Archivi categoria: recensioni

I nostri antenati (libro)

copertina La trilogia di Calvino la lessi quasi cinquant’anni fa, nell’edizione edulcorata per le scuole che andava di moda ai tempi. Passano i decenni, a mio figlio è toccata come lettura per le vacanze e così mi sono ripreso i libri in mano per verificare che leggesse davvero e non si facesse scrivere i riassunti da un LLM.
Dei tre volumi, quello che ha retto meno lo scorrere del tempo è il primo, Il visconte dimezzato. A parte l’italiano che è di registro molto più alto rispetto a quello che si usa oggidì, la storia è piuttosto debole: si sente la gioventù di Calvino quando lo scrisse. Il barone rampante è sempre un classico, e ora posso anche capire i giochi di parole con i cognomi e i frammenti di discorso in altre lingue, con i quali Calvino si deve essere divertito. Ma la vera sorpresa è stato Il cavaliere inesistente, che è una presa per i fondelli dall’inizio alla fine e fa vedere molto bene l’evoluzione della scrittura calviniana. Qui il secondo piano di lettura già presente in nuce nel Barone rampante è infatti ampliato e messo alla pari di quello di base: non è un caso che in seguito Calvino sia diventato membro dell’Oulipo.

Italo Calvino, I nostri antenati, Mondadori 2023 [1960], pag. 482, € 15, ISBN 9788804772910 – come Affiliato Amazon, se acquistate il libro dal link qualche centesimo va a me
Voto: 4/5

Ultimo aggiornamento: 2025-10-04 10:23

Unsong (libro)

copertinaCosa succede se quando la missione Apollo 8 sta arrivando sulla Luna sbatte contro la volta celeste, rompendola e trasformando il pianeta in un posto dove la kabbalah la fa da padrona e i GAFAM (che qui si chiamano Microprosopus, Gogmagog, Amalek, Countenance e Serpens) vendono i Nomi di Dio che fanno miracoli, mentre un Sottocomitato ONU verifica che nessuno li usi invano (cioè senza aver pagato il copyright)? Succede quello che leggerete in questo libro, nato dal blog di Alexander e poi rivisto per la versione in volume. Non è facile seguire tutti gli intrecci della storia, ed è ancora più difficile comprendere i giochi di parole: un’ottima conoscenza biblica e talmudica è sicuramente utile, e se proprio non ce la fate potete provare a chiedere aiuto sull’apposito subreddit. Altamente consigliato se volete passare un paio di mesi di piacevole – anche se a volte un po’ irritante – lettura.

(Scott Alexander, Unsong, autoprodotto 2024, pag. 652, € 19,23, ISBN 9798320962610 – come Affiliato Amazon, se acquistate il libro dal link qualche centesimo va a me)
Voto: 5/5

Intelligenze aliene (ebook)

copertina Non garantisco sulla correttezza di quanto Vetere scrive riguardo alla parte tecnica di addestramento degli LLM. A me pare di sì, ma un mio amico era molto perplesso. Però non è quello il punto fondamentale di questo libro, bensì il vedere cosa sta dietro a questi modelli da un punto di vista filosofico. L’appunto che gli faccio è che almeno nella prima metà il linguaggio sembra spesso da iniziati: se voleva parlare ai filosofi probabilmente andava bene, ma noi poveri laureati in materie scientifiche facciamo una faticaccia. Come dicevo, però, il risultato finale merita, anche perché non è così comune trovare approcci di questo tipo.

Guido Vetere, Intelligenze aliene : Linguaggio e vita degli automi, Luca Sossella 2025, pag. 192, € 9,49, ISBN 9791259980984 – come Affiliato Amazon, se acquistate il libro dal link qualche centesimo va a me
Voto: 4/5

Death on Omega Station (ebook)

copertina [Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing] Certo, l’ambientazione è fantascientifica. Però il libro è fondamentalmente un hardboiled, il che non è poi così strano visto che French è stato un supervisore di scene del crimine. Da questo punto di vista il libro è una certezza: uno sa perfettamente come si dipanerà la storia, e quindi può concentrarsi sui particolari. In effetti il testo scorre piacevolmente, soprattutto nelle parti in cui il TrovaVerità terrestre e l’assistente alieno da lui nominato cominciano a trovare un loro modus operandi. Il libro probabilmente non vincerà il Pulitzer, ma è una lettura amena.

John L. French, Death on Omega Station, eSpec Books 2025, pag. 100, € 5,19, ISBN 9781956463361 – come Affiliato Amazon, se acquistate il libro dal link qualche centesimo va a me
Voto: 4/5

Il piano delle cicale (ebook)

copertina Ho recuperato il primo volume scritto da Tadako Okada (con l’aiuto di Marco Pagot che ha probabilmete suggerito all’autrice alcune espressioni italiane). Il testo, che ora è stato retrofittato come lontano sequel degli altri volumi con Linux Kimura, è indubbiamente per young adults, ma questo non significa che non si lasci leggere molto piacevolmente anche da chi giovane non lo è più da decenni come il sottoscritto. Il mondo distopico dell’Istituto Gloriosa Alba si dipana man mano, e anche se il finale probabilmente è intuibile si resta comunque incollati a scoprire cosa farà Anna Malva. Ho solo un appunto: il cambio di voce narrante nella seconda parte mi ha spiazzato, e ho fatto fatica a rimettermi in carreggiata.

