Archivi categoria: recensioni

_Martin Gardner in the Twenty-First Century_ (libro)

[copertina]Chiunque parli di matematica ricreativa non può non parlare di Martin Gardner. Quello che è incredibile è che la sua influenza è arrivata anche nel ventunesimo secolo. Questa raccolta (Michael Henle e Brian Hopkins (ed.), Martin Gardner in the Twenty-First Century, MAA 2012, pag. 274, $40, ISBN 978-0-61444-801-3) contiene appunto vari testi pubblicati dal 2000 al 2010 che partono dai temi trattati da Gardner nella sua rubrica sullo Scientific American e presentano nuovi risultati che espandono quanto scritto al tempo. Ma ci sono anche alcuni articoli dello stesso Martin Gardner, che ben dopo aver compiuto novant’anni (era del 1914) continuava a collaborare con la Mathematical Association of America; aveva inviato l’ultimo suo racconto, Superstrings and Thelma, anch’esso presente in questa raccolta, qualche settimana prima della sua morte.
Come doveroso, gli argomenti trattati nel libro sono tra i più svariati: per chi ha una formazione matematica di base, è molto piacevole riprendere i temi che Gardner presentò mezzo secolo fa e scoprire i nuovi sviluppi teorici – e anche pratici… – che sono avvenuti. La lettura è sicuramente consigliata per tutti i fan della matematica ricreativa, e non preoccupatevi se non comprenderete tutto! Come dice lo stesso Gardner – la citazione la si trova nella prefazione – sul motivo per cui quello che scriveva era così chiaro:

I took no math in college. I’m like a person who loves music but can’t hum a tune or play an instrument. My understanding of math does not go beyond a minimal understanding of calculus. I hasten to add that I consider this one reason for the success of my Scientific American column. I had to work hard to understand whatever I wrote about, and this made it much easier for me to write in a way that readers could understand.

Ultimo aggiornamento: 2015-04-10 11:18

_Sette brevi lezioni di fisica_ (libro)

[copertina] Inizio subito con una doverosa precisazione: anche se Carlo Rovelli è un fisico, questo libriccino (Carlo Rovelli, Sette brevi lezioni di fisica, Adelphi 2014, pag. 80, € 10, ISBN 978-8845929250) è pensato per chi di fisica – intesa nel senso moderno – proprio non ne vuole sentire parlare. C’è solo una formula, piazzata lì a metà, ma è chiaro che è stata messa così per bellezza: non viene spiegata, e potete tranquillamente saltarla (io l’ho saltata). Lo scopo di Rovelli è di fare “fisica umanistica”; più che spiegare come oggi noi – nel senso degli scienziati – pensiamo che funzionino le cose, parla della meravglia che si scopre nel vedere come man mano il disegno – intelligente o meno che esso sia – della natura si è disvelato. L’idea secondo me è riuscita bene: naturalmente bisogna aver chiaro sin dall’inizio qual è il pubblico a cui Rovelli si rivolge, altrimenti uno si lamenta perché “di fisica non ce n’è”.
Gli ultimi due capitoli sono indubbiamente più filosofici: Rovelli si rivela uno spinoziano (giusto sostituendo alla parola “Dio” che comunque in Spinoza è un concetto ben diverso da quello teista il termine “informazione”) e fa una predizione molto negativa sul futuro dell’umanità. Secondo me il libro è insomma adatto a tutti coloro che vogliono capire, più che sapere, qualcosa di più.

_Serie poco serie_ (ebook)

[copertina] Vi eravate accorti che era qualche mese che non uscivano libri di #40kmate? Spero di sì :-) Questo trimestre di assenza è dovuto principalmente a due motivi: il primo è che non avevamo materiale da pubblicare, il secondo è che la formattazione di questo epub mi ha fatto dannare l’anima. Diciamo che credo di essere arrivato ai limiti pratici di epub2.
Aldo Spinelli è un giocologo oltre che un artista concettuale, e ha pubblicato testi molto peculiari: per darvi un esempio, io ho una copia di un suo libro (fuori commercio) tutto dedicato alla lettera “e”. In questo ebook (che potete come al solito acquistare su Amazon, BookRepublic o altri store) troverete cento successioni numeriche. Ciascuna di esse ha come soluzione un numero da 1 a 100, secondo una logica non sempre così logica. Quel che è peggio è che i sottotitoli di ciascun capitoletto (sì, ogni gioco corrisponde a un capitoletto) dovrebbero essere degli indizi per capire come è costruita la successione; ma anche in questo caso a volte la logica è davvero perversa. Ma non preoccupatevi: in fondo a ogni gioco c’è il link per arrivare al capitoletto con la soluzione, e soprattutto alla fine di ogni soluzione c’è il link per tornare al gioco originale. Questo librino è tutto un link: ho portato il concetto di libro-game alla sua logica conseguenza elettronica.
Un’ultima cosa: il libro ha un bonus, nel senso che la griglia delle soluzioni (e qui ammetto di non aver trovato un modo per farla compilare mentre si legge il libro…) è a sua volta un gioco. In definitiva, questo è un ebook come non ne avete mai visti prima!

