Archivi categoria: recensioni

_Silicon Valley: I signori del silicio_ (libro)

9788875785703Morozov è una delle cassandre che non si stanca di avvisarci di fare attenzione ai pericoli della società digitale e delle grandi aziende che ci stanno rapidamente invischiando nella loro rete. Questo libretto (Evgeny Morozov, Silicon Valley: I signori del silicio, Codice Edizioni 2016, pag. 151, € 13, ISBN 9788875785703, trad. Fabio Chiusi), ben tradotto da Fabio Chiusi che a sua volta conosce bene questi temi, è la riproposizione di alcuni lunghi articoli scritti da Morozov su varie riviste, e preceduti da un’ampia introduzione che riassume i temi. A parte qualche inevitabile ripetizione dovuta alla struttura, il concetto di base del libro è chiaro. Mentre fino a poco tempo fa ci dovevamo preoccupare dei governi che cercavano di violare quanto più possibile la nostra privacy, ora la vera minaccia è data dalle aziende di Silicon Valley che con la scusa degli “oggeti intelligenti” che usati lasciano tracce che possono essere unite a tutte le altre (Big Data non vi dice nulla?) per schedarci in maniera sempre più precisa, addirittura con il nostro implicito consenso quando cediamo volontariamente i nostri dati e parte della nostra vita, come nel caso di Uber e Airbnb, per due spiccioli. Alcune delle affermazioni di Morozov mi sembrano distopiche, ma il modello di base è indubbiamente vero e dovremmo meditarci tutti su.

_Documentalità_ (libro)

9788858110652Non mi è stato facile leggere questo saggio (Maurizio Ferraris, Documentalità : Perché è necessario lasciar tracce, Laterza 2014 [2009], pag. 429, € 17, ISBN 9788858110652). Ferraris ha scritto un’opera monumentale, che non solo presenta una tesi (la documentalità come base della conoscenza, appunto) ma nel contempo costruisce un sistema completo tutto attorno. E non lo fa usando una profusione di paroloni (beh, in effetti ce ne sono tanti, a volte mi sono dovuto mettere a consultare un dizionario) ma con tanti esempi terra terra che mi sono risultati perfettamente chiari quando li ho letti, ma che poi tendevo a dimenticare immediatamente, tanto che sono stato costretto a rileggere praticamente ogni paragrafo. La colpa non è sua, ribadisco, ma mia… evidentemente non sono fatto per la filosofia. Però Ferraris è buono, e oltre a spiegare all’inizio cosa vuole fare ha anche inserito al termine del tomo un riassunto delle sue tesi, che aiuta davvero molto. Lettura profittevole solo per chi voglia davvero mettersi a studiarlo, mi sa.

_Storia dei simboli matematici_ (libro)

9788842820925Secondo me il titolo scelto nella traduzione italiana di questo libro (Joseph Mazur, Storia dei simboli matematici : Il potere dei numeri da Babilonia e Leibniz [Enlightening Symbols], Il Saggiatore 2015 [2014], pag. 387, € 26, ISBN 9788842820925, trad. Paolo Bartesaghi) è fuorviante. Sì, qualcosa sulla storia dei simboli matematici si trova, anche se ad esempio Più per meno diviso di Peppe Liberti ne ha di più. Ma quello di cui Mazur vuole parlare è in realtà della filosofia dei simboli matematici, o per meglio dire di come l’uso di simboli scelti in modo opportuno possa illuminare (“enlighten”, come da titolo originale) la comprensione dei concetti matematici. Delle tre parti in cui il libro è composto, la più riuscita è la seconda, sull’era moderna: la prima, con la nascita delle cifre e dei sistemi posizionali, mi è parsa confusa mentre la terza sulla fisiologia del cervello relativa alla comprensione dei simboli, è forse un po’ fuori posto. Più preoccupanti sono le numerose ripetizioni nel testo, e in qualche caso – come nel caso dell’umbro Livero de l’abbecho – anche contraddizioni. L’impressione che ho avuto è che Mazur abbia scritto il testo a spizzichi e bocconi nel corso di vari anni e non abbia poi provveduto a rileggerlo e asciugarlo, cosa che avrebbe favorito la lettura. La traduzione di Paolo Bartesaghi è scorrevole, anche se mi ha lasciato perplesso vedere all’inizio che il Webster da un dizionario è diventato una persona; ci sono infine parecchi refusi, alcuni dei quali forse già nell’originale, a giudicare dai ringraziamenti di Mazur al suo traduttore in ceco.

Ultimo aggiornamento: 2016-09-02 14:18

_Arte e matematica_ (libro)

9788822041760Bruno D’Amore è sempre stato molto interessato all’arte, oltre naturalmente che alla matematica, e non è quindi così strano che abbia pensato a quest’opera (Bruno D’Amore, Arte e matematica : Metafore, analogie, rappresentazioni, identità tra due mondi possibili, Dedalo 2015, pag. 520, € 32, ISBN 9788822041760), che ha come scopo quello di mostrare le connessioni tra i due mondi.
Le maggiori pecche che ho trovato sono una certa qual ripetività, con nozioni riprese pari pari a distanza di poche pagine, e un formato troppo piccolo per avere un’idea chiara delle opere, anche quando molto opportunamente i particolari di maggior interesse erano evidenziati e ingranditi. Capisco però che un formato di dimensioni maggiori sarebbe stato troppo costoso e quindi si è dovuto ripiegare su questo.
Il mio sospetto è che il libro è più utile per il matematico che per l’artista. Ma magari mi sbaglio…

Ultimo aggiornamento: 2016-09-01 18:08

_Che cos’è la logica matematica?_ (libro)

