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Pitagora, il padre di tutti i teoremi (libro)

(ok, forse il vero titolo è a²+b²=c², ma lasciamo quell’altro) Stavolta Bottazzini non mi è piaciuto molto. In questo libretto (Umberto Bottazzini, Pitagora, il padre di tutti i teoremi, Il Mulino 2020, pag. 160, € 12, ISBN 9788815287335) si parla del teorema di Pitagora e di un po’ di cose che gli fanno contorno. Però le prime cinquanta pagine, dove si parla più o meno di quello che NON sappiamo sul filosofo di Samo, sono francamente inutili. Più interessante la parte successiva, dove per esempio scopriamo da dove deriva la dimostrazione di Garfield (non il gatto dei fumetti, ma il presidente USA) e un accenno alla distanza pitagorica come funzionante nel caso di infinitesimi anche nelle varietà riemanniane, pur senza entrare nello specifico per ovvie ragioni legate al target. Però per esempio mi sarei aspettato anche qualcosa sul teorema del coseno che in fin dei conti è una generalizzazione. In definitiva, non un libro imprescindibile.

Fake People (libro)

Una vecchia vignetta mostrava due cani parlare, uno accucciato e l’altro alla tastiera che diceva all’altro “Su internet nessuno può sapere che sei un cane”. Oggi la vignetta dovrebbe essere aggiornata con un computer che digita “Su internet nessuno può sapere se tu esisti davvero”. In questo libro (Viola Bachini e Fabrizio Tesconi, Fake People : Storie di social bot e bugiardi digitali, Codice 2020, pag. 149, € 15, ISBN 9788875788704) Viola Bachini e Fabrizio Tesconi raccontano i vari tipi di “persone fasulle” che troviamo in rete: dai bot che fanno finta di essere donne per equilibrare i sessi nelle app di chatting ai follower fake su Instagram e Twitter; dagli algoritmi ad alta frequenza che hanno soppiantato le grida in Borsa al deep learning. Al riguardo mi è piaciuta molto la frase “Il deep learning è in un certo senso il modo per fare emergere in una macchina il Sistema 1 di Kahneman”, che fa capire quale sia la vera differenza attuale tra umani e bot e come sia possibile distinguerli. (Poi no, secondo me il sistema 1 non riesce ancora ad emergere, per fortuna). Una lettura importante per chiunque abbia a che fare con la rete.

The Interconnectedness of All Kings (graphic novel)

Dirk Gently è l’investigatore olistico che Douglas Adams ideò quando si stufò di scrivere la Guida. Il suo peculiare modo di indagare – ritiene che tutto ciò che accade sia intrinsecamente connesso – fa sì che le cose più improbabili si incastrino alla perfezione nel racconto. Da questo punto di vista direi che in questa graphic novel (Ryall Akins e Kyriazis, The Interconnectedness of All Kings, ‎ Idea & Design Works 2016, pag. 114, $19,99, ISBN 9781631405082), a parte la copertina assolutamente incongrua, lo spirito di Douglas Adams sia rimasto. (C’è anche un suo cameo…), così come quello di Dirk Gently. O forse l’incongruità è un altro effetto dell’interconnessione di tutte le cose, o se preferite di tutti i re? Il tratto grafico è abbastanza interessante, con piani non standard; la storia è un guazzabuglio ma anche questo ce lo potevamo aspettare.

Ultimo aggiornamento: 2021-10-26 19:18

Viaggio al centro della terra (libro)

Tra le tante opere famose di Verne, non avevo mai letto Viaggio al centro della terra: come mi capita ultimamente, ho preso la palla al balzo per verificare che mio figlio lo stesse davvero leggendo e comprendendo. Devo concordare con quanto scrive Philip Ball, che stavo leggendo in contemporanea e che ritiene che le opere di H.G. Wells abbiano retto molto meglio il passaggio del tempo: se devi scrivere fantascienza è meglio evitare di mettere troppa scienza (come succede nella odierna hard SF). Il libro (Jules Verne, Viaggio al centro della terra [Voyage au centre de la Terre], Feltrinelli 2019 [1864], pag. 304, € 9, ISBN 9788807903472, trad. Stefano Valenti) spesso sembra più che altro un manuale di geologia, spiegata dal giovane protagonista Axel che tra un dubbio e l’altro non può fare a meno di spiattellarci tutto quello che conosce delle rocce incontrate nel percorso. Questo è un tipico caso di un’opera che viene meglio in una versione cinematografica, dove si possono tagliare le descrizioni inutili.
Ho anche molti dubbi sulla traduzione di Stefano Valenti, a partire dall'”acide nitrique” che è diventato “acido citrico” nelle prime pagine. Fare una nuova traduzione di un testo di un secolo e mezzo fa dovrebbe renderlo più scorrevole, cosa che non mi pare sia successa.

As Easy As Pi (libro)

Di per sé non ho nulla contro un libro di curiosità sui numeri; in fin dei conti ne ho scritto uno anch’io. In questo caso (Jamie Buchan, As Easy As Pi, Michael O’Mara 2009, pag. 176, $9,99, ISBN 9781843176367), però, mi duole dire che il risultato non vale molto la pena. Almeno a me dà molto fastidio leggere un paragrafo su un’espressione che non avevo mai sentito, scoprire il suo significato, e poi trovare scritto “Non sappiamo però da dove sia nata l’espressione”, che è la parte più divertente. Il libro può insomma andare bene per un ragazzino, ma non molto di più.

