Archivi categoria: pipponi

Diritti e doveri

Stamattina sulle lettere del dorso milanese del Corsera è stata pubblicata la geremiade di tale Margherita E., che si è lamentata perché non le hanno permesso di vedere con la dovuta calma i tre quadri nell’ultima sala della mostra di Schiele a Palazzo Reale, visto che erano le 19:30 ed era ora di chiusura.
A parte rassicurare la signora Margherita che a me capitò la stessa cosa all’Orsay, e la trovai spiacevole ma correttissima, aggiungo che la signora ha afermato di essere entrata due ore prima, e che la biglietteria in fin dei conti chiude solo un’ora prima della chiusura. Non sono riuscito a capire bene la logica di questa sua frase, a dire il vero. Naturalmente la signora ha tutto il diritto di passare tutto il tempo che trova utile per vedere le opere esposte, ci mancherebbe altro. Ma visto che questa è la terza volta che le capita, come da lei stesso lamentato, non è che potrebbe iniziare a prendere in considerazione la possibilità di arrivare prima? O i diritti sono tutti e soli i suoi?

Ultimo aggiornamento: 2010-06-08 11:59

Grecia e California

Stranamente, in questi giorni di tragenda per il debito pubblico greco, non ho visto nessuno che parlasse di cosa succede in California, dove il deficit è schizzato alle stelle e Schwarzy non sa cosa fare per arginarlo. Ho fatto molta fatica per trovare questo vecchio post dell’Aspen Institute – sezione italiana, che naturalmente ha un’opinione diametralmente opposta alla mia.
La California ha un deficit pubblico enorme, epperò nessuno si preoccupa più di tanto, a differenza della Grecia. Eppure la California conta negli USA molto più di quanto la Grecia conti nell’Eurozona. Allora? La risposta di Aspenia, che il debito californiano è molto minore di quello greco, non mi convince: il debito pubblico greco è comunque poca roba in Eurolandia. Per come la vedo io, la differenza è che il governo federale USA è appunto un governo e ha delle politiche monetarie, cosa che in Europa non capita certo. E la speculazione fa esattamente quello che faceva con lo SME: sceglie una nazione e comincia a tirare spallate, sapendo che gli altri lasciano fare.
Il punto è che non credo che la Grecia abbandonerà l’Euro: è più probabile che a lasciarlo alla fine siano… i tedeschi, scocciati dal dover sganciare soldi per aiutare gli altri paesi.

Ultimo aggiornamento: 2010-04-29 14:16

il casco in bicicletta

Vittorio Sgarbi si lamenta sulle pagine del Giornale: la Legge vuole imporre ai ciclisti l’obbligo di usare il casco e lui, «nato a Ferrara, dove andare in bicicletta è un rito che pertiene alla civiltà della conversazione», non ci sta.
Io non faccio molto testo: pedalo col casco dopo che Anna mi ha ingiunto di farlo per gli allora non ancora nati gemelli, ma ritengo che il casco dovrebbe essere obbligatorio solo per i minorenni, a differenza dei giubbotti riflettenti che dovrebbero essere portati da tutti. Però il ragionamento sgarbiano è (ma chi l’avrebbe mai detto?) completamente fallato. L’ineffabile dice infatti che «un ciclista può essere investito ma non corre i rischi tipici di chi va a motore per il quale, in automobile, è prescritta la cintura di sicurezza e, in motocicletta, è previsto il casco. Un ciclista non si può far male cadendo più di quanto si possa far male chi andando a piedi inciampa», cosa che mi fa pensare che non sia mai andato in bicicletta fuori da Ferrara.
È relativamente vero che se un ciclista cade per conto suo in genere non si fa tanto male più di un pedone che inciampa, anche se a dire il vero io cammino a 6 km/h e pedalo a 25 km/h. C’è però una piccola differenza: un pedone generalmente cammina sui marciapiedi mentre un ciclista pedala per strada. Certo, quando il pedone attraversa la strada è a rischio, ma la probabilità è molto minore. E se un’auto ti prende sotto in bici, è la sua velocità che conta, non la tua.
Ma d’altra parte credo che il vero problema di Sgarbi sia evidenziato da un’altra sua frase: «Il casco per i ciclisti è come il preservativo per la testa» (preceduta dal pippone dove i poveri studenti che vogliano fare sesso sono costretti a usare il preservativo)… Diciamo che il critico d’arte ha mostrato ancora una volta un certo tipo di equipollenza che vale nei suoi riguardi.

Ultimo aggiornamento: 2010-04-27 15:37

educazione civica

Leggo sul Corsera che il sindaco di Mogliano Veneto, comune un tempo noto perché nel suo territorio si trova il casello iniziale dell’autostrada Venezia-Vittorio Veneto prima che fosse inaugurato il passante di Mestre, ha sentenziato che per il 25 aprile la banda comunale non dovrà intonare Bella Ciao ma bensì la Canzone del Piave, visto che «La banda deve eseguire brani istituzionali e Bella Ciao non lo è, non rientra tra gli inni nazionali.»
Non mi stupisce la capacità di trovare una scusa per tutto, riuscendo ad arrivare al ridicolo di suonare per il ricordo della fine della seconda guerra mondiale un inno composto per la prima guerra mondiale; però mi piacerebbe scoprire quando la Canzone del Piave è tornata ad essere un inno nazionale. Lo chiederei anche al sindaco, ma purtroppo pur essendo per metà di origine trevisanofona non so parlarlo né scriverlo…

