Occhei. Se uno legge il titolo di questo libro (Walter Moers, Ensel e Krete [Ensel und Krete], Salani 2012 [2000], pag. 258, € 9, ISBN 9788862566483, trad. Umberto Gandini) gli viene immediatamente in mente la favola di Hansel e Gretel, e immagino che l’idea di Walter Moers fosse quella, anche se i protagonisti sono due orsetti (come? non l’avevate capito dal nome Ensel?). Ma la storia è molto più complicata. Ildebrando de’ Sventramitis, il dinosauro di Zamonia le cui opere sono tradotte da Moers, non si accontenta infatti di infilare specie senzienti dei più svariati tipi ma introduce (con una font diversa, sia mai che il lettore si confonda!) le “divagazioni sventramitiche”, considerazioni che non hanno nulla a che fare con la storia vera e propria e che parecchi lettori potranno ritenere inutili e noiose. Io, da buon matemattio divagatore, non mi sono certo fatto di questi problemi: in realtà le divagazioni, come del resto le note a piè di pagina sulle creature fantastiche di Zamonia, servono spesso per contibuire alla creazione del mondo tutto intorno, un po’ come Pratchett faceva per il Discworld. Sono come sempre solidale con Umberto Gandini che nel tradurre si è dovuto inventare non so quanti nomi: spero per lui che la struttura del tedesco, dove le parole si compongono, l’abbia aiutato un poco.
Ultimo aggiornamento: 2016-05-05 14:28
È abbastanza noto che la massima evangelica nella quale si vuol far passare un cammello attraverso la cruna di un ago è ritenuta un errore di traduzione: la parola aramaica per cammello ha infatti le stesse consonanti di quella per gomena, che nel contesto ha sicuramente molto più senso. Ma in questo libro (José Miguel García,
Quando ho preso in biblioteca questo libro (Vincenzo Fano,
Confesso di non avere esattamente capito qual era lo scopo di questo libro. (Umberto Bottazzini,
Fantascienza dovrebbe significare “scienza su premesse fantastiche” ma in realtà oggi è un termine onnicomprensivo. Resta però un nucleo di persone che continua a fare fantascienza hard, cioè su serie premesse fisiche ancorché portate a conseguenze estreme, e parallelamente c’è chi si mette a questionare tali premesse dal punto di vista scientifico, come Adler fa in questo libro. (Charles L. Adler,
Ho recuperato questo libriccino (Umberto Eco, De Bibliotheca, Biblioteca Sormani 1995 [1981], pag. 34, ISBN 9788885262225) in una visita alla Sormani in occasione dei 60 anni della biblioteca: i curiosi possono comunque liberamente scaricarlo da
Avete presente il libro di Piergiorgio Odifreddi
Quando si hanno due gemelli di sei anni e mezzo, i film che si possono andare a vedere al cinema non è che siano poi così tanti: domenica abbiamo così provato questo cartone messicano, che evidentemente non è quello visto dai critici di