L’uranio di Mussolini (ebook)

Romanzo ambientato nella Sicilia del 1934, questo libro (Franco Forte e Vincenzo Vizzini, L’uranio di Mussolini , Mondadori 2021, pag. 516, € 10,99 (cartaceo: € 21), ISBN 9788835711094), scritto a quattro mani da Franco Forte e Vincenzo Vizzini, è composto da capitoli alternati tra i due protagonisti, il commissario siculo Vincenzo Ibla e il funzionario milanesi dei servizi segreti Franco Durante, con alcune incursioni del “signor Smith”. Di Mussolini ce n’è poco, e di uranio ancora di meno, nonostante quanto appaia nelle prime pagine: la storia è un giallo, che parte dall’omicidio di un miliziano fascista e si snoda tra mille tracce, compreso il futuro aeroporto di Comiso che rimane sullo sfondo della storia.
Secondo me ci sono troppe sottotrame che alla fine non rimangono spiegate, anche se ho il sospetto che il libro sia pensato come primo volume di una saga; e io che non leggo Camilleri ho dovuto ricorrere spesso a una ricerca in rete per le espressioni in siciliano che sono molto comuni. Detto questo, devo dire che il racconto mi è piaciuto parecchio.

Ultimo aggiornamento: 2021-09-29 12:33

Il viaggio della St.Jemis (libro)

Nella storia della fantascienza sono noti i cosiddetti “juveniles” di Heinlein: racconti dove il protagonista è un giovane ragazzo (rigorosamente maschio, ricordiamoci che stiamo parlando di libri scritti tra il 1947 e il 1958) che fa cose ” da adulti”. Definirli banalmente “libri per ragazzi” è riduttivo: Heinlein li scrisse per un pubblico di tutte le età, e la differenza principale con i romanzi per così dire standard è solo nella possibilità di un giovane lettore di immedesimarsi con i protagonisti. Ecco: in questo caso (Isolde Fulke, Il viaggio della St.Jemis : , Forevera Books 2021, pag. 355, € 11,99, ISBN 9798544333456) abbiamo un juvenile in piena regola. La St.Jemis è una vecchia astronave più o meno in disarmo che è stata riconvertita in una nave scuola per gli orfani della Grande Guerra Interplanetaria, gestita da Ferdinando, un ex militare. Alcuni dei ragazzi non sono mai stati adottati, per varie loro menomazioni, e costituiscono l’equipaggio della nave. Marlo è il più grande di loro e fa da vice a Ferdinando. Il gruppo prevede come tutti gli anni di fare una Crociera d’Istruzione durante le vacanze estive: solo che il propulsore principale è rotto, e per recuperarne uno nuovo accettano di fare un’operazione di recupero per un venditore di pochi scrupoli. La spedizione riesce sin troppo bene, e i ragazzi si ritrovano in mezzo a una serie di avventure nel sistema solare.
Rispetto ad Heinlein c’è sicuramente meno sessismo: Isolde Fulke fa affiancare a Marlo una coprotagonista femminile, Stella, che è cieca ma con due innesti oculari che le permettono di vedere ma anche una specie di lettura delle emozioni di coloro vicino ai quali si trova. In generale la storia è avvincente e la trama scritta bene: le uniche cose che io non ho apprezzato moltissimo sono state le frasi che a volte sembravano più rincorrere la lingua parlata che quella scritta. Ma d’altra parte io sono un boomer, non potete pretendere molto da me!

Sedotti dalla matematica (libro)

Il sottotitolo di questo libro (Sabine Hossenfelder, Sedotti dalla matematica [Lost in Math], Raffaello Cortina 2019 [2018], pag. 318, € 25, ISBN 9788832851106, trad. Giuseppe Bozzi) è “Come la bellezza ha portato i fisici fuori strada”. L’autrice, fisica teorica, si è man mano allontanata dalla visione dei suoi colleghi, sostenendo che si stanno sempre più allontanando dalla formulazione di teorie basate su esperimenti o che possono essere da essi validate, cercando invece di imporle semplicemente per la loro “bellezza”. Il termine non è troppo vago: la bellezza può trovarsi nelle formule matematiche semplici oppure nella mancanza di fine tuning, cioè di valori molto grandi o molto piccoli che non possono essere predetti a priori ma devono essere misurati. Hossenfelder scrive in modo molto spigliato, reso bene da Giuseppe Bozzi (che però non può tradurmi “mostruosa congettura di fantasia” la Moonshine conjecture a pagina 205 o parlare di distribuzione di probabilità “piccata” anziché concentrata a pagina 278!). Però l’idea di costruire il libro sulle interviste che ha fatto ai pezzi grossi della fisica teorica non mi convince molto, perché in questo modo tende a ripetere più volte gli stessi concetti; non sperate inoltre di avere idea di come funzionano le varie teorie, a meno che non ne sappiate già qualcosa. (Per i maligni che pensano che il mio giudizio sia falsato dal mio amare la matematica, assicuro che non è così: anzi concordo che la matematica è di ausilio alla fisica ma non può essere il suo principio guida).