Come capita spesso, mi chiedo il perché si sia scelta una traduzione non letterale del titolo di questo libro (Peter M Higgins, Divertirsi con la matematica [Mathematics for the Curious], Hachette “Sfide matematiche 14” 2017 [1998, 1999], pag. 260, € 9,99, ISBN 9788822062161, trad. Elena Ioli, link Amazon). “Matematica per il curioso” sarebbe stato più appropriato, visto lo stile del libro. Conoscevo Higgins per il suo Nets, Puzzles and Postmen, che è un testo più tecnico anche se non certo un manuale universitario; qua invece l’autore si dedica a parlare di matematica di base, diciamo a livello liceale, ma lo fa in maniera niente affatto scontata, mostrando come spesso a scuola si facciano assunzioni implicite di cui non ci accorgiamo. Un’altra bella caratteristica del libro è mostrare in pratica l’interconnessione della matematica; ogni tanto Higgins riprende un tema precedente e mostra come esso possa essere applicato in un campo a prima vista diversissimo. L’unica nota negativa è nella traduzione di Elena Ioli, che in vari punti rende impossibile capire il testo a chi matematico non è (L’edizione 2015 ha corretto qualcosa rispetto a quella 1999 che ho inizialmente letto, ma non certo tutto). Per esempio, “a little calculus” non è “un piccolo calcolo”…
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_Fuga sulla Luna_ (ebook)
Lu Xun è stato uno tra i maggiori scrittori cinesi della prima metà del secolo scorso; il suo essere contro l’impero e vicino alle posizioni comuniste l’ha prima reso un mito e poi un’icona di quelle che si venerano ma si sta bene attenti a non studiare troppo a fondo. In questi suoi racconti minori (Lu Xun, Fuga sulla luna : e altre antiche storie rinarrate [Old Tales Retold], O barra O 2014 [1936], pag. 215, € 8,99, ISBN 9788897332817, trad. Ivan Franceschini, link Amazon) Xun riprende alcune leggende dell’antica Cina. Nell’amplissimo insieme di note aggiunte da Ivan Franceschini alla sua traduzione si possono scoprire quali sono le leggende originali e soprattutto i riferimenti contemporanei alla vita di Lu Xun e alle sue diatribe. Il guaio, almeno per me, è che non riesco a vedere questo mix tra antico e moderno che sarebbe dovuto essere la chiave di volta della raccolta; la lunga introduzione spiega sì la situazione di base ma nulla più. Le prime due storie poi mi sono sembrate sciape in assoluto; per fortuna andando avanti lo stile è diventato più leggero e quindi fruibile, anche se appunto senza raggiungere lo scopo teorico dell’opera. Evidentemente il mondo cinese del secolo scorso è troppo lontano dal mio sentire… e per fortuna che l’ho comprato in offerta lampo a 3,99 euro.
_L’universo, questo sconosciuto_ (libro)
La casualità delle mie scelte di lettura ha fatto sì che mi capitassero due libri di cosmologia di fila. In questo caso (Stuart Clark, L’universo, questo sconosciuto [The Unknown Universe], Dedalo 2017 [2017], pag.256 , € 18, ISBN 9788822002693, trad. Valeria Lucia Gili, link Amazon) Clark fa una trattazione molto più ampia di quella di Balbi: non che si debba o voglia fare una graduatoria, perché i due approcci sono completamente diversi. Clark scrive molto bene ed è chiara la sua volontà di raccontare quello che succede ora nella cosmologia, e d’altra parte questo è il suo lavoro di scrittore scientifico. Quindi localmente è tutto bello e comprensibile, oltre che posto in un contesto storico che fa apprezzare meglio le cose e condito da aneddoti gustosi in stile americano come l’incontro brussellese tra Einstein e Lemaître. Quando però la lettura termina, rimane un senso di vuoto, non dovuto alla vastità dell’universo quanto alla eterogeneità dei temi trattati. La mia sensazione è che Clark abbia ripreso quanto aveva scritto sulle riviste e l’abbia inciccito; ma non l’ha ripensato in modo unitario. Risultato? Si scoprono tante nozioni puntuali, ma l’universo resta ancora più sconosciuto. Una nota positiva: è bello leggere di come gli scienziati lavorano, facendo ipotesi sempre più indirette. Spesso noi crediamo che quello che dicono gli scienziati siano verità assolute: qui si vede che non è proprio così. Buona la traduzione di Valeria Lucia Gili.
Ultimo aggiornamento: 2020-01-31 20:05
_Grammatica in tasca_ (libro)
L’idea che mi sono fatto leggendo questo libro (Lorenza Alessandri, Grammatica in tasca : Per scrivere, parlare, leggere, digitare, Franco Cesari Editore 2018, pag. 174, € 13, ISBN 978-8876676475, link Amazon) è che nasca per chi aveva studiato la grammatica tanti anni fa, presume di conoscerla abbastanza, ma ogni tanto viene assalito da un dubbio. L’autrice ha un approccio alla rovescia: parte dalla struttura generale di un testo, nella seconda parte si occupa dell’analisi del periodo e infine dà alcune regole ortografiche. Ma soprattutto nel testo evita di trattare le microregole che punteggiano la grammatica italiana e che spesso assomigliano più che altro alle domande di un telequiz. Quello che invece vuole fare trasparire è la struttura logica della lingua, con un occhio al suo vero scopo che è il comunicare. Un errore di ortografia mostra una scarsa cultura di chi lo commette, ma spesso non inficia la comprensione; un errore di sintassi può far capire tutta un’altra cosa a chi sfrutta – consciamente o no – i sottotesti impliciti nello scegliere una forma oppure un’altra. (Non “piuttosto che”! Il libro contiene anche alcune digressioni sugli errori più comuni, come appunto questo). Alessandri non si stanca di ripetere che un buon vocabolario dovrebbe sempre essere a portata di mano per dirimere i dubbi che possono sempre venire quando si scrive: ma come inizio potete tenere in tasca questa grammatica!
