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il senso della politica

[manifesto contro l'on. Mondello] Quando il mese scorso sono stato a Chiavari, su alcuni muri della città campeggiava ancora il manifesto indicato qui (cliccateci sopra per vederlo in tutta la sua gloria). Immagino che riguardasse il voto di fiducia dello scorso 14 dicembre, e che l’onorevole Mondello fosse una finiana che ha per l’appunto tradito il Capo.
Detto questo, a me è piaciuta moltissimo la logica dietro il testo di questo manifesto, logica che mostra le capacità dei pidiellini locali. Di per sé non posso dare loro torto quando scrivono che gli elettori PdL sono stati traditi: ma non è certo colpa loro né avrebbero potuto fare alcunché al riguardo, visto che nelle elezioni politiche italiane attualmente vige il Porcellum e non siamo noi a scegliere per quali persone votare. Sarebbe stato più corretto iniziare con “Ci scusiamo con i nostri elettori per aver scelto una serpe in seno”. Ma il meglio viene dopo. Si scopre infatti che per loro Bersani non è un comunista (qualcuno lo dica anche al nostro PresConsMin…) e soprattutto che ci sono dei comunisti in Parlamento. Ammettetelo: non ve ne siete mai accorti!
Insomma, direi che l’agone politico sia sempre più alla portata dell’elettore medio…

Ultimo aggiornamento: 2011-01-29 07:00

paura?

Secondo il dottor Fisk, che di giurisprudenza ne mastica certo molto più di me e di dietrologia fors’anche pure, le trecentoottantaquattro pagine della documentazione trasmessa alla Camera dalla Procura di Milano sono finite sul Wikileaks de noantri (leggi Dagospia) per mano della Procura di Milano, perché tanto tutta la storia finirà giudizialmente in una bolla di sapone ma potrebbe avere un riscontro politico forte, e quindi Niccolò ma-va-là Ghedini non avrebbe avuto motivo di inviarle lui per intorbidire le acque.
Io non ne so molto, ma ho trovato molto strano che nell’ennesima intervista il PresConsMin si sia detto “divertito” da tutta la storia. È un tipo di difesa molto, molto debole, e quindi significa che non ha altre carte da giocare in questo caso… il che se volete corroborerebbe la sensazione di un accanimento di Boccassini e soci verso di lui ma lo lascerebbe comunque in sella. D’altra parte, visto come tutti i cittadini digitali sembrano essere andati a prendersi il malloppone e soprattutto a leggerselo, è chiaro che Silvio ha vinto. L’Italia è questa qua, come cantavano gli Elii; l’indignazione va bene solo fino a quando non si riesce finalmente ad abbeverarsi al più becero gossip. Se anche si votasse in primavera, insomma, il nuovo premier sarà ancora lui: e secondo me quelli che contano lo sanno fin troppo bene.

Ultimo aggiornamento: 2011-01-19 10:56

Abusi sessuali abusivi

Mah. Detto tra noi, voglio vedere come faranno i giudici milanesi a dimostrare lo sfruttamento della prostituzione minorile, a meno che non abbiano piazzato delle microcamere ad Arcore o a Villa Certosa, oppure siano riusciti a far parlare Topolanek o come diavolo si chiama. Molto più facile dimostrare la concussione, diciamocelo.
Ma di tutta la storia quello che mi sembra più interessante è che questa volta non ci sono state fughe di notizie, e nessuno sapeva cosa stesse succedendo. Col senno di poi è chiaro che Boccassini and friends stavano aspettando la sentenza della Corte Costituzionale sul legittimo impedimento, ma con tutte le talpe che ci sono anche tre settimane di silenzio sono un record… o magari anche le talpe si sono fatti le vacanzone natalizie dal 24 dicembre al 10 gennaio e poi hanno avuto troppi arretrati.
Un’ultima considerazione: stasera un’ospite a Radiopop si lamentava perché le telefonate e i messaggi degli ascoltatori erano a suo dire troppo buoni; lei ricordava come all’estero anche solo un’accusa simile avrebbe immediatamente portato alle dimissioni dell’indagato. Il mio commento personale: la signora in questione non so esattamente dove viva. Anche se non si direbbe, io sento la gente in giro e so benissimo cosa pensa. Sono tantissimi quelli che ritengono Berlusconi un figo perché si fa tutte quelle donne (pagandole o no, non cambia nulla visto che i soldi li ha). E non è neanche vero che sono tutti di destra. Prendere atto della realtà in cui si vive, ogni tanto?

