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_Famous Puzzles of Great Mathematicians_ (libro)

Non ci crederete, ma i matematici amano giocare con la matematica e creare e risolvere problemi. Ecco la logica alla base di questo libro (Miodrag S. Petković, Famous Puzzles of Great Mathematicians, American Mathematical Society 2009, pag. 325, $38, ISBN 9780821848142): partire dai matematici più o meno noti, ciascuno dei quali ha una microbiografia al termine del testo, e dedicarsi poi ai problemi più o meno classici che si trovano per la prima volta nelle loro opere. Un vantaggio collaterale di questo approccio è sapere finalmente da dove nascono certi problemi, cosa che in matematica non è mai così scontata. I problemi sono divisi in due parti: quelli spiegati direttamente nel testo e quelli per cui bisogna andare alla fine del capitolo per trovare la soluzione (oltre a un’appendice con problemi simili a quelli trattati ma senza soluzione indicata…). In definitiva, un libro che forse non dà nulla di nuovo ma è utile come opera di riferimento.

Ultimo aggiornamento: 2017-04-18 10:54

_Ingegni minuti_ (libro)

Gli “ingegni minuti” che danno il titolo a questo libro (Lucio Russo ed Emanuela Santoni, Ingegni minuti : una storia della scienza in Italia, Feltrinelli 2010, pag. 509, € 30, ISBN 9788807104633) sono il nome spregiativo che Giovanbattista Vico dà ai cultori della scienza italiani, in contrapposizione alla (sua) frequentazione della metafisica; la definizione è poi stata ripresa da Benedetto Croce, uno che si compiace di non sapere praticamente nulla di matematica, e che è poi stato un modello di ruolo per generazioni di italiani. Questo dovrebbe darvi un’idea del taglio di questo libro; Russo e Santoni hanno scritto un’opera monumentale, recuperando centinaia di nomi di scienziati italiani (rectius, che hanno operato in Italia) dal Duecento alla seconda metà del secolo scorso,e che mi erano per la maggior parte ignoti. Ma la parte più interessante del libro sono le tesi di storia e filosofia della scienza, che presumo essere per massima parte di Russo. Passiamo da un’esplicita negazione del concetto kuhniano di rivoluzione sciientifica, mostrando come la storiografia per incensare Galileo e Fermi tralascia scientemente il contesto in cui sono sorti, a una spietata analisi del milieu scientifico italiano, legato prima alla frammentazione nazionale e poi a una politica volutamente minimalista. In pratica la ricerca in Italia era al top nell’Umanesimo e nel Rinascimento perché per farla bastavano il mecenatismo dei signori locali; quando nel Settecento nascono gli stati unitari la produzione italiana si specializza in temi più individualisti e facili da gestire da soli; dopo la seconda guerra mondiale l’Italia ha perso ogni interesse alla ricerca applicata, pensando che costasse troppo, e ha man mano tolto fondi a quella pura, perché senza applicazioni non se ne capisce la necessità. Il libro si chiude insomma in modo davvero pessimista.

Ultimo aggiornamento: 2017-04-01 12:26

_Geometria e caso_ (libro)

Henri Poincaré è stato l’ultimo grande fisico matematico dell’Ottocento. Nonostante questo, e le sue intuizioni come quelle sulla teoria del caos che sono state riprese solo mezzo secolo dopo la sua morte, non ha lasciato una sua scuola; la strage di matematici francesi nella prima guerra mondiale e il successivo avvento del gruppo Bourbaki ha spostato l’accento dalle considerazioni geometriche di Poincaré a un formalismo molto spinto. Claudio Bartocci nella sua lunga introduzione a questo libro (Henri Poincaré, Geometria e caso : Scritti di matematica e di fisica, Bollati Boringhieri 2013 [2005], pag. 214, € 12, ISBN 9788833924854, a cura di Claudio Bartocci) fa un bel lavoro per collocare Poincaré nella sua epoca, anche se almeno nel primo e nell’ultimo brano chi non è matematico può trovarsi a mal partito nel seguire il filo del discorso. Sono più interessanti in effetti i brani più divulgativi e fisici: chi come me si è sempre trovato davanti la fisica come una serie di formule e formulette prova un certo qual piacere a scoprire che in fin dei conti le leggi derivano da un lungo lavoro mentale. Il caso? Beh, è trattato molto di sguincio. Anche se Bartocci afferma che Poincaré potrebbe essere considerato un precursore della teoria del caos, la cosa non traspare molto dal testo: si può leggere solo un articolo con considerazioni teoriche e qualche accenno al modo in cui la termodinamica sfrutta il caso. Per la geometria invece la spiegazione è più chiara: il grande matematico usava per quanto possibile la sua intuizione geometrica per arrivare alle soluzioni in maniera non ancora a prova di errore ma sicuramente con un grande passo in avanti.

