Archivi categoria: recensioni

Centolettori (ebook)

copertina L’idea di questo libro è bellissima: mostrare alcune delle “schede di lettura” degli archivi Einaudi dove molti illustri personaggi danno il loro giudizio su un libro (spesso in lingua straniera, ma ci sono anche testi in italiano), valutando se e come vale la pena di pubblicarlo per la casa editrice. La cosa più bella è probabilmente la lettura tra le righe: negli anni ’50 Einaudi era rigorosamente marxista, e quindi i testi venivano anche letti con quella lente. Quello che però non funziona bene sono le note dopo le recensioni. Tommaso Munari si limita quasi solo a dire se il libro è stato poi pubblicato in Italia e da chi – non è detto che l’editore sia Einaudi: soprattutto Feltrinelli pescava nello stesso bacino. LE note su chi sono i lettori sono limitate a pochissime righe, costringendomi spesso a vedere se per caso Wikipedia parlasse di loro: un conto sono scrittori come Lucentini, Calvino e Primo Levi, o critici come Massimo Mila; ma altri nomi sono davvero sconosciuti se non si è esperti del tema del libro. Un peccato, perché una raccolta così è un tuffo nella storia non solo letteraria dell’Italia del dopoguerra.

Tommaso Munari (ed.), Centolettori : I pareri di lettura dei consulenti Einaudi 1941-1991, Einaudi 2015, pag. 468, € 9,99 (cartaceo 26), ISBN 9788858417591 – come Affiliato Amazon, se acquistate il libro dal link Bezos mi dà qualche centesimo dei suoi utili
Voto: 3/5

So It Begins (ebook)

copertina [Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing] Almeno per me, il problema di questa raccolta di racconti è che sono di guerra, e non è che ci siano tutte quelle variazioni sul tema anche se li ambientiamo in un futuro più o meno lontano. Ecco comunque un giudizio monoriga sui vari racconti:

▪ Recidivism, Charles E. Gannon. Ovviamente, La sentinella. 3/5
▪ The Last Report on Unit Twenty-Two, John C. Wright. Un cyborg può ancora essere umano. 5/5
▪ The Nature of Mercy, James Daniel Ross. Perché un robot non può peccare. 3/5
▪ Clean Sweeps, Jonathan Maberry. Il finale è inaspettato, ma non mi è piaciuto lo svolgimento. 2/5
▪ War Movies, James Chambers. «Sono comparse, ragazzo. Le comparse non tornano, vengono rimpiazziate.”» La guerra ha bisogno di film di guerra. 4/5
▪ The Battles for Knob Lick, Patrick Thomas. Mi pare un estratto di un romanzo, e ci sono troppi buchi nella storia. 3/5
▪ Junked, Andy Remic. Anche questo è probabilmente parte di un libro. 3/5
▪ First Line, Danielle Ackley-McPhail. Punto di vista inusuale, e finalmente un racconto che sta in piedi da solo. 5/5
▪ To Spec, Charles E. Gannon. Buona vecchia hard sf. 5/5
▪ Gunnery Sergeant, Jeffrey Lyman. Se vi piacciono le storie di combattimenti, ok, ma non è roba per me. 2/5
▪ Grendel, Jack Campbell. Bella storia, non troppo centrata sulla guerra. 4/5
▪ Cling Peaches, Mike McPhail. Mica l’ho capito. N/A
▪ The Glass Box, Bud Sparhawk. Umano o non umano? 5/5
▪ Looking for a Good Time, Tony Ruggiero. Lo scorrere del racconto per me non ha alcun senso. 2/5
▪ Everything’s Better with Monkeys, C.J. Henderson. Lo conoscevo già. Divertente. 4/5
▪ Surrender or die, David Sherman. E che dovrebbe essere? 1/5

Mike McPhail (Editor), So It Begins, eSpec Books 2025, pag. 276, € 3,63, ISBN 9781956463835 (cartaceo) – come Affiliato Amazon, se acquistate il libro dal link Bezos mi dà qualche centesimo dei suoi utili
Voto: 3/5