Ultimo aggiornamento: 2010-04-21 11:54

solo due pezzi

Venerdì mi è arrivato a casa il volantino dell’Iper di Milano-Portello, che poi da casa mia saranno cinque chilometri attraversando Milano (immaginate che voglia).
Bene, c’erano offerte sottocosto, quindi con la loro bella quantità indicata, oltre che il singolo giorno in cui le si sarebbe trovate. Passi per la storia del giorno singolo, ché così la gente è costretta a continuare a tornare a farsi la coda. Ma qualcuno mi spiega con che coraggio si possono proporre oggetti in due esemplari? Non si fa più in fretta a fare la lotteria, che tutti prendono aggratis un biglietto e chi vince può pagare sottocosto il prodotto?

Ultimo aggiornamento: 2010-04-19 07:00

cose burocratiche buone e cose burocratiche cattive

Ieri, passando davanti alla sede della circoscrizione, ho visto i faldoni con le istruzioni del 730. Finalmente, però, faldoni e buste per l’8 per mille sono separati, il che significa che uno può solo prendere la busta lasciando perdere il resto. Aspettiamo ancora la separazione tra modulo vero e proprio e istruzioni, ma diamo atto del miglioramento.
Ieri mi sono ricordato che bisogna pagare i contributi alla signora che ci aiuta in casa, e soprattutto che non abbiamo mai detto all’INPS che ci siamo trasferiti; quindi non ci sono arrivati i bollettini precompilati. Nema problema, mi sono detto; uso un bollettino senza cifra indicata, vado sul sito INPS e leggo il nuovo valore per il 2010. Sbagliato: qui sono ancora indicati i contributi 2009. Io sono un tipo rognoso, mi sono spulciato tutte le circolari e alla fine ho trovato la cifra corretta (1.51 euro l’ora invece che 1.50); ma sarebbe stato meglio che qualcuno si fosse ricordato di cambiare i dati.

Ultimo aggiornamento: 2010-04-02 08:00

Quanto è difficile processare dati online

Ricordate il treno che abbiamo preso domenica con ritardo maggiore di un’ora? Con le nuove norme (“ah, signora mia, è l’Europa che ci ha costretto a seguirle!”) In teoria avremmo diritto a un rimborso di ben il 25% del prezzo del biglietto. Addirittura (e qui in effetti c’è un obbligo europeo, mi sa) non come bonus ma come rimborso sulla carta di credito. In pratica?
La mia richiesta online ha dato questa risposta: «Il viaggio da lei effettuato non ha diritto ad un indennizzo. Di seguito il dettaglio: Evento non elaborato»
In effetti, leggendo attentamente qui, è chiarissimo che «Trascorsi 20 giorni dalla data del tuo viaggio (successivo al 13 dicembre 2009) puoi interrogare direttamente i sistemi informativi Trenitalia per verificare l’ammissibilità o meno del diritto all’indennità (biglietterie, agenzie di viaggio, self-service, internet, Call Center) e poi chiedere presso le biglietterie di stazione o l’ agenzia di viaggio presso cui hai acquistato il biglietto:» [ecc.ecc.: il grassetto è mio]
Capisco ventiquattr’ore di attesa, ma VENTI GIORNI? Con dati che si suppone siano già disponibili online, visto che il ritardo me lo sono visto man mano con il telefonino? Faccio il dietrologo: secondo me è un gomblotto perché la gente così si dimentica di fare la richiesta.

Ultimo aggiornamento: 2010-03-31 07:00

epperò!

Non mi sarei aspettato la vittoria di Cota in Piemonte, ma sono contento per i miei corregionali che finalmente avranno quello che bramavano da un pezzo. (Ah, non è colpa di beppegrillo™ se la Bresso ha perso. Se uno ha votato il movimento a 5 stelle, non era certo uno che si sarebbe mosso per votare la Mercedes).
Non mi sarei aspettato una vittoria così ampia di Vendola in Puglia. E la divisione del centro-destra conta poco, perché molti ex AN non avrebbero comunque votato la traditrice Poli Bortone. Ma mi sa che sia vero che ormai la politica è protagonismo dei leader, da Silvio a Di Pietro financo a Casini – che però è rimasto fregato con la sua politica dei due forni – e l’unico vero leader che ha il PD è D’Alema, il che fa capire come la sigla sta per Party Doomed.
Sul risultato del Lazio resto agnostico, nel senso che non avevo grosse previsioni.
Sul risultato di Penati in compenso non avevo dubbi. Vedere come, pure in mezzo alla disfatta del centrosinistra (la sinistra non è pervenuta, ma tanto quelli sono troppo fuori dal mondo), sia riuscito a prendere otto punti percentuali in meno di quanto fece Sarfatti cinque anni fa dovrebbe voler dire qualcosa. Ma non lo dirà.
Ad ogni modo queste elezioni hanno dimostrato che la televisione non conta poi molto. Confrontate il risultato della Lega con lo spazio lasciato al Fedele Alleaten da RaiSet.

Ultimo aggiornamento: 2010-03-30 10:29