Archivi categoria: recensioni

Reunion (libro)

copertina 6 dicembre 1980: in un incidente d’auto nelle Hawaii rimane ucciso un giovane uomo, Mark David Chapman. Maggio 1998: dopo la morte di Linda, Paul McCartney decide che per ricordarla e raccogliere soldi per combattere il cancro al seno farà un concerto. Con chi? Coi suoi tre vecchi compagni: Ringo Starr, George Harrison e John Lennon. Ma i giovani saranno ancora interessati a tre quasi sessantenni?
In questa ucronia John non è stato assassinato, il progetto Anthology è tristemente naufragato prima di essere formalizzato (ovviamente perché John non voleva…) e i Fab Four, pur essendo comunque in buoni rapporti personali, non osano provare a suonare tutti insieme. Il libro racconta il dipanarsi del progetto, nel massimo segreto possibile, e il suo esito finale con un concerto a Central Park. L’appunto che posso fare a Burr è che è stato troppo didascalico. Diciamocelo: il libro l’avremo comprato noi beatlesiani puri e duri. È bello vedere tutti i riferimenti del passato, ed è anche bello vedere frasi di John che sarebbero potute essere tranquillamente sue: ma se metti i riferimenti come spiegazioni e non buttati lì nel discorso, un fan si scoccia pure… Fortuna che nella parte finale Burr si lascia andare e la storia finalmente va avanti per conto suo.

Gary Burr, Reunion : A Rock and Roll Fairy Tale, Adave 2024, pag. 226, € 9,71, ISBN 9798990055001 – come Affiliato Amazon, se acquistate il libro dal link qualche centesimo va a me
Voto: 4/5

Napoli New York (film)

locandina Lo so, è già passato ieri su Sky Cinema, ma io l’ho visto al cinema la settimana scorsa :-) Gabriele Salvatores prende un soggetto inedito di Tullio Pinelli e un giovane Federico Fellini ancora neorealista e ci costruisce un film che continua a essere neorealista, oltre che stereotipale al massimo sia nelle prime scene napoletane che in quelle newyorchesi, anche se la mia sensazione è che parli a nuora perché suocera (gli italiani di oggi) comprenda. Le scene “qui non serviamo italiani” e il giornalista italoamericano Joe Agrillo (Antonio Catania) che vede la vicenda della sorella della giovanissima protagonista solo come un modo per tirare la volata elettorale al sindaco, così come l’arringa del difensore che cita la famosa descrizione degli italiani ad Ellis Island, non sono infatti così diverse da quello che vediamo oggi da noi. Detto questo, ho perso metà dei dialoghi: invece che sottolineare sottotitolare le battute degli americani avrebbero potuto farlo con quelle in napoletano stretto.
Nel cast, davvero bravi i due ragazzini Celestina (Dea Lanzaro) e Carmine (Antonio Guerra); il cuoco George (Omar Benson Miller) è una figura che all’inizio pare secondaria ma resta come collante, e naturalmente Pierfrancesco Favino favineggia nei panni del commissario di bordo Domenico Garofalo.

Ultimo aggiornamento: 2025-08-29 15:52

Giochi di intelligenza (libro)

Sfruttando il periodo di ferie, ho recuperato dal mio metro lineare abbondante di libri da leggere questo volumetto della collana Sfide Matematiche, dove si trovano anche alcuni miei testi (Ce n’è comunque una versione acquistabile su AlphaTest: qui il mio link Affiliato Amazon). Valsecchi e il mio amico Gewurz hanno raccolto una grande quantità di enigmi, divisi in sei categorie: Enigmi di ragionamento, numerici, grafici, a griglia (quelli che trovate a volte sulla Settimana Enigmistica), e inoltra Ricostruisci il procedimento (cioè, come si arriva alla soluzione?) e Pensiero laterale.

Come potete immaginare, molti di questi problemi sono noti (occhei, quelli di logica sono più convoluti del solito). La cosa che mi è piaciuta è che nelle prime sezioni vengono date tre risposte possibili, e subito dopo il quesito c’è la spiegazione di come si arriva alla soluzione. Detto in altri termini, il libro non nasce tanto come sfida al solutore ma come aiuto per imparare a gestire questo tipo di problemi. Insomma, potete usarlo per capire finalmente come si risolvono questi giochi!

