Ero incuriosito da questa serie di “mathematical mysteries”, così ho provato a prendere il primo libro della serie (Jonathan Pinnock, The Truth about Archie and Pye , Farrago 2018, pag. 306, € 1,99, ISBN 9781788421072). Sono rimasto deluso. Il problema non è che di matematica ce ne sia poca: mi sta benissimo che sia solo un pretesto, con i manoscritti di due fratelli matematici – anzi le note ai margini, i Marginalia – che conterrebbero le soluzioni ai più grandi problemi irrisolti di teoria dei numeri. Non è neppure il susseguirsi di eventi francamente assurdi: figuriamoci se io sono il tipo da preoccuparsi di queste quisquilie. Quello che non sono proprio riuscito a sopportare, e lo si vede dal tempo che ho impiegato per arrivare fino in fondo al libro, è la rappresentazione del protagonista, che lavora come PR ma pare più che altro un Mr Bean. Io avrò chiaramente dei limiti, ma quella è una cosa che non sopporto proprio. Verso il termine del libro in effetti alcuni pezzi del puzzle riescono a mettersi insieme in modo magari rocambolesco ma almeno valido; però non mi viene affatto voglia di prendere i volumi successivi della serie.
Archivi categoria: recensioni
Two Trains Leave Paris (libro)
Questo libro (Taylor Marie Frey e Mike Wesolowski, Two Trains Leave Paris : Abrams 2019, pag. 175, $ 19,99, ISBN 9781419732744) ha un approccio alla matematica elementare piuttosto peculiare, con Taylor che controbatte ai peana di Mike per la matematica mostrando come nella vita le cose siano ben diverse. Vi riporto una domanda, per darvi un’idea di quello che intendo. Quando gli si chiede quanti anni ha, il professor Newman risponde “Se li quadruplichi e togli due, ottieni 110”. (a) Quanti anni ha? (b) Perché il professor Newman parla così? (la risposta a (b) è “Perché gli riesce difficile aprirsi alla gente”) Oppure c’è un classico word problem, con due amiche che partono ciascuna con una quantità x di soldi e comprano un po’ di bottiglie di vino. Alla domanda “qual è l’espressione che corrisponde ai soldi che hanno alla fine” le risposte sono (a) x – (3(40)+5(55)); (b) 2x-95; (c) 2x+95; (d) “Si vive una volta sola” (risposte corrette: (b) e (d)). Non sono certo che il libro vi insegnerà a risolvere i problemi matematici, anche perché in poche pagine si passa dall’algebra di base alla trigonometria e all’analisi matematica; ma vi rivelerà la fondamentale interconnessione di tutte le cose e soprattutto vi ricorderà che non è detto che a una domanda bisogna sempre rispondere in modo matematicamente corretto. Ah, se il cognome Frey vi fa venire in mente Glenn Frey degli Eagles avete proprio ragione: era suo padre.
Scrivere di scienza (libro)
Io scrivo molto. Probabilmente scrivo troppo. Ma non mi sono mai preoccupato di studiare come scrivere meglio… e sono certo che in parecchi diranno “e si vede!” Non so se sarò mai in grado di migliorarmi più di tanto, ma ogni tanto provo a vedere cosa propongono gli altri. In questo caso (Daniele Gouthier, Scrivere di scienza Codice 2019, pag. 172, € 16, ISBN 9788875788001 ) c’è un ottimo punto di partenza: Daniele Gouthier non parla infatti semplicemente di “come si scrive”, cosa che spero di sapere abbastanza, ma di come scrivere di scienza. Ma anche questo è un tema troppo ampio, e infatti Gouthier comincia a ricordare che divulgare e comunicare sono due cose ben diverse tra di loro, spiegando come questo significhi molto in termini della scrittura. Non bisogna poi mai dimenticare che dall’altra parte abbiamo il lettore: se non pensiamo a lui corriamo il rischio di produrre testi belli ma non toccati da nessuno. La scienza ha poi il problema ulteriore del dover cercare un equilibrio tra la correttezza e la comprensibilità; non è facile né si può sperare che sia sempre lo stesso, il che significa che bisogna sempre stare attenti. Il libro contiene al suo interno molti esercizi (che io ovviamente non ho svolto…) e una serie di “Piccole buone abitudini”, che invece ho centellinato. In definitiva, vale la pena di leggerlo anche da parte di chi non intende scrivere, tantomeno di scienza; servirà a smascherare chi anziché comunicare o divulgare vuole solo lanciare i suoi proclami.
Ultimo aggiornamento: 2021-01-10 21:55
Terra e spazio vol. 3 (rivista)
Terzo volume della raccolta dei racconti di Arthur Clarke, qui (Arthur C. Clarke, Terra e spazio vol. 3, Urania Collezione 199, pag. 309, € 6,90, trad. vari) troviamo probabilmente il periodo migliore del Clarke scrittore di racconti, con testi dal 1956 al 1958 più un paio fino al 1960; poi lo scrittore, come del resto tanti altri, è passato ai romanzi. Rispetto ai primi volumi, la Luna continua a essere molto gettonata, ma direi che molti racconti prendono spunto da fatti di cronaca che Clarke trasfigura da par suo. I racconti che mi sono piaciuti di più sono stati Tre per la Luna, Pacifista (al netto del massacro della “traduzione” di Ginetta Pignolo: e per fortuna che Franco Forte nell’introduzione afferma che sono state rifatte le traduzioni approssimative…), I prossimi inquilini, Guerra Fredda, Amore cosmico, I canti della terra lontana, Un leggero caso di insolazione; se leggete il libro, capirete come io preferisca il Clarke umorista a quello più tecnico… come l’ultimo dei raccontini di Tre sulla Luna che predata di dieci anni la canzone beatlesiana Taxman. Come dicevo, purtroppo la traduzione è spesso approssimativa, ma anche l’editing lo è: ogni tanto manca qualche connettivo, come se il testo non fosse stato riletto prima della pubblicazione, e questo capita anche con le traduzioni moderne di Enzo Verrengia.
