La scorsa settimana mi sono arrivate alcune richieste spammose di contatto su LinkedIn. (sì, non erano phishing, ho controllato). Sai che roba, mi direte, capita sempre. Quello che capita meno spesso è che le richieste non erano inviate al mio indirizzo, ma all’alias dell’ufficio stampa di Wikimedia Italia. Vabbè, segnalo che quell’indirizzo non vuole ricevere email: peccato continuassero ad arrivare. A questo punto ho scritto direttamente al servizio reclami, e mi ha risposto tale Vijayalakshmi, che ha come posizione quella indicata qui nel titolo, che ha fatto il solito pippone (mostrando di non aver letto la mia mail che spiegava appunto che l’indirizzo da cui scrivevo non corrisponde a una vera persona) e ha terminato dicendo che se proprio proprio proprio voglio mi può mettere nella blacklist totale globale. Vediamo se la cosa funzionerà.
Quello che però mi chiedo è perché a LinkedIn le procedure automatiche non funzionino. Pensano forse di migliorare il loro appeal nei confronti dei clienti?
Ultimo aggiornamento: 2016-08-17 11:08