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Porcellum ligure: un thriller

Dopo Umbria e Lombardia, termino il mio bucherellato giro d’Italia ai tempi del Porcellum con i risultati possibili in Liguria. Questa regione è una di quelle in bilico, ed effettivamente non saprei nemmeno consigliare a nessuno cosa fare.
Ho trovato due sondaggi relativi alla Liguria: secondo SWG (citata da il Velino, via Toqueville) il PdL e i suoi alleati avrebbero il 42.5% delle intenzioni di voto contro il 37.5% di PD+IdV, e nessun’altra forza supererebbe il quorum dell’8%. In questo caso i conti sono semplici: gli otto seggi da assegnare verrebbero spartiti 5 contro 3. (Come nota collaterale, guardate come il 55% del premio di maggioranza sia diventato il 62.5% grazie agli arrotondamenti). Secondo Ipsos, invece (citato da Destra di Popolo) al Senato PD+IdV avrebbe il 40.7% contro il 40.2 di PdL e alleati; inoltre anche Sinistra Arcobaleno raggiungerebbe il quorum, con un 8.8%, mentre l’UDC si fermerebbe invece al 5.7%. Il tutto corrisponderebbe a 5 seggi al PD, 2 al PdL e uno a SA. In genere, se la SA fa il quorum prenderà un seggio; chi vincerà tra i due grandi partiti ne prenderà cinque; l’altro grande partito ne prenderà due o tre a seconda del risultato della SA.
Per prima cosa, con un numero di indecisi che va dal 25 al 30% degli interpellati questi valori sono da prendersi molto con le pinze; ricordo anche che in Liguria l’1% dei voti equivale a circa 10000 persone. Dal punto di vista dei sostenitori di destra, quello che dice il loro leader Silvio B. è indubbio: un qualunque voto a Casini o alla Santanchè è contro di lui. Dal punto di vista del centro – io continuo a non vedere nulla di sinistra nel PD :-) – la situazione è anche chiara: il voto va a Uòlter, e per una volta il “ma anche” lo si lascia perdere. Dal punto di vista della sinistra, la situazione è molto più delicata: conviene dare il voto alla Sinistra Arcobaleno per assicurarsi il quorum, oppure rischiare di perdere il quorum ma contribuire a una vittoria possibile per il PD? Qua forse può essere utile la teoria dell’elettore marginale (vedi Sapere Lavoro). Guardate il terzo in lista PD e il primo SA (quello dell’Italia dei Valori non conta, non credo che supereranno il 10%…), decidete quale dei due buttereste per primo giù dalla torre, e votate per l’altro schieramento :-)
Aggiornamento: (7 aprile) C’è gente meno pigra di me. Su noiseFromAmerika avete tutta la situazione regione per regione. Un’altra tabellina riassuntiva la trovate qua (PDF).

Ultimo aggiornamento: 2008-04-05 17:15

Porcellum alla lombarda: sempre più difficile!