Mai dire noi (libro)

copertinaAnch’io che non guardo televisione da decenni e odio il calcio conosco bene i tormentoni della Gialappa. Sapevo anche che erano partiti a Radio Popolare: quello che non sapevo è che non si conoscevano prima, ma essendo dei cialtroni si sono trovati bene e sono andati avanti per decenni, sempre solo come voci fuori campo (e per continuare in questo modo hanno preso Andrea Amato come “voce narrante fuori campo…”)
Il libro racconta la loro storia, con molti capitoli dove il trio chiacchiera con i vari personaggi lanciati o rilanciati da loro e altri con ricordi dei singoli. Ho così scoperto che i tre sono tipi molto diversi tra di loro – e no, non sono mai riuscito a distinguerli, anche perché non ci ho mai fatto troppo caso. Il vero guaio è che con questa struttura “lasca” le stesse cose vengono raccontate in più punti, cosa che oggettivamente dopo un po’ diventa pesante. Probabilmente un buon lavoro di editing l’avrebbe reso molto migliore.

Gialappa’s Band, Mai dire noi : Tutto quello che NON avreste voluto sapere, Mondadori 2022, pag. 424, € 19,90, ISBN 9788891836922 – come Affiliato Amazon, se acquistate il libro dal link qualche centesimo va a me

Il tracollo culturale (libro)

copertina Ultimo libro scritto da Lucio Russo, in questo testo troviamo un riepilogo delle tesi che il matematico ha portato avanti negli ultimi anni: che cioè la conquista romana del Mediterraneo non solo ha bloccato lo sviluppo scientifico del mondo ellenistico, ma ha addirittura cancellato quanto fatto nei due secoli precedenti, perché nessuno dei vincitori capiva quei concetti. Per esempio, secondo Russo la filosofia soprattutto stoica ma anche quella epicurea e perfino quella dei successori di Platone e Aristotele nell’Accademia e nel Liceo erano molto più avanzate; la logica stoica è stata per esempio riscoperta solo nel XIX secolo. Ma essendo appunto troppo complicata, i romani hanno copiato solo Platone e Aristotele che sono così stati considerati le punte più avanzate del pensiero filosofico greco. Oppure Russo fa l’esempio di Polibio, che secondo lui era fondamentalmente un soldato ma le cui conoscenze l’hanno portato a diventare il primo storico di Roma una volta portato nell’Urbe come ostaggio, essendo molto più bravo dei romani.
Russo prende tutti i possibili frammenti ellenistici che si sono salvati e fa una ricostruzione abbastanza coerente – non mi è per esempio chiaro come concili il fatto che Pergamo e Rodi abbiano continuato gli sviluppi per alcuni decenni con la sparizione anche dei loro risultati. A me è restato però il dubbio che abbia esagerato in senso opposto. Sicuramente si è perso molto, ma la mia domanda è se la dominazione romana sia stata la causa principale di questa perdita oppure solo una concausa, se non addirittura qualcosa di irrilevante nel contesto.

Lucio Russo, Il tracollo culturale : La conquista romana del Mediterraneo (146-145 a.C.), Carocci 2022, pag. 288, € 25, ISBN 9788829012220 – come Affiliato Amazon, se acquistate il libro dal link qualche centesimo va a me
Voto: 4/5

Mary Immaculate Institution (ebook)

copertina [Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing]
La storia sta a metà tra l’horror e la fantascienza, forse più verso il primo anche se non si esagera, un po’ come Frankenstein. L’autrice (che si firma solo con le iniziali) sta sicuramente pensando a continuare la serie, dai punti volontariamente lasciati pendenti. Il problema è che almeno per me la trasformazione che la protagonista compie in poche decine di pagine non è basata su nulla, e questo rovina la lettura. Va bene la suspension of disbelief, ma voglio una logica interna…

D MR, Mary Immaculate Institution, Celestium 2025, pag. 356, € 4,57 (cartaceo 10,67), ISBN 9786306708611 – come Affiliato Amazon, se acquistate il libro dal link Bezos mi dà qualche centesimo dei suoi utili
Voto: 2/5

