Archivi categoria: pipponi

Ho scritto a MaryStar

Lo Scorfano commenta l’intervista rilasciata da Mariastella Gelmini, e in particolare il punto in cui il ministro dell’Istruzione afferma che la media di studenti per classe in Italia è inferiore a quella OCSE. Peccato, nota lo Scorfano, che i dati relativi risalgano al 2009, quindi prima della “riforma Gelmini”.
Naturalmente questo non significa molto in assoluto: prima di dare giudizi – fattuali ma anche politici – occorrerebbe avere i dati aggiornati almeno alla fine dello scorso anno scolastico. Io ho così appena scritto all’indirizzo ufficiostampa@istruzione.it – quello indicato nel sito del governo: è chiaro che informazioni come queste non possono essere chieste direttamente al ministro – chiedendo se tali dati sono disponibili. Per i curiosi, ecco qua il testo della letterina, dal titolo “Richiesta ulteriori informazioni”:


Buongiorno!
Gradirei se possibile avere ulteriori informazioni su un punto sollevato dal ministro Gelmini nella sua intervista apparsa oggi sul quotidiano La Stampa (URL: http://www3.lastampa.it/scuola/sezioni/news/articolo/lstp/420101/ ). Il ministro afferma che «Proprio oggi l’Ocse ha diffuso il suo rapporto sulla scuola, e sa che cosa dice? Che la media Ocse è di 23 alunni per classe, e la media italiana di 22. Io capisco le critiche politiche, ma ci sono dati che non possono essere ribaltati».
Sono andato a consultare il rapporto OCSE (URL: http://www.oecd.org/dataoecd/61/2/48631582.pdf – pagina 402) e ho notato che i dati sono relativi all’anno 2009, quindi prima della riforma avviata dal ministro. Ora è ovvio che non è certo possibile avere i dati relativi all’anno scolastico 2011-12, ma spero che quelli relativi al 2010-11 siano disponibili. Chiaramente non sono direttamente confrontabili con quelli delle altre nazioni, ma sarebbe possibile consultarli? L’optimum sarebbe avere una distribuzione del numero di alunni per classe, poiché il semplice dato medio può essere influenzato da parametri quali scuole speciali e montane con un numero di alunni inferiore, ma capisco che forse pretendo troppo.
Cordialmente,
Maurizio Codogno


Vi farò sapere se mai avrò una risposta.

Ultimo aggiornamento: 2011-09-14 15:18

Pirateria digitale 2

Come forse ricorderete, mi sono comprato un libro di didattica matematica: The Art and Craft of Problem Solving, di Paul Zeitz. Il libro me lo sto assaporando pian piano, ognuno ha i suoi feticci e credo converrete che leggere di problemi matematici sia forse meno piacevole ma sicuramente meno pericoloso che praticare il bondage estremo.
Il libro segnala l’esistenza di un Instructor’s Manual con molte tracce di dimostrazioni disponibile nel sito dell’editore (Wiley, tanto per non fare nomi). Bene, ieri vado all’URL corrispondente, trovo il materiale, ma vedo che occorre registrarsi. Mi sembra giusto, dico: clicco e scopro che per farlo debbo essere un insegnante, meglio universitario ma benignamente concedono anche di una high school, o al più far parte di una non meglio identificata organizzazione. Scrivo allora per chiedere lumi: oggi pomeriggio mi rispondono che c’è qualcosa di liberamente disponibile, e mi dà l’URL dello Student Companion Site, che ovviamente avevo già visto ma è sostanzialmente inutile. Faccio presente per la cronaca che l’Instructor Companion Site non è acquistabile, e non serve assolutamente a nulla se non hai già il libro; inoltre nella mia mail avevo spiegato che non ero uno studente, metti caso che la segretezza fosse dovuta al fatto che qualche professore potrebbe usare il libro come testo per un esame.
Non preoccupatevi: in due minuti ho fatto una rapida ricerchina in rete e mi sono scaricato il summenzionato PDF, il che mi fa pensare che anche l’eventuale segretezza vada abbastanza a farsi benedire, oppure che gli studenti americani hanno molto da imparare. Però mi chiedo davvero: perché tanto odio?

