Archivi categoria: recensioni

Alice e Bob. Matematica e letteratura (libro)

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C’è un pattern molto chiaro: i letterati – con qualche rarissima eccezione – non parlano mai di matematica, mentre molti matematici parlano di letteratura. Nei testi, però, capita l’opposto: ci sono testi letterari che hanno parti matematiche, ma è difficile trovare testi matematici (moderni, non stiamo a guardare le opere vediche…) con parti letterarie.
Detto questo, mi pare che Gian Italo Bischi abbia un po’ esagerato con il vedere matematica ovunque. Il fatto che in un libro ci sia una struttura ben specifica non significa infatti che si sia applicata la matematica, ma semplicemente che non abbiamo un flusso di coscienza ma un’opera pensata. E non è che la matematica sia l’unico modo possibile per avere un’opera pensata. Questo rende un po’ pesante a volte il testo, anche se ci sono spunti interessanti e direi imprevisti: Borges lo conosciamo tutti, ma Poe magari non lo prendiamo in considerazione…

Gian Italo Bischi, Alice & Bob. Matematica e letteratura : Dalla Divina Commedia al noir, EGEA 2016, pag. 172, € 15, ISBN 9788823844742 – come Affiliato Amazon, se acquistate il libro dal link qualche centesimo va a me
Voto: 3/5

Il teorema dell’ombrello (libro)

copertina Il “teorema dell’ombrello” (che poi non è un teorema, come Launay svela alla fine del testo) afferma che «Se volete andare da un posto all’altro mentre piove, ma senza bagnarvi, procedete come segue: 1. Aprite l’ombrello; 2. Fate il vostro percorso; 3. Chiudete l’ombrello.» Questo è il principio che i matematici usano più o meno consciamente quando cercano di dimostrare qualcosa: l’apertura dell’ombrello corrisponde alla matematizzazione del problema, la chiusura alla dematematizzazione e il percorso alla dimostrazione vera e propria. Nel testo Launay prende appunto varie caratteristiche del mondo reale e mostra in maniera accattivante a cosa esse corrispondono: per esempio la legge di Benford vale perché molte grandezze reali sono moltiplicative e non additive. Andando avanti nei capitoli si scopre anche l’unitarietà della matematica: man mano che vengono introdotti nuovi temi, Launay ritorna spesso a quanto già scritto, per far vedere che i concetti sono sempre gli stessi e sono solo declinati in altro modo. Sì, anche la teoria della relatività!

A me le illustrazioni di Chloé Bouchaour non piacciono per niente: ma questa è un’altra storia. Buona invece la traduzione di Paolo Bellingeri, che mantiene il piacere della lettura.

Mickaël Launay, Il teorema dell’ombrello : O l’arte di osservare il mondo con la matematica [Le théorème du parapluie], Baldini+Castoldi 2024 [2019], pag. 352, € 19, ISBN 9791254941959, trad. Paolo Bellingeri – come Affiliato Amazon, se acquistate il libro dal link qualche centesimo va a me
Voto: 5/5

Ultimo aggiornamento: 2025-05-24 19:38

A Cool Guide to Statistics and Data Science (ebook)

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[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing]
Questo libriccino è pensato come un’introduzione per ragazzi (delle medie, ma forse anche quelli del biennio delle superiori potrebbero trovarlo utile) alla statistica e alla data science più in generale. Ok, “introduzione” è un po’ esagerato, ma quello non sarebbe un problema. Provo a ridirlo in un altro modo: Cremonezi spiega con parole semplici il significato dei termini chiave usati nella data science, elenca in brevi punti qual è il loro uso pratico e perché li si usa, e propone semplici attività per mettere in pratica in un contesto reale quanto scritto. Le spiegazioni sono indubbiamente ben fatte, e secondo me un insegnante potrà trovarle molto utili. Però ho dei dubbi su cosa succede a un ragazzo dopo aver letto il libro. L’analisi dei dati non è affatto semplice, e bisogna lavorarci su molto (e sapere parecchia matematica). Se qualche ragazzo viene attratto dal suo approccio, crede che fare data science sia un gioco da ragazzi, e poi sbatte contro il mondo reale, che gli succederà?