Ultimo aggiornamento: 2011-01-14 20:43

Silvio glia fa anche stavolta

Non so quanto la cosa gli servirà, ma sono ragionevolmente certo che il 14 dicembre Berlusconi riuscirà a ottenere la fiducia alla Camera. Non tanto perché la campagna acquisti del Cavaliere ha già incassato il voto di Cesareo e Scilipoti e la benevola astensione dei due parlamentari altoatesini (di Calearo si sapeva già prima delle elezioni del 2008, ma Uòlter Ueltròni era così fiero di averlo messo come capolista…), quanto per i commenti dei finiani e soprattutto per quello di Paolo Guzzanti. Sì: l’ex-amico di Silvio che ruppe con lui a causa di Putin e della Mitrokhin e che coniò il termine di mignottocrazia ben prima di Ruby e amiche varie ha scritto che i due o tre deputati PLI potrebbero riconsiderare la loro decisione di votare la sfiducia se. Non importa cosa ci sia dopo il “se”; nel caso vi interessi potete sempre andarvelo a leggere. Quello che importa è che siano in tanti ad avere cambiato idea: forse per colpa della mancata pensione se si va a elezioni anticipate, forse per le munifiche possibili elargizioni di Berlusconi, forse per intimo convincimento dei deputati. Insomma, al panettone Silvio ci dovrebbe arrivare. Non che la situazione migliori: una maggioranza risicata rischierebbe sempre di andare sotto, almeno se l’opposizione ne avesse voglia. Però i fatti sembrano questi. Voi che ne pensate?

Ultimo aggiornamento: 2010-12-09 16:31

Amara Mara

A parte la battutaccia nel mio fumetto, confesso che non sono ben riuscito a capire a cosa sia dovuta l’uscita della Carfagna. La ragione ufficiale sembra essere la gestione dei rifiuti a Salerno, e la ragione secondaria una lotta di potere tutta interna al PdL campano, condita da un astio tutto femminile tra la sua corregionale Alessandra Mussolini. Oggettivamente però non mi sembra che la Carfagna come politica sia chissà che cosa, almeno a giudicare da quello che ha fatto alle Pari Opportunità. (Nota: il mio giudizio sulla Carfagna come persona è positivo, è chiaro che lei a differenza di tanti altri esponenti del governo si è messa a studiare d’impegno. Ma non bastano certo due anni)
Resta insomma il dubbio dietrologico: cosa starà effettivamente succedendo? Confesso che – a parte scriverne qua – non è che io ci stia perdendo il sonno; però se ci fosse davvero dietro una bega diversa dalle solite almeno ci sarebbe un cambiamento.

Ultimo aggiornamento: 2010-11-22 10:34

Quando i numeri non dicono tutto

Nel suo blog, Paolo Guzzanti ieri ci ha spiegato qual è la tattica nemmeno troppo nascosta del PresConsMin: verificare che al Senato abbia ancora la maggioranza assoluta dei voti (161: ci sono 315 eletti più sei senatori a vita meno il presidente che non vota per prassi), andare da Nappy e dirgli “vedi? non esistono altre maggioranze possibili in un ramo del Parlamento, quindi si va a votare e amen”.
Ma è proprio vero? Io ho dei forti dubbi. La politica non è certo la matematica, e non vale il principio del terzo escluso. Detto in altro modo, è perfettamente possibile che un onorevole voti a favore di un governo X ma anche a favore di un governo Y. L’esempio più banale è dato dai senatori a vita, che non essendo eletti ma nominati in genere tendono a garantire la governabilità (occhei, la vedo male con Ciampi Scalfaro e Levi Montalcini, ma gli altri tre, ammettendo che abbiano le forze per andare a Palazzo Madama, probabilmente sì). Ma anche nella coesissima maggioranza PdL+Lega qualcuno potrebbe fare il supremo sforzo di votare la fiducia a favore di un altro governo, per motivi etici molto importanti tipo l’evitare una paralisi istituzionale in un periodo di crisi come questo oppure cercare di arrivare ai cinque anni di legislatura necessari dal 2008 per avere diritto a un vitalizio. Berlusconi questa cosa la sa, e Napolitano pure; nessuno la dirà pubblicamente, ma il nostro presidente della Repubblica sa perfettamente come infiocchettare un mandato istituzionale: mandato assegnato evidentemente al presidente della Camera, che proprio per questo non si è dimesso nonostante il suo chiaro conflitto di interessi…
Le cose insomma diventerebbero sempre più divertenti, se tutto questo fosse un serial televisivo.

