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_Dove va la matematica_ (libro)

L’anno scorso Bollati Boringhieri ha molto opportunamente ripubblicato la seconda edizione di questo saggio di Keith Devlin (Keith Devlin, Dove va la matematica [Mathematics: The New Golden Age] ,Bollati Boringhieri 2013 [1988,1998], pag. 329, € 18, ISBN 9788833924601, trad. Annarosa Giannetti, Agnese Manassero e Laura Servidei), il cui titolo inglese che fa più o meno “Matematica: la nuova età dell’oro” è molto più incisivo. Il testo racconta alcune scoperte matematiche avvenute tra il 1960 e il 1995. Occhei, “racconta” è un termine un po’ fuorviante: purtroppo la matematica che si fa oggi è troppo astratta per poter essere spiegata anche a chi ha una cultura universitaria di base, figuriamoci a lettori acculturati sì ma non certo specialisti del campo. Tanto per dare un’idea, nell’introduzione Devlin spiega che ha dovuto chiedere consulenze ad alcuni suoi colleghi…. Quello che però si può fare, e che Devlin ha fatto egregiamente, è dare un’idea di come si è arrivati ai problemi trattati nel libro, dare una spiegazione dell’enunciato del problema – cosa che non è sempre così facile come nel caso dell’Ultimo Teorema di Fermat – e infine raccontare quali sono state le linee di attacco che hanno infine portato alla soluzione, Il risultato finale è un bell’affresco che permette al lettore di comprendere come l’avanzamento della matematica non sia un’azione continua e lineare ma proceda in un certo senso come le altre scienze, per tentativi ed errori, e nuove idee prese da rami a prima vista scorrelati. La traduzione di Annarosa Giannetti, Agnese Manassero e Laura Servidei è generalmente chiara anche per chi non ha una formazione matematica specifica; peccato che nella riedizione non siano stati corretti alcuni refusi.

Ultimo aggiornamento: 2014-11-09 16:39

Autorecensione: _Fantamatematica_ (ebook)

9788865866467-200pxBene: da oggi sono ufficialmente enciclopedico, nel senso che soddisfo i criteri di inclusione in Wikipedia in lingua italiana – ammesso che 40k sia considerato un editore sufficientemente enciclopedico; diciamo che non ho pagato per pubblicare, e forse mi daranno anche un cento euro di royalties, il che dovrebbe essere considerato valido. Uno scrittore per essere considerato tale deve infatti aver pubblicato almeno tre libri, e questo (Maurizio Codogno, Fantamatematica, 40k Altramatematica, pag. 69, €1,99, ISBN 9788865866467 – disponibile per Kindle e in formato epub) è giusto il terzo mio libro… ma passiamo direttamente alla (auto)recensione!

Bisogna riconoscere che nei libri che ho scritto sono monotematico, o forse monomaniaco: mi occupo sempre di matematica. In questo caso, però, qualcosa di diverso in effetti c’è: è la prima volta che mi lancio nel campo della narrativa, anziché della saggistica. Narrativa di genere, d’accordo: la si può etichettatare come fantascienza, anche se in effetti alcuni dei racconti sono più che altro distopici; ma tanto non sono mai riuscito a trovare una definizione perfetta del genere. Rassicuro subito chi ha paura della matematica: non si deve preoccupare troppo! I temi matematici e informatici che si trovano nei racconti sono solo degli spunti per costruire la storia, e non è necessario comprenderli: basta accettare le ipotesi come se fossero dei dogmi, dedicarsi al racconto e vedere cosa riesco a tirarci fuori. Se siete molto curiosi, però, ho aggiunto qualche informazione matematica al riguardo: per non rovinare la lettura, le ho lasciate in un’appendice alla fine del testo, e sapendo come il navigare all’interno di un ebook possa risultare irritante ho aggiunto una serie di link interni per saltare avanti e indietro dai racconti alle spiegazioni.

La cosa più importante da sapere prima di iniziare la lettura è che i miei sono racconti molto brevi, da una a quattro pagine al massimo. Questo tipo di racconti non è più molto di moda: oggi si tende ad avere testi molto lunghi: ma io sono retrò e pigro, e mi piacciono le cose minimaliste. Il mio modello sono i raccontini di Fredric Brown, per chi li conosce: ho costruito la storia partendo da un concetto matematico e dalla battuta finale e cercando la strada di minima fatica. In questo modo nel poco spazio permesso dalla collana #40kmate sono riuscito a stipare ben undici racconti. Non siete ancora convinti? È il vostro giorno fortunato! Avevo già pubblicato alcuni di questi racconti, e potete dunque leggere la versione originale (quasi identica a quella attuale) di due di essi sul mio sito, a http://xmau.com/testi/contraddizioni.html e http://xmau.com/testi/margini.html . Che volete di più? Avete persino la prova prima dell’acquisto…