Ultimo aggiornamento: 2025-11-30 19:24

Advanced Problems in Mathematics (ebook)

copertina Innanzitutto una buona notizia: il libro è in CC-BY, quindi lo si può direttamente scaricare e anche riusare indicando il nome dell’autore. Passiamo ora alle notizie meno belle. Il testo nasce specificatamente per preparare gli studenti britannici agli esami STEP di ammissioni alle migliori università, e questo significa che è molto orientato verso l’analisi matematica, che onestamente non è uno dei campi che preferisco. Certo che se però siete effettivamente interessati a passare lo STEP, allora la struttura è ottima: i problemi e qualche consiglio su come affrontarli sono sulla pagina di destra e le soluzioni (con un post-mortem che dà ulteriori spiegazioni) su quella successiva, per evitare che uno sbirci per sbaglio la soluzione. Insomma, un libro che mantiene quello che promette, anche se non è detto che è quello che vogliate.

Stephen Siklos, Advanced Problems in Mathematics : Preparing for University, Open Book Publishers 2019, pag. 188, CC-BY 4.0, ISBN 9781783747771

Incontri ravvicinati tra le due culture (ebook)

copertina Su una cosa Odifreddi ha sicuramente ragione: la buonanima di Gianni Minà l’avrebbe cazziato per questo libro, come scritto nell’introduzione. Scioccamente non lo pensavo, ma quella dell’intervistatore è un’arte per la quale chiaramente Odifreddi non è portato. Non che io avrei saputo fare di meglio: ma il libro è suo e non mio :-) Sono poche le interviste davvero interessanti, come quella a Cossiga, e direi che in quei casi il merito è dell’intervistato. In alcuni casi poi a me è sembrato che l’intervista terminasse nel nulla, senza un percorso logico. Tenendo conto che parecchie delle interviste erano già state pubblicate altrove, direi che l’ipotesi più probabile è che dovesse pubblicare un libro e quindi ha recuperato dai cassetti queste interviste amatoriali… Diciamo che ho completato la lettura solo per tigna.

Piergiorgio Odifreddi, Incontri ravvicinati tra le due culture : Dialoghi sull’umanesimo, Raffaello Cortina 2025, pag. 600, € 13,99 (cartaceo: 22), ISBN 9788832857665 – come Affiliato Amazon, se acquistate il libro dal link qualche centesimo va a me

Riccardo III (teatro)

scena (quasi) finale Mercoledì sera Anna e io siamo andati a vedere la prima al Piccolo di Riccardo III, coproduzione del Teatro Stabile dell’Umbria e del LAC di Lugano, nell’allestimento di Antonio Latella. Commento: già alla fine del primo tempo ci siamo guardati e abbiamo detto “Mah”.

Diciamo che capire la trama se non la si conosce già non sarebbe facile: ma ammettiamo che in fin dei conti Shakespeare ci sia sufficientemente noto. Che Vinicio Marchioni sia un Riccardo bello e non deforme, vestito di bianco in una scenografia che dovrebbe ricordare il giardino dell’Eden, ci sta anche. Ma già che siano vestiti tutti come nel Settecento non ha nessun senso, a questo punto falli diventare gangster anni 1920 e amen. La recitazione era declamata ma faceva perdere comunque dei passaggi: a volte mi sembrava quasi che ciascuno facesse un discorso per conto suo, persino nei dialoghi. Non parliamo di quando a Clarence e Hastings, appena morti, viene messa in testa una parrucca (sempre settecentesca) per far fare loro un altro personaggio: non mi è chiara la logica di questa innovazione rispetto al classico “mando fuori scena e faccio rientrare subito dopo con una parte di vestito diverso”. Infine non mi è per nulla chiaro perché la macchina per il fumo scende e si appalesa come deus ex machina nella scena finale. Insomma, non mi sono per nulla divertito.

Ah: Marchioni nel monologo finale si è lasciato scappare un “avrebbe” anziché “avesse”. Le basi dell’italiano…

Ultimo aggiornamento: 2025-11-14 16:06