti a ribattere ai giudizi da una stella: insomma stanno attenti alla reputation. Se avete bisogno di spazio in cloud potete farci una pensata.

Sono tornati i twitter liking bot

Come dicevo ieri, l’altra settimana Elon Musk ha ventilato la possibilità di mettere X/Twitter a pagamento, perché “è l’unico modo che mi viene in mente per combattere vasti eserciti di robot”. Com’è, come non è, ho cominciato a vedere like di utenze chiaramente create in serie, senza following, e con discinte fanciulle nella foto profilo. Per amor di precisione, l’ultimo di questi like, che vedete nell’immagine, parrebbe di un maschietto; ma se guardate il profilo (finché non lo cancellano…) vedrete che la merce è sempre quella. La cosa interessante che ho notato è che i like sono generalmente stati sui pochissimi post in inglese che ho scritto, ma questo può essere perché stavo commentando in un thread di Licia Corbolante che invece è sommersa da questo spam. Ma ieri sera Hanna (il bot per antonomasia) ha anche messo like su un mio commento in italiano… evidentemente sono stato promosso.

Io che spesso penso male mi domando qual è il rapporto di causa-effetto tra le parole di Musk e l’apparire di questi bot…

Il Grande Fratello Google

Premessa: non mi sto lamentando. Tutto quello che ho fatto è frutto di una mia scelta, avrei potuto non farlo.
Dopo che Zuckerberg, nella sua infinita saggezza, ha sentenziato che sono uno spammatore ho deciso che il dado era tratto ed è ora di togliermi da Facebook. Prima di farlo, però, volevo salvarmi i dati che avevo, così ho fatto una ricerca Google “export data from facebook page”. Tempo dieci minuti, Google Opinion Rewards mi ha presentato il sondaggio che vedete in figura.
Devo però dire che le domande successive sono state davvero deludenti, e non avevano nulla a che fare con quel tipo di ricerca; sembravano precotte per qualcuno che ad esempio sta cercando info su un evento…

Ultimo aggiornamento: 2023-10-10 11:04

siamo pazzi?

Ieri pomeriggio mi trovo questo avviso. Faccialibro ha cancellato un mio post in quanto spam, anche se – bontà sua – non mi ha limitato l’account.
Qual era il post incriminato? Questo. Evidentemente Zuckerberg sta dicendomi che devo abbandonare Facebook.

Ormai Facebook è sbracato

spam o phishing? Facebook mi presenta questo post sponsorizzato. Come vedete, questo Marcio Victor ha una spunta, e le info dicono «Page · Politician / Sim, somos capazes de MUDAR! Vereador pelo município Posse|GO 2021-2024. / +55 62 99990-9115 / 3.3K Followers»
Inutile dire che il link non punta a Repubblica, ma a un altro sito: coffeebarsnearme.com/LynTZ6gQ (ho modificato il link, non potete farmi scherzetti cliccandoci su).

Poi ce n’è un altro di “Mooney Andres”, con Bonolis, testo ” : ‘ !” ma almeno questo ha un link esplicito a tal sito enjoytheluxury.com. Insomma, in questo caso Facebook prende i soldi e scapp… ehm, non dà garanzie sul contenuto. Nel primo caso il post è evidentemente un falso, e fossi GEDI li avrei denunciati. Io mi limito a segnalarvi la cosa.