Non è un caso che abbia posposto al due aprile la data di questa notiziola: assomiglia troppo a un pesce d’aprile, e qualcuno potrebbe non crederci. Invece è tutto vero, e con dati verosimili: in Lombardia lo spostamento di voti tra PdL e UDC, oppure tra PD e SA, dà dei risultati incredibili, ancora più che in Umbria.
Premessa: la Lombardia assegna 47 senatori. La coalizione di maggioranza ne ha almeno 26 (il 55% arrotondato per eccesso); se il riparto dei voti glieli dà, bene, altrimenti glieli si assegna a forza e gli altri 21 seggi vengono divisi tra il resto dei partiti.
Premessa 2: quando scrivo “PdL” intendo la coalizione con la Lega: non mi interessa come saranno divisi i seggi al loro interno. Lo stesso per “PD”, dove c’è la coalizione con IdV.
Premessa 3: dai sondaggi ho ricavato come plausibile, almeno alla scorsa settimana, questa distribuzione: PdL 51%, PD 32%, SA 7%, UDC 6%, altri 4%. Calcolerò i seggi secondo quattro scenari: questo, quello in cui due punti percentuali passano da PdL a UDC, quello in cui un punto percentuale passa da PD a SA, quello in cui capitano entrambi questi spostamenti di voto.
Scenario 1: in questo caso solo PdL e PD raggiungono il quorum; i seggi rispettivi (compresi i resti) saranno 28+1 e 18.
Scenario 2: il quorum è raggiunto da PdL, PD e UDC; i seggi rispettivi saranno 25+1, 16+1 e 4. In pratica i quattro seggi dell’UDC sono presi tre dal PdL e uno dal PD. Fin qua nulla di strano.
Scenario 4: (sì, 4 e non 3. I fuochi d’artificio vanno alla fine). il quorum è raggiunto da PdL, PD, SA e UDC. Il riparto proporzionale darebbe solo 24 seggi al PdL, e quindi scatta il premio di maggioranza; la ripartizione definitiva sarà PdL 26, PD 13+1, SA 3+1 e UDC 3. La differenza tra SA e UDC è dovuta al sorteggio, visto che hanno lo stesso numero di voti :-) Anche in questo caso non c’è nulla di strano: l’UDC ha preso i seggi persi dal PdL e la SA quelli persi dal PD. È vero che quest’ultimo ha perso meno voti, ma si sa che il maggioritario è spesso perfido.
Scenario 3: i partiti che prendono seggi sono PdL, PD e SA. I seggi assegnati saranno 26+1, 16 e 4 rispettivamente. Questo significa che i quattro seggi vinti dalla SA sono stati rosicchiati equamente ai due partiti maggiori: detto in altre parole, la differenza relativa tra PdL e PD è rimasta costante, ma chi ci ha perso è stato il PdL, per cui magari quei due senatori in più avrebbero fatto comodo. Uno spostamento di voti tra due partiti in minoranza ha fregato così quello di maggioranza; notate la differenza con il caso dell’Umbria, dove si regalavano semplicemente dei voti perché la maggioranza era ampia.
Ma se uno vuole raggiungere davvero il top, può provare lo Scenario 3a: i punti percentuali che passano da PD a SA sono due, e quindi le percentuali diventano PdL 51%, PD 30%, SA 9%, UDC 6%, altri 4%. In questo caso i seggi calcolati diventano 26.63, 15.66 e 4.70; i due resti vengono assegnati a PD e SA e in totale si ha 26, 16, 5 seggi rispettivamente. Il PD ha perso voti, ma ha ridotto il distacco dal PdL. Niente male, vero?
P.S.: per chi ci stesse pensando davvero su, l’1% dei voti al Senato in Lombardia sono 60000 (sessantamila).

Ultimo aggiornamento: 2008-04-02 00:24

Chi verrà eletto al Senato

Mentre tutti parlano, a NoiseFromAmeriKa agiscono, e hanno preparato la tabella con i seggi che verranno ripartiti tra i vari partiti al Senato e i corrispondenti eletti – a meno di modifiche nelle intenzioni di voto e a seconda di dove i pluricandidati opteranno di essere eletti.
Guardando i vari sondaggi, si nota che se si votasse oggi il PdL e il Fedele Alleaten (la Lega) avrebbero comunque la maggioranza assoluta: nella peggiore delle ipotesi, il sondaggio SWG, arriverebbero a 158 seggi dei 315 assegnati. In quel caso, effettivamente, i due senatori UDC sarebbero forse utili, e occorrerebbe comunque vedere il comportamento dei senatori a vita: ma a parte Rita Levi Montalcini e Oscar Luigi Scalfaro che immagino sarebbero contro a priori, non so cosa farebbero gli altri. Ma in tutti gli altri sondaggi il PdL raggiungerebbe almeno i 162 senatori che gli darebbero in ogni caso la maggioranza assoluta… se non metteranno un loro uomo alla presidenza del Senato.
Ma cosa potrebbe cambiare, in queste due settimane? Beh, ad esempio in nessun sondaggio la Destra ottiene il quorum. Ma se nel Lazio salisse all’8%, a scapito del PdL, i berluscones potrebbero anche perdere la maggioranza relativa, e i risultati cambierebbero piuttosto pericolosamente per Silvio. Dall’altra parte, la variabilità dei seggi assegnati alla Sinistra Arcobaleno implica che in molte regioni i sondaggi dicono che il partito patchwork è intorno all’8%: anche in questo caso un piccolo spostamento di voti effettivi potrebbe dare un risultato piuttosto diverso, pur non cambiando i rapporti in gioco a meno che – simmetricamente al caso precedente – siano voti spostati dal PD e facciano loro perdere la maggioranza, oppure sono voti in regioni rosse che erodono il bottino “di minoranza” del PdL.
In pratica, considerando che in queste ultime due settimane preelettorali i sondaggi non possono essere pubblicati, probabilmente i vari partiti si concentreranno più che altro sulle regioni in bilico. In Lombardia sentirò insomma quasi solo quelli della Sinistra Arcobaleno :-)

