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Repetita stufant

Ve l’avevo promesso :-)
No, non sono contento della rielezione di Napolitano. È un nascondere la polvere sotto il tappeto, e sperare che chissà quale miracolo faccia cambiare le cose da qui a un anno. L’unico miracolo che posso vedere è una non-implosione del M5S, soprattutto se gli toccherà governare da qualche parte (il Friuli forse, Roma chissà…). Il PD è morto e sepolto, e con gli occhi di oggi fa tristemente ridere ripensare a Bersani che un anno e mezzo fa disse che non volle andare al voto per non vincere su un paese in macerie (a parte il fatto che probabilmente il PdL si sarebbe miracolosamente compattato, in quel caso, e quindi non ci sarebbero state votazioni).
Non sono nemmeno contento del pensare i vertici del Pd andare a piangere da Re Giorgio e chiedergli di levare le castagne dal fuoco, come dei bimbetti. Anche se in effetti l’effetto è quello. Hai quasi la maggioranza assoluta e non riesci a metterti d’accordo su un nome? Lascia la palla agli altri, e stai un po’ a votare scheda bianca. Anche perché un bel governo pidipiùelle sarà ancora più divertente per perdere ancora voti: anzi, non mi stupirei se ci fosse già una scissione all’atto della fiducia al governo (anzi no, non ci sarà, conoscendoli)
Infine una noticina: sabato c’è stato un altro tassello verso il passaggio dalla repubblica parlamentare a quella presidenziale. Al Senato c’è già una maggioranza dei due terzi a favore: alla Camera non so, perché non so quanti siano i renziali. E vi ricordo che una riforma costituzionale con una maggioranza dei due terzi *non* può essere soggetta a referendum.

Ultimo aggiornamento: 2013-04-22 10:44

Grandi Elettori, piccole persone

Del probabile Napolitano bis ne parlo un’altra volta, va bene?
Per il momento ritorno alla quarta (e quinta, in un certo senso) votazione per il Presidente della Repubblica. Io non ce l’ho di per sé con i franchi tiratori: se il voto è segreto, una ragione magari c’è. Io ce l’ho con chi prima fa la standing ovation e poi va a impallinare: e non ditemi che lo si fa per paura, perché con Marini il dissenso c’era eccome. Io ce l’ho con chi fa mettere i nomi leggermente diversi, in modo da permettere di contarsi: di nuovo, se il voto è segreto una ragione c’è.
Ma soprattutto ce l’ho con chi costringe i suoi a non votare: il modo migliore per contarsi, visto che la segretezza del (non) voto va a farsi benedire. In quasi settant’anni non era mai capitato nulla del genere. È proprio vero: si può sempre scendere più in basso.

Ultimo aggiornamento: 2013-04-20 17:33

Romanone?

Molti dei miei ventun lettori lo sanno già: io a Prodi gli voglio bene. Non credo sia un grandissimo politico; ha sicuramente fatto degli errori marchiani anche come economista, come per esempio il suo primo periodo all’IRI; più che un trascinatore di folle è un sonnifero naturale. Però io sarei contento se diventasse presidente della Repubblica. Sarei contento perché non ha mai partecipato alla gara a chi grida di più che è diventata il motivo guida di quella impropriamente chiamata “seconda Repubblica”; perché dopo aver visto l’attuale governo di “economisti” ho capito che questa gente non ne sa comunque nulla; perché visto il panorama politico italiano ci dobbiamo far bastare i politici medi.
Detto questo, ho paura che fosse l’unica scelta possibile in questo momento per un Bersani che si doveva essere bevuto il cervello a cercare delle “larghe intese” senza nemmeno avere i vertici del partito con lui, e non parliamo degli elettori di sinistra. Prodi da questo punto ha un vantaggio enorme: ricompatta immediatamente la base (i vertici probabilmente no, ma in questo momento sono così deboli che hanno persino paura della loro ombra). Ricompatta la base perché dire Prodi significa dire no a Berlusconi. Naturalmente significa anche ricompattare la destra: stamattina mentre stavo comprando il giornale ho sentito un vecchietto dire a un suo amico “Prodi, quello che ci ha rovinati con l’euro” (qua partirebbe tutto un altro pippone economico, ma vorrei farlo in un altro post)
Cosa succederà ora? Se ho ben capito, Prodi verrà già votato nel terzo scrutinio, nonostante sia chiaro che i due terzi non ce li avrà. Questo lo sanno tutti: serve solo per iniziare a contarsi. È vero che i maldipancia di alcuni piddini potrebbero uscire al quarto scrutinio dopo aver dato l’illusione di farcela, però quello sarebbe un suicidio politico ancora peggiore; quindi piuttosto lo bruceranno adesso. Monti ovviamente non vuole Prodi e tenta la carta Cancellieri (che io avevo previsto a suo tempo :-) ma in condizioni diverse), e Berlusconi sembra tentato di votare per lei: cosa che mi fa pensare che anche Rodotà gli sia davvero inviso. I pentastellati? boh. A parole continueranno a votare per Rodotà, ma probabilmente qualcuno nel segreto dell’urna cambierà cavallo, con la scusa che in fin dei conti alla loro base un pochettino Romano piaceva. Vedremo stasera che succederà: ma poi ne vedremo comunque delle belle, anche se non credo proprio che in caso di vittoria di Prodi Silvio metterà in pratica la sua minaccia di andare all’estero, né Giuliano Ferrara quella di buttarsi dalla Torre Velasca.

