Archivi categoria: rec-2017

_Scrittori giocatori_ (libro)

In questo libro (Stefano Bartezzaghi, Scrittori giocatori, Einaudi 2010, pag. 380, € 28, ISBN 978-88-08-19905-0) Stefano Bartezzaghi ha raccolto, ampliato e integrato alcuni suoi interventi a proposito di alcuni scrittori: il tema, come capita spesso con lui, è il gioco che si può trovare all’interno delle loro opere. Alcuni di questi scrittori giocatori, come Queneau, Calvino, Nabokov, David Forster Wallace, sono delle scelte abbastanza ovvie ; altri sono piu sorprendenti, come Dante. In realtà ogni capitolo guarda il gioco da una sfaccettatura diversa: in fin dei conti, se gli scrittori hanno uno stile diverso si approcceranno bene al gioco in modo diverso.
La pecca maggiore del libro è il suo prezzo. Non esiste versione economica né elettronica, il che è un freno alla sua diffusione. Sono passati sette anni, ormai il pubblico iniziale lo conosce già. Perché non proporlo anche ad altri possibili interessati?

Ultimo aggiornamento: 2017-08-05 17:37

_I primi quattro secondi di Revolver_ (libro)

Questo monumentale saggio (Gianfranco Salvatore, I primi quattro secondi di Revolver, Edt 2016, pag.489, € 17.50, ISBN 9788859232674) ha come scopo principale quello di raccontare cosa è successo nella scena britannica tra il 1966 e 1967, partendo dall’album Revolver e per la precisione dal suo inizio, il finto conteggio che precede l’harrisoniana Taxman. Il testo è pieno di dati, anzi ce ne sono fin troppi: soprattutto verso il fondo, quando Salvatore parla degli influssi del blues americano e della musica indiana, il povero lettore viene inondato da nomi luoghi date. Il vero guaio del libro non è però questo, bensì la ridondanza in tutte le pagine. Leggendo mi sono trovato la stessa cosa scritta due o tre volte, quasi come se più di un saggio questo fosse la trascrizione di una serie di lezioni universitarie (Salvatore è un professore). In conclusione, il testo è utile come fonte, anche per tutte le note che contiene; come lettura però non lo consiglio.

Ultimo aggiornamento: 2017-08-08 11:26

_Giocare con le parole_ (libro)

Simone Fornara e Francesco Giudici sono due insegnanti elementari ticinesi. Sì, per un italiano la parlata ticinese è quella immortalata da Aldo, Giovanni e Giacomo (“Potevo rimanere offeso!”), È anche vero che la lingua parlata in Ticino presenta molti germanismi. Ma all’atto pratico l’educazione linguistica scolastica è la stessa degli italiani, e quindi è improbabile che chi legga questo agile libretto (Simone Fornara e Francesco Giudici, Giocare con le parole, Carocci 2015, pag. 110, € 12, ISBN 978-88-410-7661-1) si accorga della nazionalità degli autori. Il capitolo introduttivo di Fornara non dà molti spunti, anche perché cerca di teorizzare un’attività eminentemente pratica; si può insomma passare direttamente a quelli successivi, dove la ludolinguistica è messa all’opera con svariate attività per bambini di età variabili dall’inizio della primaria alle superiori. Per ogni esercizio viene indicata l’età più adatta, quindi non ci si può sbagliare. La risorsa è preziosissima per gli insegnanti, ma utile anche per chi ha voglia di giocare con le parole, appunto.

_Milano in tram_ (libro)

Io sono sempre stato attratto dal trasporto su rotaia. Magari è un segno inconscio del mio desiderio di avere un numero limitato di scelte da fare. Ad ogni modo, quando in biblioteca ho visto questo libro (Francesco Ogliari, Milano in tram : storia del trasporto pubblico milanese, Hoepli 20 [2006], pag. 231, € 39, ISBN 9788820345624) me lo sono subito preso in prestito. Il formato molto grande delle pagine serve per mostrare le fotografie (e i disegni, nella prima parte che è anteriore ai dagherrotipi) che snocciolano una storia del trasporto pubblico milanese che ormai tocca i due secoli; molta enfasi è data alle caratteristiche tecniche di tram e metropolitane, con un’apposita sezione al termine del libro. Dal mio punto di vista il testo è un po’ scarno, c’erano molte altre cose che si potevano dire; soprattutto poi manca quasi del tutto la parte cartografica, che a mio parere è imprescindibile per avere un quadro d’insieme dell’evoluzione (e involuzione…) del trasporto su ferro a Milano. Nonostante ciò, l’opera è caldamente consigliata.

