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fondi neri Mediaset

C’è una cosa che non mi torna molto nella condanna di Silvio Berlusconi per i fondi neri Mediaset. Ammetto di non aver letto le motivazioni dela sentenza (quella di primo grado: per l’appello lo so che non sono ancora state pubblicate, ma il fatto che lo saranno a brevissimo mi fa immaginare che ci sarà scritto qualcosa tipo “non sono apparse nuove prove difensive rilevanti” o giù di lì), e quindi non posso giudicare; ma magari qualcuno dei miei ventun lettori può farlo.
Partiamo dal presupposto che sia stato dimostrato oltre ogni dubbio che questi fondi neri ci siano stati: su questo punto non ho sentito insorgere contro le toghe dal drappo rosso né Berlusconi né i suoi difensori (o mi sono perso anche questo?). Riuscire ad associare questi fondi a Silvio implica però perlomeno dimostrare che sono stati usati da lui, e questo non mi pare affatto banale; altrimenti la responsabilità ricade su presidente e amministratore delegato. D’altra parte, se questa associazione è stata dimostrata, in effetti si può pensare che la legge del 1957 sull’ineleggibilità si possa effettivamente applicare a Berlusconi, il che significa che i possibili cinque anni di interdizione dai pubblici uffici sono il minore dei suoi problemi. Ribadisco: qualcuno è riuscito a capirci di più?

Ultimo aggiornamento: 2013-05-10 11:18

Governo Letta

Il mio giudizio personale sul governo Letta? Poteva andare peggio. Lo so, c’è molta gente che mi lincerà per questo commento, e la conosco anche bene – non sono necessariamente tra i miei ventun lettori. D’altronde, costoro si sarebbero anche lamentati di un governo PD-SEL-SC, e probabilmente anche di un governo PD-SEL; quindi non ha un grande senso considerare quello che dicono :-)
No, non è bello vedere Angelino agli Interni, o se preferite la Lorenzin alla Sanità – vabbè, vederla si può, pensarla un po’ meno. Non è nemmeno bello vedere questa proliferazione di ministri senza portafoglio – ma non c’era una legge che fissava il numero massimo di ministri? – con gente che sarà anche brava ma mi pare messa lì come ciliegine sulla torta. Resta il fatto che il PD la maggioranza non ce l’ha, e M5S non ha intenzione di fare da stampella, e ha tutto il diritto di farlo. Insomma, o così o pomì, nel senso di scioglimento delle camere e nuove elezioni, che sicuramente non verranno vinte dal PD… e lo sapete già chi sarà il nuovo Presidente della Repubblica, vero?
Intendiamoci: massimo rispetto per l’elettore PD (o anche SEL) a cui è chiaro questo scenario e ritiene che sarebbe comunque meglio così che questo pateracchio. Solo che non penso che questa sia una posizione maggioritaria anche tra chi mugugna (se la fosse, si potrebbe ancora fare qualcosa). Aggiungo poi quella che sembra una banalità: l’iniziativa legislativa è parlamentare in primis, non solo governativa. Cari pentastellati, invece che accanirvi sull’ineleggibilità di Berlusconi (tanto se aveste letto la legge avreste scoperto che Silvio formalmente non ci entra) perché non proponete una legge seria sul conflitto di interessi e convincete il PD a votarla? Perché non proponete una seria legge sulla corruzione e convincete il PD a votarla? Potete farlo anche all’opposizione, sapete? Almeno vedremo se il governo oserà porre la fiducia sugli emendamenti depotenzianti, e se in effetti il PD è composto da ameboidi. Ma parlare e basta non serve a nulla.

Ultimo aggiornamento: 2013-04-30 07:00

salvate il cittadino Vittorio

Vittorio Bertola lo conosco da quasi vent’anni. Abbiamo fatto cose assieme, abbiamo fatto cose contro. Non perdo occasione di sbertucciarlo quando possibile (abbastanza spesso), e concordo pubblicamente quando sono d’accordo con lui (non troppo rararmente). Sono anche convinto che in questi anni di attivismo pentastellato abbia affinato la sua nativa abilità di cerchiobottista. (Cosa poi io penso di M5S, i miei ventun lettori lo sanno fin troppo bene).
Detto tutto questo, mi schiero esplicitamente al suo fianco, senza se e senza ma, contro l’attacco fattogli in primis da Repubblica (ah, anche loro lanciano il sasso e nascondono la mano… non sono loro a chiedere le dimissioni di Bertola, ma gli altri); attacco però visibile anche sul Corriere, dove le sue frasi sono state definite “ambigue”. Ma cosa ha scritto esattamente Bertola? Ecco lo status incriminato – e ricordate che su Facebook si possono modificare i commenti ma non gli status.