Ultimo aggiornamento: 2008-03-29 09:06

Parliamo un po’ di Silvio

È vero: ultimamente, oltre che contro rep.it, sembra che ce l’abbia solo contro Uòlter. Per par condicio, prendo allora questo articolo su Silvio e lo commento un po’.
Innanzitutto, se i suoi sondaggi «confermerebbero un vantaggio del Pdl sul Pd dell’8,6%», direi che in effetti la differenza attuale stimata è sul 5%, forse anche un po’ meno. Andando avanti, è interessante leggere «Tutti i sondaggi ci dicono che nessun partito minore raggiungerà la soglia dell’8% necessaria per andare in Senato». I casi sono due: o Calderoli non ha detto a Silvio che la soglia al Senato è regionale, oppure lui lo sa benissimo però fa finta di nulla… in modo da poter dire «ogni voto dato ai partiti minori rappresenta un voto tolto al Pdl, l’unico che ha le possibilità di vincere e quindi un voto dato a Veltroni», dove ovviamente i “partiti minori” sono i traditori dell’UDC e di Tabacci/Baccini e i bravi ragazzi traviati da Storace. Infatti dai komunisti è tutto diverso: c’è «pericolo di accordo tra Veltroni e la Sinistra estrema, la Sinistra Arcobaleno in alcune Regioni». Mi chiedo solo cosa sia Sinistra Critica, se la Sinistra Arcobaleno è quella estrema…
Vabbè, l’avete capito: con Silvio non c’è mai storia, non è che un quotidiano si debba mettere a fare i salti mortali: bastano già le sue dichiarazioni!

Ultimo aggiornamento: 2008-03-28 23:05

Votometro

Ho anche provato a fare il Votometro, creato da emigrati italiani dell’università di Westminster – almeno credo siano “cervelli all’estero” – e che ti fa le solite trenta domande: questa volta però c’è anche la possibilità di dare un voto all’importanza della domanda stessa, possibilità che ho subito sfruttato. I risultati del mio questionario sono i seguenti:
SA +20.2, PS +17.57, PD +16.25, IDV +15.2, Destra +6.51, PdL +1,51, Lega -11.38, UDC -11.64
Confesso di non essere riuscito a capire una cosa: non tanto come mai io risulti così sinistrorso, quanto il significato di punteggi positivi per tanti partiti con una media che è tra l’altro ben lontana da zero. Ci sarà sicuramente una logica dietro, logica che però mi sfugge, e non sono riuscito a trovare nessuna spiegazione, nemmeno nelle FAQ.
Interessante – ma questo capitava anche su iosonoqui – il fatto che il “centro” in realtà se ne sta ben lontano dal centro, come è abbastanza naturale visto che le idee di Casini non sono facilmente sintetizzabili come sinistra-destra, nel bene e nel male (ok, per me più nel male, ma questo è un giudizio personalissimo!)
D’altra parte, mentre compilavo il questionario su Firefox ho aperto Opera, sono andato sul sito del Votometro, e ho compilato un controquestionario: il peso che ho assegnato alle varie risposte è stato esattamente lo stesso, mentre la risposta è stata esattamente quella opposta (per la cronaca, non ho poi compilato la parte sui dati demografici, così non dovrei avere inquinato più di tanto i loro risultati). Essendo io un matematico dentro, mi sarei aspettato un risultato esattamente simmetrico: invece no. Ecco qua il risultato di .uam.:
UDC +13.62, Lega +11.51, Destra -1.38, PdL -6.38, IDV -14.8, PD -19.8, SA -19.8, PS -26,12
Stavolta sono molto negativo; l’ordine relativo è più o meno lo stesso ma con una differenza di dieci punti relativi esatti tra Destra e PdL – e i numeri troppo esatti mi sanno sempre di qualche errore – e i quasi dieci punti di differenza relativa per i socialisti. Non che mi aspetti molto da questi sondaggi, diciamo che li prendo come i quissss per vedere quale personaggio dei Simpson io sono, però forse sarebbero da tarare un po’ meglio :-)
Aggiornamento (31 marzo): rispetto a quando ho fatto il test io, adesso i risultati sono un po’ diversi: la scala di punteggi è più alta, e in teoria potrebbe arrivare a 100 se uno rispondesse proprio come il politico intervistato, e i valori sono arrotondati all’intero. Ho riprovato a fare il test: sarà che dopo un weekend uno ha le idee un po’ diverse e quindi non ho dato le stesse risposte della prima volta, ma il nuovo risultato è
PD +46, IDV +31, SA +22, PS +12, PdL 0, UDC -9, Destra -11, Lega -18
che direi rispecchia abbastanza quello che credo di pensare. L’ho sempre detto, che sono una persona di centro ;-)