Tadako Okada, Il piano delle cicale, Forevera 2019, pag. 506, € 3,99, ISBN cartaceo 9788825403077, trad. Marco Pagot – come Affiliato Amazon, se acquistate il libro dal link qualche centesimo va a me
Voto: 4/5

The Art of Uncertainty (ebook)

copertina David Spiegelhalter è probabilmente il più grande statistico britannico vivente, e in questo libro parla effettivamente della statistica. Ma lo fa da un punto di vista inaspettato, e diverso dal suo precedente “L’arte della statistica”. L'”arte dell’incertezza” è vista appunto come un’arte. Non ci sono formule matematiche, e Spiegelhalter cerca di spiegare cosa c’è davvero oltre le formule, e come l’incertezza possa essere di vari tipi (ci sono cose che in teoria sarebbero conoscibili ma non sono note, e cose future per cui non possiamo fare altro che fare supposizioni); ma soprattutto che nella statistica, e nel calcolo della probabilità che è alla sua base, il fattore personale è fondamentale. Il tutto è inframezzato da pensieri personali, dal suo coinvolgimento quando ci fu la necessità di dare delle stime per contagi e morti per Covid a come si sta comportando (dal punto di vista di uno statistico…) con il cancro alla prostata che gli è stato diagnosticato. Un testo che dovrebbe essere letto da tanti leoni da tastiera, anche se non credo lo faranno mai.

David Spiegelhalter, The Art of Uncertainty : How to Navigate Chance, Ignorance, Risk and Luck Pelican 2024, pag. 482, € 14,99 (cartaceo 22,68), ISBN 9780241658642 – come Affiliato Amazon, se acquistate il libro dal link qualche centesimo va a me
Voto: 5/5

Reunion (libro)

copertina 6 dicembre 1980: in un incidente d’auto nelle Hawaii rimane ucciso un giovane uomo, Mark David Chapman. Maggio 1998: dopo la morte di Linda, Paul McCartney decide che per ricordarla e raccogliere soldi per combattere il cancro al seno farà un concerto. Con chi? Coi suoi tre vecchi compagni: Ringo Starr, George Harrison e John Lennon. Ma i giovani saranno ancora interessati a tre quasi sessantenni?
In questa ucronia John non è stato assassinato, il progetto Anthology è tristemente naufragato prima di essere formalizzato (ovviamente perché John non voleva…) e i Fab Four, pur essendo comunque in buoni rapporti personali, non osano provare a suonare tutti insieme. Il libro racconta il dipanarsi del progetto, nel massimo segreto possibile, e il suo esito finale con un concerto a Central Park. L’appunto che posso fare a Burr è che è stato troppo didascalico. Diciamocelo: il libro l’avremo comprato noi beatlesiani puri e duri. È bello vedere tutti i riferimenti del passato, ed è anche bello vedere frasi di John che sarebbero potute essere tranquillamente sue: ma se metti i riferimenti come spiegazioni e non buttati lì nel discorso, un fan si scoccia pure… Fortuna che nella parte finale Burr si lascia andare e la storia finalmente va avanti per conto suo.

Gary Burr, Reunion : A Rock and Roll Fairy Tale, Adave 2024, pag. 226, € 9,71, ISBN 9798990055001 – come Affiliato Amazon, se acquistate il libro dal link qualche centesimo va a me
Voto: 4/5

Napoli New York (film)

locandina Lo so, è già passato ieri su Sky Cinema, ma io l’ho visto al cinema la settimana scorsa :-) Gabriele Salvatores prende un soggetto inedito di Tullio Pinelli e un giovane Federico Fellini ancora neorealista e ci costruisce un film che continua a essere neorealista, oltre che stereotipale al massimo sia nelle prime scene napoletane che in quelle newyorchesi, anche se la mia sensazione è che parli a nuora perché suocera (gli italiani di oggi) comprenda. Le scene “qui non serviamo italiani” e il giornalista italoamericano Joe Agrillo (Antonio Catania) che vede la vicenda della sorella della giovanissima protagonista solo come un modo per tirare la volata elettorale al sindaco, così come l’arringa del difensore che cita la famosa descrizione degli italiani ad Ellis Island, non sono infatti così diverse da quello che vediamo oggi da noi. Detto questo, ho perso metà dei dialoghi: invece che sottolineare sottotitolare le battute degli americani avrebbero potuto farlo con quelle in napoletano stretto.
Nel cast, davvero bravi i due ragazzini Celestina (Dea Lanzaro) e Carmine (Antonio Guerra); il cuoco George (Omar Benson Miller) è una figura che all’inizio pare secondaria ma resta come collante, e naturalmente Pierfrancesco Favino favineggia nei panni del commissario di bordo Domenico Garofalo.

Ultimo aggiornamento: 2025-08-29 15:52