Leo Cremonezi, A Cool Guide to Statistics and Data Science, Independently published 2025, pag. 59, € 13,51, ISBN 978-1-917601-65-8 – come Affiliato Amazon, se acquistate il libro dal link qualche centesimo va a me
Voto: 4/5

The Afterlife Project (ebook)

copertina[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing]
Questo libro è stato un finalista per il Prism Prize for Climate Literature: è facile immaginare di cosa tratta. Weed riesce a raffigurare in modo molto vivido un’umanità che sta per estinguersi: questa parte del libro è ottima. Ho invece trovato meno interessante l’altra parte che si inframmezza, dove si parla di un uomo mandato 10000 anni nel futuro per vedere se la razza umana era riuscita in un modo o nell’altro a sopravvivere, e aiutarli a non commettere gli errori del passato. D’accordo, non è semplice immaginare come il nostro pianeta potrebbe essersi trasformato se l’uomo per dieci millenni non è stato una presenza ingombrante, ma non mi sembra che il testo sia stato all’altezza delle aspettative. Tutto sommato, però, il libro è comunque godibile.

Tim Weed, The Afterlife Project, Podium 2025, pag. 256, € 7,38, ISBN 978-1-0394-8045-2 (cartaceo) – come Affiliato Amazon, se acquistate il libro dal link qualche centesimo va a me
Voto: 4/5

Piccolo manuale illustrato per cercatori di font (libro)

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A quanto pare il Saggiatore ha creato questa collana “Piccolo manuale illustrato per cercatori di …” di cui fa parte questo volume, con testi di Sara Panzera e illustrazioni di Giacomo Agnello Modica. Lo scopo non è naturalmente dare tutte le informazioni necessarie per diventare dei grafici, ma dare un’idea di come funzionano le font (e tra le righe spiegare come non è che abbia molto senso usare i font a caso). Da questo punto di vista direi che il risultato è pienamente raggiunto, anche se ammetto che dopo un po’ i disegni mi hanno un po’ stufato. D’accordo che la pratica la conosco abbastanza e quindi non mi sarei comunque perso, ma Panzera ha datto davvero un buon lavoro. Insomma, un perfetto manuale introduttivo per chi vuole imparare ad accorgersi dei particolari che distinguono una font da un’altra. (Sì, scrivere font al femminile dovrebbe essere riservato ai caratteri di piombo che nessuno usa più, ma lasciatemi questo vezzo)

Officine Il Saggiatore, Piccolo manuale illustrato per cercatori di font, Il Saggiatore 2023, pag. 136, € 15, ISBN 9788842833451 – se acquistate il libro dal link qualche centesimo va a me
Voto: 5/5

From Counting to Continuum (libro)

copertina L’approccio che Scheinerman usa in questo libro per definire i vari tipi di numero è quello che è di moda negli ultimi tempi, e avevo già visto sul testo di Körner, che infatti è citato in bibliografia. L’idea è quella di definire le varie estensioni dei numeri come classi di equivalenza di coppie di quelli precedenti: per esempio la coppia di naturali (a, b) viene associata al numero intero a-b. Ma come sempre in questi casi dobbiamo controllare i dettagli, e qui direi che il testo merita davvero. A differenza di Körner, che comincia assumendo una conoscenza intuitiva dei numeri naturali che poi vengono definiti formalmente più avanti, Scheinerman usa il concetto di corrispondenza biunivoca per definire i naturali, e poi proseguire. Ma soprattutto le note a latere sono secondo me molto illuminanti, e permettono di vedere la creazione dei numeri in modo meno calato dall’alto: tenete anche conto che nella prefazione Scheinerman dice esplicitamente che è più interessato alle definizioni che alle dimostrazioni. E soprattutto la parte finale con gli accenni a estensioni non standard dei reali (IL campo ordinato completo, e già questa definizione, ancorché formalmente standard, fa capire il suo interesse da vero matematico nel vedere come si può andare avanti a partire da quello che parrebbe un punto fermo) merita davvero. Scheinerman mostra non solo i quaternioni ma anche i numeri p-adici e quelli tropicali, di cui non avevo mai sentito parlare…
Una lettura davvero utile non solo per chi è interessato ai fondamenti della matematica ma anche per chi non vuole fermarsi alle definizioni scolastiche dei numeri.