«Il vero problema non è che qualcuno, magari uno squilibrato, vada davanti a Palazzo Chigi e spari durante il giuramento del governo. Il vero problema è che in questo momento, ne sono assolutamente certo, ci sono alcuni milioni di italiani che pensano “peccato che non abbia fatto secco almeno un ministro”.»

“Alcuni milioni” è un’iperbole. “Alcune centinaia di migliaia” è molto probabile, e chi non ci crede evidentemente è una persona così fortunata o così schizzinosa da non andare mai in giro non dico nei quartieri-ghetto ma banalmente nelle zone nemmeno tanto di periferia delle città, e non parliamo della provincia. Questo è un fatto. Se Preiti fosse andato a sparare a due carabinieri in piazza Castello a Torino sarebbe cambiato qualcosa? (ah: poi qualcuno mi deve spiegare perché una persona che avrebbe affermato “voglio sparare a un politico” abbia poi colpito i due carabinieri che l’hanno fermato per un controllo: erano emissari del Potere?). Bertola non fa nessuna analisi sul motivo per cui tanta gente ha pensato così: d’altra parte sono certo che se il fatto fosse capitato dieci anni fa (trent’anni fa probabilmente no, vent’anni fa forse) ci sarebbero lo stesso state tante persone a pensare così. Che avrebbe dovuto fare? Aggiungere che lui è contro l’attentato, vicino al povero carabiniere che rischia la vita, eccetera eccetera?
Tanto per curiosità: cosa è stato detto a chi ha insinuato che l’attentato sia stato voluto dal Palazzo, scrivendo «Il Paese dev’essere pacificato e attentati come quello di oggi spingono a dare tutto il sostegno possibile ad un governo che è privo di un programma politico adeguato ai bisogni del Paese, un inconcepibile governo Pd che persegue l’unico scopo di salvaguardare gli interessi del Pdl dopo aver sbandierato la necessità di un cambiamento.»? (non cito la fonte apposta, ve la dovete cercare voi se proprio volete: ma non è così importante sapere il chi e il dove)

Ultimo aggiornamento: 2013-04-29 10:42

flussi di voti

Ho fatto un po’ di conti sui voti (non sulle percentuali) ottenuti dai principali partiti nelle regionali friulane, confrontandoli con quelli alla Camera di due mesi fa. Per comodità ho aggiunto a PD e PDL i voti delle rispettive liste civiche del candidato sindaco, e per bontà mia ho considerato i voti al sindaco M5S invece che alla lista (che ne ha presi molti meno). Scusate l’ASCII art, ma sono di fretta.

+-----+----------------------------+---------+--------+
|     | regionali                  | polit.  |        |
+-----+----------------------------+---------+--------+
| PD  | 107.155 + 21.169 = 128.324 | 178.149 | -28,0% |
| PDL |  80.052 + 42.847 = 122.899 | 134.415 | - 8,6% |
| M5S | (54.952)           103.133 | 196.218 | -47,4% |
| LN  |                     33.050 |  48.461 | -31.8% |
+-----+----------------------------+---------+--------+

Che tutti i risultati siano in calo è naturale, visto che i votanti sono scesi di quasi il 20%.
Come potete vedere, l’effetto Quirinale si è fatto sentire sul PD, che ha perso molto più della media, che sul PDL: è però da capire quanti dei montiani – che a questo giro non c’erano – si siano direttamente riversati su Tondo. La vittoria di Serracchiani insomma deriva da un miglior risultato delle liste collegate rispetto a quanto è successo nel centrodestra, oltre che al fattore C della lista di disturbo “Un’altra regione”. Per la cronaca, le coalizioni di centrosinistra e centrodestra erano più o meno alla pari alle politiche, con la seconda in leggero vantaggio.
Ma il vero risultato è il quasi dimezzamento dei voti al M5S. Che poi il candidato sindaco abbia preso quasi il doppio di voti del suo partito mi fa pensare che i simpatizzanti pentastellati non abbiano ancora capito come funzionino le votazioni, e che gli attivisti pentastellati non abbiano ancora capito che è meglio differenziare i simboli della lista e del candidato sindaco: ma questo è un loro problema: come ho scritto, ho scelto apposta i loro dati meno peggiori.
Che può significare un simile crollo, nonostante beppegrillo(tm) si sia battuto palmo a palmo il FVG la scorsa settimana? Tante cose. Forse il voto M5S delle politiche è stato davvero di protesta, e nessuno pensava si sarebbe arrivati a quel risultato: colpa dei sondaggisti che sottostimavano più o meno scientemente. Forse l’ostentato purismo del MoVimento ha deluso quella che è la maggioranza dei loro votanti: non gli attivisti, quelli che fanno casino in rete e sono i più visibili, ma quelli che pensavano effettivamente di poter cambiare qualcosa votando Grillo e invece hanno scoperto che i loro voti sono messi in freezer… sicuramente per colpa dei cattivoni degli altri partiti che non hanno voluto votare il LORO presidente del Consiglio dei Ministri e il LORO presidente della Repubblica. Contenti LORO…