Ultimo aggiornamento: 2008-03-28 14:12

finalmente i quisss elettorali!

Mentre quest’anno si sono messi tutti a disquisire sul Porcellum, notavo che – a differenza di due anni fa – non si erano ancora visti i quiz che ti permettevano di sapere dove ti ponevi nel panorama politico italiano. Invece voisietequi.it, in collaborazione con openpolis.it, riaggiorna in salsa 2.0 il programma che aveva già preparato due anni fa.
Ci sono ancora dei problemi, e in effetti mi sa che il link sia ancora a una versione alfa: ad esempio gli approfondimenti non ci sono e quando ci sono non si vedono con Firefox, e l’immagine da mettere nel blog punta a un sito inesistente. Ma sono quisquilie: i curiosi che vogliano vedere la mia posizione politica – che del resto è abbastanza nota a chi mi legge – possono cliccare qua oppure sulla mia copia locale. Il quiz si compone di 25 (brevi) domande, con sei risposte possibili: numero pari per far fuori gli indecisi, chiaramente. Le posizioni di tutti i partiti sono indicate chiaramente nel sito, il che aiuta anche chi vuole avere delle idee un po’ più chiare rispetto ai comunicati tv: manca purtroppo l’idea di un questionario a doppia risposta (quanto uno è o meno favorevole, ma anche quanto uno è o no interessato al tema: un giudizio pesato è molto più importante di uno semplice).
Chicca finale che sarà sfuggita a molti: il pallino violetto con la strana sigla BCdL è in realtà la sovrapposizione di PCdL (Partito Comunista dei Lavoratori) e SC (Sinistra Critica). In pratica i due partiti danno esattamente le stesse risposte alle 25 domande poste loro: ma seguendo le migliori tradizioni della sinistra se ne stanno ciascuno per contro proprio :-)
(via Ipazia, che di per sé è un po’ più in alto di me)