Ultimo aggiornamento: 2018-02-04 11:07
_Seconda stella a destra_ (ebook)
Il contenuto di questo libro (Amedeo Balbi, Seconda stella a destra : Vite semiserie di astronomi illustri, De Agostini 2012² [2010], pag. 205, € 4,99, ISBN 9788841878767, link Amazon) è duplice. Da un lato ci sono brevissime biografie dei personaggi che hanno fatto la storia dell’astronomia – non necessariamente astronomi, come vedrete – segue una carrellata sui vari modelli del cosmo prodotti nel corso della storia. La trattazione, come del resto recita il sottotitolo del libro, è piuttosto scanzonata, il che va bene; l’ho trovata però un po’ troppo stringata, nonostante io sia un tipo laconico. Ho comunque imparato parecchie cose nuove, il che è sempre utile.
Ultimo aggiornamento: 2020-01-31 20:06
_How to Write Short_ (ebook)
Questo saggio nemmeno poi brevissimo (Roy Peter Clark, How to Write Short, Little, Brown and Company 2013, pag. 250, € 6,99, ISBN 9780316204347, link Amazon) vuole spiegare come si fa a scrivere bene in modo conciso. Soprattutto la prima sezione in realtà è per in massima parte un manuale di scrittura in generale, fatto bene; ma dovrebbe essere chiaro a tutti che per scrivere bene e conciso occorre comunque in prima battuta saper scrivere bene. Lo stile del libro è piacevole e leggero; i capitoli – questo sì – sono brevi e terminano tutti con alcuni esercizi che recuperano il materiale spiegato in precedenza e permettono al lettore di metterlo all’opera. In un mondo dove il tempo per leggere è sempre più ridotto, l’essere in grado di esprimersi in modo breve ed efficace è un’abilità che bisogna saper coltivare: io parto avvantaggiato da una mia laconicità innata, ma ho comunque imparato a saperla gestire.
Ultimo aggiornamento: 2018-02-28 14:27
_I numeri magici di Fibonacci_ (libro)
Keith Devlin con questo libro aveva deciso di prendersi una pausa dal suo lavoro di matematico, con la scusa che invecchiando ci si inaridisce, e ha scritto questa “biografia” di Fibonacci (Keith Devlin, I numeri magici di Fibonacci : L’avventurosa scoperta che cambiò la storia della matematica [The Man of Numbers], BUR 2013 [2011], pag. 218, € 10, ISBN 978, trad. Daniele Didero, link Amazon). Il guaio è che noi non abbiamo praticamente nessuna notizia biografica del nostro, e quindi tutto il testo è costellato di frasi del tipo “mah, dovrrebbe essere successo questo ma non è che lo sappiamo” che alla lunga diventano stucchevoli. Quello che può al limite interessare sono le supposizioni su quale sia effettivamente stato il ruolo di Fibonacci nel fiorire dei libri dei maestri d’abaco: un po’ poco, diciamocelo. Nulla da eccepire sulla traduzione di Daniele Didero.
Ultimo aggiornamento: 2018-02-28 14:08
_Numeri immaginari_ (libro)
L’idea di questo libro (Michele Emmer, Numeri immaginari : Cinema e matematica, Bollati Boringhieri 2011, pag. 246, € 18, ISBN 9788833922454, link Amazon) sarebbe quella di parlare di come la matematica e i matematici sono stati rappresentati nella storia del cinema, il tutto colto dall’occhio di un matematico figlio di un cineasta e cineasta anche lui e che decide di permettersi giudizi molto personali a tutto campo. Tutto questo sarebbe andato benissimo: nessuno vorrebbe un saggio asettico con una semplice serie di date e nomi. Il guaio è che la realizzazione – non quella grafica, che è inappuntabile – non è affatto all’altezza. Posso anche accettare il culto della personalità, con la didascalia della figura 1 che recita “Michele Emmer in una scena tratta dal film Camilla. Per gentile concessione di Michele Emmer”. Ma trovarsi più e più volte ripetuto dopo mezza pagina il medesimo concetto sul film di cui sta chiacchierando è segno come minimo di una mancata rilettura del testo. Anche sulla parte più strettamente matematica gli svarioni non mancano. Passi il chiedersi perché 1 non è un numero primo, anche se dev’essere l’unico a continuare a definirlo tale; ma Emmer non può dire che Gödel dimostra nel 1928 che l’idea hilbertiana di dimostrabilità dell’aritmetica è falsa. Il logico austriaco aveva sì partecipato al Convegno dei matematici del 1928, ma inizialmente era convinto della validità dell’approccio, tanto che la sua tesi di dottorato l’anno successivo fu precisamente la dimostrazione che il calcolo dei predicati del primo ordine era completo: i teoremi di indeterminazione vennero dopo.
Il risultato finale non è dunque molto più di una lista di film sul tema: davvero un po’ poco, date le premesse.
Ultimo aggiornamento: 2018-02-28 14:06