(post scriptum: per una banale questione di conflitto di interessi, non è possibile inserire una voce su di me in Wikipedia in lingua italiana, quindi quella iniziale è una battuta. #statesereni)

Ultimo aggiornamento: 2014-12-10 19:06

_The Harmony of the World_ (libro)

[copertina]Mathematics Magazine è il fratellino minore dell’American Mathematical Monthly: una rivista che parla di matematica ma a un livello più basso. Intendiamoci: “più basso” significa a livello universitario… Ad ogni buon conto, alcuni anni fa è stato preparato questo libro (Gerald L. Alexanderson (ed.), The Harmony of the World : 75 years of Mathematics Magazine, MAA 2007, pag. 287, $ 56.95, ISBN 978-0-88385-560-7) che raccoglie una piccola selezione degli articoli apparsi nei primi tre quarti di secolo della storia della rivista. Onestamente mi aspettavo di più: la parte più importante mi è sembrata quella (auto)celebrativa, dove si mostra come anche grandi nomi della matematica si sono “degnati” di scrivere lì. Ci sono chicche storiche come il resoconto del Congresso Internazionale dei Matematici del 1936 (dove ho scoperto che gli italiani non vi parteciparono a causa delle sanzioni per l’invasione dell’Etiopia, anche se non ho capito se è stata una ripicca italiana o un divieto imposto dagli inglesi) o curiosità come il sistema di numerazione in base φ scritto da un dodicenne. In definitiva, però, è un lbro di cui si può fare tranquillamente a meno.

_Breve storia della filosofia_ (libro)

[copertina]Di filosofia nel mondo occidentale se n’è fatta tanta, nei due millenni e mezzo abbondanti nei quali ci siamo occupati di tramandarla. Questo significa che una storia della filosofia è un’opera improba, a meno che non si scelga di avere un’enciclopedia oppure fare una cernita molto pesante. A questo punto il discorso passa su um altro tema: in che modo fare la cernita. Nigel Warburton, uno dei più noti “filosofi divulgativi” (esisterà il concetto?) britannici, ha pensato di fare pillole di filosofia: in questo libro (Nigel Warburton, Breve storia della filosofia [A Little History of Philosophy], Salani 2013 [2011], pag. 267, € 14,90, ISBN 9788867151103, trad. Laura De Tomasi) ciascun filosofo viene trattato in quattro o cinque pagine, un po’ come dire in un post un po’ più lungo della media. (L’unica eccezione è Kant che otttiene ben due capitoli; inoltre spesso più che di un autore si parla di una scuola, e quindi i filosofi nel capitolo sono più di uno). La seconda caratteristica del libro è che nasce come una collana, nel senso di successione logica: alla fine di ogni capitolo Walburton si inventa un modo per tirare fuori il nome del filosofo del capitolo successivo. (e l’ultimo capitolo ci riporta a Platone con cui si apre l’opera…) Diciamo che non gli riesce sempre così bene…
Il testo è naturalmente molto semplicistico, e tende a evidenziare un singolo punto nel pensiero di ciascun filosofo, lasciando spesso in sottofondo le relazioni tra i vari pensieri. C’è però di buono che tardo Ottocento e Novecento sono trattati molto ampiamente, il che è utile per quelli come me che hanno una formazione scolastica e si sono fermati più o meno a Hegel. La traduzione di Laura De Tomasi mantiene lo stile leggero che contraddistingue l’opera, ma non posso perdonarle di avere usato il genere maschile per George Eliot e subito dopo aver massacrato un limerick (che chiaramente non è stato definito come tale)…

Ultimo aggiornamento: 2014-11-01 12:44

_L’uomo che credeva di essere Riemann_ (libro)

[copertina] Intorno a pagina trenta di questo libro (Stefania Piazzino, L’uomo che credeva di essere Riemann, E/O 2014, pag. 134, € 15, ISBN 978-8866324386) stavo per esercitare uno dei diritti del lettore e lasciarlo perdere. Poi mi sono detto che in fin dei conti non era troppo lungo e potevo fare uno sforzo; per fortuna è un po’ migliorato, anche se non mi sentirei proprio di parlare di capolavoro. L’idea di base del libro, mescolare psicanalisi e matematica con il protagonista che deve curare il genio matematico che crede di essere diventato Bernhard Riemann alll’apprendere la falsa notizia che la congettura di quest’ultimo era stata dimostrata, è interessante: ma tutta la parte iniziale dove il professore pensa di essere Riemann adolescente è piuttosto stucchevole e la parte di spy story completamente fuori bersaglio (anche se la congettura fosse verificata non succederebbe in realtà nulla agli algoritmi di crittografia a chiave pubblica che usiamo: avremmo solo dimostrato che la struttura dei numeri primi è la più uniforme possibile nella sua non uniformità). In compenso le chiacchiere nella seconda metà del libro sono piacevoli, così come gli scorci di Milano, tra Villa Necchi Campiglio e il vecchio psicanalista (avrei detto fosse Cesare Musatti, ma mi sa che era già morto nell’anno non meglio identificato in cui il libro è ambientato). Per quanto riguarda la parte psicoanalistica non posso dare alcun giudizio, non sapendone nulla. Il risultato finale? un mah.

