Archivi categoria: recensioni

Problem Solving Through Recreational Mathematics (libro)

[copertina] L’idea di questo libro (Bonnie Averbach e Orin Chein, Problem Solving Through Recreational Mathematics, Dover 1980,2000, pag. 457, $15.95, ISBN 978-0-486-40917-7) è di parlare di matematica a partire dai problemi ricreativi. Nei vari capitoli si inizia a presentare alcuni di questi problemi, invitando il lettore a cercare di risolverli; poi vengono man mano introdotti i concetti che sono nascosti dietro i problemi stessi e si termina con una serie di esercizi (alcuni, ma non tutti, hanno un aiuto, una traccia di soluzione oppure una risposta).
Di per sé l’idea non è affatto stupida, tenuto anche conto che alcuni degli argomenti trattati – i grafi e le equazioni diofantine, per esempio – non fanno certo parte dei programmi scolastici, penso nemmeno negli USA. La sua messa in pratica però mostra parecchi difetti, primo tra tutti la ripetitività di dover fare più volte lo stesso tipo di ragionamento, che stufa in breve tempo anche se la formulazione dei problemi è sempre piacevole. Diciamo che a mio parere il libro è piu utile per un insegnante che voglia proporre ai suoi studenti un’esposizione un po’ diversa e quindi si metta a scegliere quello che ritiene più importante.

Ultimo aggiornamento: 2010-10-16 07:00

_The Alphabet_ (libro)

[copertina]Anche questo libro (David Sacks, The Alphabet, Arrow Books 2004, pag. 395, ISBN 978-0-09-943682-9) era fuori commercio, e l’ho acquistato di seconda mano dai fondi di una biblioteca (dello Stoke-on-Trent College), dove in effetti non era mai stato chiesto in prestito. Il tema, come dice il titolo stesso, è l’alfabeto, inteso come insieme delle 26 lettere che lo compongono; dopo un capitolo introduttivo che racconta come dal primo alfabeto (semitico ma egizio, precedente a quello fenicio) l’idea sia stata man mano presa da altre popolazioni che se lo adattavano ai propri suoni, segue un capitolo per ciascuna lettera, che mostra la sua evoluzione e il mutamento delle sue caratteristiche (grafiche ma anche di suono) nell’inglese. Uno dei due grandi svantaggi del libro è proprio il suo essere anglocentrico; si parla un po’ del francese perché in fin dei conti il normanno è una delle sorgenti della lingua inglese, e c’è qualche accenno allo spagnolo probabilmente perché è praticamente la seconda lingua statunitense, e basta. L’italiano non è praticamente mai citato e in quei rari casi Sacks colleziona strafalcioni, come a pagina 193 dove scrive “Gésu” e spiega che la G è dura solo davanti a A ed U. Il secondo problema è la ripetitività del testo: molte cose sono dette e ridette in tutti i capitoli, e dopo un po’ uno si stanca anche… In definitiva, una lettura interessante ma non so se la consiglierei.

Ultimo aggiornamento: 2014-04-21 16:19

Fascio e martello (libro)

[copertina]Molti sanno che Littoria (pardon, Latina) è stata fondata da Mussolini, durante la bonifica dell’Agro Pontino. Magari, pensandoci un po’ su, qualcuno si ricorda anche di altre città: Sabaudia, Aprilia, Carbonia. Ma nessuno probabilmente immagina che ci siano quasi 150 “città del Duce”, che a quanto pare amava porre la prima pietra su e giù per la penisola. In questo libro (Antonio Pennacchi, Fascio e martello – viaggio per le città del Duce, Laterza – “Economica 527” 2010 [2008], pag. 346, € 11.50, ISBN 978-88-420-9229-2), che nacque come rubrica su Limes ed ebbe una prima edizione nel 2003, Antonio Pennacchi parla di alcune di queste città. Premessa: si parla di architettura, ma non è un manuale di architettura. Pennacchi, nato a Latina, sente chiaramente proprio il tema. Aggiungete che scrive molto bene, con uno stile personale, e capirete che il libro non lo si legge come un saggio ma quasi come un romanzo storico… ehm, architettonico. D’altra parte le sue idee architetturali molte volte sembrano nascere dall’essere contro la storiografia ufficiale, e secondo me Pennacchi stesso non sempre crede a quello che dice ma lo dice lo stesso perché l’idea, anche se sbagliata, è carina. Il giudizio sulle opere del fascismo è molto disarticolato, soprattutto nella parte sociale (che fosse una dittatura è dato per scontato). Non è che si possa dare un valore positivo al fascismo solo perché hanno fatto queste città, ma non si può nemmeno negare la loro esistenza, no?

Ultimo aggiornamento: 2021-08-05 09:37

Scienza Express

In quest’epoca di ebook e in cui molti scambiano la trasmissione di Giacobbo per scienza, ha senso produrre libri di carta che parlano di scienza, e soprattutto fatti per i cittadini-che-non-leggono-ancora? Daniele Gouthier e Luciano Celi pensano di sì, tanto che hanno fondato una nuova casa editrice scientifica, Scienza Express. Leggendo il loro Manifesto, oltre a quella punta di pazzia si può notare come non pensino tanto ai best seller (anche se poi immagino sarebbero ben felici di averne in catalogo!) quanto ai long seller. I libri di scienza non hanno infatti un’esondazione di vendite che poi si blocca dopo pochi mesi, ma hanno un flusso continuo per degli anni, o almeno lo avrebbero se fossero disponibili. Ecco il perché di una struttura dove l’informatica non serve per convertire i libri in bit ma dà la possibilità di mantenere un catalogo negli anni.
Nel 2011 sono previste undici uscite: è possibile fare un – diciamo – abbonamento e averli tutti per 95 euro. E per chi non può fare a meno di FacciaLibro c’è anche la pagina relativa. Buone letture!

