Archivi categoria: rec-2022

recensioni librarie del 2022

Regimi di verità (libro)

copertina I “regimi di verità” sono i nostri sistemi di credenze. Noi non possiamo vivere senza di loro; tutto quello che possiamo fare è decidere (consciamente o no) quale categoria prendere tra i regimi assoluti (c’è una conoscenza oggettiva ed esistono autorità che danno una risposta certa a ogni domanda), transizionali (la conoscenza può essere variabile, le risposte parziali), indipendenti (le opinioni personali sono valide tanto quanto quelle dell’autorità), contestuali (la conoscenza si ottiene con una co-costruizione).
Andrea Fontana, con una prosa che forse è un po’ pesante ma sicuramente porta esempi molto pratici, prende vari avvenimenti dell’ultimo periodo e mostra come la loro costruzione (la loro “narrazione”, se vogliamo usare una delle parole chiave dello storytelling) segua perfettamente una di queste linee. Ma soprattutto mostra come anche noi nel nostro piccolo facciamo la stessa cosa. Per Fontana questo non è necessariamente un male, perché non esiste un modo sempre migliore degli altri di esprimere qualcosa; quello che conta davvero è essere consci della scelta che facciamo tutte le volte in cui ci presentiamo agli altri nel cosiddetto “social drama” (che non è un dramma, ma appunto una rappresentazione). Social drama che Fontana codifica nelle categorie “il bullo con un destino”, “il diseredato che si riscatta”, “l’eroe dell’eureka”, “il portavoce degli dèi”. Consiglio la lettura a tutti coloro che non vogliono fermarsi alla fruizione passiva del flusso di informazioni che ci attanaglia.

(Andrea Fontana, Regimi di verità : Convivere con leggende e fatti alternativi, Codice 2019, pag. 148, € 17, ISBN 9788875788025)

La disinformazione felice (libro)

copertina Ve lo dico subito: non fidatevi del titolo, né dell’introduzione dove pare che Fabio Paglieri racconti una storia simile a quella del dottor Stranamore. Il tema del libro è l’epistemia, cioè la conoscenza scientifica e filosofica. Con esempi volontariamente tratti dai tempi avanti Internet, l’autore mostra come le bufale siano sempre esistite, che possono anche essere propagate più o meno volontariamente anche da illustri studiosi, e che noi ci abbiamo convissuto senza preoccuparcene più di tanto. Soprattutto però mostra come una bufala nasca e si sviluppi nonostante le possibili smentite, che anzi vengono immediatamente prese dai complottisti come la dimostrazione che c’è davvero sotto qualcosa. La conclusione di Paglieri è che l’unico modo per scansare buona parte delle bufale è mettere in moto il nostro cervello e capire per prima cosa di chi e quanto possiamo fidarci.
Ah: nel quizzino verso il fondo ho risposto correttamente a 8 risposte su 13 :-) Non era insomma così difficile prendere la sufficienza…

(Fabio Paglieri, La disinformazione felice : Cosa ci insegnano

La legge del perdente (libro)

copertina Il problema della ludopatia – o meglio dell’azzardopatia, come Federico Benuzzi scrive in questo libro – è che non è affatto facile curarla, perché non è una dipendenza da qualcosa di fisico. Inoltre i giochi d’azzardo, soprattutto le lotterie istantanee che sono fiorite in questi ultimi anni, sono costruiti in maniera subdola non solo dal punto di vista della matematica ma anche da quello della psicologia, il che significa che dare una spiegazione abbastanza convincente per togliere qualcuno dal gorgo del gioco è doppiamente complicato.
Io personalmente non apprezzo uno stile come quello scelto da Benuzzi, con una serie di chiacchierate con due interlocutori – uno più giovane di lui che è anche il protagonista del libro e uno più anziano – dove racconta le varie cose; penso però che un approccio di questo tipo possa in effetti essere più utile per lo scopo dichiarato, cioè appunto fornire in modo semplice al lettore gli strumenti necessari per avere coscienza di come funzionano davvero i giochi. Non c’è dubbio che temi come questo devono essere assimilati, e non certo imparati a memoria: se un dialogo a tre può funzionare, ben venga!

(Federico Benuzzi, La legge del perdente : La matematica come vaccino contro l’azzardopatia, Dedalo 2018, pag. 152, € 16, ISBN 9788822068750)

Viva la matematica (libro)

copertina Devo dire che gli esempi matematici che François Sauvageot ha portato in questo suo libro mi erano in buona parte nuovi. E chi mi conosce sa che questa non è una cosa così semplice. Da questo punto di vista, insomma, mi sento di consigliare caldamente a tutti gli appassionati di matematica (e professori alle superiori…) di prendersi questo libretto, perché ne saranno deliziati. Quello che però ho notato è che il libro mi pare parlare agli iniziati, e non penso che la colpa sia della traduzione di Gianna Cernuschi, che è poi anche scorrevole. Non sono insomma così sicuro che possa interessare a chi al più si diverte ogni tanto a risolvere qualche problemino di argomento matematico. Insomma, caro lettore, sta a te decidere se vuoi avventurarti nella matematica non troppo difficile ma nemmeno troppo simile a quella scolastica!

