Archivi categoria: socialcosi e internet

notifiche tempestive

Mi è appena arrivato un messaggio che mi segnala un accesso SPID fatto da me. Mi sono preoccupato, sono andato a vedere cosa era successo (nulla). Poi guardo meglio il messaggio: l’accesso era del 12 febbraio :-(

Ultimo aggiornamento: 2020-03-09 15:58

Gli assistenti vocali e il primo soccorso

Grazie agli amici di LSDI ho scoperto questo articolo di Mashable che riporta una ricerca dell’università dell’Alberta su quanto gli assistenti vocali “funzionino” nel caso di richieste legate al primo soccorso. Spoiler: non funzionano. Dei quattro sistemi testati, due non riuscivano nemmeno a capire le domande poste: gli altri due le comprendevano nel 90% dei casi, ma davano risposte sensate una volta su due.

Oggettivamente non mi sarei aspettato molto di diverso, almeno nel caso dei due assistenti meno peggiori: per gli altri due c’è effettivamente un problema, come quando alla domanda “voglio morire” la risposta è stata “come posso aiutarti?”. Il problema è che dovrebbe essere ovvio che gli assistenti non “sanno” nulla: al più sanno dove cercare le informazioni, e spesso la fonte è Wikipedia (o sperabilmente Wikidata, che ha informazioni più facilmente digeribili da una macchina). Qual è la probabilità che – per quanta cura ci si possa mettere – le informazioni sul primo soccorso ivi presenti siano valide? Ben poco. Basta vedere che già il triage ospedaliero, fatto da esseri umani qualificati, non sempre ci azzecca. Perché un assistente vocale possa dare risultati decenti occorre (a) che qualcuno metta su da qualche parte informazioni buone, coerenti e “macchinizzabili”, e (b) che chi programma gli assistenti vocali li faccia puntare a quella fonte quando si riconosce il campo d’azione. Io sono abbastanza convinto che chi fa il software di cui al punto (b) queste cose le sappia abbastanza bene, e non è certo un caso che sempre l’articolo riporta come quelli di Amazon abbiano chiesto lumi su come si potrebbe fare meglio; ma resta il punto di partenza che non si possono fare le nozze con i fichi secchi, e soprattutto che non è che pubblicizzi il tuo assistente vocale per mostrare come è bravo a suggerirti di chiamare il 112. Per quello basta il Salvavita Beghelli…

Social Fixer

Forse vi siete accorti che qualche giorno fa ho accennato a Social Fixer. In effetti ho scoperto solo da poco tempo questa estensione per Firefox e altri browser che modifica l’uso di Facebook. Ma forse è meglio dire che ho scoperto che Zuckerberg nasconde opportunamente le feature che non gli piacciono, pur senza cancellarle perché altrimenti verrebbe tacciato di monopolismo di interfaccia. Avete presente quel post che ogni tanto riappare e che spiega “come fregare l’algoritmo di Facebook e vedere post diversi da quelli dei soliti noti”? Bene. L’opzione “Viewing most recent stories”, anziché la “Viewing top stories”, continua a esistere, anche se non saprei assolutamente dire dove settarla; Social Fixer permette di metterla per default e scoprire che comunque si perderebbe la maggior parte delle cose perché la gente scrive troppo. È anche possibile nascondere tutti i post, a cinquanta per volta, oppure nascondere quelli di un certo tema; cosa molto utile soprattutto se c’è qualcuno che ogni tanto posta rob Il fatto che sia tutto Javascript rallenta un po’ la visualizzazione… e anche in questo caso oserei dire che la cosa sia un plus.
Insomma, dateci un occhio!

Forse risolto il mistero della gita lampo parigina

Ricordate che vi avevo raccontato della mia gita-lampo al Louvre almeno secondo Google Maps? Bene, forse abbiamo la risposta. Maurizio Napolitano ha avuto un’esperienza simile, ha fatto qualche controllo e si è accorto che quando sarebbe stato ad Ankara era invece a Montichiari (BS) a vedere la finale di Champions League di pallavolo femminile con due squadre turche, che probabilmente si erano portati gli hotspot… che naturalmente secondo Google si trovavano al loro solito posto.