Ultimo aggiornamento: 2011-09-13 15:19

cultura generale

Nei quiz di ammissione a Scienze Sanitarie nell’università di Milano Bicocca c’era una domanda di cultura generale che diceva “La pizza al trancio di Spontini è tra le più rinomate di Milano. Quale di questi tranci è il più richiesto? (a) abbondante (b) celtico (c) doppio (d) farcito (e) madunina”.
No, non è vero. Quello che è vero è che nel test di ammissione alla Sapienza c’era questa domanda: «Nei pressi del noto Liceo Tacito di Roma si trova la “grattachecca di Sora Maria”, molto nota tra i giovani romani. Sapresti indicare quali sono i gusti tipici serviti? Menta, limone, amarena, cioccolato…» Purtroppo non ho trovato il testo completo dei test, quindi il mio commento dipende da quel poco che ho trovato in rete. Ma anche così, mi pare che il commento del rettore della Sapienza Luigi Frati non vada affatto a suo favore. Riporto il commento: «Tra le cinque risposte ce n’era una sola giusta, mentre nelle altre quattro, accanto ai gusti tradizionali, era inserito un gusto atipico, tipo zabaione. Se poi c’è qualcuno che questo non lo ha capito…» e rincara la dose con «Tra l’altro la domanda era stata ispirata da un articolo apparso all’inizio di agosto sulle pagine culturali de “Il Messaggero” sui sapori di Roma».
Il secondo punto fa semplicemente piangere. Immaginiamo di nuovo un altro test, stavolta al Politecnico di Torino, con i gusti di gelato da Florio, e il rettore che affermi «il mese scorso se ne era parlato nell’inserto culturale della Stampa». E se io arrivo da Milano o da Bologna sono costretto a leggermi per un mese il quotidiano torinese perché la mia malcapitata idea di frequentare l’università piemontese richiede una buona dose preliminare di sabaudità? Quanto al primo, parliamone. Io so cos’è la grattachecca (che non è semplicemente “una granita”, se lo vai a chiedere a un romano…), ma non posso sapere affatto se la Sora Maria – che sta ringraziando per la pubblicità, tra l’altro – non abbia anche inserito tra i gusti la grattachecca allo zabaglione. Dopo il gelato alla rosa, al vino, al gorgonzola e al peperoncino non mi stupisco più di nulla. E allora che cultura sarebbe? O è tutto un modo per selezionare opportunamente gli studenti?

Ultimo aggiornamento: 2011-09-10 22:46

«Tu ti comporti da uomo e io ti tratto da uomo»

Probabilmente avete sentito la notizia della donna pestata a Milano al ristorante “perché lesbica”. L’aggressore è stato identificato, e adesso la giustizia (forse) farà il suo corso.
Però c’è una cosa che mi ha lasciato ancora più basito della notizia originale. Secondo la vittima, l’aggressore le avrebbe detto «Tu ti comporti da uomo e io ti tratto da uomo, e ti picchio». Ci credo che il tipo rifiuti l’accusa di omofobia: come faceva un concetto simile a far parte del cervello dei Cro-Magnon, con tutto il rispetto per i Cro-Magnon e il loro ambiente?