(François Sauvageot, Viva la matematica : 4 lezioni per capire il mondo [J’ai jamais rien compris aux maths mais ça je comprends], Corbaccio 2019 [2017], pag. 128, € 15, ISBN 9788867004683, trad. Gianna Cernuschi)

La nonna di Pitagora (libro)

copertina Pensavate che le scoperte matematiche siano davvero fatte da coloro a cui sono intitolate? I matematici ci hanno sempre scherzato su: esiste la legge dell’eponimia di Stigler che afferma «A una scoperta scientifica non si dà mai il nome del suo autore». In questo caso, però, Bruno D’Amore e Martha Isabel Fandiño Pinilla portano la legge alle sue estreme conseguenze, mostrando gli sconosciuti amici e parenti che hanno dato più o meno consapevolmente ai grandi matematici le loro idee. Troviamo così nella prima parte del libro la nonna del giovane Pitagora, ma anche la sorella maggiore di Archimede e tanti altri personaggi, con storie che a mio parere sono davvero divertenti e dovrebbero appassionare i ragazzi. Ma anche la seconda parte, dove gli autori raccontano qualcosa in più dei veri personaggi, è interessante; i ragazzi di cui sopra non scapperanno comunque, anche perché non si parla di matematica vera e propria ma appunto delle vite di quelle persone. Regalatelo a chi pensa di odiare la matematica: magari non cambierà del tutto idea, ma almeno vedrà le cose sotto un’altra luce.

(Bruno D’Amore e Martha Isabel Fandiño Pinilla, La nonna di Pitagora : , Dedalo 2013, pag. 182, € 15, ISBN 9788822041722)

The Man Who Folded Himself (ebook)

copertina Racconti di fantascienza sui viaggi nel tempo e sui loro paradossi ce ne sono tanti. Il più divertente, almeno per me, è “All You Zombies” di Robert Heinlein; questo romanzo breve di Gerrold lavora anch’esso sui paradossi temporali, anche se li usa in maniera molto più rilassata, ma soprattutto si mette a parlare della filosofia dietro la possibilità di cambiare il passato. Devo dire che ogni tanto mi sono perso nelle sue elucubrazioni, e non mi è molto chiaro quale fosse il punto di Gerrold nello scrivere questo libro: però la lettura è comunque stata piacevole.

(David Gerrold, The Man Who Folded Himself, BenBella 2003, pag. 127, € 6,99, ISBN 9781935618720)

The Lost Page (ebook)

copertina [Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing]

Questo libro ha due sottotrame interallacciate. La prima è la ricerca di quello che potrebbe essere il manoscritto originale del vangelo di Marco, che si troverebbe nelle montagne della Siria; il tutto all’inizio della primavera araba e della guerra civile in quella nazione. La seconda è la storia di Marco
(Giovanni Marco, per la precisione, come del resto viene chiamato negli Atti degli Apostoli) a partire dalla sua fuga dalla Gerusalemme assediata dai romani nel 70 fino all’ultimo suo nascondiglio, per l’appunto nelle montagne siriane; il tutto pensando a come terminare il suo vangelo, perché nessuno dei testimoni che ha intervistato ha voluto o potuto parlare della resurrezione di Cristo.

L’autore è un pastore metodista in pensione; anche se non l’avesse specificato è facile accorgersene, perché le parti con protagonista Marco sono una specie di saggio teologico piuttosto pedante, soprattutto nei primi capitoli dove racconta cose fin troppo note. Andando avanti, la lettura migliora, perché Morris si occupa più di mostrare le differenze di prospettiva tra il vangelo di Marco – molto più asciutto e fondato sulla necessità di avere fede anche al di là dei miracoli – e quelli di Luca e Matteo. Si può dire qualcosa di simile sull’altra storia che racconta il libro; i primi capitoli sono piuttosto scialbi, e bisogna aspettare quasi la fine del libro perché la trama diventi interessante. In definitiva, se non vi interessa la religione probabilmente è meglio non leggiate questo libro; altrimenti può valerne la pena, anche se non è certo un capolavoro.

(Joe Edd Morris, The Lost Page : An Archaeological Thriller, Black Rose Writing 2021, pag. 242, € 4,30, ASIN B09BNS85LZ)