Ultimo aggiornamento: 2017-03-25 17:34

_La matematica degli dèi e gli algoritmi degli uomini_ (libro)

Paolo Zellini, almeno per un poveretto come me che non ha fatto le alte scuole, pone un problema di lettura. Io mi perdo sempre con tutte le sue citazioni di autori greci più o meno noti, e in questo caso mi sono anche trovato frammenti vedici che mi hanno completamente spiazzato e che confesso di non essere riuscito a comprendere. Tutto questo è un peccato, perché la tesi filosofica di base che Zellini presenta in questo testo (Paolo Zellini, La matematica degli dèi e gli algoritmi degli uomini, Adelphi 2016, pag. 258, € 14, ISBN 9788845931024) meriterebbe di essere conosciuta. Secondo l’autore, gli antichi greci e indiani avevano infatti intuito il vero problema del passaggio dai numeri naturali a quelli irrazionali, vale a dire la crescita verso l’infinito come nel problema della duplicazione del cubo, non per nulla associata agli dèi. La cosa si può anche vedere pensando alle approssimazioni dei numeri irrazionali per mezzo di frazioni il cui numeratore e denominatore cresce sempre più. Il guaio è che a parte i frammenti vedici ho avuto spesso l’impressione che l’autore tendesse a ripetere lo stesso argomento solo con qualche minuscola variante, e quindi non capivo l’utilità delle ulteriori pagine.
Dal capitolo 16 in poi mi sono trovato molto più a mio agio, il che non è poi così strano perché siamo tornati in un terreno che mi è abbastanza noto, la complessità ed efficienza degli algoritmi (Nota personale: all’università ho seguito per mia curiosità alcune lezioni sulla complessità algoritmica, tenuta da un giovane professore di matematica, per l’appunto Zellini) Vedendo la cosa da un punto di vista filosofico, qui Zellini mostra gli stretti rapporti tra questi algoritmi – che dobbiamo tenere sott’occhio quando li implementiamo, perché rischiamo che le approssimazioni di rappresentazione del calcolatore ci impediscano di arrivare a una risposta anche solo approssimata – e i guai notati già dagli antichi. Non aspettatevi una lettura leggera, insomma.

_Leggere, scrivere, argomentare_ (libro)

Questo libro (Luca Serianni, Leggere, scrivere, argomentare : Prove ragionate di scrittura, Laterza 2015 [2013], pag. 213, € 10, ISBN 9788858119310) non è un manuale vero e proprio, nonostante quello che potrebbe sembrare a prima vista. Possiamo definirlo più correttamente una sorta di eserciziario a uso degli insegnanti delle scuole superiori, visto che per ciascun brano proposto vengono date alcune possibilità di lavori da assegnare agli studenti e si segnala per quali scuole ed età è più adatto. Questo però non significa che il libro sia inutile per gli altri; Serianni infatti, con la sua prosa come sempre molto chiara, fa precedere gli esercizi da un’analisi molto accurata dello stile dei vari testi. Chiunque voglia scrivere qualcosa in più di uno status di poche decine di caratteri, insomma, può trarre utili consigli su come scrivere in maniera efficace, pur seguendo il proprio stile; e anche se non scriviamo nulla di pubblico ma ci limitiamo a leggere possiamo usare il libro per imparare a capire meglio gli editoriali e riconoscere tutto quello che “è nascosto in bella vista”, vale a dire la struttura del testo e come il giornalista ci porta alla sua tesi.

Ultimo aggiornamento: 2017-03-11 19:31

_La scommessa perfetta_ (libro)