_And Another Thing…_ (libro)

[copertina]Ci ho messo parecchi anni prima di decidermi a prendere il sesto volume della trilogia della Hitch-Hiker’s Guide to the Galaxy (Eoin Colfer, And Another Thing…, Penguin 2010, pag. 368, Lst 8,99, ISBN 9780141042138), per un motivo molto semplice: non è stata scritta da Douglas Adams per l’innegabile ragione che è morto. Poi si sa, lo spirito è forte ma la carne è debole, e soprattutto non è bello avere pre-giudizi; così mi sono infine deciso a prendermelo. La prima sensazione (e per “prima” intendo quella nelle prime cento pagine…) è stata quella di trovarmi in una fanfic. Avete presente i racconti in cui sembra che l’autore voglia dimostrare urbi et orbi che lui conosce perfettamente il canone, e quindi snocciola una quantità di fattoidi che non aggiungono nulla di nuovo a quanto sappiamo già? Ecco. Le cose più nuove che si potevano leggere erano le note della Guida, tipicamente partendo da un’espressione idiomatica e mostrando come nella Galassia ci fosse un posto dove tali espressioni erano letteralmente vere. Solo che anche quegli inserti dopo un po’ iniziano a rompere…
Nella seconda parte del libro c’è qualche brano più interessante, quando entra in gioco Wowbagger, ma anche lì c’è la parte con la missione di Zaphod in Asgard che poteva essere tranquillamente eliminata senza che nessuno battesse ciglio. Il punto di base è semplice: se fai un sequel, si può presupporre che chi lo legge conosce già tutta la cornice, e vuole vedere come la storia si sviluppa; non devi essere un ghostwriter dell’autore originale, che ghost lo è già, ma devi solo ispirarti a lui. Se il nuovo sviluppo occupa però a malapena un terzo del testo, qualcosa non va…
In definitiva, lasciate perdere (ma probabilmente lo avevate già fatto).

Ultimo aggiornamento: 2015-03-07 10:03

_The Best Mental Math Tricks_ (ebook)

[copertina]Il nuovo ebook di Presh Talwalkar ci insegna a fare il calcolatore prodigio. Vi siete mai chiesti come quelle persone riescano a compiere delle operazioni aritmetiche più in fretta di quanto noi esseri comuni impieghiamo a digitare le cifre sulla nostra calcolatrice? Beh, la risposta non è così semplice. Molti di questi calcolatori prodigio sono (erano) idiots savants, ma in altri casi esistono dei trucchi che si possono imparare e che permettono di semplificare i calcoli: a volte occorre imparare a memoria un certo numero di dati – la tavola pitagorica è un esempio, ma ho il sospetto che ci sia chi abbia memorizzato la tavola 100×100! – altre volte si può sfruttare la struttura di certi tipi di operazioni. Per esempio, il quadrato di un numero di due cifre che termina in 5 è facile: per calcalre 85×85 si prende 8, gli si somma uno ottenendo 9, si moltiplica 8×9 ottenendo 72, e gli si attacca un 25: la risposta è 7225.

Talwalkar ha raccolto in questo ebook (Presh Talwalkar, The Best Mental Math Tricks, pag. 172, € 4,49) una gran quantità di operazioni che si possono fare a mente con un minimo di allenamento; tra le varie proposte – alcune le conoscevo già, come l’esempio che ho fatto, altre no – ho gradito particolarmente la moltiplicazione di due numeri vicini a 200, 300, … e il calcolo di n/19. Ma la cosa più piacevole, almeno dal mio punto di vista, è che per tutti i trucchi viene aggiunta la spiegazione matematica che li fa funzionare. La magia svanisce? Dipende. La magia dei numeri resta sempre!

Ultimo aggiornamento: 2015-02-28 19:53

_Tre in uno_ (ebook)

[copertina] L’incarnazione di questa terza edizione del libro (Consolato Pellegrino e Luciana Zuccheri, Tre in uno : piccola enciclopedia della matematica “intrigante”, Digital Index 20133, pag. 331, € 5,99, ISBN 9788897982487), dopo le due cartacee del 2007 e 2008, è “digital only”, addirittura in ePub3.0 (qualunque cosa significhi): ottima scelta di per sé, perché la parte migliore del libro è a mio parere l’estesissima bibliografia sulle pubblicazioni di matematica non scolastica, tra l’altro aggiornata nell’appendice fino al 2012 nonostante alcune inspiegabili omissioni (il mio Matematica in relax e il mio blog sul Post, per esempio :-) ) Ho invece trovato la prima parte, con il dialogo “matematico” tra Andrea e la sua nonna, troppo artificiosa; meglio la seconda parte, le “visite guidate” nei vari settori della matematica intrigrante.

