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Effetto Silvio

Anche ammettendo che per chissà quale combinazione astrale Donald Trump non vincerà le elezioni, un risultato è chiaro: anche i sondaggisti USA sbagliano, e di brutto. Non guardate i sondaggi che giravano tutti i giorni, non guardate nemmeno FiveThirtyEight che dava comunque un 35% di probabilità di vittoria a Trump, e non pensate che la peperonata delle mail riguardate dall’FBI sia stata la causa della sconfitta di Hillary Clinton, che comunque era già odiata di suo. No. Molto semplicemente c’è una parte dell’elettorato che non confesserà mai di votare per Trump. O forse i sondaggisti non riescono a beccarlo (più improbabile).
Credo che sarà molto interessante vedere l’affluenza alle urne negli stati chiave: questo ci farà capire se il sorpasso è stato in positivo (molti che si professavano indecisi sono andati a votare repubblicano) oppure in negativo (i democratici si sono scocciati). Però si può dire già da adesso che Trump è ancora più bravo di Berlusconi: Silvio aveva dalla sua le televisioni :-)

Ultimo aggiornamento: 2016-11-09 07:45

Eccezioni

È interessante notare come Chiara Appendino abbia affermato che sarebbe “fantascienza” l’ipotesi della candidatura a premier e non abbia parlato di “impossibilità”, visto che il nonStatuto M5S dice che dopo due incarichi non ci si può più candidare e lei è al secondo giro.

Ma già: il Presidente del Consiglio NON È ELETTO DAL POPOLO!!!!11!!!!

Ultimo aggiornamento: 2016-10-24 09:17

Votate, votate, votate (M5S edition)

Forse sono in minoranza, ma non vedo nulla di male negli accorati (in realtà il termine più adatto sarebbe l’inglese nagging) appelli al voto che gli iscritti M5S stanno ricevendo perché diano il loro giudizio sulle modifiche proposte al non-statuto pentastellato. D’accordo che – se ha ragione Vittorio Bertola – la consultazione non avrà comunque valore legale; ma in fin dei conti mi pare corretto che in un moVimento dove la partecipazione significa grosso modo essere iscritti a una mailing list ci sia un obbligo almeno morale di rispondere alle mail :-)

Il vero problema secondo me è alla base: avere creato un non-statuto pensando di essere furbi e non avere immaginato cosa sarebbe potuto succedere. Uno dei tanti motivi per cui non mi è mai passata per l’anticamera del cervello l’avvicinarmi a M5S è proprio questa carloneria nel fare le cose, carloneria che nasconde la volontà di dire “la massa non conta un tubo”. Esattamente quello che succede con i partiti tradizionali, intendiamoci, con la differenza che M5S afferma di voler essere diverso da loro. Non parliamo poi del fatto che un socio (un “non-socio”?) non può sapere chi siano gli altri iscritti, manco fosse una società segreta. Ma visto che comunque il simbolo è in mano a Grillo Grillo e Casaleggio, non farebbero davvero più in fretta a chiudere e ricominciare daccapo con un altro non-statuto, al limite dando uno status privilegiato a chi all’atto dell’iscrizione mostrasse di aver fatto parte del “vecchio” M5S?

Ultimo aggiornamento: 2016-10-13 12:26

Italikos

Ieri sera erano tutti a parlare della proposta di modifica all’Italicum presentata da Matteo Orfini (ma ora si chiamano tutti Matteo?). Oggi non l’ho più sentita commentata. Misteri. L’Italikos, se ho ben capito, si chiama così perché è ispirato alla legge elettorale greca, cosa che al momento è leggermente preoccupante. In pratica si elimina il ballottaggio, e si lascia un premo di “primietà” al partito che ha ottenuto il maggior numero di voti, sempre che tali voti siano oltre il 20% del totale. Il premio è al massimo del 14% dei seggi, e non può far sì che il partito vincente superi i 340 seggi (a meno naturalmente che non li abbia perché ha più che stravinto anche senza premio). In altre parole, il premio è un aiutino: non ti garantisce la maggioranza, ma ti rende più facile trovare alleati.

L’idea dietro all’Italikos è evidente. Anche se M5S avesse la maggioranza relativa e quindi il premio, la conventio ad autoexcludendum non gli consentirebbe comunque di governare. Così ad occhio, un premio di questo tipo non verrebbe bollato come incostituzionale proprio perché ha un limite massimo. E dunque? Beh, vi sarete certo accorti che non tocca le due fregature fondamentali dell’Italicum, vale a dire le liste bloccate e i capilista multipli; e inoltre lascia la possibilità di un rassemblement per guadagnarsi il premio e poi scannarsi subito dopo. Insomma, mi pare inutile. Voi che ne pensate?

