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Partes Super

Non sono certo un fine costituzionalista, ma non sono proprio riuscito a capire l’uscita di Gaetano Pecorella, che nella sessione della Corte Costituzionale riguardante il Lodo Alfano ha affermato «il premier non è più solo un ‘primus inter pares’, ma è indicato e votato come capo della coalizione presentata agli elettori. Quindi ora c’è una investitura diretta dalla sovranità popolare». Questo è un argomento che va bene a Porta a Porta o Annozero; ma se l’articolo 92 della Costituzione afferma che “Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri”, affermare che non è sua prerogativa scegliere in autonomia sarebbe un precedente troppo forte per venire accettato così facilmente. Paradossalmente ha più ragione Niccolò “Mavalà” Ghedini che dice «La legge è uguale per tutti ma non necessariamente la sua applicazione», cosa che è verissima; magari si è scordato che quando si parla di funzioni particolari l’applicazione delle leggi è sì disuguale, ma in peggio e non in meglio.
Ma a parte queste schermaglie legali, immaginiamo pure che sia vero il motivo presentato per la promulgazione della legge, che cioè chiunque potrebbe intentare una causa farlocca contro un’alta carica dello Stato e così indebolirlo. E immaginiamo anche che ci sia un’alta carica dello Stato che non faccia Silvio di nome e Berlusconi di cognome: poverini, gli avvocati del PresConsMin al momento non hanno la possibilità di trovare altri esempi nella storia repubblicana e quindi sono costretti a parlare sempre di lui. Facciamo così l’ipotesi che a novembre nasca il governo Vespa I e vediamo cosa succede. Se a dicembre qualcuno denunciasse il premier perché avrebbe corrotto coloro che preparavano i plastici da presentare in trasmissione in modo da alzare gli ascolti e ottenere più soldi dagli sponsor, potrei capire il rimandare il processo (congelando i tempi di prescrizione, come scritto nel Lodo Alfano) al termine del suo mandato come premier, proprio per le ragioni di cui sopra. Ma immaginiamo ora che la denuncia fosse già stata sporta un anno fa, e l’istruttoria fosse andata avanti. Perché mai bisogna fermare qualcosa che c’è già? Forse che Vespa e tutta l’opinione pubblica non lo sapeva? Senza contare che – per come è fatto adesso il lodo – il taccone è molto peggio del buco. Nel processo, infatti, verrebbe solo stralciata la posizione di Vespa; quindi continuerebbe la causa nei confronti di Davide Mulini, il plastichista che si è preso le mazzette per modificare le ricostruzioni di Cogne e Garlasco e ha improvvidamente chiesto in giro come nascondere il “regalino” del noto conduttore televisivo. Se costui venisse condannato, tutti si chiederebbero “Chi ha corrotto Davide Mulini?” e la sentenza lo espliciterebbe pure. Vi sembra forse che Vespa non sarebbe indebolito?
(occhei, l’ultima frase è fantascienza, ma spero sia chiaro il concetto: sto parlando della legge senza entrare ad personam)

Ultimo aggiornamento: 2009-10-07 09:27

L’opposizione che piace a Silvio

Nel discorso di ieri di Berlusconi Cav. Silvio al suo “popolo della Libertà”, durante la festa milanese, il PresConsMin tuona che è una vergogna «un’opposizione che brucia in piazza le sagome dei nostri soldati, che inneggia a meno sei… Non ci stiamo, è inaccettabile avere un’opposizione di questo tipo nel nostro paese».
In Parlamento, a parte i cani sciolti come Paolo Guzzanti, l’opposizione è formata dall’UDC, da IdV e dal PD, tre partiti che se non ricordo male hanno sempre votato a favore della missione in Afghanistan e che non si sono mai sognati di bruciare in piazza neppure la sagoma di Berlusconi, almeno a quanto ne so io. Del resto, Bonaiuti (non si sa a che titolo, visto che adesso il portavoce PdL è Daniele “sciarada incatenata” Capezzone) si è trovato costretto a chiosare il pensiero del Capo, spiegando che «Dopo avere ricordato il sacrificio dei nostri soldati in Afghanistan, il Presidente Berlusconi ha voluto semplicemente deprecare alcune scritte vergognose da attribuire non ai partiti della sinistra parlamentare ma a frange estreme della sinistra extra parlamentare»
Tralascio che il povero PierFerdy Casini è stato cooptato nella sinistra; non è un problema mio, al limite è suo. Mi chiedo invece quanti degli adoranti fan hanno sentito la precisazione, o comunque avevano capito da soli a chi Lui si riferisse. Temo molto pochi. D’accordo che c’è il lodo Alfano, ma siamo proprio sicuri che la diffusione di notizie sediziose non si possa configurare come reato?