Nota di demerito all’edizione. Già il concetto di ePub3 non è che mi ispiri più di tanto, data la difficoltà di trovare lettori che supportino il formato. Ma tanto non è che venga usato MathJaX: l’unica interattività è data dall’avere aggiunto alcune animazioni video (che io non ho visto direttamente sul lettore e ho dovuto estrarre con Sigil; sono però in parte rintracciabili su YouTube). Quello che però non ho capito è perché la prefazione alla seconda edizione è stata racchiusa in una tabella, e quindi non è leggibile con le applicazioni standard; e soprattutto perché in un anno e mezzo non sono mai stati corretti i numerosi refusi…

_La rivoluzione dell’informazione_ (libro)

[copertina] Ha senso affidare a un filosofo il compito di dare una panoramica su cosa sia l’informazione? Secondo me la scelta non è poi così azzardata. In fin dei conti non solo il concetto di informazione è molto più ampio di quello legato all’informatica, ma soprattutto è necessario avere una tassonomia chiara, per accorgersi di come noi tendiamo a mischiare concetti che in realtà sono diversi tra di loro. Da questo punto di vista il libro (Luciano Floridi, La rivoluzione dell’informazione [Information. A Very Short Introduction], Codice Edizioni 2012 [2010], pag. 162, € 15, ISBN 978-88-7578-306-8, trad. Massimo Durante) è sicuramente ottimo e permette di riconoscere i vari concetti, partendo da quello più banale: i dati non sono informazione ma mancanza di uniformità (di vari tipi), e l’informazione è un passo successivo. La tesi di Floridi secondo cui quella dell’informazione sarà (è?) la quarta rivoluzione del nostro modo di pensare, dopo quelle copernicana, darwiniana e freudiana, è interessante e bene argomentata. Il guaio però è che nel tentare di racchiudere in centocinquanta pagine tutto o quasi sull’informazione – ricordo che il libro fa parte della collana della Oxford University Press “A very short introduction” – Floridi ha probabilmente messo troppa carne al fuoco: i capitoli sull’informazione biologica e su quella economica mi sono apparsi un po’ tagliati con l’accetta. Sono poi rimasto molto dubbioso sulla parte finale, dedicata all’etica dell’informazione. Mentre è vero che il costo marginale dell’informazione (o meglio, del suo trattamento) non è del tutto nullo, tanto che i data center stanno consumando sempre più energia, mi pare che Floridi abbia un po’ esagerato con le similitudini tra termodinamica e teoria dell’informazione; inoltre mi ha lasciato molto freddo il suo forte accento verso quella che chiama “ecologia dell’informazione”.

Ah: è buffo pensare che questo libro sia stato scritto da un italiano ma sia dovuto essere tradotto nella nostra lingua. Intendiamoci: la traduzione di Massimo Durante è ottima, a parte che non ho capito perché abbia parlato di carta-forbice-pietra, e da quanto Floridi scrive nell’epilogo ha comunque discusso con Durante. Quindi non preoccupatevi che non sia in versione originale.

_Capra e calcoli_ (libro)

[copertina] Scrivere un libro a quattro mani non è mai facile: il rischio è sempre quello di non riuscire ad amalgamare le varie parti. Ecco, questo è il punto più debole di questo libro (Marco Malvaldi e Dino Leporini, Capra e calcoli : l’eterna lotta tra gli algoritmi e il caos, Laterza 2014, pag. 177, € 15, ISBN 9788858111925). L’inizio del libro infatti racconta (bene) come si possa sfruttare la probabilità per capire come funzionano alcune cose (Monty Hall, ma anche il metodo Montecarlo per affrontare un problema troppo complicato), passando poi ai problemi legati alla troppa rapidità dei computer e al fatto che non siamo capaci di fare le cose in modo che non vada tutto a pallino a causa della loro intrinseca stupidità. Il guaio è che i singoli capitoli sono interessanti, ma al lettore – rectius: a me, non so come gli altri vedano le cose – rimane l’impressione che si sia perso da qualche parte il filo conduttore.
Probabilmente insomma il modo migliore per leggerlo è dedicarsi a un capitolo per volta, come se il libro fosse una raccolta di saggi.

Ultimo aggiornamento: 2015-02-07 12:52