Vabbè, il titolo ufficiale di questo libro (Carlo Toffalori, L’equazione degli alef, Il Mulino 2019, pag. 134, € 12, ISBN 9788815283696) è 2ℵ0 = ℵ1. Vi lascio immaginare perché si usi il sottotitolo per indicarlo :-) Come il titolo indica, Toffalori non vuole raccontare l’aritmetica degli infiniti (cardinali, per amor di precisione) quanto la storia dell’ipotesi del continuo. Ho apprezzato alcune sue intuizioni che non avevo mai visto in giro; ma devo dire di essere rimasto un po’ deluso quando ho visto che i teaser che aveva sparso per il testo si sono limitati alla segnalazione di alcuni risultati degli ultimi anni che hanno a che fare con l’ipotesi del continuo, senza però andare non dico nel dettaglio ma almeno un po’ più in profondità. Non garantisco che la cosa fosse fattibile: ma allora sarebbe stato meglio evitare di pubblicizzarla…
Ultimo aggiornamento: 2020-10-31 19:50
Ultimo volume della raccolta dei racconti di Clarke, qui (Arthur C. Clarke, Terra e spazio vol. 4, Urania Collezione 200, pag. 373, € 6,90, trad. vari) partiamo dal 1960 in poi, stranamente non in ordine cronologico. La vena scientifica appare al massimo: pensate a Vento solare, con le navi spinte dalle vele che catturano la pressione del sole, o La creatura degli abissi, dove si propone di generare elettricità dalla differenza di temperatura tra l’acqua marina superficiale e quella dei fondali (beh, in effetti questa idea non è ancora stata proposta in pratica). Oramai la Luna conta poco, e si può andare su Marte o addirittura su Giove (“Incontro con Medusa”), se non addirittura verso le stelle (“Il continuum del filo”, non mi aspettavo un racconto così bello scritto da Clarke nel 1997). Certo che se in quarta di copertina si parla del racconto “Gli anelli di Saturano” uno può chiedersi quale possa essere la cura nella progettazione; a parte le traduzioni di Abramo Luraschi dove ogni tanto la grammatica salta, come fa Enzo Verrengia a tradurre “for each pound of payload” (presumo) con “per mezzo chilo di carico utile”? Lui compra le cose a mezzi chili?
Premessa: io amo dire di avere studiato armonia sulle canzoni dei Beatles. In realtà una quarantina abbondante di anni fa avevo letto una buona metà del Rimsky-Korsakov, senza capirci davvero molto. Insomma si può dire che sono un falso principiante. Il mio problema con questo libro (Massimo Colombo,
[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al
La cosa buffa dell’edizione di questo libro (Alberto Alessi, La fabbrica dei sogni, Electa 2003 [1998], pag. 128, s.i.p.) che ho preso direttamente dallo spaccio Alessi di Omegna è che non ha un ISBN ma un EAN da prodotto vero e proprio. Se non ho capito male, dopo l’edizione hardback di Electa il signor Alessi si è fatto stampare un’edizione di dimensioni ridotte da offrire ai suoi clienti. Diciamo che il testo è molto piacione, ma oltre a vedere il catalogo Alessi dello scorso millennio si riesce anche ad avere un’idea di come pensino i designer.
Da una decina d’anni o giù di lì la filosofia della matematica ha cominciato a incuriosirmi. Mentre la filosofia della scienza è abbastanza nota almeno a chi mastica un po’ di questi temi – Popper, Kuhn, Feyerabend sono nomi che si sentono in giro – il corrispondente matematico si ferma di solito ai fondamenti o al più a Bertrand Russell. Ho preso così questo libro (Frédéric Patras,
[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al
Il pi greco è un numero sfuggente ancorché ubiquo. Sono tanti i libri che parlano di esso; però in questo caso (Petr Beckmann,