Ultimo aggiornamento: 2009-09-28 16:14

Qualcosa sta cambiando

Supponiamo di trovare un titolo sulla homepage di un grande quotidiano italiano: “Guardian e El Pais su Berlusconi: «Paga la rabbia delle donne italiane»”, e che il riassunto reciti “Due articoli sulle vicende del premier e la situazione italiana nella quale i partiti cominciano a muoversi con diverse strategie in vista del dopo-Berlusconi. Il quotidiano britannico: «E’ il momento della reazione femminista». Dalla Spagna: «Il declino è evidente»”. Credo che chiunque sia un minimo abituato all’italica stampa dirà “stai leggendo Repubblica. E invece no: è il Corrierone, come potete vedere dalla scansione (i font diversi dei giornali li riconoscete, no?)
Ecco. Io non mi sono stupito più di tanto dell’intervista alla D’Addario: era un modo come un altro per cercare di recuperare copie vendute con uno scoop. Ma vedere il Corsera, quotidiano governativo quanto non mai, riprendere articoli esteri contro il nostro PresConsMin mi fa tanto pensare che ci sia qualcosa sotto. Non per niente Brunetta, che di “sotto” ci capisce bene, è così nervoso…

Ultimo aggiornamento: 2009-09-20 19:20

Povero Silvio, povero Bruno!

Leggo da un noto quotidiano farabutto e comunista: lo speciale di Porta a Porta con la consegna delle case (finanziate dalla Croce Rossa, messe su dalla provincia di Trento e con i frigoriferi riempiti dal PresConsMin) «ha avuto un ascolto del 13,47%, per un totale di 3.219.000 spettatori». Brutta storia, considerando che «Di solito il programma di Vespa ha un ascolto del 18,30% per le prime serate e del 17,50% per le seconde (dati ufficio stampa Rai 2008-2009)». Storia ancora più pessima, considerando che Canale 5, con la fiction L’Onore e il rispetto, «ha raggiunto il 22,61% con 5.750.000 spettatori».
Persino Piersilvio rema contro il babbo.

Ultimo aggiornamento: 2009-09-16 10:51

è facile fare causa

Io in linea di principio capisco Berlusconi che si lamenta perché “la libertà di stampa non è libertà di insulto”. La diffamazione è trattata nell’articolo 595 del Codice Penale ed è esplicitamente scritto che «Se l’offesa è recata a un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, o ad una sua rappresentanza o ad una autorità costituita in collegio, le pene sono aumentate.». Se quindi il PresConsMin è convinto che la stampa cattocomunista (così ad occhio tutti, tranne quelli da lui foraggiati direttamente o indirettamente) lo stia insultando, ha tutti i diritti di adire le vie legali; sarà poi il giudice a decidere se è vero o falso.
Essendo i miei ventun lettori molto attenti, avranno sicuramente notato qual è la parola chiave in tutto il mio ragionamento qui sopra: penale. Le cause intentate da Silvio B. non sono penali ma civili, come del resto fanno oramai tutti in Italia: un ottimo modo per intimidire l’avversario senza grosse spese (gli avvocati in genere sono pagati in ogni caso, e averli lì a far nulla può far loro venire strani pensieri). Diciamo che la situazione sarebbe già un po’ più sostenibile se chi intende andare a giudizio – nel caso perdesse la causa – fosse costretto a pagare a chi è stato ingiustamente citato il 20% della somma richiesta; ma a parte il fatto che una legge del genere non verrebbe mai promulgata, per Berlusconi sarebbero comunque noccioline. Bella nazione, vero?
(PS: non ho nulla a priori contro una richiesta danni in sede civile dopo che in sede penale si è deliberata la colpevolezza del diffamatore)

Ultimo aggiornamento: 2009-09-07 10:51

E se anche non gli tirasse?

