Rob Eastaway è un noto divulgatore matematico britannico. In questo libro (Rob Eastaway, Maths on the Back of an Envelope : Clever ways to (roughly) calculate anything, HarperCollins 2019, pag. 208, € 7,29 (cartaceo: Lst 9.99), ISBN 9780008324599) si è dedicato alla spannometria. In realtà il suo approccio è più ampio. La spannometria vera e propria – i problemi di Fermi – sono solo verso la fine, mentre nelle sezioni iniziali del libro Eastaway mette in guardia contro la troppa precisione e insegna un po’ di trucchi del mestiere, oltre che introdurre il suo Zequals (un uguale disegnato coi dentini a sega, per dire che si taglia via tutto tranne la cifra più significativa). Direi che il libro è assolutamente valido per tutti, giovani e meno giovani; leggendolo, imparerete anche a saper non usare la calcolatrice, o almeno a saperla usare con cognizione di causa!
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Introduzione alla filosofia della matematica (libro)
Le tre sezioni di questo libro (Matteo Plebani, Introduzione alla filosofia della matematica, Carocci 2011, pag. 174, € 17, ISBN 9788843060313) si intitolano rispettivamente “Ontologia: i numeri esistono?”, “Metafisica: che cosa sono i numeri?” ed “Epistemologia: com’è possibile conoscere gli oggetti matematici?” Plebani è uno dei filosofi dell’ultima generazione il cui modo di porsi mi piace molto: prendono problemi della vita di tutti i giorni e “non” li risolvono – la filosofia fa domande, non dà risposte! – usando parole comuni. E bisogna dire che Plebani riesce a far sembrare semplici cose difficili, il che è un gran pregio. Il testo è imprescindibile per chi è interessato alla filosofia della matematica: mi chiedo solo perché ci siano tutti quei refusi. Non avete idea di quanto tempo abbia passato a chiedermi il significato del simbolo “↔” in una serie di formule logiche, fino a che ho capito che in realtà era un “×” che era stato chissà come trasformato…
Ultimo aggiornamento: 2021-05-08 17:43
COVID-19 and public policy in the digital age (libro)
“Nobody expects the Spanish Inquisition!” Un po’ come nello sketch dei Monty Python, nessun governo si aspettava una pandemia. Quando si è capito che il Covid-19 non era una semplice influenza, si sono visti tanti modi diversi di gestirlo. In questo libro (Andrea Monti e Raymond Wacks, COVID-19 and public policy in the digital age, Routledge 2020, pag. 155, € 38,99, ISBN 9780367560232) Monti e Wacks guardano alle misure prese nel 2020 da un punto di vista diverso da quelli che troviamo trattati di solito: quello dei rapporti tra sicurezza nazionale, ordine pubblico e tecnologie digitali. Le cose non sono affatto semplici: lo si è visto soprattutto nei primi mesi, quando gli scienziati non erano per nulla d’accordo sulle scelte migliori, sia per la mancanza di dati a sufficienza che per il funzionamento stesso del metodo scientifico, senza contare il fatto che la medicina è ancora oggi una scienza empirica. I governanti a loro volta venivano tirati per la giacchetta da portatori di interessi contrastanti, il che ha probabilmente portato a ulteriori errori. La parte sicuramente più interessante della trattazione, almeno per me, è quella sull’approccio verso libertà individuali e diritto alla privacy. Monti e Wacks ritengono che non siano assolute ma relative, e che in casi eccezionali possano essere temporaneamente ridotti, anche se sarebbe auspicabile basarsi sul consenso della popolazione anziché sulla definizione di misure ad hoc. In effetti le democrazie del sudest asiatico come Taiwan e Corea del Sud – che però, a differenza di quanto ho scritto sopra, un piano ce l’avevano… – si sono comportate meglio di quelle occidentali; questo non solo per l’abitudine di quelle popolazioni a una maggiore obbedienza, ma anche per l’uso amplissimo seppur non esagerato delle tecnologie digitali che in Occidente sono state snobbate forse per paura di un Grande Fratello. (Nel testo si accenna a Google e Apple che hanno modificato i sistemi operativi per far funzionare il tracciamento, ma viene notato come la mancata geolocalizzazione abbia drasticamente ridotto l’utilità del sistema; per carità di patria non hanno aggiunto nulla su Immuni ed omologhi). L’unico appunto che faccio al libro è che è davvero troppo denso. A me non piacciono i testi sbrodolati; ma qui facevo fatica a leggere più di sette-otto pagine per volta. Ma consiglio davvero la lettura a chiunque voglia evitare di parlare solo per slogan: la fatica che si farà sarà premiata, e l’amplissima bibliografia che troverete è un bonus.