Ultimo aggiornamento: 2010-11-18 11:31

quer pasticciaccio brutto delle primarie

Ha iniziato Valerio Onida, lamentandosi che il PD stia facendo tanta pubblicità per Stefano Boeri, e così a suo dire «le primarie sono snaturate, diventano una competizione tra i partiti.» Ora, io Boeri alle primarie non lo voto di sicuro (è anche vero che non sono simpatizzante di alcun partito, ma questo non c’entra perché la mia posizione sarebbe la stessa); però non vedo nulla di male in un partito che sostenga un candidato rispetto agli altri, a meno che non si parta dal principio di eliminare direttamente tutti i partiti; principio che potrebbe anche avere dei punti interessanti, ma non è attualmente fattibile.
Onida ha continuato dicendo che il PD sta usando gli indirizziari (non ho capito se email o cartacei, spero i secondi visto che nel frattempo ho traslocato) per inviare spam… ehm, pubblicità mirate a chi aveva votato a precedenti primarie, e che Ciò Non Era Bello. Risultato? Ecco qua: tutti e quattro i candidati (ci sono anche Giuliano Pisapia e Michele Sacerdoti) potranno spammar… inviare pubblicità mirate. Visto che semplicità?

Ultimo aggiornamento: 2010-10-26 15:14

il riconteggio in Piemonte

Tra poco dovrebbe arrivare la sentenza del Consiglio di Stato sul ricorso presentato dal governatore piemontese Cota contro la sentenza del Tar piemontese che ha imposto il riconteggio di alcune decine di migliaia di schede. Tolti i bizantinismi legali, la storia si riduce a questo: quando in primavera si è votato, tre delle liste presenti – tutte per il centrodestra – erano illegali. Una perché le firme di presentazione dei candidati erano state tutte falsificate, due perché non avevano presentato le firme appellandosi a una legge regionale ma in realtà non avevano il diritto di farlo. Il riconteggio vuole verificare quante delle persone che hanno votato per le liste (al momento solo le ultime due a causa di un procedimento penale in corso) hanno anche votato esplicitamente per Cota; secondo il Tar chi non l’ha fatto si troverà il voto annullato perché quella lista non esisteva.
I legali di Cota affermano che togliere il voto anche al candidato governatore è illegale, perché la legge prevede esplicitamente che il voto di lista senza indicazione al candidato governatore passi a quest’ultimo, e che bisogna tutelare per quanto possibile la volontà dell’elettore anche in presenza di irregolarità formali. La cosa avrebbe anche senso, se non fosse per un piccolo particolare: le due liste sono state presentate millantando un apparentamento con lo schieramento opposto. La cosa vale soprattutto per Scanderebech, che nel passato consiglio regionale era con l’UDC, adesso è di nuovo con l’UDC, ma era stato sospeso dal partito proprio perché voleva starsene con il centrodestra; ma lo stesso si ha per il movimento consumatori. A questo punto è probabile che uno votasse per la lista pensando che stesse con gli altri.
Per quanto riguarda il PD, come capita loro di solito la posizione scelta sono due posizioni. Per la Bresso la cosa è chiara: una volta tolti i voti dichiarati invalidi e sentenziato che lei ha preso più voti di Cota, il posto va a lei (con tutto il turnover dei consiglieri eletti col premio di maggioranza); per buona parte del partito è molto meglio rivotare, innanzitutto perché la Mercedes è antipatica a molti e poi perché l’anno prossimo possono mettere sul piatto come candidato governatore Chiamparino, il cui mandato come sindaco scade appunto nel 2011; e Chiamparino dovrebbe anche riuscire a fare un effetto trascinamento per il candidato sindaco piddino, il Piero Fassino che è torinese, è tanto una brava persona ma come appeal vale ben poco.
Fortuna che qui in Lombardia non riescono a sentenziare le irregolarità nelle firme per Formigoni :-)

Ultimo aggiornamento: 2010-10-19 10:28