Ultimo aggiornamento: 2023-09-20 13:02

Il nuovo algoritmo di Twitt… ehm, X

Segnalo questa interessante analisi di Franz Russo su come X ha modificato l’algoritmo delle raccomandazioni di Twitter. Le raccomandazioni sono i tweet che trovate nella sezione “Per te” della homepage, e che fanno capire come il mondo dei social sia un posto terribile. La cosa per me più preoccupante non è tanto scoprire che la presenza di link abbassi la probabilità che il tuo tweet venga raccomandato, o che se uno prova a citare Meta o Facebook può lasciar perdere ogni speranza: si ritorna all’orticello chiuso, ma tanto in realtà non si è mai scappati di lì.
La cosa che mi ha lasciato perplesso è che il nuovo algoritmo toglie le due la prerogative fondamentali di Twitter, il real time e la preminenza dell’hashtag, per avvicinarsi a un modello prevalentemente visivo e con una durata più ampia – 24/48 ore – tipica di TikTok. Io in tempi non sospetti definii il modello di Twitter “molti-a-uno”, l’opposto del broadcast che è uno-a-molti: l’omologazione procede a grandi passi e direi che non ci sono dubbi che sia una scelta espressamente voluta da Musk. Eppure dovrebbero ormai sapere tutti che a differenza che nel mondo reale una copia del modello vincente non funziona, per la banale ragione che non dà nessun incentivo a spostare le interazioni tra utenti che sono il vero motivo per cui ci si lega a una piattaforma… bah.

Twitter e Reddit: che succede?

forbiddenLa scorsa settimana Elon Musk ha messo un limite (temporaneo?) al numero di tweet che possono essere letti in un periodo prefissato di tempo. Nel frattempo Reddit ha messo le proprie API a pagamento, suscitando proteste immani da parte degli utenti (mi sa che le proteste siano rientrate). I due casi sono diversi: per esempio, oltre a limitare quanto si può vedere, Twitter ora non permette di leggere tweet se non si è loggati, probabilmente perché i costi di connessione erano troppo alti; Reddit deve invece dimostrare di fare soldi per l’ingresso in borsa. Ma una cosa in comune ce l’hanno: il voler bloccare le API.

Facciamo un passo indietro. Le API (Application Programming Interfaces) sono funzioni che un programma può usare per interagire con un altro programma. Per esempio Twitter mette a disposizione API per scrivere un tweet oppure per recuperare tutti i tweet che hanno al loro interno un certo hashtag. Ma questo lo fa già l’app di Twitter, direte! Certo, ma usando le API uno può scriversi una nuova app che faccia le cose in modo diverso: chessò, con un’interfaccia grafica migliore, con feature che non sono state pensate da chi ha scritto l’app ufficiale, eliminando i messaggi pubblicitari che inframmezzano il contenuto da scaricare, o radunando in un unico posto contenuti da diversi siti.

Tutto questo è bellissimo se si stanno usando programmi amatoriali: ma se qualcuno ha un servizio da cui vuole tirarci fuori dei soldi è una iattura unica. (E tra l’altro da quello che ho capito l’app ufficiale di Reddit fa schifo). Quello che succede in pratica è dunque che tutti questi servizi, non appena raggiungono una massa critica, fanno in modo che sia sempre più difficile se non del tutto impossibile recuperare i dati che si tengono in pancia e che sono il vero loro asset.

L’altra faccia della medaglia? Servizi davvero liberi, come per esempio Mastodon, non avranno mai le risorse per raggiungere la massa critica. Quindi o si sceglie esplicitamente di restare a livello amatoriale, come nel mio socialino di nicchia preferito (che comunque non ha API per non sbagliarsi…) o nulla. Viviamo in un mondo difficile.

Ultimo aggiornamento: 2023-07-17 14:06

E inoltre un bellissimo set di pentole

Di solito non guardo la colonna di destra di Twitter. (Ok, non guardo molto Twitter in generale: ieri sera mi sono accorto dopo non so quanto tempo che avevo tolto il pin all’unica lista che seguo). Non so quindi da quanto tempo ci sia questo annuncio, che pure è piuttosto visibile.

Per sapere quali sono le “nuove funzioni sbloccabili” occorre fare non uno ma due clic, per arrivare qui (e ci vuole un terzo tweet per capire quanto ti costa abbonarti). Non esattamente qualcosa che ti fa venire voglia di pagare Elon. Ma il punto è che un messaggio di questo tipo mi fa davvero venire in mente le gite di qualche decennio fa dove ti vendevano poi le pentole… Non so quanto Twitter durerà, se le idee di marketing sono queste.