So bene che nessuno dei miei ventun lettori si è stupito che Berlusconi abbia citato a giudizio L’Unità, perché quelle cattivone di Concita e amichette si sono comportate male «… presentando l’on B. come soggetto che certo non è, ossia come una persona con problemi di erezione», e non abbia fatto lo stesso con Feltri, che scrisse la stessa cosa. È chiaro a tutti che nel secondo caso stiamo parlando di un vecchio sodale che si rivolge affettuosamente al compagno di mille avventure, mentre giornalilste e opinioniste del quotidiano fondato da Gramsci sono evidentemente rancorose e dettate dall’invidia del pene.
C’è però qualcosa che mi disturba più in generale. Mentre capisco che Berlusconi possa sentirsi offeso per la domanda di Repubblica sulle sue condizioni di salute, domanda che neppure troppo velatamente punta a indicare una satiriasi del premier, in questo caso stiamo parlando di una possibilità assolutamente nello stato delle cose: un settantatreenne operato alla prostata non è esattamente un ventenne. Purtroppo però in Italia il machismo dei leader è sempre stato di moda: anche settant’anni fa c’era Qualcuno che era noto per le mille sue avventure sessuali. L’unica differenza era che non c’erano escort che spiattellavano tutto, anche perché i registratori portatili non erano ancora stati inventati…

Ultimo aggiornamento: 2009-09-03 10:14

domanda affermativa

Cito (via voglioscendere) una parte del testo con cui il nostro PresConsMin di sua propria mano ha accompagnato la querela al gruppo editoriale l’Espresso per le famigerate “dieci domande” che tutti i giorni appaiono su Repubblica.
«Il lettore è indotto a pensare che la proposizione formulata non sia interrogativa, bensì affermativa ed è spinto a recepire come circostanze vere, realtà di fatto inesistenti.»
Traduciamo dal legalese in italiano: secondo i silvioavvocati, anche in cima alla lista ci sia scritto “Dieci domande” e che ciascuna delle frasi termini con un punto interrogativo non significa nulla: i telespettatori medi – quelli che in tempi non sospetti il signor B. definì “undicenni neppure troppo intelligenti” – non si accorgono della cosa e pensano che quelle siano delle realtà vere e proprie. Mi domando se l’undicenne italiano sia così poco sveglio: ma se lo dice Lui allora dev’essere vero.
E adesso non venitemi a dire che Berlusconi avrebbe potuto semplicemente rispondere alle domande e farla finita lì, ché tanto non è sotto giuramento e comunque può sempre spergiurare di essere stato frainteso. Io sono ragionevolmente convinto che la querela sia stata fatta solo e unicamente perché il PresConsMin ha visto troppi film e vuole avvalersi della facoltà di non rispondere :-)

Ultimo aggiornamento: 2009-08-29 07:00

Videocracy

C’è questo “documentario creativo” di Erik Gandini (nato e cresciuto in Italia, ora vive in Svezia) che racconta di trent’anni di un grande “esperimento televisivo” avvenuto in Italia. Che il sottotitolo sia “Silvio Berlusconi”, non c’è nemmeno bisogno di dirlo.
C’è questo trailer (due minuti e dieci, tante donne nude, qualche immagine di Silvio vestito, mai accoppiate nello stesso frame o in frame vicini) che non vedremo in tv: Mediaset, o meglio Publitalia, l’ha rifiutato dicendo che vedevano film e trailer come attacco alle tv commerciali; non posso dare loro tutti i torti. E la Rai?
Secondo Repubblica, la casa distributrice ha ricevuto una lettera in burolegalese di cui viene dato uno stralcio. Purtroppo non ho trovato la lettera originale, e il testo della Maria Pia Fusco che accompagna il virgolettato sembra uno dei miei post scritti mentre sto facendo tre altre cose; quindi non posso garantirvi la correttezza. Ve lo lascio comunque per il vostro sollazzo: “dato il proprietario delle reti e alcuni dei programmi «caratterizzati da immagini di donne prive di abiti e dal contenuto latamente voyeuristico delle medesime si determina un inequivocabile richiamo alle problematiche attualmente all’ordine del giorno riguardo alle attitudini morali dello stesso e al suo rapporto con il sesso femminile formulando illazioni sul fatto che tali caratteristiche personali sarebbero emerse già in passato nel corso dell’attività di imprenditore televisivo»”.
Io non so chi di voi abbia mai usato la parola “latamente”. A parte questo, raducendo in italiano il tutto direi che il risultato è più o meno “dal trailer non solo sembra che il PresConsMin sia un puttaniere, come sono in tanti ad affermare in questo momento; ma che lo sia stato in tutti questi decenni”. Onestamente, è possibile, oserei quasi dire probabile, che il film presenterà una tesi del genere; ma dal trailer io non me ne sono proprio accorto. Solo che in Rai sono tutti amici del giaguaro, e quindi avranno pensato che è meglio non fare nemmeno sapere che un film del genere esista; meglio perdere un po’ di soldi rifiutando di far passare il trailer.
Purtroppo la possibilità più semplice per rifiutarlo “ci sono troppe donne nude” se l’è giocata già da troppo tempo :-)

Ultimo aggiornamento: 2009-08-27 13:18