Ultimo aggiornamento: 2011-09-09 15:42

Il Giro di Padania

Probabilmente non ve ne siete accorti, neppure se siete appassionati di ciclismo: ma ieri è partito il Giro di Padania, con tanto di sito ufficiale, purtroppo senza versioni plurilinguistiche nemmeno in insubro o bergamasco. Tale corsa a tappe è stata organizzata dalla «neonata Associazione Sportiva Dilettantistica Monviso Venezia, presieduta dal Senatore Michelino Davico, Sottosegretario all’Interno con delega agli Enti locali», nel caso ve lo foste chiesto, e vede tra i suoi supporter Ivan Basso, di cui viene riportata la citazione «La bicicletta insegna cos’è la fatica, cosa significa salire e scendere – non solo dalle montagne, ma anche nelle fortune e nei dispiaceri – insegna a vivere. Il ciclismo è un lungo viaggio alla ricerca di se stessi».
Ma forse però ve ne siete accorti: i quotidiani hanno più o meno in massa dato notizie di tafferugli che a quanto pare continuano ad esserci. Ragione di tutto ciò? Lapalissiano: la Padania non esiste, e quindi non può esistere il Giro di Padania, a differenza del giro della Catalogna, o dei Paesi Baschi, o delle Fiandre.
Inutile dire che è ovvio che la manovra è politica e legaiola: provate per dire a indovinare di che colore è la maglia indossata dal primo in classifica. Detto questo, però, mi sembra che ci sia da preoccuparsi allo stesso modo di chi va a dire che «Il Giro di Padania è incostituzionale», e può dunque essere definito mandante morale dei tafferugli di cui sopra. Non sono uno di quelli che dice “siamo nel mezzo di una crisi terribile e voi pensate a queste cose qua?”, però mi sembra che la migliore risposta da dare sia quella del sindaco di Cuneo (occhei, per chi non è di quelle parti c’è dietro una simpatica diatriba interna con la compagna di Simplificius Calderoli), o più semplicemente mettersi a ridere. Ma poi è così difficile far finta di nulla, e dire e scrivere “Giro della Pianura Padana”? Secondo me quello sì che farebbe arrabbiare davvero i leghisti, a parte essere geograficamente corretto…

Ultimo aggiornamento: 2011-09-07 15:50

Susanna e Ferruccio

Stamattina, di spalla in prima pagina del Corriere della Sera, c’è questo fondo del direttore. Ferruccio De Bortoli si lamenta pubblicamente perché domani il Corriere non potrà essere in edicola mentre altri quotidiani sì: e non perché non sindacalizzati (figuriamoci se al Giornale o a Libero si preoccupano di uno sciopero…) ma perché il sindacato anche questa volta ha ammesso una deroga in modo da permettere una maggiore copertura.
Mi manca l’altra campana – il sito della CGIL in questo momento non riporta nessuna dichiarazione a riguardo – e quindi la mia analisi è piuttosto sbilanciata; però ci sono un paio di punti che in effetti non mi tornano. Perché altri quotidiani avrebbero avuto questa deroga e il Corrierone no? e soprattutto, perché non c’è stata una risposta pubblica (anche sul proprio sito) di Susanna Camusso?

Ultimo aggiornamento: 2011-09-05 11:33

Pirateria digitale

A metà agosto ho comprato (su bookdepository, quindi indipendentemente dalla legge Levi sugli sconti massimi) un libro di didattica matematica applicata ai problemi. Se vi chiedete perché l’ho fatto *dopo* averne scritto uno io, qualche ragione ce l’avete anche :)
Il libro mi è costato quasi 50 euro, il che prova che anche il mercato librario anglosassone è completamente distorto, almeno per un certo tipo di saggistica: ma ognuno ha le sue manie, e ho pensato che per una volta potevo fare una mezza follia.
Ma il punto più interessante è che io ho comprato il libro dopo essermi (coff coff) procurato il pdf, averlo scorso, e aver deciso che meritava l’acquisto. Sono un po’ cretino, lo so. Ma ho il sospetto di non essere l’unico cretino, come ho il sospetto che quelli che scaricano pacchi e pacchi di libri dal "mercato parallelo" poi non li leggano per mancanza di tempo, visto che un libro non è come un album musicale che può essere ascoltato in sottofondo.
Perché queste cose non le si dice più spesso?

Ultimo aggiornamento: 2011-09-02 18:01

province

Continuano a dirci che le province non si possono abolire perché indicate nella Costituzione.

Però nella Costituzione ci sono anche le Città Metropolitane, di cui non mi pare ci sia traccia al di fuori della Carta.

E allora non si può fare lo stesso con le province? Le manteniamo come semplice possibilità teorica e via :)

Ultimo aggiornamento: 2011-08-29 19:09