Comincio la recensione parlando della traduttrice di questo libro, Valeria Lucia Gili. Ogni tanto, mentre leggevo, trovavo qualcosa che non mi tornava: c’era però una nota, nella quale lei spiegava la sua scelta; ed effettivamente aveva il suo senso. È stato davvero bello vedere tutta questa passione. E il libro (Adam Kucharski, La scommessa perfetta : La scienza che sbanca i casinò [The Perfect Bet], Codice Edizioni 2016 [2016], pag. XVIII-248, € 24, ISBN 9788875786199, trad. Valeria Lucia Gili), com’è? Molto, molto bello. Kucharski spiega bene qual è la differenza tra la teoria e la pratica; se volete vedere la cosa in un altro modo, i bei risultati matematici sul calcolo delle probabilità sono solo approssimazioni se li si applica a quello che succede nel mondo reale. Certo, chi gestisce le scommesse fa in modo che la matematica sia a suo favore. Ma questa è appunto solo la teoria. In un mondo come il nostro che è meno che perfetto, però, ci sono sempre delle scappatoie che ci fanno fuggire dalla teoria. Una roulette può non essere perfettamente bilanciata, le carte possono essere mischiate male; ma soprattutto è possibile che gli altri scommettitori scelgano strategie non ottimali e chi sa davvero usare la matematica può sfruttarla per guadagnare a spese loro. Nel libro viene addirittura mostrato come sia possibile per un computer superare gli esseri umani in un gioco come il poker, dove si può ingenuamente pensare che l’arte di bluffare abbia un ruolo dominante nella strategia. Il tutto ben documentato con tantissime fonti.
In definitiva questo è uno dei pochi libri che conosco che mostra come la matematica abbia davvero un’importanza nel mondo reale oltre a dividere alla romana il conto della pizzeria. Dite nulla!

_Lezione di italiano_ (libro)

Francesco Sabatini è stato presidente della Crusca (il primo non toscano, almeno a detta di Wikipedia) ed è coautore di un vocabolario di italiano piuttosto noto (il Sabatini-Coletti). È anche più vicino ai novant’anni che agli ottanta. Eppure questa sua ultima fatica (Francesco Sabatini, Lezione di italiano : Grammatica, storia, buon uso, Mondadori 2016, pag. 223, € 18,50, ISBN 9788804661498) è freschissima, e dovrebbe essere un must… ehm, scusate, una lettura indispensabile per chiunque abbia a cuore la lingua italiana. La prima parte è composta da dieci Dialoghi, inframmezzati da cinque Provocazioni, che portano il lettore a scoprire la meraviglia del linguaggio e della scrittura: nella storia dell’umanità, nella crescita di un bambino e nella fisiologia umana. La seconda parte, con dieci Inviti, riformula da zero la grammatica – Sabatini parla di grammatica valenziale – spiegando che l’analisi logica che ci insegnano a scuola lascia più dubbi che certezze non appena le frasi si complicano; introduce i tre tipi di testi, rigidi, semirigidi ed elastici; termina con uno sguardo sulla condizione attuale dell’italiano, che trova essere meno peggio di quanto in genere si affermi. Qui si fa più fatica ad andare avanti, ma è fatica ben spesa, vi garantisco!

_Project Emergence_ (ebook)

[Nota: ho ricevuto questo ebook con il LibraryThing Early Reviewer Program]

L’idea alla base di questo libro (Jamie Zakian, Project Emergence, Month9books 2017, pag. 300, $15, ISBN 9781945107856) è interessante: un’astronave che si dirige verso un terraformato Marte portando quasi trecento adolescenti. Probabilmente un buon editor riuscirebbe a tirarne fuori un bel libro. Ma almeno la versione che ho letto io l’editor non ce l’ha avuto, e la trama è davvero esile. Tenete conto che anche se il background del libro è fantascientifico io lo definirei più per young adults (una volta si diceva juvenile, ma poi sembra che non fosse carino…), cosa che di per sé non è nulla di male. Ma tanto per mostrare qualche buco nella trama: perché tutto il gruppo di pilotaggio ha scelto di seguire il movimento Earthisum? Come mai Sally, che è partita come un personaggio forte, man mano si perde, senza nemmeno diventare una macchietta ma proprio rimanendo monodimensionale? Com’è possibile che non ci siano comunicazioni con la Terra, almeno fino a quando Rai ne tira su una come hacker? Com’è possibile che le scialuppe possano viaggiare senza pilota, ma l’astronave no?
Oltre a tutto questo, non mi è piaciuto lo stile di scrittura di Zakian. Le rare volte in cui un paragrafo superava le quattro righe era grande festa: il testo è infatti composto quasi completamente da dialoghi, e le descrizioni sono ridotte davvero ai minimi termini. Infine il libro termina in maniera incomprensibile. Capirei un testo che lascia aperta la strada a un sequel, ma in questo caso manca proprio la fine di alcune sottotrame, e non c’è traccia del fatto. In definitiva, se il libro uscirà così non credo avrà un grande successo.

Ultimo aggiornamento: 2017-02-26 13:21