Ultimo aggiornamento: 2021-01-10 21:51
Obiettivo Matematica (libro)
D’accordo. Secondo Julia Collins chiunque può diventare un matematico, anche se io preferisco dire che può apprezzare e usare la matematica senza spaventarsi. Però questo libro (Julia Collins, Obiettivo Matematica [Get Smart: Maths], Scienza Express 2019 [2018], pag. 221, € 18,90, ISBN 9788822068866, trad. Eva Filoramo) non è esattamente quello più adatto. L’idea non è affatto male: ciascuna delle 50 sezioni parte con una citazione e una rapida spiegazione, seguita da cinque quiz: segue la trattazione in dieci punti, tre curiosità “per far finta di sapere” e le risposte. Probabilmente avrete capito qual è il problema: come nel letto di Procuste, dare lo stesso spazio ad argomenti più facili e altri impossibili da spiegare in breve rende difficile seguire il tutto, nonostante l’ottima traduzione della mia amica Eva Filoramo. In molti casi io ho capito quello che Collins spiegava perché ne sapevo già qualcosa: nei più ostici – non solo Navier-Stokes ma anche omotopia e omologia – sono rimasto al livello di partenza. Alcune volte le sue definizioni mi parevano anche imprecise… In definitiva, può andare bene solo per chi vuole avere un rapido resoconto senza preoccuparsi troppo dei dettagli.
How To (libro)
Una cosa è certa. Leggendo i libri di Munroe, a parte guardare i disegnini, uno si chiede di che cosa si faccia. Anche in questo caso (Randall Munroe, How To, Hachette 2019, pag. 304, $19,95, ISBN 9781473680326) le cose che propone sono completamente pazze, ma le sue spiegazioni sono perfettamente corrette, ancorché inapplicabili. Potremmo dire che il libro è un modo per insegnare un po’ di fisica senza che ce ne rendiamo conto; ma forse è meglio dire che è un modo per capire quali cose sono impossibili all’atto pratico, e soprattutto quali sono i processi mentali di un fisico nel risolvere un problema – cosa completamente diversa dai processi mentali di un matematico quale io sono, per esempio. Stavolta poi xkcd è anche riuscito a coinvolgere altra gente, come per esempio Serena Williams per colpire un drone in volo… Come sempre, una lettura godibilissima.
Ambiguità (libro)
Gabriele Lolli non è un matematico. È un logico. Se non sapete la differenza, ve ne accorgerete leggendo questo libro (Gabriele Lolli, Ambiguità : un viaggio fra letteratura e matematica , Il Mulino 2017, pag. 296, € 16, ISBN 9788815270436), quando parla del “matematico medio” (che si fregia del titolo di “working”, e che è da lui più o meno equiparato a chi matematico non è per nulla).
La prima parte, quella sull’ambiguità in letteratura, non è che mi abbia detto molto, e mi sa che sia nata per la ragione opposta alla famosa frase di Hawking secondo cui ogni formula matematica in un libro ne dimezza le vendite. Molto più interessante la parte dell’ambiguità in matematica, dove Lolli – dopo aver fatto una lunghissima introduzione tecnica – parla di come tre matematici abbiano scritto al riguardo. I matematici in questione sono Philip J. Davies, Emily Grosholz e William Byers: non che Lolli concordi con qualcuno di loro, ma questo è il suo bello. Come sempre con i suoi lavori, leggere questo libro non è semplice: però direi che alla fine il lettore si porta a casa un po’ di cose.
Ultimo aggiornamento: 2021-01-07 22:07
Meglio star zitti? (libro)
Vista la quantità di materiale che Raboni scrisse in qualità di critico e citate nell’amplissima bibliografia, immagino che questa raccolta (Giovanni Raboni, Meglio star zitti? : Scritti militanti su letteratura cinema teatro, Oscar Mondadori 2019, pag. 480, € 15, ISBN 9788804653530) sia un florilegio delle sue stroncature, amorevolmente raccolte da Luca Daino. A parte le primissime, nelle quali dopo aver parlato malissimo di una certa opera alla fine diceva quello che gli era piaciuto (in cauda mel), lo stile si è rapidamente stabilizzato, con una soffusa levità di aggettivi per spiegare come le sue stroncature derivassero da un suo pensiero di base su cosa dovrebbe essere la letteratura e su come molti autori (Calvino ed Eco in primis) avessero fatto il passo più lungo della gamba. Immagino che il “militante” del sottotitolo si riferisca a questo. La forma della raccolta mi è risultata però un po’ pesante soprattutto alla fine, quando sono aumentati i lamenti contro lo stato generale della letteratura italiana e si è insinuata una certa ripetitività. Meglio insomma centellinarsi il libro!