Ultimo aggiornamento: 2016-10-06 16:46

Casa del SÌ

Mentre stavo tornando pedalon pedaloni dalla palestra in ufficio, ho visto su Viale Tunisia una nuova insegna: “CASA DEL SÌ”, un chiaro temporary store per il prossimo referendum costituzionale. Guglando ho poi scoperto che è stata inaugurata un mese fa: considerando che ci devo essere passato davanti almeno cinque o sei volte in questo mese, mi chiedo come io abbia fatto a non notarla prima.

Ma quello che mi chiedo davvero – e l’avrei fatto anche per un’ipotetica “casa del NO”, anche se lì forse qualche ragione in più magari c’è – è: ha senso una cosa del genere? A che può servire un luogo fisico? Faranno dei corsi accelerati per spiegare come funziona un referendum? Organizzeranno animati dibattiti? Consegneranno scarpe sinistre? Tranne che per quest’ultimo caso, sono tutte cose che si possono fare molto meglio sui media, e nel caso di un referendum senza nemmeno troppi costi visto che immagino che gli spazi televisivi vengano forniti con gioia e fregandosi le mani al pensiero degli spazi pubblicitari che possono vendere. Insomma, dov’è il vantaggio?

Ultimo aggiornamento: 2016-10-04 14:27

Referendum

Oggi tutti i quotidiani hanno parlato del risultato del referendum ungherese sull’accoglienza di 1500 migranti. Il referendum non ha raggiunto il quorum dei votanti e quindi non ha valore legale, ma il fatto che quasi il 40% dei cittadini ha disciplinatamente votato per non prendersi quei pericolosi figuri significherà con ogni probabilità che il premier Viktor Orbán, che tanto ha una maggioranza sufficiente, si limiterà a far promulgare la legge dal Parlamento anziché farla attivare via referendum. Insomma, non mi pare che ci sia molto da gioire per chi era contrario alla legge.

Non so quanti siano stati i giornali a dare lo stesso risalto al referendum colombiano, che ha bocciato il piano di pace tra governo e combattenti del FARC. Bisogna dire che sembra che le due parti l’abbiano presa bene, e quindi per il momento non ci siano grandi sommovimenti. Però non sono riuscito a capire le vere ragioni della campagna elettorale per il NO fatta dall’ex presidente Uribe, che avrebbe affermato «che l’accordo così com’era stato raggiunto aveva bisogno di correzioni di vario tipo per diventare più equo». Quali sarebbero dovute essere le correzioni? Più processi? Alla fine di una guerra civile durata mezzo secolo forse è meglio lasciar perdere. O è tutta una manovra politica per le prossime elezioni? Ecco, a me sarebbe piaciuto saperne di più su questo referendum. Chiedo troppo? Qualcuno dei miei ventun lettori ha accesso ad altre fonti?

Ultimo aggiornamento: 2016-10-03 16:08

Renzi a Radio Popolare

Stamattina Matteo Renzi è intervenuto al microfono aperto di Radio Popolare (occhei, tecnicamente era ospite della trasmissione Il Demone del Tardi, ma il risultato pratico è lo stesso). La cosa deve essere stata decisa all’ultimo momento, perché fino a ieri non avevano detto nulla.
Considerato l’ascoltatore tipico di Radiopop e soprattutto il telefonatore tipico, secondo voi Mattero si è cimentato in questa impresa perché è a caccia anche solo di un singolo voto in più per il SÌ al referendum, oppure l’ha fatto perché è un burlone che si diverte in queste circostanze? Vi giuro che io non so decidere.

Ultimo aggiornamento: 2016-10-03 09:57

Referendum

Evidentemente non sono un bravo costituzionalista, e quindi non sono riuscito a capire come mai la Cassazione abbia dovuto certificare che si erano raccolte cinquecentomila firme per il referendum costituzionale, se sia la maggioranza che l’opposizione avevano chiesto che il referendum si facesse. Forse è perché così hanno trovato il titolo giusto: «Approvate il testo della legge costituzionale concernente disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione?»
Ma le cose cambiano davvero poco, se non per la data in cui questo referendum si terrà. Come promesso, spiegherò che cosa voterò a tempo debito, sicuramente non prima che venga decisa la data in questione. Non trattenete il respiro, insomma :-)

Aggiornamento (21:30) Se Il Post ha ragione, la causa del pronunciamento della Cassazione è semplice: a questo punto il comitato promotore del referendum si cucca un euro per ogni firma, quindi un totale di almeno mezzo milione di euro assolutamente sprecati (perché il referendum era già stato chiesto dai parlamentari). Provare a riformare quella legge?

Aggiornamento (11 agosto) Per la cronaca, le richieste di deputati e senatori sono state protocollate qui, e quella del comitato per il referendum qui.

Ultimo aggiornamento: 2016-08-11 12:07