Ultimo aggiornamento: 2010-10-07 14:50

L’incredibile viaggio di Pomponio Flato (libro)

[copertina] Eduardo Mendoza è un giallista, potremmo dire. Ma dobbiamo dirlo con molta attenzione, visto che è forse meglio parlare di parodista. Tanto per dire, in questo libro (Eduardo Mendoza, L’incredibile viaggio di Pomponio Flato [El asombroso viaje de Pomponio Flato], Giunti 2008 [2008], pag. 192, € 12.50, ISBN 978-88-09-06159-0, trad. Francesca Lazzarato) il protagonista, un patrizio romano dell’ordine equestre che soffre pesantemente di problemi intestinali, viene ingaggiato da un ragazzino palestinese per dimostrare l’innocenza del padre Giuseppe, il falegname della cittadina di Nazaret, accusato di avere ammazzato il ricco Epulone. Come avrete intuito, il bimbo è Gesù, e la storia è piena di personaggi e brani evangelici, che in quel contesto suonano molto strani. Le abilità di Pomponio come detective ricordano quelle del dottor Watson, ma alla fine tutto si risolve per il meglio. Ottima la traduzione, che mantiene lo stile di una versione dal latino (ma la Lazzarato è la curatrice della collana, quindi immagino che se si è scelta questo libro l’aveva apprezzato); non concordo solo con la scelta del termine “inculare”, che nel contesto mi pare stridere troppo.

Ultimo aggiornamento: 2010-10-06 07:00

_Mathematics – The Loss of Certainty_ (libro)

[copertina] La matematica è la quintessenza del ragionamento deduttivo, ed è l’unica scienza che ci dia delle certezze, no? Falso. In questo saggio di filosofia della matematica (Morris Kline, Mathematics – The Loss of Certainty, Oxford University Press 1980, pag. 366, $19.95, ISBN 978-0-19-50385-3) Morris Kline mostra non solo che la matematica non ha certezze, come forse molti hanno intuito cercando di capire il significato del teorema di incompletezza di Gödel, ma che il suo sviluppo è stato molto meno “matematico” di quello che ci vogliono far credere, che Euclide si è dimenticato una mezza dozzina di postulati, che le stagioni del rigore sono state brevi e che il rigore di ieri non è quello di oggi e quello di oggi non sarà quello di domani, che non è vero che la matematica modelli il mondo reale e che curiosamente la perdita della fede in Dio si sia riflessa sulla perdita della fede nella matematica stessa. Kline ritiene inoltre un fallimento lo sviluppo della matematica dell’ultimo secolo, avvitata in sé stessa; secondo lui la fecondità della matematica sta nel modellare, ancorché imperfettamente, il mondo reale. In definitiva, un libro piuttosto pessimista, anche se c’è una nota positiva sul fatto che si può fare matematica (e la si fa) anche in maniera più intuitiva.

Ultimo aggiornamento: 2020-01-05 17:33

La trama lucente (libro)

[copertina] La creatività è una specie di araba fenice: la differenza è che di quest’ultima non si sa dove sia, mentre della prima non si sa cosa sia. Vi anticipo che nemmeno in questo libro (Annamaria Testa, La trama lucente, Rizzoli 2010, pag. 475, € 19.50, ISBN 978-88-17-03989-5) troviamo la risposta, nonostante il sottotitolo dica “Che cos’è la creatività – perché ci appartiene – come funziona”. Ma di per sé è giusto così: in fin dei conti, come l’autrice dice fin dall’inizio, la creatività non si può insegnare ma al limite tirare fuori, e quindi non si puo definire. Una delle due cose più belle del libro è indubbiamente la stragrande quantità di informazioni presenti; un approccio olistico, che secondo me è l’unico modo decente per riuscire ad afferrare un concetto così complesso e sfuggente come la creatività. La seconda cosa più bella è lo stile di scrittura di Testa, che oscilla tra una parte descrittiva e quasi manualistica e una molto più personale, che favorisce la lettura senza che uno si addormenti oppure non ottenga le informazioni che cercava. In definitiva, un’opera valida anche come manuale di riferimento.

Ultimo aggiornamento: 2010-09-29 07:00

_Professor Stewart’s Hoard of Mathematical Treasures_ (libro)

[copertina] Dopo che nel 2008 il Cabinet del professor Stewart entrò prepotentemente nella Top Ten dei libri più venduti nel Regno Unito – si vede che lì la matematica ogni tanto riesce ad arrivare al grande pubblico – l’accademico britannico fa il bis con questo “tesoretto” (Ian Stewart, Professor Stewart’s Hoard of Mathematical Treasures, Profile Books 2009, pag. 339, Lst 12.99, ISBN 978-1-84668-292-6), sempre costruito mischiando fatti e fattoidi matematici senza troppo ordine, anche se a dire il vero alcuni di essi sono opportunamente posti uno a fianco dell’altro. Vi sembrerà strano, ma per una volta ho trovato il sequel meglio dell’originale! Da un lato Stewart non ha fortunatamente esagerato con i giochi di parole, dall’altro – avendo già sfruttato molte delle curiosità matematiche per così dire “comuni” – è stato costretto a pescare novità che spesso lo sono davvero, almeno per uno come me che pure di matematica ricreativa ne mastica parecchia. Per i non angolofoni non resta che sperare che Codice traduca anche questo volume, e lo affidi allo stesso traduttore :)

Ultimo aggiornamento: 2014-11-01 11:25