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Math Jokes 4 Mathy Folks (libro)

[copertina] Le barzellette sui matematici (da soli o in compagnia di altre categorie) sono tante, anche se chi non è del campo magari non le conosce. Tanto per dire, anch’io nel mio blog ne ho raccolte alcune. C’è però chi è arrivato a un livello superiore: G. Patrick Vennebush ha preparato un intero libro (Patrick Vennebush, Math Jokes 4 Mathy Folks, Robert Reed Publishers 2010, pag. 117, $11.95, ISBN 9781934759486 ) trascrivendo queste battute e barzellette. Devo subito avvisare il possibile lettore: non solo bisogna avere una conoscenza di matematica, ma bisogna sapere l’inglese molto bene perché parecchie delle battute sono delle freddure che si basano sulla pronuncia delle parole. (Non sempre: la battuta che apre il libro è “- Cosa dice lo 0 all’8? – Che bella cintura che hai!” Il caso classico è quello di π che si pronuncia come “pie”, torta, ma ce ne sono molti altri. Probabilmente è meglio centellinarsi la lettura, anche perché il troppo stroppia… oppure, se preferite, iscrivetevi al suo blog e leggete cosa viene raccontato man mano :-)

Ultimo aggiornamento: 2010-09-14 07:00

Unseen Academicals (libro)

[copertina] Nell’ennesimo capitolo del Discworld, (Terry Pratchett, Unseen Academicals, Transworld 2010, pag. 544, LST 7,99, ISBN 9780552153379) questa volta Pratchett prende in giro il mondo del calcio, o meglio dei tifosi e di tutto quello che sta intorno. Lord Vetinari ha pensato di addomesticare le partite tra squadre (bande?) rivali introducendo una serie di regole (bellissima la spiegazione del fuorigioco); potete immaginarvi il risultato finale, conoscendo l’attitudine tipica dei cittadini di Ankh-Morpork e l’attitudine parallela delle bande di tifosi calcistici, non solo in Italia ma anche in Inghilterra. Il tutto condito dalle lotte in punta di parola tra l’antica Unseen University e i parvenu di Brazeneck, e dalle citazioni di autori fintotedeschi… pardon, di Uberwald. Devo però dire che il risultato mi pare un po’ deludente; anche la figura del protagonista di questo libro, Mister Nutt, evolve troppo a salti. Ciò detto, vale sempre la pena di leggere Pratchett per gli spaccati di vita del nostro mondo, come la scena della carrozza notturna.

Ultimo aggiornamento: 2010-09-11 07:00

Nuova fisica per tutti (libro)

[copertina] Seguito di un libro scritto nel 1990, l’autore stavolta (Carlos Fiolhais, Nuova fisica per tutti [Nova Física Divertida], Tropea – Easy 2010 [2007], pag. 158, € 12.90, ISBN 978-88-558-0107-2, trad. Cristiana Spitali) racconta in tre amplissimi capitoli (“Il paradosso della fisica quantistica”, “Le meraviglie della relatività”, “Dai nuclei alle stelle”) i grandi temi della fisica del ventesimo secolo. Lo stile di scrittura è molto colloquiale; Fiolhais è interessato a dare un’idea di cosa hanno studiato i fisici del secolo scorso, non certo a fare un manuale tecnico. Peccato però che l’origine del libro, iniziato partendo da alcuni articoli divulgativi, si rifletta in una certa ridondanza soprattutto nella seconda parte; ridondanza che non è che serva a capire meglio gli argomenti trattati. Traduzione scorrevole, se pur con qualche errore (anche se non posso garantire che “il numero di pianoforti”, e non di accordatori di pianoforti, calcolato da Fermi non sia già presente nell’originale)

Ultimo aggiornamento: 2010-09-04 07:00

Il parlar figurato (libro)

[copertina] Bice Mortara Garavelli da decenni cerca di raccontare agli italiani come funziona la retorica. Stavolta con questo agile libretto (Bice Mortara Garavelli, Il parlar figurato – Manualetto di figure retoriche, Laterza 2010, pag. 178, € 12, ISBN 978-88-420-9213-1) forse ci è riuscita sul serio. Il problema principale quando si trattano questi temi, in effetti, è quello di trovare il modo per passare dall’esempio al nome; se qualcuno (qualcuno a caso…) parla infatti di anadiplosi si può sempre prendere il vocabolario e cercare il lemma corrispondente, ma partire dall’esempio per arrivare al nome è irrealizzabile. In questo caso invece l’indice serve proprio a dare un nome alla figura; nel testo c’è poi la spiegazione anche storica, terminata da una definizione vocabolariesca. Nel caso vi chiediate perché mai serva conoscere le figure retoriche, la risposta è banale: le dichiarazioni di politici e persone altolocate sono fatte apposta per nascondere la realtà per mezzo di esse, e quindi è opportuno accorgersi di quello che ci sta dietro.