_Particelle familiari_ (libro)

[copertina]C’è una cosa che non mi piace in questo libro (Marco Delmastro, Particelle Familiari, Laterza 2014, pag. 203, € 16, ISBN 978-8858112274): gli spunti per spiegare la fisica delle particelle sono fatti in prima persona, con la famiglia di Marco Delmastro. Il punto è che non ci credo che ci siano davvero state quelle scene, che dano tanto l’aria da sitcom più che di vita reale. Se ci pensate bene su, però, questo significa che il libro è scritto così bene che ti fa pensare almeno per un attimo che queste cose potrebbero essere davvero successe. A parte questo, poi, la spiegazione di come (non?) funziona il Modello Standard e il LHC del Cern è la migliore che io abbia mai visto. Il vantaggio non sta solo nella chiarezza della spiegazione, ma nell’essere riuscito a mettere tutto insieme in un ragionamento coerente. È facile trovare alcune spiegazioni di singoli punti della teoria o della pratica della fisica delle particelle, ma avere la visione complessiva del puzzle non è affatto banale; Delmastro ci è riuscito pienamente. E non preoccupatevi: non ci sono né formule né tabelle, il libro è fondamntalmente un lungo racconto. Caldamente consigliato a tutti.

_Macedonia di matematica_ (ebook)

[copertina]Di Paolo Gangemi avevo letto (e apprezzato) uno dei volumi Insalate di matematica; sono molto contento insomma che la nuova stagione degli ebook di #40kmate si apra con un suo librino (Paolo Gangemi, Macedonia di matematica, 40k Unofficial “Altramatematica” 2014, pag. 59, 1,99€, ISBN 9788898001798; anche su BookRepublic e altri store).
Troviamo quattordici storielle, di varia ambientazione, ciascuna delle quali tratta di un concetto matematico visto “in pratica”. Così si parla di frattali mentre si cerca di misurare la lunghezza di una spiaggia, il raggruppamento delle opere di Picasso nei suoi vari periodi è un modo di spiegare cos’è un gruppo quoziente, la rivoluzione copernicana è vista come una guerra sulle orbite stellari, e così via. Come nella migliore tradizione della collana, non trovate dimostrazioni o formule: l’idea è di avere tanti pezzettini – una macedonia, appunto – di sapore diverso ma che tutti insieme contribuiscono a far vedere la bellezza della matematica.

Ultimo aggiornamento: 2014-12-10 19:06

_Il linguaggio della musica_ (libro)

9788811598523Scopo dichiarato di questo libro (Piero Rattalino, Il linguaggio della musica, Garzanti 1997, pag. 309, ISBN 978-88-1159852-3) è cercare di spiegare a chi ama la musica “colta” (classica e operistica) ma non ha fondamenti di teoria della musica le sue basi, per poter poi apprezzare al meglio come i grandi compositori abbiano preso le regole dell’armonia del loro tempo e le abbiano rigirate come pareva loro. Il tentativo è stato lodevole, ma secondo me non ha raggiunto il suo scopo, nonostante l’ottima idea di aggiungere un cd audio per poter anche ascoltare gli esempi scritti dal maestro Rattalino.
La scelta di non trattare il ritmo, ma anche la banale suddivisione delle note, se non nelle ultime sezioni del libro può avere un senso: il problema è che anche le parti di spiegazione dell’armonia mi sembrano un po’ messe a caso, senza un ordine logico o anche illogico. Dal punto di vista di chi come me un minimo di nozioni le ha, anche se non sono certo un esperto di teoria musicale, ci ho trovato qualche idea interessante sul come vedere la musica (e le parole nel caso dei libretti d’opera), ma non credo sarei riuscito a cavarci qualcosa se fossi dovuto partire da zero. Altre cose, come la ricerca di divisioni secondo la sezione aurea in Bach ma non solo, mi sembrano invece idee molto personali di Rattalino, senza un vero riscontro pratico. In definitiva, il testo è poco più di una curiosità.

Ultimo aggiornamento: 2014-09-20 22:05