Ultimo aggiornamento: 2021-03-30 12:01
Ritratti dell’infinito (ebook)
Devo dire che non mi è molto piaciuto l’approccio scelto da Piergiorgio Odifreddi nella sua ultima opera (Piergiorgio Odifreddi, Ritratti dell’infinito : Dodici primi piani e tre foto di gruppo, Rizzoli 2020, pag. 379, € 10,99 (cartaceo: € 19), ISBN 9788831802673). Soprattutto i primi capitoli partono troppo per la tangente, e non sono riuscito a capire quale sia stata la logica che ha portato Odifreddi a inserirli. Per fortuna la seconda parte del libro è molto più interessante, almeno per chi si occupa di matematica. L’altra cosa che io personalmente non sopporto è il modo in cui spiega che quello che crediamo di sapere – non solo in matematica ma anche nelle nozioni comuni – è falso. Bisogna riconoscere che come tante altre volte Odifreddi ha fatto un lavorone: non è certo da tutti non fidarsi delle informazioni tramandate da libro in libro e andare a cercare i veri dati. Però potrebbe anche dare queste informazioni in modo un po’ più gentile…
Ultimo aggiornamento: 2021-05-06 18:34
Il giardino segreto (libro)
In un certo senso questo (Frances Hodgson Burnett, Il giardino segreto [The Secret Garden], Giunti 2011 [1910], pag. 352, € 8,50, ISBN 9788809768642, trad. Giorgio van Straten) per me è stato un audiolibro, nel senso che mio figlio (prima media) doveva leggerlo come compito scolastico e l’ho costretto a leggerlo ad alta voce per sincerarmi che lo facesse davvero. Ha strepitato dall’inizio alla fine, e oggettivamente non posso dargli troppo torto, anche se mi sono guardato bene dal farlo. Il problema non è la traduzione di Giorgio van Straten, che nonostante la scelta di mantenere uno stile da inizio ‘900 è scorrevole. È proprio il libro che segue in peggio lo stile didascalico del deamicisiano Cuore. Burnett era una convinta assertrice che lavorare in campagna facesse bene alla salute, e ha scritto il libro per dimostrarlo. Sarà, ma io non me la vedo proprio Susan Sowerby tutta felice con dodici bocche da sfamare: probabilmente Burnett conosceva più che altro il proletariato americano del sud. Ad ogni modo ritengo che il mondo possa andare avanti anche senza leggere questo libro.
Una storia americana (ebook)
Instant book probabilmente tratto pesantemente dal suo podcast – leggendolo mi pareva di sentire la sua voce… – questo libro (Francesco Costa, Una storia americana : Joe Biden, Kamala Harris e una nazione da ricostruire , Mondadori 2020, pag. 191, € 9,99 (cartaceo € 17), ISBN 9788835707240) si concentra molto più su Biden che su Harris. È chiaro da come scrive che Costa è innamorato di Biden, scendendo quasi sull’agiografico. Il secondo tema sottotraccia è quello della divisione della nazione americana, che Costa fa risalire ai primi anni della carriera politica di Biden; anche l’attuale presidente potrebbe avere avuto qualche parte quando era a capo della commissione Giustizia del Senato e fece impallinare la nomina di Robert Bork a giudice della Corte Suprema. Il testo è generalmente molto scorrevole, anche se avrebbe avuto bisogno di una rilettura per eliminare alcuni doppioni probabilmente dovuti alla nascita “orale” del testo.
Numeri (libro)
La didattica della matematica è un tema piuttosto importante, come ben sa chiunque abbia dei figli alle prese con lo studio della materia. Il problema è che non è affatto semplice trovare un modo per mantenere desta l’attenzione di una ventina di ragazzi su temi che a loro interessano poco o nulla. Questo libro (Bruno D’Amore e Paolo Oliva, Numeri : Teoria, storia, curiosità, giochi e didattica nel mondo dei numeri, Franco Angeli 1994, pag. 336, ISBN 9788820488253) ha ormai un quarto di secolo ed è fuori catalogo, ma direi che l’approccio seguito è ancora attuale. Il tema, cioè i numeri, viene declinato secondo cinque strade diverse: Teoria, Storia, Approfondimento, Curiosità e giochi, Didattica. La cosa interessante è che i vari sottotemi si mischiano tra loro, in modo da non annoiare mai il lettore. Credo che per gli insegnanti sarebbe ancora una risorsa preziosa.
È grande questo numero? (ebook)
Sarà perché è il secondo libro di fila che leggo sulla spannometria, ma non è che questo lavoro (Andrew C. A. Elliott, È grande questo numero? [Is That a Big Number?], Raffaello Cortina 2021 [2018], pag. 432, € 18,99 (cartaceo: 26), ISBN 978-88-3285-309-4, trad. Valeria Lucia Gili) mi sia piaciuto così tanto. Elliott punta molto sulla capacità di visualizzare i grandi numeri, e quindi da un lato lavora su immagini facilmente riconoscibili, come quella di uno stadio gremito di gente e diviso in vari settori, e dall’altro inserisce enormi elenchi di misure che dovrebbero servire da ancore per avere un’idea delle dimensioni in vari campi. Ecco, secondo me quella non è una grande idea, per l’ottima ragione che ti limiti a sostituire un numero sconosciuto con un altro numero che però non ti dice molto: più semplice imparare a fare confronti con cose vicino a noi, tipo visualizzare il debito pubblico calcolando quale parte ciascuno di noi si troverebbe a proprio carico. Altre parti sono più interessanti, però: per esempio, la sua difesa dei logaritmi è assolutamente condivisibile. In definitiva, non me la sento di consigliarlo, nonostante la buona traduzione di Valeria Lucia Gili. (Che stranamente non era indicata nella versione che ho preso da MLOL; però mancava parte del colophon, probabilmente era uscita male)
Ultimo aggiornamento: 2021-06-10 18:43