Ultimo aggiornamento: 2013-04-19 10:06

sessantacinque anni fa

Oggi è il 18 aprile. Credo che anche i sassi qui in Italia sappiano che poco più di mille persone voteranno per eleggere il Presidente della Repubblica Italiana. Ma magari qualcuno si ricorda di un altro 18 aprile: quello del 1948, quello in cui si tennero le prime elezioni politiche della Repubblica, quello in cui la DC vinse sconfiggendo il Fronte Popolare con PSI e PCI, quello per cui Giovannino Guareschi inventò lo slogan “nella cabina Dio ti vede, Stalin no” che probabilmente contribuì non poco al risultato.
Stamattina mi è tornata in mente questa data, e mi è tornato in mente che il Fronte Popolare fu in un certo senso un successo… per i comunisti, che fino al ’47 erano dietro i socialisti e da lì iniziarono il sorpasso. Certo, la scissione di Palazzo Barberini in parte aiutò, ma credo che Nenni sbagliò tutto cercando quell’alleanza.
Che succederà oggi? Franco Marini potrebbe raggiungere la maggioranza qualificata ed essere eletto già stamattina. Se non ce la facesse, però, non è detto che alla quarta votazione – dove i numeri li avrebbe, almeno in teoria – sarà ancora in pista. L’abbraccio del PDL ha già spaccato il PD, ma soprattutto ha compattato fortemente la base contro l’attuale dirigenza. Io volevo bene a Piergigi Bersani, ma un errore così marchiano non l’avrei proprio immaginato: non solo per il nome scelto – in altre occasioni avremmo persino potuto dire che un ex sindacalista al Colle in questo momento non sarebbe una scelta peregrina – ma soprattutto perché inseguire un accordo con la destra è un suicidio politico. Certo, sperare in un accordo con M5S è probabilmente ingenuo: ma con Berlusconi ci sono solo certezze. Dal mio punto di vista, la cosa più triste è che in caso di scissione la “good company” avrà come capo Matteo Renzi (e al suo interno Rosi Bindi, che dopo averle sbagliate tutte negli ultimi due anni si è risvegliata… anche se non avrei mai potuto credere che avrebbe potuto avallare un accordo con Berlusconi)
E che succederà se Marini verrà fatto lasciare con le buone o più probabilmente con le cattive? Sicuramente non passerà Rodotà, che è parimenti bruciato. Forse qualche chance ce l’avrebbe Zagrebelsky, come outsider non troppo sgradito a nessuno; ma a questo punto se dovessi scommettere punterei su un PresRep abruzzese e un PresConsMin brianzolo con amplissima maggioranza.

Ultimo aggiornamento: 2013-04-18 09:40

Il paradosso Quirinarie

Sono usciti i risultati della consultazione online voluta dai vertici del M5S per trovare la pulita decina tra cui scegliere il loro candidato alla Presidenza della Repubblica. A parte “Giuseppe Grillo detto Beppe” – ma non potevano scegliere direttamente lui come candidato, senza tutta questa manfrina? – è interessante notare come quattro dei nomi proposti siano anche presenti nelle varie rose proposte dal centrosinistra. Parlo ovviamente di Bonino, Prodi, Rodotà e “captcha” Zagrebelsky. Per la trasparenza tipica dei pentastellati non sono indicati i voti presi dai singoli candidati, evidentemente per non indurre in tentazione i votanti che lunedì dovranno scegliere da questa rosa.
Io non sono un complottista, quindi non penso che questi risultati siano stati taroccati, anche se evidentemente è impossibile averne certezza. Ma un minimo di logica fa capire che, se tarocco ci deve essere, lo si fa solo alla fine. Quindi posso essere ragionevolmente convinto che tra la base di attivisti M5S ci sia una certa qual convergenza verso candidati storicamente vicini al centrosinistra (mettiamoci pure anche Fo e Gabanelli, se proprio volete); mentre nessun candidato non inviso al centrodestra è passato. In un partito normale si sarebbero fatti due conti, si sarebbe guardato chi è il meno peggio di questi candidati vicini al centrosinistra, e si sarebbe detto “votiamo compatti per quello”. Se risultasse eletto si avrebbe comunque una scelta in linea con gli attivisti, in caso ci fosse l’inciucione credo che politicamente la vittoria sarebbe ancora maggiore per avere dimostrato che il PD è geneticamente portato a tagliarsi i coglioni pur di non fare alcunché con loro. Invece sono pronto a scommettere che alla fine passerà casualmente un altro nome, ci sarà l’inciucio e perderanno tutto. Nel migliore dei casi il PD proporrà verso il decimo scrutinio uno di quei nomi di cui sopra, dal M5S ci sarà qualche “giuda” che non seguirà i dettami del Capo, e il Presidente sarà ancora meno di tutti. Contenti loro…