Ultimo aggiornamento: 2013-04-23 10:38

Repetita stufant

Ve l’avevo promesso :-)
No, non sono contento della rielezione di Napolitano. È un nascondere la polvere sotto il tappeto, e sperare che chissà quale miracolo faccia cambiare le cose da qui a un anno. L’unico miracolo che posso vedere è una non-implosione del M5S, soprattutto se gli toccherà governare da qualche parte (il Friuli forse, Roma chissà…). Il PD è morto e sepolto, e con gli occhi di oggi fa tristemente ridere ripensare a Bersani che un anno e mezzo fa disse che non volle andare al voto per non vincere su un paese in macerie (a parte il fatto che probabilmente il PdL si sarebbe miracolosamente compattato, in quel caso, e quindi non ci sarebbero state votazioni).
Non sono nemmeno contento del pensare i vertici del Pd andare a piangere da Re Giorgio e chiedergli di levare le castagne dal fuoco, come dei bimbetti. Anche se in effetti l’effetto è quello. Hai quasi la maggioranza assoluta e non riesci a metterti d’accordo su un nome? Lascia la palla agli altri, e stai un po’ a votare scheda bianca. Anche perché un bel governo pidipiùelle sarà ancora più divertente per perdere ancora voti: anzi, non mi stupirei se ci fosse già una scissione all’atto della fiducia al governo (anzi no, non ci sarà, conoscendoli)
Infine una noticina: sabato c’è stato un altro tassello verso il passaggio dalla repubblica parlamentare a quella presidenziale. Al Senato c’è già una maggioranza dei due terzi a favore: alla Camera non so, perché non so quanti siano i renziali. E vi ricordo che una riforma costituzionale con una maggioranza dei due terzi *non* può essere soggetta a referendum.

Ultimo aggiornamento: 2013-04-22 10:44

Grandi Elettori, piccole persone

Del probabile Napolitano bis ne parlo un’altra volta, va bene?
Per il momento ritorno alla quarta (e quinta, in un certo senso) votazione per il Presidente della Repubblica. Io non ce l’ho di per sé con i franchi tiratori: se il voto è segreto, una ragione magari c’è. Io ce l’ho con chi prima fa la standing ovation e poi va a impallinare: e non ditemi che lo si fa per paura, perché con Marini il dissenso c’era eccome. Io ce l’ho con chi fa mettere i nomi leggermente diversi, in modo da permettere di contarsi: di nuovo, se il voto è segreto una ragione c’è.
Ma soprattutto ce l’ho con chi costringe i suoi a non votare: il modo migliore per contarsi, visto che la segretezza del (non) voto va a farsi benedire. In quasi settant’anni non era mai capitato nulla del genere. È proprio vero: si può sempre scendere più in basso.

Ultimo aggiornamento: 2013-04-20 17:33

Romanone?