Edward Scheinerman, From Counting to Continuum : What Are Real Numbers, Really?, Cambridge University Press 2024, pag. 232, € 24,26, ISBN 9781009538671 – se acquistate il libro dal link qualche centesimo va a me
Voto: 5/5

Il Libro Sacro del Prodigioso Spaghetto Volante (ebook)

copertinaNei primi anni 2000 negli Stati Uniti partì una campagna avviata dai fondamentalisti cristiani per osteggiare l’insegnamento dell’evoluzione. La campagna fu subdola: si richiese di affiancare allo studio della *teoria* dell’evoluzione un’altra teoria, quella dell’Intelligent Design (ID, da noi traslitterato in Disegno Intelligente, anziché il più corretto Progetto Intelligente). In pratica, la varietà dell’universo è dovuta al fatto che un Progettista ha preparato tutte le cose perché si sviluppassero man mano così. L’allora venticinquenne Bobby Henderson pensò di contrastare l’ID mostrando che in realtà l’universo era stato progettato – non proprio benissimo, ma d’altronde basta darsi un’occhiata in giro per accorgersene – da un Prodigioso Spaghetto Volante, e scrisse questo libro fornendo le prove scientifiche di tutto questo. In seguito pare che Henderson abbia preso le distanze dalla sua religione, ma come capita spesso (avete mai visto Vita di Brian?) ciò non ha impedito la creazione di una Chiesa Pastafariana.
Il fondamentale testo di Henderson era stato mal tradotto a suo tempo: ora è uscita una nuova edizione tradotta da Paolo Sinigaglia, che ha rimesso a posto un po’ di cose nella più pura ortodossia pastafariana. Mi limito a citare una nota. La sezione Capire il pastafarianesimo comincia con l’esergo «L’uomo non vive soltanto di pane. – MOSÈ, Deuteronomio 13,7» e la nota del traduttore «In realtà, la citazione è Deuteronomio 8,3, ma chi siamo noi per mettere in discussione le parole del Profeta? (NdT)». Credo che anche se non giungerete alla Verità la lettura di questo libro vi permetterà di capire molte cose sulla Vita, la Religione e tutto quanto.

Bobby Henderson, Il Libro Sacro del Prodigioso Spaghetto Volante [The Gospel of the Flying Spaghetti Monster], Mondadori 2025² [1996, 1998] pag. 216, € 7,99 (cartaceo 13,50), ISBN 9788835739616, trad. Paolo Sinigaglia – se acquistate il libro dal link qualche centesimo va a me
Voto: 4/5

BOLD! Declinazioni tipografiche Campari (mostra)

un manifesto Campari Ieri sono andato con Anna a vedere la mostra nei locali della Galleria Campari a Sesto San Giovanni. Come sempre almeno a Milano uno si chiede se 12 euro siano un prezzo equo (e non vi dico i prezzi del merchandising…): però la mostra è davvero interessante. Già l’architettura della Galleria Campari merita, ma il materiale è davvero interessante, anche perché oltre alla mostra in questione si può vedere anche tutta la parte relativa alla pubblicità del marchio Campari nel tempo. Davide Campari, il figlio del fondatore Gaspare e colui che ha portato il marchio alla notorietà internazionale, aveva evidentemente capito che la pubblicità era necessaria per raggiungere nuovi mercati ma serviva anche trovare qualcosa di diverso: si avvalse pertanto di grandi artisti, soprattutto nel periodo futurista: Depero è sicuramente quello più presente, e si deve a lui l’ideazione della bottiglietta del Camparisoda, con la forma a tronco di cono che ricordava un calice rovesciato e inizialmente non aveva nemmeno il nome indicato – iconicità allo stato puro. Sempre in quel periodo veniva fatto un po’ di tutto, compresi alcuni volumi di racconti, illustrati anche da Sergio Tofano. Ma anche dopo la seconda guerra mondiale Campari ha continuato queste collaborazioni: il manifesto di Munari in occasione dell’apertura della metropolitana di Milano, formato solo dalla parola Campari in tante font diverse – da qui il titolo della mostra – ne è un esempio, così come i poster coloratissimi di Ugo Nespolo. Il manifesto qui a fianco mostra uno dei tanti esempi tipografici: la figura è infatti formata solo da parole.

Chi non è milanese può avere qualche informazione in più (ma non le immagini…) qua.