Ultimo aggiornamento: 2021-10-09 17:00

_Europeana_ (libro)

Questo è uno dei libri che non lasciano indifferente il lettore: o lo si ama o lo si odia. Scritto al sorgere del XXI secolo, il testo (Patrik Ourednik, Europeana : Breve storia del XX secolo [Europeana], Quodlibet 2017 [2001], pag. 148, € 14, ISBN 978-88-229-0015-9, trad. Andrea Libero Carbone) è a prima vista un’accozzaglia di frasi apparentemente poste a casaccio, a volte ripetute a distanza di una decina di pagine, senza alcuna virgola a scandire il pensiero – e in compenso con una pletora di “e”, come un bambino che continua ad aggiungere parole: al povero Andrea Libero Carbone si deve essere annodato il cervello per tradurlo ottimamente – e senza nemmeno seguire una scansione temporale: puoi trovare scritto “nel 1935 è successo questo e nel 1907 è successo quest’altro”, proprio come se ci si fosse appiccicato in memoria un testo senza averlo capito e si cercasse di ripeterlo senza ricordarselo bene. Leggendolo risulta però chiaro che la scelta di spaccare in migliaia di pezzi la storia europea del secolo scorso per riappiccicarla in quel modo ha un senso ben preciso: lasciare da parte la retorica del qui-ed-ora che ievitabilmente fa capolino nel caso di avvenimeni non troppo lontani da noi per mostrare come invece questi cent’anni hanno spiazzato tutti, a partire dagli storici e dai sociologi. La citazione in quarta di copertina della Barbie vestita da prigioniera di un campo di concentramento segue immediatamente un frammento sulle vittime ed è seguita dalle affermazioni di chi difende la scelta “per far conoscere alle nuove generazioni il problema”; la frase sugli hypercittadini sembra fatta apposta per noi italiani. Non è un caso che il libro sia stato ripubblicato da Quodlibet che si è sempre lanciata sulla sperimentazione linguistica.

Ultimo aggiornamento: 2021-10-09 17:05

_The Puzzle Universe_ (libro)

Ivan Moscovich è uno dei più famosi progettisti di giochi. Ha già passato i 90 anni, quindi vi lascio immaginare quanto ha potuto fare negli anni. Questo libro (Ivan Moscovich, The Puzzle Universe : The History of Math in 315 Puzzles, 2015, pag. 396, $39.95, ISBN 9781770854758) è una coloratissima opera che di matematica non parla più di tanto, se non per avere una scusa per parlare di giochi, storici e moderni, da carta e penna, da tavola, o da manipolare. Soprattutto per quanto riguarda gli ultimi anni ho scoperto cose che non avevo mai sentito nominare. Il guaio è che la versione americana che ho acquistato (è poi uscita anche la versione italiana, Matemagica, che però non ho letto) ha parecchi refusi e le figure sono spesso malfatte nei punti dove si incontrano più colori; inoltre le soluzioni sono spesso scritte troppo in piccolo. In definitiva una buona opera di riferimento, ma sarebbe potuta essere meglio.

_Can You Solve My Problems?_ (libro)

Mi sono fatto regalare questo libro (Alex Bellos, Can You Solve My Problems?, Guardian Faber 2016, pag. 352, Lst 14.99, ISBN 9781783351145) con un po’ di timore, perché trovo che Bellos spesso si perda in digressioni che con la matematica hanno davvero poco a che fare. Per fortuna mi sono dovuto ricredere. Scrivere di problemi matematici è ormai diventato quasi manstream, e non è facile uscirsene con qualcosa di nuovo; ma Bellos ha varie frecce al suo arco. Innanziutto la ricerca per quanto possibile della fonte originale dei problemi; in genere essi si tramandano di bocca in bocca, e sono stato molto contento di sapere chi fu il primo a tirare fuori le idee che avevo sfruttato biecamente. Inoltre il suo stile di scrittura si attaglia bene a questo tipo di lavoro, e l’ordine di presentazione dei problemi è studiato per ottenere un flusso piacevole. Come lui stesso scrive, era inutile metterli in ordine di complessità, perché è una cosa troppo soggettiva; tanto vale allora trovare un filo conduttore. Alcune soluzioni sono spiegate direttamente nel testo, per dare un’idea di come ci si muove; le altre ci sono, ma alla fine del libro come da prassi; non preoccupatevi. Se vi piacciono i quizzini matematici, compratevelo senza esitazione.

_The Turing Option_ (ebook)

Marvin Minsky aveva avuto un’ottima idea per divulgare le proprie idee sull’intelligenza artificiale: mettersi insieme a uno scrittore di fantascienza per scrivere un libro di SF Hard. Il risultato? Non ha retto alla prova del tempo. Il libro (Harry Harrison e Marvin Minsky, The Turing Option, 2013 [1992], pag. 361, € 1,99, ISBN 9780446515658) parte con un assalto al maggior centro statunitense (privato: questo in effetti l’hanno azzeccato!) sull’intelligenza artificiale, con la razzia di tutto il materiale e l’uccisione dei ricercatori: solo il giovane leader rimane agonizzante e con il cervello severamente danneggiato, e i militari USA che hanno preso in carico la faccenda di sicurezza nazionale acconsentono a un’operazione mai tentata di ricostruzione della “società della mente” del protagonista (il termine è minskyano). Il guaio è che a venticinque anni dalla sua pubblicazione (e poco più di un lustro prima della data in cui la storia ha inizio) il testo è terribilmente invecchiato. Lasciamo perdere l’intelligenza artificiale, o la Machine Intelligence come viene chiamata nel libro, e guardiamo la pratica Alcune predizioni si sono avverate, come l’uso delle staminali e soprattutto l’ubiquità dei telefonini (ma senza connessione dati…), ma per esempio la quantità di memoria nei dispositivi è enormemente sottostimata: 1000 MB (“giga” e “tera” non pervenuti) è considerato tantissimo. Non parliamo poi dei pipponi di Minsky; ma anche la parte più romanzata di Harrison ha enormi buchi nella trama e non funziona affatto. In pratica, se non l’avete mai letto continuate così.

Ultimo aggiornamento: 2017-08-08 09:35