Molti dei miei ventun lettori lo sanno già: io a Prodi gli voglio bene. Non credo sia un grandissimo politico; ha sicuramente fatto degli errori marchiani anche come economista, come per esempio il suo primo periodo all’IRI; più che un trascinatore di folle è un sonnifero naturale. Però io sarei contento se diventasse presidente della Repubblica. Sarei contento perché non ha mai partecipato alla gara a chi grida di più che è diventata il motivo guida di quella impropriamente chiamata “seconda Repubblica”; perché dopo aver visto l’attuale governo di “economisti” ho capito che questa gente non ne sa comunque nulla; perché visto il panorama politico italiano ci dobbiamo far bastare i politici medi.
Detto questo, ho paura che fosse l’unica scelta possibile in questo momento per un Bersani che si doveva essere bevuto il cervello a cercare delle “larghe intese” senza nemmeno avere i vertici del partito con lui, e non parliamo degli elettori di sinistra. Prodi da questo punto ha un vantaggio enorme: ricompatta immediatamente la base (i vertici probabilmente no, ma in questo momento sono così deboli che hanno persino paura della loro ombra). Ricompatta la base perché dire Prodi significa dire no a Berlusconi. Naturalmente significa anche ricompattare la destra: stamattina mentre stavo comprando il giornale ho sentito un vecchietto dire a un suo amico “Prodi, quello che ci ha rovinati con l’euro” (qua partirebbe tutto un altro pippone economico, ma vorrei farlo in un altro post)
Cosa succederà ora? Se ho ben capito, Prodi verrà già votato nel terzo scrutinio, nonostante sia chiaro che i due terzi non ce li avrà. Questo lo sanno tutti: serve solo per iniziare a contarsi. È vero che i maldipancia di alcuni piddini potrebbero uscire al quarto scrutinio dopo aver dato l’illusione di farcela, però quello sarebbe un suicidio politico ancora peggiore; quindi piuttosto lo bruceranno adesso. Monti ovviamente non vuole Prodi e tenta la carta Cancellieri (che io avevo previsto a suo tempo :-) ma in condizioni diverse), e Berlusconi sembra tentato di votare per lei: cosa che mi fa pensare che anche Rodotà gli sia davvero inviso. I pentastellati? boh. A parole continueranno a votare per Rodotà, ma probabilmente qualcuno nel segreto dell’urna cambierà cavallo, con la scusa che in fin dei conti alla loro base un pochettino Romano piaceva. Vedremo stasera che succederà: ma poi ne vedremo comunque delle belle, anche se non credo proprio che in caso di vittoria di Prodi Silvio metterà in pratica la sua minaccia di andare all’estero, né Giuliano Ferrara quella di buttarsi dalla Torre Velasca.

Ultimo aggiornamento: 2013-04-19 10:06

sessantacinque anni fa

Oggi è il 18 aprile. Credo che anche i sassi qui in Italia sappiano che poco più di mille persone voteranno per eleggere il Presidente della Repubblica Italiana. Ma magari qualcuno si ricorda di un altro 18 aprile: quello del 1948, quello in cui si tennero le prime elezioni politiche della Repubblica, quello in cui la DC vinse sconfiggendo il Fronte Popolare con PSI e PCI, quello per cui Giovannino Guareschi inventò lo slogan “nella cabina Dio ti vede, Stalin no” che probabilmente contribuì non poco al risultato.
Stamattina mi è tornata in mente questa data, e mi è tornato in mente che il Fronte Popolare fu in un certo senso un successo… per i comunisti, che fino al ’47 erano dietro i socialisti e da lì iniziarono il sorpasso. Certo, la scissione di Palazzo Barberini in parte aiutò, ma credo che Nenni sbagliò tutto cercando quell’alleanza.
Che succederà oggi? Franco Marini potrebbe raggiungere la maggioranza qualificata ed essere eletto già stamattina. Se non ce la facesse, però, non è detto che alla quarta votazione – dove i numeri li avrebbe, almeno in teoria – sarà ancora in pista. L’abbraccio del PDL ha già spaccato il PD, ma soprattutto ha compattato fortemente la base contro l’attuale dirigenza. Io volevo bene a Piergigi Bersani, ma un errore così marchiano non l’avrei proprio immaginato: non solo per il nome scelto – in altre occasioni avremmo persino potuto dire che un ex sindacalista al Colle in questo momento non sarebbe una scelta peregrina – ma soprattutto perché inseguire un accordo con la destra è un suicidio politico. Certo, sperare in un accordo con M5S è probabilmente ingenuo: ma con Berlusconi ci sono solo certezze. Dal mio punto di vista, la cosa più triste è che in caso di scissione la “good company” avrà come capo Matteo Renzi (e al suo interno Rosi Bindi, che dopo averle sbagliate tutte negli ultimi due anni si è risvegliata… anche se non avrei mai potuto credere che avrebbe potuto avallare un accordo con Berlusconi)
E che succederà se Marini verrà fatto lasciare con le buone o più probabilmente con le cattive? Sicuramente non passerà Rodotà, che è parimenti bruciato. Forse qualche chance ce l’avrebbe Zagrebelsky, come outsider non troppo sgradito a nessuno; ma a questo punto se dovessi scommettere punterei su un PresRep abruzzese e un PresConsMin brianzolo con amplissima maggioranza.

Ultimo aggiornamento: 2013-04-18 09:40