9788833900117Non è semplicissimo catalogare questo libro (John N. Crossley et al, Che cos’è la logica matematica? [What Is Mathematical Logic?], Boringhieri 1973 [1972], pag. 126, trad. Teresa Pallucchini). La parte centrale del tersto è molto tecnica, ahimè con qualche refuso che non so se sia poi stato corretto nelle edizioni successive alla prima che è entrata in mio possesso: ma il capitolo introduttivo fa una storia della logica con un linguaggio colloquiale e allo stesso tempo chiaro – un bravo alla traduttrice Teresa Pallucchini – e il capitolo finale dà un’ottima ideadi come si sia arrivati agli assiomi ZF per la teoria degli insiemi e cerca persino di gettare qualche luce sulle tecniche di forcing che dieci anni prima avevano permesso a Cohen di dimostrare l’indipendenza di assioma della scelta e ipotesi del continuo. Direi che per chi non è un patito della logica matematica queste due parti sono sufficienti per apprezzare il testo.

Ultimo aggiornamento: 2016-09-01 18:03

_Con l’Italia mai!_ (libro)

Con l'Italia mai! Alfio Caruso ha scritto molti saggi e molti romanzi. In questo caso (Alfio Caruso, Con l’Italia mai! : La storia mai raccontata dei mille del papa , Longanesi 2015, pag. 314, € 18,60, ISBN 9788830428218) racconta la storia della fine del potere temporale del papa visto dalla parte di Pio IX, quindi opponendosi alla tipica visione sabauda che i libri di storia italiani riportano. Le truppe papaline – a parte essere composte da cinque a diecimila effettivi, ma lasciamo la licenza poetica del titolo – erano sì un coacervo di nazionalità diverse, ma nella maggior parte dei casi si trattava di persone genuinamente convinte, e non mercenari: anche i loro comandanti erano di solito militari che avevano tatto carriera altrove e poi avevano scelto esplicitamente di passare sotto la bandiera bianca e gialla.
L’idea insomma era buona. Peccato che il libro sia infarcito di liste di nomi che non potranno mai essere null’altro che vuote parole, e soprattutto che almeno io non sono riuscito a capire dove volesse andare a parare. Non c’è un vero filo conduttore della storia, se non il trascorrere del tempo, e non mi pare che Caruso prenda le parti di qualcuno (al limite prende le parti contro i ministri postunitari…) Un’occasione sprecata, insomma.

Ultimo aggiornamento: 2016-08-13 10:20

_Single Digits_ (libro)

9780691161143Non sono rari i libri che parlano delle proprietà dei numeri piccoli. Così su due piedi mi vengono in mente quelli di Hodges, Odifreddi e Stewart. In questo caso, però, (Marc Chamberland, Single Digits : In Praise of Small Numbers, Princeton University Press 2015, pag. 240, $26.95, ISBN 9780691161143) il livello matematico è decisamente più alto. Non è trascendentale, intendiamoci: una persona curiosa riesce a seguire i risultati che vengono presentati. Sicuramente, però, si parla spesso di temi a livello superiore rispetto alle nozioni imparate alle superiori e poi più o meno faticosamente conservate. Questo a mio parere è un importante vantaggio: si può avere finalmente un’idea di quante cose ci siano in matematica oltre a quelle che si è costretti a imparare a scuola. Le spiegazioni sono molto chiare, e le curiosità, molte delle quali mi erano sconosciute, mostrano come la matematica riservi sempre sorprese. In definitiva, un testo altamente consigliato, e che sarebbe bello venisse tradotto in italiano.

_Introduzione alla libertà_ (libro)

Lucifero-libertaQuesto libro (Roberto Lucifero, Introduzione alla libertà : la legge elettorale, Edizioni del Secolo 1944, pag. 161) è stato pubblicato alla fine del 1944, nella parte di Italia che al momento era sotto il controllo degli alleati anche se nominalmente retta dal Luogotenente Umberto, e che dopo vent’anni si apprestava ad avere nuovamente vere elezioni. L’autore era di famiglia nobile calabrese e cugino di quel Falcone Lucifero che per decenni è stato Ministro della Real Casa, fino alla morte di Umberto II, e tra le righe traspare la sua posizione politica di monarchico liberale, pur con interessanti aperture ai “nuovi” (nel senso di quelli degli anni ’40 del secolo scorso) accadimenti sovietici. Ma in questo saggio Lucifero non fa politica diretta, bensì discetta sui vari sistemi elettorali. Dal suo punto di vista il metodo migliore per un’elezione è quello del collegio uninominale, nel quale c’è un rapporto diretto tra elettori ed eletto, e quest’ultimo sa che dovrà rendere conto ai primi alla scadenza del mandato: non si preoccupa nemmeno di un eventuale cambio di casacca, proprio perché si vota la persona e non il partito. Ed è proprio il sistema proporzionale, dove sono i partiti “di masse” ad avere la mano libera a scapito dei candidati, quello che Lucifero ritiene il peggiore in assoluto. È probabile che lui ricordo quanto successo nel primo dopoguerra, con l’introduzione del suffragio universale (maschile) e l’affermarsi di socialisti e popolari, con don Sturzo che manovrava i parlamentari senza nemmeno essere eletto. Resta il fatto che è stato probabilmente il primo a parlare di partitocrazia, analizzando lucidamente – pur con troppe virgole per i miei gusti… – l’evolversi della situazione. Certo, parlava pro domo sua. Ma i rischi di allargare il suffragio senza prima formare il nuovo corpo elettorale si sono indubbiamente presentati, e ce li abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni.
Non sono certo di accettare tutti i suoi ragionamenti: però ho trovato la lettura molto stimolante.