Maria Cristina Valsecchi e Daniele A. Gewurz, Giochi di intelligenza, Hachette 2018, pag. 139, € 9,99
Voto: 4/5

De bello alieno (ebook)

Questo libro è indubbiamente di fantascienza, ma è anche un’ucronia. In questa linea temporale, il giovane Caio Giulio Cesare fu effettivamente esiliato da Silla, e invece che diventare il condottiero che tutti conosciamo diresse il suo genio verso la meccanica, studiando con Erone (che in realtà visse cent’anni dopo) e Sosigene e riportando a Roma, una volta graziato, le sue invenzioni, treni e navi a vapore che lo fecero diventare ricchissimo, e fucili e cannoni per le legioni che diventarono sempre più invincibili. Ma la civiltà oramai morente che vive su Marte decide di non volersi far sopravvanzare da questi parvenu e con le ultime forze invia una spedizione distruttrice che dalle falde del Vesuvio risale a Roma, con scene simili alla Guerra dei mondi.
Il libro è scritto in stile epistolare corale, con tanti personaggi tra cui Catullo (che non è morto giovane ma è diventato senatore e ha sposato la sua Lesbia), Cicerone, Crasso, Pompeo, Servilia che nella storia è la moglie di Cesare, Giulia anch’essa rimasta viva, Catone, Varrone e naturalmente Bruto, che però è stato legalmente adottato da Cesare e quindi ha nome Giuniano. Ci sono anche le idi, anche se di maggio e non di marzo, e citazioni – vere e false – della Vita di Cesare di Plutarco. In certi punti il testo è un po’ manieristico e la trovata finale, anche se me l’aspettavo, pare essere molto tirata per i capelli; ma in complesso è un romanzo piacevole da leggere.

Davide Del Popolo Riolo, De bello alieno, Delos Digital 2017, pag. 276, € 3,11, ISBN 9788825403077 – come Affiliato Amazon, se acquistate il libro dal link qualche centesimo va a me
Voto: 4/5

Palazzo Citterio

La cité des promesses, di Alberto Savinio, a Palazzo CitterioDopo non so quanti decenni, e una finta inaugurazione un paio d’anni fa, finalmente Brera ha potuto allargarsi con l’adiacente Palazzo Citterio. Anna e io siamo andati a visitarlo, per curiosità.
Sicuramente la struttura è stata restaurata in maniera molto interessante, con gli scaloni interni (e gli ascensori) che portano ai vari piani. Anche il tempietto nella corte, struttura lignea donata dal Salone del Mobile e collocata appunto nella corte, secondo me è molto carino.

Per quanto riguarda le opere, niente da eccepire sulla qualità: tra le altre, segnalo Fiumana di Pelizza da Volpedo e La cité des promesses di Alberto Savinio che a me è piaciuta particolarmente, per lo stile molto personale. Ho invece dei dubbi sulla scelta di allestire il piano nobile, e quindi praticamente la maggior parte del museo, non secondo un percorso temporale ma diviso tra le due collezioni Jesi (quelli del caffè, che abitarono a Palazzo Citterio) e Vitali. Soprattutto quest’ultima è così eclettica che a mio parere lascia il visitatore perplesso. Per le mostre temporanee, Anteguerra. Avant-guerre. Pre-war. Vorkriegszeit di Pietro Geranzani a me non ha detto proprio nulla, tanto che me ne ero dimenticato: invece l’installazione di Chiara Dynys Once Again è davvero suggestiva e in un certo senso ipnotica.

Dopo la visita, mi è rimasta l’impressione che Brera stia usando Palazzo Citterio come repository per le opere che non sapeva più dove mettere: probabilmente la soluzione migliore è visitare tutto il complesso, compresa la Pinacoteca, per avere una visione più completa.

19 Doors (ebook)

copertina[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing]
I racconti di O’Keefe sono strani. Non nel senso della vecchia collana SF Weird Tales, ma nel senso che non ci aspetta come può procedere la storia. Questo significa in pratica che o lo si ama o lo si odia: personalmente, a parte un paio di racconti che proprio non ho capito, ho apprezzato parecchio le sue idee. Come al solito, ecco un commento monoriga per i singoli racconti:
▪ Bang: Certamente non con un piagnucolio. 5/5
▪ For whom the troll tolls: Direi “non dare da mangiare ai troll”. 4/5
▪ Davy Jones’ locker: Finalmente risolto il mistero degli armadietti delle scuole americane! 5/5
▪ First person, infinite: la parte più divernente è la frase di chiusura. 3/5
▪ Gravity Hill: ben scritto, ma non mi dice molto. 3/5
▪ The scrub: Tutti abbiamo un superpotere, ma come lo possiamo usare? 5/5
▪ Has this ever happened to you?: parte lento, sembra virare verso l’horror, ma alla fine qualcosa cambia tutto. 4/5
▪ The hands of God: “tecnologia indossabile” portata all’estremo. 4/5
▪ We were beautiful: racconto strano ma toccante. 4/5
▪ The returning: Non l’ho capito. 1/5
▪ Davy Jones’ locker (original version): Secondo me è meglio la versione corta vista in precedenza. 3/5
▪ The great machine; a volte abbiamo bisogno di uno scopo nella vita, altre volte dobbiamo scoprire quel è il nostro scopo. 5/5
▪ The untethered house: altro che la “crooked house” heinleiniana! 5/5
▪ Do-over: speriamo di non devolverci anche noi… 5/5
▪ Polly doesn’t want your cracker: poteva essere costruito meglio. 2/5
▪ Borrowed time: ottima idea e svolgimento molto poetico. 5/5
▪ Star gazing: non andate nella città sbagliata con la gente sbagliata! 5/5
▪ Beacon.308: sembrerebbe hard sf, ma in realtà è molto poetico. 5/5
▪ /-_/_: sarebbe stato molto meglio se non ci fossero stati i commenti che implicano che il lsettore non sappia nulla. 3/5
▪ Small Stories: A Perfectly Absurd Novel: è così assurdo che non ci ho capito un tubo.. 1/5

