Facebook ha preparato una pagina che si può visitare per scoprire se Cambridge Analytica si è rubata i vostri preziosissimi dati personali. Il responso nel mio caso è stato:
Based on our investigation, you don’t appear to have logged into “This Is Your Digital Life” with Facebook before we removed it from our platform in 2015.
However, a friend of yours did log in.
As a result, the following information was likely shared with “This Is Your Digital Life”:
Your public profile, Page likes, birthday and current city
A small number of people who logged into “This Is Your Digital Life” also shared their own News Feed, timeline, posts and messages which may have included posts and messages from you. They may also have shared your hometown.
Detto in altri termini: non ho mai usato la famigerata app (tanto la mia vita digitale la conosco molto bene) ma gli amici di Cambridge Analytica potrebbero ora conoscere il mio profilo pubblico (che come dice la parola stessa è pubblico), i miei like (che semino a caso), la mia città natale e quella dove vivo (boia faus, che segreti!) e il giorno del mio compleanno. Ecco, quello mi fa arrabbiare perché i miei settaggi prevedono che nessuno possa sapere da Facebook la mia data di nascita, e se invece gliel’ha passata vuol dire che il sistema fa schifo: detto questo, basta andare sul mio sito per vedere quando sono nato. Ah sì, potrei avere qualche mio post e commento (i miei post sono tutti pubblici, i commenti dipende ovviamente da come il postatore ha settato i suoi permessi ma tanto io parto dal principio che siano tutti pubblici anch’essi). Ma il mio modo di usare Facebook è appunto trasparente al massimo. Come dicevo, la mia vita digitale al momento è di 34 anni e ho imparato da mo’ che tutto quello che si mette in digitale prima o poi diventa pubblico, quindi mi so regolare.
E poi direi che Altan ha dato la risposta definitiva.
P.S.: pensate solo a quanti dati (non diretti, quelli sono ovvi, ma indiretti) Facebook conosce su di noi, come si può vedere dal fatto che è riuscito a produrre questa pagina. Preoccuparsi di Cambridge Analytica non mi sembra il problema principale.


Giovedì scorso mi arriva un messaggio su Facebook dal testo «Ciaooo ti devo chiedere un favore super enorme…mi aiuti a far crescere la pagina “Difendere le spiaqgge libere” inoltrando questo messaggio? Tu che hai tanti amici mi servono almeno 20 voti.Grazie [faccina]» Non che delle spiagge libere mi importi più di tanto (odio il mare), ma essendo un tipo buono ho messo un like e ho risposto all’amico dicendo che io di amici ne ho ben pochi. (Ovviamente mi sono guardato bene dall’inoltrare quel messaggio). Ieri mi arriva lo stesso testo (compreso lo “spiaqgge” di cui non mi ero accorto prima di scrivere questo post) da un altro amico che fa parte di una mia bolla completamente diversa: visto tra l’altro che nessuno dei due tipicamente commenta quello che scrivo, è improbabile che si siano amicati a vicenda.