Oggi si vota negli USA per eleggere il presidente. È vero che in tutto il mondo se ne parla, mostrando come gli americani nel bene e nel male siano sempre il centro del nostro pianeta: è anche vero che da noi se ne parla quasi più delle nostre elezioni, non so se per la nostra esterofilia standard, perché sogniamo di essere il cinquantunesimo stato dell’Unione, o perché sia meglio non pensare ai nostri politici. La mia ragione per parlarne è semplicemente il non avere null’altro da dire :-)
Secondo me, Barack Obama probabilmente vincerà. Per essere più preciso: eliminando dal conteggio finale tutti gli stati in cui il margine tra i due candidati sarà inferiore al 2%, nessuno otterrebbe il numero magico di 270 grandi elettori, e su margini così ridotti non me la sento di fare previsioni. Per quanto riguarda il voto popolare, ci saranno cinque punti di vantaggio per Obama su McCain, ma chiunque sa di cosa si sta parlando dovrebbe sapere anche che questo non conta un tubo in un’elezione dove ci sono cinquanta (più uno: il District of Columbia, non l’Italia) scelte secche. Un’ultima cosa: i primi risultati saranno più favorevoli a Obama rispetto all’esito finale (il famoso “effetto Silvio” che abbiamo visto nelle ultime nostre elezioni)
Perché dico questo? Il punto di base non è il cosiddetto Bradley Effect, che tradotto in brianzolo fa più o meno “Obama l’è un negher, dico che voterò per lui perché mi non sun razzista, ma poi voto l’altro”. (A proposito, avete notato come negli USA si possono pubblicare sondaggi fino al giorno prima delle elezioni, mentre da noi scatta il Blocco Ufficiale in modo che si possano solo far filtrare notizie – vere o false che siano – senza nessun controllo?) Il vero punto di base è che i media USA sono in buona parte schierati per i democratici, e quindi mostrano le notizie da un certo punto di vista. Lasciamo poi perdere i siti come quello di cui mi sono dimenticato l’URL che mostrava come in tutto il pianeta avrebbero votato per Obama. Il loro “sondaggio” è l’equivalente di quelli di Cor&Rep;: mostra solo che tra quelli che hanno un PC, una connessione a Internet e la voglia di votare, la maggior parte vorrebbe il candidato democratico. Chi conta è chi vota davvero. E nonostante tutta la crisi, sono sempre dell’idea che l’America rurale non sia stata così rappresentata in questi mesi, e si muoverà compatta per la coppia McCain-Palin. Non perché Obama sia mulatto, ma perché lo ritengono esattamente uguale a Kerry: uno che non potrebbe né saprebbe dare loro nulla. Così le grandi città daranno un ampio margine a Obama, ma non è detto che gli basterà.
Per la cronaca, io sceglierei Obama, ma non mi faccio certo chissà quale idea su un vero cambiamento della politica estera USA. Ci sarà giusto un po’ meno di isolazionismo imperialista, ma nemmeno troppo, fidatevi. Hanno troppo bisogno di materie prime per non avere la tentazione di “aggiustare” un minimo le cose.
PS: Per inciso, Real Clear Politics dà al momento 278 seggi sicuri o quasi per Obama (contro 132 per McCain e 128 in bilico), quindi sono più sicuri di me. Vedremo :-)
PPS: Il nostro PresConsMin tifa per McCain per due motivi. Uno, Obama è troppo alto. Due, McCain è un mese meno giovane di lui.
Aggiornamento: (5 novembre) Ho sbagliato praticamente su tutta la linea. Il margine totale di vantaggio per Obama è stato dell’8%, c’è stato un solo stato con un margine risicato (l’Indiana: Missouri e North Carolina sono ancora adesso in bilico, ma anche finissero a McCain non cambierebbe nulla) e i primi risultati CNN davano in vantaggio McCain. Insomma, potrei fare l’opinionista televisivo in Italia :-)
Ultimo aggiornamento: 2008-11-04 09:24