Ultimo aggiornamento: 2010-09-02 23:00

Legends – volume 2 (libro)

[copertina] A leggere questo libro (AA.VV., Legends – volume 2 [Legends], Sperling&Kupfer 2002 [1998], pag. 435, € 19, ISBN 978-88-200-3389-7, trad. Marina Deppisch e Francesco Di Foggia) ho scoperto una cosa: la fantasy (vera e propria, Harry Potter non c’entra) è una palla. Mettere insieme i racconti di vari grandi del settore mi ha fatto vedere come con tutte le variazioni possibili ci sia sempre la stessa storia dietro, e che quindi io debba prendere questa roba con le molle. Faccio eccezione per Terry Pratchett, il cui racconto apre il libro; ma Pterry notoriamente non scrive fantasy, anche se ne usa i personaggi. Granny Weatherwax e Nanny Ogg, le protagoniste del racconto, sono due streghe; ma la storia è a dire il vero un racconto di psicologia sociale.
Traduzione buona, tranne proprio nel racconto pratchettiano dove mi è rimasta la sensazione che la traduttrice abbia sbagliato registro linguistico; ma forse è perché sono abituato a leggerlo in inglese.

Ultimo aggiornamento: 2010-08-28 07:00

La quarta rivoluzione (libro)

[copertina] La “quarta rivoluzione” che dà il titolo a questo libro (Gino Roncaglia, La quarta rivoluzione, Laterza – i Robinson 2010, pag. 287, € 19, ISBN 978-88-420-9299-5) segue quelle che dall’oralità ha portato alla scrittura, dal rotolo (il volumen) al libro (il codex), e dal manoscritto alla stampa. E cosa ci riserverà il futuro del libro, ciò di cui se ne parla nelle sei “lezioni” di quest’opera? Ma del libro elettronico, l’e-book insomma. L’analisi di Roncaglia è molto acuta e spazia su tutti i temi legati anche indirettamente al libro elettronico, dalla differenza di fruizione (“lean forward”, delle opere da consultare; “lean back”, per le letture piu leggere, mobilità) all’evoluzione degli ebook reader ai progetti di digitalizzazione di Google. L’unico appunto che posso fare al testo è che spesso ripete un po’ troppo lo stesso concetto, un metodo più da lezione universitaria che da testo scritto. Il libro è comunque assolutamente consigliato per chiunque voglia capire cosa sta succedendo con i libri elettronici; poi possiamo chiederci se le previsioni di Roncaglia della nascita di un nuovo oggetto, dalla fruizione diversa da quella di un libro e legata a una tecnologia ancora diversa da quelle attuali, si avvererà.

Ultimo aggiornamento: 2010-08-25 07:00

Franz Kafka: _Tutti i racconti_ (libro)

[copertina] Uno dei guai di essere un compratore compulsivo di libri e non avere tempo per leggerli è che finisce che me ne può capitare uno tra le mani dopo quindici anni. I cinque euro attuali (Franz Kafka, Tutti i racconti, Newton Compton 2005, pag. 368, € 5, ISBN 9788854103795, trad. L. Coppè e G. Raio) erano 3900 lire… A parte queste considerazioni secondarie, devo dire che Kafka non fa per me. Non so se il problema è esacerbato dalla traduzione, vecchiotta e quindi un po’ pesante; ma è proprio la struttura del racconto kafkiano, che oscilla tra la disperazione e l’inconclusione, che mi mette a disagio. Prendiamo “Nella colonia penale”, per esempio. C’è questa ineluttabilità delle esecuzioni, che si fanno senza che nessuno sappia esattamente la ragione; e anche il visitatore, che pure sembrerebbe uno dei protagonisti, è come se non esistesse davvero. Tra i molti racconti postumi inseriti nella raccolta, spicca “Il maestro di scuola del villaggio”, dove l’incomunicabilità così cara a Kafka arriva a un livello persino comico; “Blumfeld, un vecchio scapolo” inizia benissimo con le due palle che seguono il protagonista, ma poi la trama si perde. Inutile: in generale non riesco ad appassionarmi a questo tipo di racconti.

Ultimo aggiornamento: 2014-07-11 12:43

Un marziano a Roma (libro)

[copertina] Flaiano sarà stato bravissimo come sceneggiatore, ma l’opera teatrale che dà il titolo a questo libro (Ennio Flaiano, Un marziano a Roma, Rizzoli 1985 [1960], pag. 261) non mi dice proprio nulla. L’unico momento divertente di una trama alquanto sconclusionata è quando il marziano si lamenta che dal bagno il panorama di Roma non è quello cui è abituato, e gli viene risposto “sì, è migliore da quest’altro lato; lì c’è il panorama di servizio. Probabilmente il racconto omonimo è più interessante di questa trasposizione teatrale. Molto più divertenti le farse seguenti. “La guerra spiegata ai poveri”, pur essendo del 1946 e quindi risentendo del fascismo appena terminato, resta ancora attualissima, se solo le guerre si facessero ancora qui in Italia. “La donna nell’armadio” è una classica farsa dell’assurdo, mentre “Il caso Papaleo”, a parte qualcosa sulla commedia degli equivoci, ha forse un fondo più serio. Nemmeno l’ultima opera, “La conversazione continuamente interrotta”, mi dice molto. Ha forse qualcosa degli Angry Young Men britannici, ma è il concetto di opera inconclusa per scelta che non mi piace.

Ultimo aggiornamento: 2010-08-18 07:00