Rob Roy O’Keefe, 19 Doors, Independently published 2025, pag. 244, € 2,69, ISBN cartaceo 9798288363238 – come Affiliato Amazon, se acquistate il libro dal link qualche centesimo va a me
Voto: 4/5

Ultimo aggiornamento: 2025-08-10 17:59

Le relazioni anomale (ebook)

copertina[Disclaimer: Ho ricevuto una copia per recensione]

Avevo già letto il libro precedente con protagonista Linux Kimura. Questa volta troviamo due racconti lunghi che l’autrice ha deciso di riunire in un solo libro, per dare più valore all’acquirente come dicono sempre gli americani. Parto dal secondo racconto, che mi è piaciuto un po’ di meno forse perché era chiaro dove la storia ci avrebbe portato, anche se devo riconoscere che il finale non era per niente prevedibile. L’idea dell’AI una e trina che fa da accusa, difesa e giudice nel dibattimento è però favolosa. Il primo racconto è invece un’esplosione di colpi di scena, una vera gioia per la lettura, anche senza considerare le relazioni tra umani, iperumani, androidi e intelligenze artificiali. Rispetto a un classico cyberpunk si ha il vantaggio di un mondo molto meno cupo, anche se non per questo bucolico.
Sto aspettando che Okada mantenga le promesse e porti Kimura al di fuori della Terra: sono certo che ci saranno ancora nuove entusiasmanti avventure.

Tadako Okada, Le relazioni anomale : Due incarichi per Linux Kimura, Forevera 2025, pag. 361, € 3,99, ISBN 9798292654865 – come Affiliato Amazon, se acquistate il libro dal link qualche centesimo va a me
Voto: 5/5

Ultimo aggiornamento: 2025-08-02 19:11

Everything’s Better With Monkeys (ebook)

[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing]
C.J. Henderson è morto nel 2014: questo libro è la riedizione di un volumetto che aveva terminato prima di morire. Di per sé Henderson, anche se scrisse molta fantascienza, preferiva horror e romanzi hard-boiled. Diciamo che la sf gli veniva abbastanza naturale, tanto che il primo racconto di questa collezione nacque per una scommessa fatta con un suo amico che era anche editore, che gli disse che non sarebbe stato in grado di scrivere una space opera. Rocky e Noodles nacquero così: membri della prima nave spaziale terrestre costruita per esplorare l’universo, che però scopre che la galassia era già stata tutta esplorata dalle razze della Lega Pan-Galattica… o no?
I racconti sono generalmente comici, oltre che avere una parte che pare presa di peso dai musical. Consiglio di non leggerli tutti di un fiato, ma lasciar passare un po’ di tempo tra l’uno e l’altro. Commenti monoriga:
▪ Prologue: SO IT BEGINS garantisco che non dà nessuna idea del seguito!
▪ SHORE LEAVE: Henderson riesce a dare una specie di senso di tutte le cose implausibili che è riuscito a infilare nel testo, cosa non certo banale. 5/5
▪ SPACE PIRATES COOKIES: Mi sono perso verso il fondo. Perché i protagonisti non hanno cambiato il loro piano originale? 3/5
▪ EVERYTHING’S BETTER WITH MONKEYS: Ottimo, a parte parlare dell'”altra specie senziente che cammina su tre gambe”… 5/5
▪ A MEAL FIT FOR GOD: Eh sì: mangiare è davvero importante, anche per un dio! 5/5
▪ OH WHY, CAN’T I?: Fin qui il peggiore. La soluzione tirata fuori da Henderson è banale. 3/5
▪ SPACE BATTLE OF THE BANDS: Ho riso quando gli stili musicali si sono scontrati, ma anche qui poteva terminare in modo più simpatico. 4/5
▪ LAWN CARE: Carino, anche se era ovvio come sarebbe terminato. Mi ricorda un po Troubles with Tribbles. 5/5
▪ ARE WE NOW SMITTEN?: “A Martini. Stirred, not shaken.” 4/5
▪ ABSOLUTELY NOTHING: Non si può terminare un racconto, anche se costruito con tutte le specie aliene viste in passato, in questo modo così improvviso. 3/5

C.J. Henderson, Everything’s Better With Monkeys, eSpec 2024, pag. 202, € 5,19 (cartaceo 18,86), ISBN 978-1-956463-20-0 – come Affiliato Amazon, se acquistate il libro dal link qualche centesimo va a me
Voto: 4/5