Ultimo aggiornamento: 2013-04-13 15:55

Egregio signor Beppe Grillo

Scusi se scrivo direttamente a lei e non ai Cittadini del M5S eletti in Parlamento: tanto non mi leggerà né lei né loro, e allora tanto vale andare alla radice.
Ho visto che concorda con me sul fatto che le due commissioni di “saggi” che si stanno insediando non sono costituzionali. È raro che io e lei ci troviamo d’accordo su qualcosa, lo so: ma proprio perché questo è un caso eccezionale le chiedo perché non discutere coi Cittadini del M5S eletti in Parlamento un atto che eccezionale non è, ma darebbe un segno molto forte: una mozione di sfiducia esplicita verso l’attuale governo Monti. Cito dalla Costituzione, articolo 94, comma 5:

La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione.

Sessantatré Cittadini M5S alla Camera ci sono: chieda loro, nella massima trasparenza, di presentare una mozione di sfiducia e scoperchi la pentola dell’inciucio. Altrimenti saranno in molti a pensare che sotto sotto il MoVimento sia connivente con la situazione attuale.

Ultimo aggiornamento: 2013-04-02 09:30

Seconda repubblica

Uffa, devo già ricredermi su quanto ho scritto poche ore fa. Vista la lista di “saggi”, ed evitando di commentare su certi nomi per non rischiare querele, è chiaro che ha deciso di fare tutto lui. (Tra l’altro non avevo visto che erano state create delle “commissioni speciali“, per la serie “non ce ne importa nulla del governo”).
Io non ho mai sopportato chi parlava di Seconda Repubblica solo perché si era cambiata la legge elettorale; però qui siamo davvero arrivati al punto in cui non tanto la lettera ma lo spirito della Costituzione si è completamente perso. Berlusconi dovrebbe essere felice: siamo diventati una repubblica presidenziale, senza nessuna delle forme di riequilibrio (a partire dall’elezione diretta del presidente) che si hanno in questi casi. Beppe Grillo dovrebbe essere felice di vedere qual è stata la soluzione all’aver portato duecento persone in Parlamento con l’ordine di non votare nulla che non partisse da loro.

Ultimo aggiornamento: 2013-03-30 18:46

spariglio?

Le prime parole pronunciate un quarto d’ora fa da Giorgio Napolitano erano quelle di un uomo davvero stanco. Poi si è ripreso, e mi ha dato l’idea di essere uno incazzato nero. Traducendo in italiano corrente, ha detto:
– che i partiti, nessuno escluso, sono degli stronzi.
– che i partiti possono anche sperare che lui si dimetta per poter tornare a votare, ma lui quella soddisfazione non gliela darà
– che visto che non sono stati capaci di scegliere un governo, ora si tengono quello Monti (con la stilettata “non è mai stato sfiduciato dal parlamento”: ricordatevi che quando Nappy parla si può essere in completo disaccordo con quello che dice ma bisogna stare molto attenti alle sue parole). Corollario: se non vi piace questo governo, prendete l’iniziativa di chiedere un voto di sfiducia esplicito.
– che beppegrillo(tm) non lo voglio proprio. Perché esplicitare che chiederà a due gruppi ristretti di personaggi di rilievo per trovare un intesa su quello che dovrà fare il nuovo governo? Poteva dire “un gruppo ristretto con esponenti di idee diverse” oppure “tre gruppi”. No, due. E anche questo significa qualcosa.
Se tutto questo fosse il plot di un telefilm della famosa serie “Quirinal”, sarebbe anche divertente, no?
P.S.: L’articolo 94 della Costituzione è chiaro: «Entro dieci giorni DALLA SUA FORMAZIONE il Governo si presenta alle Camere per ottenerne la fiducia.» Il governo Monti è stato formato a novembre 2011 :-)

Ultimo aggiornamento: 2013-03-30 13:27