Ultimo aggiornamento: 2008-03-26 14:21

Porcellum: può convenire non votare per il partito preferito

Uno dei tanti effetti malefici del Porcellum è che ci sono regioni in cui a un elettore può convenire votare un partito diverso da quello che vorrebbe, per migliorare il risultato complessivo per la sua parte. La cosa è piuttosto complicata, e anche se sul sito del Senato c’è il testo unico della legge elettorale (inutile guardare la legge stessa, che è composta da una serie di modifichine qua e là alla legge precedente) ci si può perdere. Come servizio pubblico, alla facciaccia di ciaoFabio, ho pensato di fare un esempio numerico per spiegare cosa succede.
Prendiamo ad esempio l’ultimo sondaggio sulla regione Umbria – la scelta è stata fatta solo perché era il più recente sondaggio regionale che ho trovato – e guardiamo le intenzioni di voto al Senato. In questo momento le intenzioni di voto danno PD: 43.5%, PdL: 36%, S.Arc.: 7.5%, Rosa Bianca: 6%, altri: quisquilie (oltre a un 26% di indecisi… ma questa è un’altra storia).
Se il risultato finale fosse effettivamente questo, le uniche due coalizioni che oltrepasserebbero la soglia di sbarramento all’8% sarebbero PD e Pdl. Quindi l’ufficio elettorale rinormalizzerebbe le loro percentuali relative normalizzate[1] a 54.7% e 45.3%. Ci sono sette seggi in palio: il riparto proporzionale dà 3.8 e 3.2 relativo, ma c’è il premio di maggioranza che porta immediatamente a 4 i seggi per il PD, lasciandone 3 al PdL. Già qua si capisce com’è che nonostante ci sia una legge maggioritaria il risultato finale al Senato sarà meno netto che alla Camera: non c’è un “il primo prende tutto” ma un “il primo prende un po’ di più”.
Ma adesso arriva il divertente. Supponiamo che l’1.5% di persone NON voti PD ma Sinistra Arcobaleno. (Basta anche lo 0.5%, in realtà, ma avevo voglia di avere un po’ di cifre tonde). Adesso avremo tre liste che raggiungono il quorum, e per la precisione PD: 42%, PdL 36%, S.Arc. 9%. Rifacciamo i conti: le percentuali normalizzate sono 48.3%, 41.4%, 10.3%. Ma c’è il premio di maggioranza, quindi il PD continua a prendere quattro dei sette seggi. Gli altri tre seggi devono essere divisi tra gli altri due partiti. La divisione dà 2.4 e 0.6 seggi rispettivamente; l’articolo 17 comma 5 della legge dice che si assegnano prima i valori interi (2 e 0 rispettivamente), e quello che resta va dato ai resti più alti. Lo 0.6 di S.Arc. è maggiore dello 0.4 del PdL, quindi l’ultimo seggio va alla Sinistra Arcobaleno.
Risultato finale: spostando dei voti dal PD alla Sinistra Arcobaleno, il PD rimane uguale mentre il PdL perde un senatore. Detto ancora in altro modo: l’elettore umbro del PD che vuole fare una differenza (non tanto come persone, visto che il Porcellum lo vieta, ma come schieramenti) dovrebbe controllare i sondaggi al Senato e spostare il proprio voto sulla Sinistra Arcobaleno. Semplice, no? No, non è affatto semplice, lo so: altrimenti non mi sarei messo a scrivere il pippone.
Per la cronaca, non vale la stessa cosa a destra: o meglio, se gli elettori PD votano la Rosa Bianca e le fanno raggiungere il quorum tolgono un senatore al PdL ma a vantaggio dei centristi, e se i votanti del PdL si spostassero al centro farebbero perdere il loro partito. In pratica, il gioco lo si può fare se (a) il proprio partito è quello di maggioranza relativa e (b) la differenza con il secondo partito è sufficientemente grande per non rischiare che il premio di maggioranza passi all’altro partito.
Spero di essere stato abbastanza comprensibile… sennò provate a chiedere nei commenti :-)
[1]tutti i voti per i partiti che non hanno raggiunto il quorum vengono tolti dal totale, proprio come si tolgono le schede bianche e nulle: insomma è come se nessuno avesse votato per loro… salvo il fatto che se hanno raggiunto l’1% i partiti ricevono le prebende i rimborsi elettorali. Uno statistico parla appunto di percentuali rinormalizzate.
Aggiornamento: (2 aprile) In Lombardia la situazione è ancora più divertente – o tragica, a seconda del punto di vista.

Ultimo aggiornamento: 2008-03-25 15:34

Vendita voti pro Uòlter

Sabato scorso Alberto Biraghi (l’anima di OneMoreBlog, voce molto dura della sinistra milanese) ha pubblicato un appello, anzi “una proposta che non si può rifiutare”, a Uòlter Weltroni e di conserva al PD. In poche parole, dice “io – e chi mi vorrà seguire – vendo il mio voto che altrimenti annullerei a te se prometti che farai queste cinque cose”. Le cose sono: (1) vere primarie locali per il PD milanese; (2) commissione di inchiesta sul G8 del 2001; (3) fine del baciapilismo; (4) una legge vera sul conflitto di interessi; (5) far fuori (politicamente) Filippo Penati. Chi vuole saperne di più, vada a leggere il tutto.
Al momento ci sono già più di 400 persone che hanno promesso di “vendere il loro voto”. Io non ci sono, perché ho già affermato che fino a che ci sarà il Porcellum non voterò, ma magari qualcuno dei miei lettori può essere interessato… L’evoluzione della storia si trova qua, per la cronaca.

Ultimo aggiornamento: 2008-03-24 11:31