È bello trovare una spiegazione semplice e bella. Se poi è anche corretta (ovviamente non possiamo saperlo…) tanto meglio!

Il nuovo Facebook

Ieri mattina Facebook mi ha detto se volevo vedere il nuovo look che sta approntando. Non avendo molto da fare ho detto di sì, e questo è il risultato. (beh, in effetti uno può anche scegliere il tema chiaro. E naturalmente ho pixelato un po’ di dati più personali).

Il mio commento è “Facebook sta lavorando per i presbiti.” I font sono enormi rispetto a prima (in realtà non hanno ancora cambiato la parte dei settaggi) e ricordano parecchio Twitter. Per il resto, la riduzione delle informazioni (inutili) sulla colonna di destra mi pare accoppiata a un aumento dei post sponsorizzati, e soprattutto Social Fixer non funziona :-) Insomma, sono tornato alla versione standard… lo so che prima o poi mi toccherà, ma preferisco poi.

Ultimo aggiornamento: 2020-01-29 18:07

istigazione all’odio?

Con un tempismo perfetto (non solo a urne chiuse, ma dopo che la prima ondata dei commenti ai risultati stava calando) Facebook ha deciso di rimuovere il video di Salvini che citofona chiedendo se l’inquilino fosse uno spacciatore, perché “incita all’odio”.

Non ho voglia di contare quanti post incitino all’odio, ne vedo già troppi riportati dai miei contatti. Penso solo che se proprio Facebook pensa di dover dare pubblicità a posteriori che almeno faccia anche un esposto in procura.

Ultimo aggiornamento: 2020-01-28 15:42

Byte persi come lacrime al vento

Ogni tanto mi viene voglia di riprendere un mio vecchio progetto: un libro sulla filosofia di Wikipedia. In fin dei conti sono quindici anni da quando ho cominciato ad averci a che fare e quasi dieci da quando faccio il portavoce di Wikimedia Italia, quindi ho avuto tutto il tempo per pensarci… e soprattutto per scriverci su.

Recuperando il materiale da me postato in questi anni qui sulle Notiziole e su altri blog, ho trovato tante ripetizioni – il che non è poi tutto quel male, perché significa che la mia visione dell’enciclopedia non è cambiata troppo ma si è semplicemente affinata – ma ho anche scoperto che molti dei link che avevo messo portano a una pagina di errore. A volte c’è semplicemente stata una modifica dei link interni al sito: tanto per dire, quando da Movable Type sono passato a WordPress tutti i link sono cambiati. Io ho fatto una copia esplicita di tutti i miei post perché restassero disponibili con il vecchio nome, ma io sono probabilmente un’eccezione. Altre volte non esiste proprio più il sito: pensate per esempio a tutti i post che avevo scritto per Voices. (Occhei, me li sono salvati in un altro mio blog qui su xmau.com, ma di nuovo io sono un’eccezione. A volte si riesce a recuperare le informazioni passando dagli amici dell’Internet Archive; qualche volta un attento uso dei motori di ricerca permette di trovare una copia fatta da chissà chi oppure la nuova URL nel sito originale; ma capita che certo materiale sia perso definitivamente. E non parliamo dei commenti su Facebook, che tanto non si riesce a recuperare nemmeno a distanza di un giorno o due, quanto di articoli che probabilmente avevano avuto un certo interesse.

Viviamo insomma una contraddizione. Si dice che si produce una quantità incredibile di informazione, in un giorno tanta quanta era stata prodotta dall’invenzione della scrittura al 2000 o giù di lì, ma la stragrande maggioranza pare essere effimera. E notate che sto parlando di testi, quindi di materiale che occupa relativamente poco spazio. Certo, potremmo obiettare che anche la nostra conoscenza dei documenti del passato è assai lacunosa; ma allora c’era una ragione pratica per questa scarsezza, ragione che oggi manca. Non pensate che sia una sciagura, indipendentemente dall’importanza di quanto scriviamo?